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Toni Nadal: “Infortuni? Non è colpa del calendario, il problema è la velocità”

Toni Nadal riflette sul tema più “caldo” nell’attualità tennistica: si gioco troppo? Il calendario estremamente fitto di impegni porta i giocatori ad infortunarsi? Lo “zio” più famoso del tennis fornisce una sua interpretazione dello status quo che porta a tante lamentele dei giocatori, spostando l’attenzione su un altro aspetto a suo dire cruciale: la velocità ed intensità estreme che stressano oltremodo i fisici dei tennisti, portandoli agli infortuni. Lo storico coach di Rafael ne ha parlato in alcune dichiarazioni rilasciate alla Gazzetta dello Sport, riportiamo le più interessanti su quest’argomento tanto dibattuto e sentito nel mondo della racchetta.

Troppi infortuni? Non è una questione di calendario” incalza Toni. “Molti non saranno d’accordo, ma il vero problema è che la palla va sempre troppo veloce. Non è una questione di quantità, ma di intensità e di violenza del gesto. Non ci sono quasi più giocatori tattici come Coria o Gaudio, che cercavano di costruire. Oggi è quasi solo una gara a chi colpisce più forte. E quando fai gesti così rapidi, quando arrivi a tutta velocità su una palla, freni e riparti, è facile che il corpo vada al limite e si faccia male. Io credo che bisognerebbe cercare di rallentare un po’ il gioco“.

Come? Ecco la proposta concreta di Toni Nadal: “La mia proposta è giocare con racchette più piccole. Sarebbe più facile per gli amatori e più difficile per i professionisti, e il gioco sarebbe meno violento. La bellezza del tennis è poter vedere il gesto. Quando giocavano McEnroe o Nastase c’era tutto: gesto, mano, tattica. Il tennis è l’unico sport che inizia con una sorte di ‘calcio di rigore’: se servi bene, l’avversario di fatto non gioca… In altre discipline hanno cambiato le regole per aumentare lo spettacolo. Dove? per esempio nel calcio. Dopo i Mondiali in Italia nel 1990 hanno introdotto tre nuove regole: il retropassaggio al portiere, non si può prendere la palla con le mani; i tre punti per la vittoria, che ha portato le squadre ad attaccare di più; un maggiore uso del cartellino giallo: prima potevano massacrare Maradona tutto il tempo, poi non si poteva più entrare da dietro. Questo ha provocato una grande evoluzione”.

Nadal tuttavia è molto negativo per il suo sport: crede che non ci sarà alcuna rivoluzione e cambiamento: “Non cambieranno mai, perché ai dirigenti interessano solo i top player. E questi preferiscono che tutto resti uguale: ‘No, no, se restiamo così io sono numero uno, numero due, non tocchiamo nulla…’”.

Qualche nota anche sull’attualità, intanto il paragone che molti fanno tra Sinner e Djokovic. Così la vede Toni: “Penso che Djokovic sia più completo. Sinner ha più velocità nei colpi, Nole un po’ più tocco. Hanno in comune il fatto che impongono sempre un ritmo alto e hanno un controllo di palla eccezionale, con spostamenti di livello altissimo. Jannik gioca con uno schema molto definito: impone fin dall’inizio un ritmo velocissimo, che difficile da reggere”.

Chi vince le Finals? Toni non si sbilancia… “Ovviamente i grandi favoriti sono sempre Alcaraz e Sinner. Negli ultimi tornei Jannik ha giocato a un livello altissimo, e credo che a Torino possa partire un filo avanti rispetto a Carlos, che onestamente appare un po’ meno a proprio agio su questa superficie così veloce. Sarà sicuramente una grande sfida”.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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