in

Lister Knobbly, la barchetta del futuro

Carrozzeria vecchio stampo e una straordinaria leggerezza fanno della Lister Knobbly una vettura adatta alle corse su pista. Una barchetta di tutto rispetto, meno blasonata ma all’altezza della Maserati Birdcage costruita a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta del XX secolo.

Metti insieme un telaio in alluminio, un motore Jaguar o Chevrolet, disegna una carrozzeria con quattro bernocchi (Knobbly) sulle ruote ed ecco nel 1958 l’affinamento delle barchette prodotte sin dal ‘53 da Lister.

La guiderà anche sir Stirling Moss, al quale, nel 2018, è stata dedicata la serie Continuation: riprendere il progetto originale del tempo e produrne 10 esemplari, con la particolarità di una scocca in lega di magnesio. Una rarità allora. Una piuma.

Due motori tra cui scegliere: l’inglesissimo Jaguar 3.8 litri 6 cilindri in linea della D-Type, oppure il V8 Chevrolet da 4.6 litri.

Altre 10 Lister Knobbly Continuation sono state prodotte dopo il 2013. Adesso è il momento giusto per annunciare la barchetta della modernità, la Knobbly sviluppata e prodotta con le tecnologie odierne.

Si preannuncia, in realtà, come una trasformazione. Lister, dopo aver condotto lo sviluppo del suv più veloce al mondo, partendo dalla base di Jaguar F-Pace SVR, conferma il prossimo progetto. Da elaboratore dei modelli del Giaguaro, è facile immaginare come la base di partenza per creare la nuova Knobbly possa essere la F-Type Roadster, carrozzata con linee che richiamano il passato.

I passaruota scavati nel raccordo con il cofano motore, l’ampia presa d’aria anteriore posta in basso, su un muso spiovente, il ridottissimo deviatore dei flussi (chiamarlo parabrezza è un azzardo), rappresentano i punti di contatto con la storia, così come i fari tondeggianti. 

Abbinati alla fibra di carbonio delle appendici aerodinamiche applicate nel passo e davanti alle ruote anteriori.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


Tagcloud:

Sport&Territorio: l’ATL del Cuneese a fianco della Synergy Arapi Mondovì

Nicolai e Lupo con rabbia e carattere: a Doha strappano i quarti di finale