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Piloti in fuga: il fallimento del programma piloti Red Bull Racing F1


Dopo l’annuncio del passaggio di Carlos Sainz in McLaren e di Daniel Ricciardo in Renault, il Team Red Bull Racing deve ora decidere chi affiancherà Max Verstappen nella prossima stagione. Molto probabilmente, la scelta ricadrà su Pierre Gasly, pilota del vivaio Red Bull attualmente in forza al team Toro Rosso.

Gli addii del pilota spagnolo e dell’australiano fanno nascere alcuni dubbi sulla gestione dei piloti negli ultimi anni a Milton Keynes. Indubbiamente, dal suo ingresso in F1, Horner e Marko hanno portato in pista piloti di ottimo livello, quali Sebastian Vettel, lo stesso Ricciardo o Verstappen. La scelta però di puntare tutto su quest’ultimo per il futuro ha fatto sì che l’australiano si allontanasse sempre di più fino a firmare per la Renault, team ufficiale anche se non ancora a livello dei top.

Anche Sainz, pilota di indubbio talento prodotto dal vivaio Red Bull Racing, per il 2019 ha preferito tagliare i ponti col passato e accasarsi alla McLaren, dove prenderà il posto del “dimissionario” Fernando Alonso. A questo proposito, la stampa specializzata aveva addirittura ventilato l’ipotesi che su di lui abbia pesato il veto di Verstappen, ormai dichiarata prima guida di Milton Keynes. I due erano team mate alla Toro Rosso nel 2015, e Max probabilmente conosce perfettamente il talento dello spagnolo.

In ogni caso, la Red Bull dal 2019 si ritroverà a lottare da avversaria in pista con due ottimi piloti allevati nel proprio vivaio. Probabilmente nelle scelte dei due drivers ha pesato anche il passaggio per la prossima stagione ai motori Honda: Ricciardo non si è mai mostrato particolarmente entusiasta della scelta del team, e alla fine ha preferito restare con le power unit transalpine. Negli ultimi tempi, anche la scelta di puntare tutto su Max ha fatto nascere diverse perplessità nel paddock; l’olandese è sicuramente dotato di un talento e di una classe cristallina, nessuno può discutere questo. Quello che dovrà dimostrare, però, è di avere la mentalità giusta e la maturità per poter interpretare il ruolo di prima guida in un top team e lottare per il titolo piloti che a Milton Keynes manca dal 2013. Qualità, queste, che sono sicuramente emerse in questa seconda parte di stagione, ma che fanno da contraltare agli errori macroscopici commessi fino a Monaco, che gli hanno fatto perdere molti punti rispetto al team mate.

Un altro problema che il management del Team Red Bull Racing F1 dovrà affrontare è legato alla Toro Rosso. Come successo alla fine dello scorso anno, il team italiano pare destinato a rivoluzionare la sua line-up. Pierre Gasly è infatti il candidato numero uno per prendere il posto di Ricciardo. Il problema consiste nel fatto che la filiera del vivaio della scuderia anglo-austriaca sembra essere al momento, se non esaurita, quanto meno in stand-by. Il primo segnale si era avuto già alla fine dello scorso anno, quando era stato richiamato Brendon Hartley. Intendiamoci, stiamo parlando di un ottimo pilota con un curriculum di tutto rispetto: la vittoria nel 2017 a Le Mans e i due titoli WEC parlano da soli. Il suo ingaggio, però, era sembrato un ripiego vista la sua età (classe 1989), lontana dagli standard sempre imposti alla scuderia faentina. In questa stagione, il neozelandese ha ottenuto pochi punti rispetto al team mate francese, anche se è stato bersagliato da problemi tecnici di ogni sorta. Ciò non gli ha risparmiato critiche spesso immeritate, con una parte della stampa specializzata a volerlo fuori dal Circus prima della fine del campionato.

In realtà, a questo punto, vista la scarsità di alternative, è probabile che vedremo il buon Brendon alla guida della Toro Rosso anche il prossimo anno. Si fatica infatti ad individuare due piloti nelle categorie minori (segnatamente F2 e GP3) che possano riempire i due buchi. O meglio, ci sarebbero degli ottimi drivers, ma sono già sotto contratto con altri programmi junior. Nessun pilota nelle due categorie corre con livrea Red Bull, come succedeve ad esempio con Sainz o Gasly, e i vari Ticktum, Veeraghen o Doohan (figlio del leggendario Mick, re delle due ruote), che gareggiano in F3 o F4, sembrano essere ancora lontani dal mondo della F1. A meno che Marko non si muova tra gli altri team, quindi, Hartley manterrà il suo posto in Toro Rosso, e vedremo chi gli sarà affiancato. Si è fatto il nome di Lando Norris, attualmente in lotta per il campionato F2 e sotto contratto con McLaren. Vedremo se si profilerà uno scambio tra i due team, con l’inglese a fungere da contropartita per l’ingaggio di Sainz.

Il mercato F1 in vista della prossima stagione è comunque tutt’altro che chiuso, e dunque aspettiamoci ancora diversi colpi di scena nelle prossime giornate, prima di riaccendere i motori sulla pista belga di Spa.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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