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Giro d'Italia 2022, le sei tappe di montagna e la cronometro conclusiva a Verona

Ecco l’altimetria delle sei tappe di montagna e della cronometro conclusiva a Verona del Giro d’Italia 2022. La Cima Coppi sarà il Passo Pordoi. Ora il mosaico per il prossimo anno è completo, in attesa della presentazione ufficiale che rivelerà date e ordine delle frazioni

Oggi alle 18.00  si conoscerà il calendario del prossimo Giro d’Italia. Intanto – dopo le tappe in Ungheria che apriranno la corsa, quelle adatte ai velocisti e quelle per finisseur – sono state svelate le sei frazioni di montagna e la cronometro conclusiva con arrivo all’Arena di Verona. 

Avola-Etna (Rifugio Sapienza), Isernia-Blockhaus, Rivarolo Canavese-Cogne, Salò-Aprica con il Mortirolo e Santa Cristina, Ponte di Legno-Lavarone e Belluno-Passo Fedaia (Marmolada) con San Pellegrino e Pordoi come Cima Coppi (2239 metri) saranno le tappe che potrebbero decidere il vincitore del Giro d’Italia 2022.

AVOLA-ETNA (RIFUGIO SAPIENZA) 166 KM

Tappa nell’entroterra siciliano con arrivo in salita. Da Avola si tocca il centro del barocco siciliano, Noto, per attraversare poi le zone di Pantalica e Vizzini nell’avvicinamento al vulcano. La salita finale, che si conclude al Rifugio Sapienza, affronta un percorso inedito a modo suo. Si approccia la salita da Ragalna (come nel 2018), per spostarsi sul versante classico di Nicolosi (come nel 2011) per gli ultimi 14 km.

ISERNIA-BLOCKHAUS 187 KM

Tappone appenninico di alta montagna. Percorso all’insù fin dai primi chilometri da Isernia verso Rionero Sannitico. Si affianca soltanto lo storico Macerone per poi raggiungere il primo scollinamento a Roccaraso. Fino a Guardiagrele, che viene solo sfiorata, si percorre l’unico tratto abbastanza tranquillo e prevalentemente a scendere. Inizia quindi la doppia scalata al Blockhaus. Da Pretoro si raggiunge Passo Lanciano per poi scendere a Lettomanoppello e, dopo aver contornato la base della Majella, salire all’arrivo da Roccamorice come nel 2017, con il finale con pendenze in doppia cifra lungo l’ultima serie di tornanti.

RIVAROLO CANAVESE-COGNE 177 KM

Tappone tipico delle Alpi occidentali con salite molto lunghe anche se senza eccessive pendenze. Partenza da Rivarolo Canavese e avvicinamento classico lungo la Dora Baltea per entrare nella Vallée fino a raggiungere il capoluogo. Si scalano quindi, in rapida successione, Pila fino a Le Fleurs, salita che ritrova il Giro dopo un’assenza di trent’anni, Verrogne (già scalato nel 2019) e Cogne per concludere nel Parco Nazionale del Gran Paradiso che compie 100 anni. Oltre 46 km degli ultimi 80 saranno tutti in salita.

SALÒ-APRICA 200 KM

Tappa classica della Valtellina con una sequenza di salite, alcune delle quali riscoperte dopo molti anni. Partenza da Salò per portarsi dentro la Val Sabbia e dopo Bagolino scalare il Goletto di Cadino (ultimo passaggio nel 1998 in occasione della cavalcata vittoriosa di Pantani a Montecampione). Risalita la Val Camonica si scala il Mortirolo da Monno (come nel 2017) per scendere a Grosio e percorrere le strade del vino Sforzato cui è dedicata la tappa scalando Teglio (località che dà il nome alla vallata) e quindi giungere a Aprica attraverso il Valico di Santa Cristina su cui l’ultimo passaggio fu nel 1999.

PONTE DI LEGNO-LAVARONE 165 KM

Tappa di montagna divisa in due parti. Partenza all’insù verso il Passo del Tonale seguita da un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa. Dopo l’attraversamento dell’Adige si scala la salita di Palù di Giovo (feudo dei Moser), passando dalla Valle dei Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana e il finale che da solo merita tutte le stellette di difficoltà della tappa. Dopo Pergine si scala il Passo del Vetriolo da un versante inedito e affronta la salita del Menador con i suoi tornanti stretti e le gallerie tipiche delle strade intagliate nella roccia per ragioni belliche (si chiamava Kaiserjägerweg). Scollinato il Gpm di Monte Rovere pochissimi chilometri ondulati porteranno un gruppetto molto ridotto all’arrivo.

BELLUNO-MARMOLADA (PASSO FEDAIA) 167 KM

Classico tappone dolomitico: l’ultimo arrivo in salita del Giro d’Italia 2022. Partenza da Belluno con una breve digressione lungo la valle del Piave tra Sedico, Santa Giustina e la Certosa di Vedana. Si entra quindi nella valle del Cordevole che si risale attraverso Agrodo e Cencenighe. Inizia lì il trittico di salite finale con il Passo di San Pellegrino (pendenze oltre il 15% dopo Falcade) il Passo Pordoi (Cima Coppi 2022) e infine il Passo Fedaia con il famoso drittone di Malga Ciapela che sempre sopra il 10% raggiunge pendenze del 18%. Non si percorrono i Serrai di Sottoguda la cui strada è stata cancellata dalla tempesta Vaia di cui la tappa tocca molti luoghi simbolo. Dopo 14 anni la Marmolada è nuovamente sede di arrivo.

VERONA-VERONA (CRONOMETRO) 17.1 KM

Frazione a cronometro sul Circuito delle Torricelle (dei Mondiali) percorso in senso antiorario. Prima parte per vialoni rettilinei e molto larghi. Poi salita attorno al 5% con alcuni “scalini” e con carreggiata un po’ più stretta. Dopo GPM e cronometraggio intermedio in vetta alla salita seguono 4 km di discesa su veloci. Ultimi 3 km lungo le vie cittadine con alcune curve impegnative. Arrivo in Piazza Bra e nell’Arena di Verona.


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_ciclismo.xml

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