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    Cina: Shanghai e Beijing in semifinale, le altre alla “bella”

    Sono Shanghai e Beijing le prime due semifinaliste playoff della Superleague maschile cinese. Come da pronostico, Atanasijevic e compagni hanno ripetuto anche in Gara 2 la vittoria della prima sfida con lo Jiangsu, imponendosi con un altro 3-0 (25-17, 25-18, 25-15) con 15 punti del serbo e 13 di Michal Kubiak. Ben altre difficoltà ha incontrato la squadra della capitale, che solo ai vantaggi del tie break (23-25, 25-16, 25-17, 20-25, 19-17) è riuscita a sconfiggere il Fujian, dopo aver annullato ben 5 match point: senza Holt, il Beijing ringrazia il giovane Hu Zhenzhuo, autore di 27 punti, e il bielorusso Maksim Shkredau con 18 (6 muri vincenti).

    Vanno alla “bella” le altre due serie: contro pronostico la sconfitta del Tianjin, che si è arreso in casa al Baoding per 2-3 (22-25, 25-22, 24-26, 25-16, 9-15) e ora dovrà affrontare il match decisivo sul campo dei rivali, trascinati da Lazar Cirovic con 18 punti (21 di Esfandiar per i padroni di casa). La vincente andrà ad affrontare il Beijing, mentre il Tianjin aspetta la superstite tra Shandong e Zhejiang, protagoniste di un’altra Gara 2 finita al tie break (25-21, 22-25, 22-25, 25-19, 15-9). Le decisive Gare 3 dei quarti si disputeranno domenica 17 marzo.

    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: Tianjin a un passo dallo scudetto dopo un altro 3-0 sullo Shanghai

    Il Tianjin è a un passo dal suo quinto successo consecutivo nella Superleague femminile cinese: Yuan Xinyue e compagne si sono portate sul 2-1 nella serie decisiva per il titolo contro lo Shanghai, grazie a un nettissimo 3-0 (25-21, 25-15, 25-16). In un’arena stracolma di pubblico, il Tianjin ha avuto qualche problema soltanto nel primo set, riuscendo però a contenere la rimonta avversaria dal 16-12 al 23-21 e chiudere con due punti consecutivi di Li Yingying; da lì in poi la partita ha avuto un solo padrone.

    Lo Shanghai punterà tutto sul fattore campo per raddrizzare la serie in Gara 4, in programma sabato 3 febbraio. In caso di parità, lo scudetto si assegnerà alla “bella” di martedì 6, di nuovo in casa del Tianjin.

    (fonte: CVA, Sina Sports) LEGGI TUTTO

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    Cina: lo Shanghai sorprende il Tianjin in Gara 1 della finale scudetto

    Si apre con una sorpresa in Cina la serie decisiva per lo scudetto della Superleague femminile: il favoritissimo Tianjin, fin qui imbattuto nell’intera stagione, si arrende allo Shanghai in Gara 1. Finisce 3-1 (25-23, 25-22, 16-25, 25-23) in favore di Samantha Bricio e compagne: la messicana chiude a quota 15 punti, la collega di ruolo Zhong Hui ne sigla 22. Al Tianjin, sempre privo di Melissa Vargas (che ha ripreso ad allenarsi, ma non è ancora pronta per tornare in campo), non bastano i 29 punti di una scatenata Li Yingying.

    Gara 2 si disputerà sabato 27 gennaio, mentre Gara 3 è in calendario martedì 30 (si gioca al meglio delle 3 vittorie). Nella finale per il terzo posto, intanto, lo Jiangsu si porta in vantaggio sul Beijing con un netto 3-0 esterno firmato da Gong Xiangyu (17 punti). Sono iniziate anche la serie per il quinto posto tra Fujian e Shandong (3-2 in Gara 1) e quella per il settimo tra Shenzhen e Liaoning (1-3).

    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: lo Shanghai parte alla grande anche nella seconda fase

    Inizia la seconda fase della Superleague maschile in Cina e in vetrina c’è sempre lo Shanghai, dominatore della prima parte della stagione: nel netto 3-0 ai danni dello Jiangsu sono protagonisti Aleksandar Atanasijevic (16 punti) e Michal Kubiak (13), che firma anche 3 ace. Ben altre difficoltà incontra il Beijing, costretto al tie break dall’ostico Fujian: la squadra della capitale se la cava con 15 punti e 5 muri di Maxwell Holt. Nelle altre due partite, successo in tre set dello Shandong sullo Zhejiang, mentre il Baoding (16 punti di Cirovic) ha la meglio per 3-1 sul Tianjin nonostante i 18 centri di Esfandiar.

    Il girone all’italiana della seconda fase proseguirà fino al 25 febbraio: le prime 6 classificate si qualificheranno agli ottavi di finale insieme alle due vincitrici del girone perdenti, che si è aperto con i successi di Henan, Guangdong e Hubei.

    (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    La Cina di Filippo Lanza: “Attendiamo all’infinito un campionato che non c’è”

    Di Eugenio Peralta Nel celeberrimo romanzo “Il Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, il tenente Giovanni Drogo aspetta inutilmente per tutta la vita sulle mura della Fortezza Bastiani l’arrivo di un nemico che non riuscirà mai a vedere. Fatte le dovute proporzioni, una sensazione simile a quella che hanno provato quest’anno Filippo Lanza e Luca Vettori nella loro avventura in Cina con la maglia dello Shanghai: certo, l’attesa dei due giocatori italiani non sarà infinita (per fortuna), ma il senso di frustrazione per l’impossibilità di giocare un campionato continuamente rinviato è comunque fortissimo. Acuito ora, per giunta, dal rigidissimo lockdown che sta interessando la metropoli cinese. A raccontarci queste emozioni poco piacevoli, ma anche esperienze ben più positive e gratificanti che l’annata in Estremo Oriente gli ha riservato dentro e fuori dal campo, è proprio Filippo Lanza. La sua intervista parte dal racconto “in tempo reale” delle restrizioni in corso a Shanghai: “Stiamo vivendo una situazione inverosimile – sospira l’ex schiacciatore della nazionale – ma in realtà è un po’ la prosecuzione di quello che accade ormai da più di due anni. Il governo cinese sta combattendo contro questa nuova forma di Covid e dalla fine di marzo ha chiuso tutti in casa senza preavviso per il nuovo lockdown. La gente si è ritrovata in condizioni al limite del pensabile, perché nessuno era pronto a questa vicenda: la mancanza di cibo e di organizzazione sta mandando un po’ tutti in confusione. Nell’ultima settimana, comunque, il governo sta ‘liberando’ progressivamente alcune parti della città, dividendola in tre fasce di pericolosità in base al rischio di contagio: ora in periferia ci sono meno restrizioni e si può uscire almeno per andare al supermercato, un po’ come in Italia nel primo lockdown del 2020“. Foto Instagram Filippo Lanza Dove siete in questo momento tu e Luca? “Noi viviamo dentro il campus in cui ci alleniamo, una struttura che si raggiunge in circa un’ora e mezza dalla città e, diciamo, è un po’ un’isola felice. È un campus molto grande, con spazi verdi e anche un lago intorno a cui ci si può muovere; abbiamo 4 mense con disponibilità di cibo, quindi non ci manca nulla. Possiamo uscire dalle camere, facciamo allenamento due volte al giorno, insomma una vita ‘normale’ come quella che si può vivere in un ritiro della nazionale. Stiamo bene, facciamo tanti controlli e test giornalieri e ci atteniamo costantemente alle disposizioni del governo. Per noi i problemi del lockdown sono un po’ lontani, ma certo è una situazione pesante“. Prima delle ultime restrizioni, com’è andata la vostra esperienza in Cina? “Siamo arrivati a dicembre, e dopo i 14 giorni di quarantena a Tianjin ci siamo trasferiti a Shanghai e abbiamo cominciato a conoscere questa strepitosa città metropolitana. Una città gigantesca, abitata da 26 milioni di persone, che offre di tutto e di più. Il centro è molto lontano dall’idea che noi associamo al concetto di Cina: è una città internazionale, con grattacieli giganti e con tante abitudini ‘occidentali’. Abbiamo passato molto tempo a scoprirla, visto tanti quartieri diversi: vivevamo in un hotel-residence vicino al campus, ci allenavamo durante la settimana mentre il sabato e domenica, che solitamente erano liberi, ci trasferivamo in centro. La città è molto bella, suggestiva, con un sacco di particolarità: capita spesso di imbattersi in un tempio antico in mezzo a palazzi modernissimi, un contrasto che si nota in parecchi quartieri. Anche i cinesi stessi ci hanno stupito: pensavamo di trovare una popolazione molto chiusa nei confronti degli stranieri, invece tutti sono stati molto gentili e disponibili, anche chi non faceva parte del mondo sportivo“. Foto Instagram Filippo Lanza In palestra, invece, com’è stato l’impatto con il volley cinese? “Gli allenamenti all’inizio sono stati complicati, perché loro hanno una cultura completamente diversa dalla nostra, basata sulla quantità più che sulla qualità. C’erano sessioni di allenamento di 3 ore, 3 ore e mezza, che non capivamo e a cui non eravamo minimamente preparati. Siamo stati fortunati a trovare persone che hanno capito e studiato il nostro punto di vista e il nostro metodo di lavoro. Il nostro coach è un allenatore molto giovane (Qiong Shen, n.d.r.), che è stato giocatore e ha avuto anche diverse esperienze con la nazionale, e ha sperimentato metodi di lavoro diversi. Così abbiamo cominciato a dedicare la mattina ai pesi, mentre nel pomeriggio abbiamo aiutato i nostri compagni di squadra insegnando loro esercizi tecnici che noi facevamo in Italia e loro invece non conoscevano. Questo ci ha permesso di differenziare le sessioni di allenamento e lavorare su aspetti di gioco di cui la squadra aveva bisogno. È stato molto bello, perché abbiamo visto tanto interesse da parte loro nel cambiare abitudini: non solo per rispetto nei nostri confronti, ma proprio perché riconoscevano di poter migliorare“. Foto Instagram Filippo Lanza E veniamo al punto dolente: i continui rinvii dell’inizio della stagione. Come si prepara un campionato che non comincia mai? “La cosa più complicata, e che ancora oggi facciamo fatica ad accettare, è il fatto di essere comandati da un potere più alto di noi. C’è sempre qualcuno sopra di te, che sia un giocatore, un allenatore o il capo del campus; si attende sempre la parola di qualcuno più in alto. Questo ha influito tantissimo anche nella nostra attesa del campionato: all’inizio c’era una data, poi è stata modificata per la contemporaneità con le Olimpiadi invernali, poi è slittata ulteriormente perché la nazionale ha fatto un ritiro di un mese, togliendoci anche dei giocatori, e poi è tornato il Covid… È stato un continuo rimandare, non perché non si volesse fare, ma perché c’era sempre qualcuno di più ‘importante’ che prendeva queste decisioni. Per noi è stato terribile dover sempre riorganizzare la nostra mentalità e anche la programmazione fisica per arrivare pronti a un evento che ancora oggi non si sa se mai ci sarà e, eventualmente, in quali date. È stato un costante aspettare questo momento, sicuramente con preoccupazione, perché siamo venuti qua per giocare, ma anche con dispiacere, perché sappiamo che avremmo potuto ottenere degli ottimi risultati ed è stata un’occasione un po’ vanificata“. Previsioni per il futuro? “Difficile farne… Se il campionato non ci sarà, di certo proveremo a tornare. Ci mancano tanto l’Italia, la famiglia e gli affetti: è stato un anno molto bello pieno di nuove esperienze che ci ha fatto crescere sotto tanti punti di vista, però ovviamente casa nostra ci è mancata molto e non vediamo l’ora di riabbracciarla“. LEGGI TUTTO

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    Cina: Tianjin già in finale, lo Shanghai riapre i giochi

    Di Redazione È il Tianjin la prima finalista della Superleague femminile cinese. Le campionesse in carica, ancora imbattute in questa stagione, hanno proseguito il loro cammino da rullo compressore anche in Gara 2 della semifinale scudetto, battendo con un altro 3-0 (25-14, 31-29, 25-20) il Liaoning. L’orgogliosa resistenza delle avversarie (che nel secondo parziale hanno avuto anche 3 set point, dopo essere stata avanti 13-18 e 19-22) è stata piegata ancora una volta da una straordinaria Melissa Vargas: 25 punti con il 59% per la cubana. Si deciderà invece in Gara 3 il nome della seconda finalista: sull’orlo del baratro, lo Shanghai è riuscito a ribaltare miracolosamente Gara 2 contro lo Jiangsu, passando dallo 0-2 al 3-2 (21-25, 23-25, 25-20, 25-16, 15-9) dopo aver perso la prima sfida. Questa volta Jordan Larson ha giocato l’intera gara da titolare (mai utilizzata Kim Yeon-Koung), siglando 16 punti, ma a risultare decisiva è stata soprattutto la schiacciatrice Zhong Hui con 22 punti; fondamentali anche i 6 muri-punto di Gao Yi. Dall’altra parte, 22 punti a testa per Gong Xiangyu e Han Wu. Nel giorno di Capodanno è in programma la sfida decisiva. (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: lo Jiangsu ferma lo Shanghai in Gara 1 delle semifinali

    Di Redazione Subito una sorpresa in Cina nelle semifinali della Superleague femminile: in Gara 1 lo Shanghai, una delle grandi favorite per la vittoria finale, esce sconfitta per 1-3 (24-26, 20-25, 28-26, 18-25) dal confronto con lo Jiangsu. Decisamente tardivo l’ingresso di Jordan Larson (18 punti con il 60% e 3 ace in un set e mezzo!) al posto di una spenta Kim Yeon-Koung, mentre dall’altra parte, oltre a Gong Xiangyu (22 punti, 3 ace), brillano le giovanissime Wan Ziyue e Yang Jia: 11 punti a testa per le due centrali, rispettivamente classe 2004 e 2005! Tutto secondo i piani nell’altra semifinale per la corazzata Tianjin, che supera in tre set il Liaoning (25-22, 25-17, 27-25) rimontando un ampio svantaggio nel terzo (11-17, 15-21). Melissa Vargas ancora decisiva con 21 punti e il 58% in attacco, mentre sono 19 i punti di Li Yingying. Domani si torna subito in campo per Gara 2, mentre l’eventuale Gara 3 si giocherà nel giorno di Capodanno. (fonte: CVA) LEGGI TUTTO

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    Cina: una sola straniera in campo! Kim e Larson, una poltrona per due…

    Di Redazione A poche ore dal via della Superleague femminile cinese, che partirà venerdì 25 novembre, la CVA ha ufficializzato una clamorosa svolta nel regolamento: ogni squadra potrà schierare in campo una sola giocatrice straniera e non più due, come prevedevano le norme finora in vigore. Una decisione che di fatto va a penalizzare soltanto una squadra, lo Shanghai, unica ad avere a disposizione due innesti dall’estero, e che innesti: la campionessa olimpica di Tokyo 2020 Jordan Larson e la MVP di Londra 2012 Kim Yeon-Koung. La dirigenza della squadra di Shanghai, unica credibile alternativa al Tianjin per la vittoria finale, ha fatto (forzatamente) buon viso a cattivo gioco, dichiarando che le nuove norme “non avranno alcun impatto sulla preparazione e la partecipazione al campionato“. Ben più critici, nei limiti del possibile, sono stati i media locali, che hanno valutato negativamente questa scelta in un momento in cui la Superleague cinese, anche a causa della pandemia, ha già perso gran parte dell’appeal conquistato negli anni. La decisione potrebbe avere conseguenze importanti anche sul campionato maschile, in partenza a gennaio: anche qui la squadra più interessata è lo Shanghai, che per la stagione in corso aveva messo sotto contratto gli italiani Filippo Lanza (attualmente in forza alla Top Volley Cisterna) e Luca Vettori. Cambierà la destinazione dei due azzurri? (fonte: Sina Sports) LEGGI TUTTO