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Mercato auto, un 2018 da dimenticare: -3,11%

Pochi segnali positivi mentre regna l’incertezza. Dopo tre mesi in calo, dicembre segna un recupero del +1,96% rispetto allo stesso mese del 2017, ma il mercato italiano dell’auto chiude il 2018 in rosso con un netto -3,11%. Secondo i dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le immatricolazioni, sono state nel’arco dei 12 mesi 1.910.025, contro 1.971.345 del 2017. A dicembre le consegne di auto nuove hanno raggiunto quota 124.078, contro le 121.689 dell’ultimo mese del 2017.

Il quadro generale non offre spazio ad entusiasmi, almeno apparentemente. “Nell’anno appena concluso – spiega infatti Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione costruttori – per gli automobilisti italiani erano state ventilate ipotesi di riduzione del carico fiscale, incidendo ad esempio sulle accise dei carburanti, e di rassicurazione sulla mancata introduzione di nuove tasse. Il 2019, invece, si apre con un’imposizione aggiuntiva per gli acquirenti di nuove autovetture che andrà a colpire non soltanto quelle di lusso o di grossa cilindrata, peraltro già assoggettate al superbollo, ma alcune versioni di modelli diffusi sul mercato, in particolare, presenti nella prima fascia soggetta al malus”. La Legge di Bilancio, infatti, prevede a partire dal 1° marzo 2019 e fino al 31 dicembre 2021, l’applicazione di un “malus” per gli acquirenti di nuove autovetture con emissioni di CO2 superiori a 160 g/km, che parte da 1.100 euro fino ad arrivare a 2.500. Vetture di ultima generazione che in termini di impatto ambientale sono molto più virtuose di quelle con oltre 15 anni di età che continuerebbero a circolare sulle nostre strade.

L’andamento del 2018 è stato piuttosto altalenante, con l’anticipo degli acquisti su agosto, in vista dell’entrata in vigore dal 1° settembre delle nuove norme di omologazione dei veicoli (WLTP) ed i riflessi sulle vendite di settembre (-25,2%), ottobre (-7,2%), e novembre (-6,3%) che hanno registrato risultati peggiori delle attese, influenzati dalla non completa disponibilità di prodotti rispondenti alle nuove norme da parte di alcuni costruttori.

La confusione generata dai blocchi del traffico sui Diesel e le dichiarazioni di alcune amministrazioni locali di importanti città italiane non aiuteranno il consumatore a prendere decisioni serene di acquisto, complicando ulteriormente la risposta alle esigenze di mobilità dei cittadini”, precisa poi Michele Crisci. Non è un caso che nell’andamento delle vendite per motorizzazione, il Diesel nel mese di dicembre mostra una perdita del 19% dei volumi, scendendo di 11 punti percentuali di quota e fermandosi al 46,4% del totale. Nell’intero 2018 la flessione delle vendite è pari al 12,3%, con una rappresentatività sul mercato del 51,5% (-5 punti percentuali rispetto al 2017). Ne beneficia la benzina che segna in dicembre un forte incremento del 40,4%, grazie proprio ai privati e al noleggio, recuperando quasi 12 punti di quota sul totale e portandosi al 41,5%. In leggero calo il Gpl sia nel mese sia nel cumulato 2018, dove chiude stabile al 6,5%. In dicembre il metano perde la metà delle immatricolazioni, scendendo appena ad un 1,1% di rappresentatività, mentre si mantiene in crescita del 14,3% nel totale anno, all’1,9% di quota sul totale.

In crescita le vetture ibride del 13,6% in dicembre e del 30% nel totale 2018, archiviando in entrambi i periodi una quota del 4,5%. Ottima crescita per le vetture elettriche, grazie agli acquisti di tutti i canali di vendita (in particolare del noleggio), che nel mese e nel totale anno si attestano sullo 0,3% di quota, superando la soglia delle 5.000 vetture complessivamente immatricolate (5.010).


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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