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Chase Carey: puntiamo a portare Mick Schumacher in F1


La suggestione è di quelle forti: rivedere il nome Schumacher in Formula Uno. Da quando il figlio del grande Michael, Mick, ha mosso i primi passi in F3, in molti tra i tifosi e gli appassionati che hanno vissuto gli anni del Kaiser hanno cominciato a cullare questo sogno. Un primo assaggio lo abbiamo avuto già a Spa l’anno scorso, quando il giovane Mick ha percorso un giro di pista sulla Benetton campione del mondo del padre.

Il fascino di un ritorno del nome più vincente in F1 non ha lasciato indifferente neanche il grande boss del Circus, Chase Carey. Il presidente di Liberty Media, in un’intervista al giornale tedesco Bild am Sonntag, ha infatti dichiarato: “Il ruolo di Michael Schumacher è tutt’ora enorme per il nostro sport. Lui è e sarà sempre un’icona. Per i giovani piloti dovrebbe essere più facile raggiungere la F1, e sarebbe speciale se Mick potesse avere questa opportunità”.

L’intento del management che fa capo a Carey è quello di creare una filiera che porti dalla F3 alla F1, passando per la F2. Dall’anno prossimo, infatti, la Gp3 verrà unita all’attuale campionato Euroseries F3, dove milita anche il giovane Mick, in modo da unire in uno stesso weekend le categorie minori più importanti, come accade nel Motomondiale.

Tornando a Mick, le sue quotazioni si sono fortemente rialzate dopo la sua prima recente vittoria in F3 sul circuito di Spa, tanto caro al padre, in condizioni molto difficili dettate dalla pioggia. Il team Prema punta fortemente sul giovane tedesco, ma allo stesso tempo lo lascia tranquillo nel suo percorso di crescita verso il Mondiale. La sua presenza nei weekend di F1 l’anno prossimo è comunque altamente probabile, vista la fusione tra F3 e Gp3, con l’ingresso nella categoria del team veneto.

Schumi jr. non sarebbe certo il primo figlio d’arte a calcare le scene europee nei weekend di gara: già quest’anno, infatti, alla Gp3 prendono parte (con buoni risultati) due figli d’arte come Giuliano Alesi e Pedro Piquet, entrambi con il team italiano Trident. A Silverstone sono anche saliti entrambi sul podio, e insieme a loro i genitori, enormemente fieri e felici.

Insomma, al momento resta solo una suggestione, ma sognare (almeno quello!) non costa nulla, e le parole di Carey fanno sicuramente piacere agli appassionati del Motorsport, in Italia e in tutto il mondo. A questo punto, non ci resta che attendere gli sviluppi futuri, e augurarci che Michael, anche se non dai box, possa sorridere ancora una volta vedendo il figlio alla guida di una monoposto in un weekend di gara.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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