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Dai FiloBus ai FiloTIR: l’Italia prova l’autostrada elettrica

Alzando gli occhi verso il cielo, e senza salire più di tanto con lo sguardo, il primo pensiero che passa per la testa è: “tornano i filobus”. Sì, quei mezzi di trasporto persone che si attaccavano a una rete elettrica “filoviaria” elevata sulla strada. Tra i più famosi quelli che da Torino (piazza Statuto) portavano fino a Rivoli percorrendo il lunghissimo asse di corso Francia, ed erano soprannominati “il Rosso” per il colore che li distingueva dagli altri trasporti urbani. Era, in altri tempi, anche il filobus delle gite fuori porta, attorno al Castello di Rivoli, per passare una domenica di svago, impiegando lo stesso tempo con cui oggi si va da Torino a Milano col treno ad alta velocità.

MODALITA’ IBRIDA Ebbene, la struttura di mobilità dei filobus d’altri tempi oggi viene riproposta in chiave moderna ma sull’autostrada, facendo così viaggiare i veicoli per il trasporto pesante, i TIR. Il primo esperimento italiano dei FiloTir abbraccia la nuova BreBeMi, l’autostrada A35 che collega Brescia-Bergamo-Milano, indicata come prima autostrada elettrica della viabilità di casa nostra. Grazie all’allacciamento con i cavi elettrici sospesi per aria, i veicoli industriali adeguatamente equipaggiati con le “aste” potranno viaggiare abbattendo le emissioni e in modalità ibrida. Una vera rivoluzione se la sperimentazione sui sei chilometri della BreBeMi dovesse trovare l’appoggio e la conseguente estensione su altre autostrade italiane.

TAGLIO ALLE EMISSIONI NOCIVE La società che ha in gestione la BreBeMi ha ipotizzato la sperimentazione sul tratto compreso tra i caselli di Romano Lombardia e Calcio, mettendo a disposizione due corsie, una per senso di marcia. La e-Highway è il primo grande passo per una nuova sostenibilità del trasporto delle merci. Non solo: il progetto prevede anche di poter produrre energia elettrica attraverso pannelli fotovoltaici. E alla fine le corsie elettriche sarebbero in grado di abbattere almeno l’80% delle emissioni nocive dovute all’uso di carburanti di origine fossile,valore  inizialmente previsto in un 50%.

CON SIEMENS IN EUROPA E USA Il progetto italiano con la tecnologia sperimentata da Siemens non è una novità assoluta: in Europa la sperimentazione è passata su due chilometri autostradali in Svezia e dieci in Germania (vicino a Francoforte) attraverso la tecnologia sviluppata da Siemens che ha avuto come partner Scania, fornitore delle motrici ibride. E negli Usa la Casa tedesca si è mossa nello stesso modo cambiando partner, cioé Volvo Trucks. I mezzi destinati a viaggiare a propulsione ibrida saranno equipaggiati per sfruttare la rete aerea in modalità zero emissioni e diversamente continueranno il percorso nella modalità tradizionale con i motori termici. 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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