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A2 – Demis Cavina: “Vorrei una Udine da corsa”

A2 - Demis Cavina: "Vorrei una Udine da corsa"

– Coach Demis Cavina, le prime impressioni da coach dell’APU GSA? Quali le motivazioni che l’hanno convinto ad accettare l’offerta della società friulana?
– Dopo 10 anni dalla mia precedente esperienza ad Udine, alla Snaidero, ho trovato una realtà elettrica, frizzante, viva, in ascesa, in crescita. Mi ha convinto questo forte attivismo della Società, abbinato ad ottime  ambizioni. Ho trovato persone simili a me, alcune le conoscevo già. Ho avuto un positivo colloquio con il presidente Pedone e il gm Micalich e ho trovato la realtà più conforme alle mie ambizioni attuali di carriera.

– Per voi sono arrivati già tre acquisti, a partire da Riccardo Cortese. Che giocatore è e cosa vi aspettate da lui?
– Ho allenato Riccardo a Veroli, era molto più giovane. Siamo riusciti a muoverci per tempo con lui e abbiamo subito avuto il suo assenso al trasferimento. Sicuramente avrà delle responsabilità importanti in campo, è un ragazzo che sa fare canestro, anche se rispetto a Ferrara avrà a disposizione un diverso numero di possessi. E’ un ragazzo solare, che aiuta i compagni, fa spogliatoio e conosce la categoria.

– Sotto canestro è arrivato Marshawn Powell, uno dei migliori Usa della passata stagione con la maglia di Montegranaro. Che tipo di ruolo avrà in squadra?
– Avere già sotto contratto due giocatori nel reparto lunghi come Pellegrino e Mortellaro, più interni, ci ha facilitato nella scelta. Abbiamo avuto pochi dubbi nello scegliere Marshawn, che ha le caratteristiche giuste per darci delle diverse opzioni a livello tattico. Conosce bene il campionato di A2, già affrontato con Treviso, Reggio Calabria e Montegranaro: verrà con importanti motivazioni.

– In regia avete acquisito Marco Spanghero, play con esperienze in Serie A, reduce dalla Coppa Italia vinta con Tortona.
– Uno dei nostri principali obiettivi è costruire una squadra da corsa, che sappia creare pericoli in attacco. Da qui nasce la scelta su Marco, giocatore di rottura, di personalità, che pur essendo un 1991 ha già affrontato questo campionato e lo ha vinto, con la maglia di Trento nel 2014. A lui abbineremo un altro regista con caratteristiche diverse, più riflessivo, così da creare maggiore imprevedibilità.

– Dopo i nuovi acquisti, come andrete a completare il roster?
– Mi piacerebbe vedere una squadra che sappia gestire un alto numero di possessi, che possa giocare in transizione, senza fermare troppo la palla, sapendo gestire le risorse. Sono cose che ho sempre apprezzato nelle mie precedenti esperienze da coach: le mie squadre ‘migliori’ hanno avuto queste caratteristiche. Cercheremo di completare il roster con giocatori che ci possano garantire una buona varietà di soluzioni, che siano motivati di venire a Udine e condividere il progetto. Siamo ambiziosi, non lo nascondiamo, in un contesto di Serie A2 con squadre organizzate e dotate di grandi ambizioni. Vogliamo crescere come squadra e come Società, in modo da cercare di arrivare in 1-2 anni al piano superiore. Ma sappiamo che la concorrenza è fortissima.

– Un passo indietro alla sua ultima stagione con Imola, conclusa con una positiva salvezza e con il lancio di molti giovani.
– Una stagione fantastica, avevamo un’idea, quella di salvarci attraverso la valorizzazione dei giovani, e l’abbiamo seguita. Siamo stati bravi a migliorare durante l’anno e resistere ad un avvio difficile. Bello vedere che molti dei giovani che ho avuto all’Andrea Costa stanno ricevendo offerte importanti per il prossimo anno, a dimostrazione del loro ottimo torneo.

– Un giudizio sulla stagione di A2 appena terminata e un primo sguardo al 2018-2019.
– Brava Trieste ad essere promossa, era la Società più attrezzata per la promozione assieme a Treviso e Fortitudo Bologna, che saranno in A2 anche l’anno prossimo e costruiranno di sicuro roster importanti. Penso che aldilà di tutto le squadre che storicamente sono state promosse siano state quelle che abbiano condiviso una determinata progettualità, un percorso. A dimostrazione di ciò, il fatto che una volta in Serie A molte di queste Società abbiano subito ottenuto importanti risultati. Credo che anche noi come Udine dovremmo seguire questa strada.

 

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