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Dove è finita la Renault? Come riprendersi dal trend negativo


Il circuito di Suzuka si è rivelato ancora una volta teatro di delusione per la scuderia transalpina che ha confermato il trend negativo intrapreso nelle ultime gare.

Fino alla pausa estiva la Renault si era candidata, gara dopo gara, per essere la quarta forza nel mondiale costruttori.

Con la ripresa delle attività in pista, il raggiungimento di piazzamenti in zona punti si è risultato sempre più faticoso. Può sembrare strano se si pensa ad una parte di stagione caratterizzata da diversi piazzamenti consecutivi alle spalle dei top team.

In Belgio erano già emerse le prime difficoltà e la richiesta della squalifica della Haas di Grosjean a Monza (che peraltro non è ancora definitiva) poteva far pensare ad una lotta serrata punto su punto con gli avversari a stelle e strisce.

Se a Singapore un ottavo e un decimo posto avevano mascherato delle incertezze per il finale di stagione, Sochi ha manifestato rutte le difficolta del team anflo-francese. Infine l’unico punto raccolto in Giappone da Hulkenberg può solo essere visto solo una piccolissima boccata d’ossigeno.

Il percorso negativo intrapreso nelle ultime gare rischia di vanificare quanto di buono è stato fatto da Abiteboul e i suoi ragazzi nella prima parte di stagione.

La Haas continua a mantenere un passo costante decisamente buono, raccogliendo punti al termine di weekend positivi sia in termini di prestazione al sabato, sia nel risaltato finale in gara.

La perdita economica che potrebbe portare un quinto piazzamento non è l’unico dei pensieri in testa al Team Principal francese. Già da diverse gare deve infatti gestire le voci dei ragazzi della scuderia di Helmut Marko, Verstappen in particolare, che lamentano di carenze alla Power Unit che, secondo quanto riferito da loro, non gli permettono di combattere ai livelli di Mercedes e Ferrari.

Se fra meno di due mesi la partnership con Red Bull volgerà al termine, nel 2019 dovrà gestire un toro che certamente non vorrà star a guardare i suoi colleghi top driver. Per evitare che l’urlo rabbioso di Ricciardo della qualifica di Suzuka non si ripeta sotto la sua gestione, Abiteboul dovrà quindi spingere al massimo gli sviluppi per il prossimo campionato per regalare al suo futuro pilota di punta una vettura competitiva che sia in grado di offrirgli tutti i requisiti per compiere le magie che ha mostrato al mondo nei suoi giorni di gloria.

Nel contempo, nulla è ancora perduto, la quarta piazza della graduatoria dei costruttori porta ancora il nome della cavalleria giallonera e altrettanti sono gli appuntamenti che mancano al tramonto dell’anno motoristico.

I ragazzi d’oltralpe dovranno dare tutto quello che gli resta nelle tasche per cercare di porre un’azione di difesa nei confronti di chi è ormai in scia. Il risultato finale, in termini economici, potrebbe infatti influenzare i piani di sviluppo per il prossimo anno.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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