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    Campionato Italiano, a Beinasco gradino più alto del podio per They-Breidenbach e Windisch-Marchetto

    Si è conclusa ieri a Beinasco (TO) la quarta tappa del Campionato Italiano Assoluto 2024 di beach volley. Dopo la Coppa Italia di Montesilvano (Pe) il percorso della rassegna nazionale si è dunque fermato in Piemonte per un nuovo e intenso weekend di gare; a trionfare nel tabellone femminile sono state Chiara They e Sara Breidenbach, mentre Jakob Windisch e Tobia Marchetto si sono imposti in quello maschile. Archiviata la tappa di Beinasco, il prossimo appuntamento del Campionato Italiano Assoluto è in programma da venerdì 26 a domenica 28 luglio a Cirò Marina (KR).

    TABELLONE FEMMINILEImportante conferma quella ottenuta da Chiara They e Sara Breidenbach. Dall’inizio del Campionato Italiano le atlete allenate da Martins James non sono infatti mai scese dal podio; They/Breidenbach hanno infatti collezionato due terzi posto nei primi due appuntamenti di Caorle (VE) e di Catania, per poi vincere nei successivi eventi, quello di Montesilvano (Coppa Italia) e quest’ultimo di Beinasco. Percorso più che netto per Chiara They e Sara Breidenbach al centro sportivo Le Dune; le vincitrici della Coppa Italia 2024 hanno infatti superato la fase a gironi con tre vittorie contro Gramadowska/Adamek, Cimmino/Guglielmo e Calì/Allegretti, ottenendo così il pass diretto per la semifinale, vinta successivamente 2-0 (21-13, 21-18) contro Alice Gradini e Federica Frasca. In finale è poi arrivato il successo sempre in due set contro Sofia Arcaini e Claudia Puccinelli, superate con un doppio 21-17. Per They/Breidenbach un altro grande successo che fa ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti. A chiudere il podio femminile Jeccica Belliero Piccinin e Greta Cavestro, grazie al 2-0 (21-13, 21-12) inflitto ad Alice Gradini e Federica Frasca. Sara Breidenbach nominata MVP del torneo.

    TUTTI I RISULTATI DEL TORNEO FEMMINILE SONO DISPONIBILI QUI. 

    TORNEO MASCHILEPrimo successo stagionale in una tappa del Campionato Italiano per Jakob Windisch e Tobia Marchetto; per la coppia allenata da Luca Marianni, testa di serie numero quattro del tabellone, sono arrivate cinque vittorie in altrettante partite. Windisch/Marchetto hanno prima superato il tabellone vincenti grazie ai successi su Fioretta/Tascone, P. Ingrosso/Dal Molin e Dal Corso/Viscovich, per poi imporsi 2-0 (21-19, 21-15) in semifinale su Titta/Sacripanti e chiudere in bellezza contro i campioni d’Italia in carica Davide Benzi e Carlo Bonifazi, battuti in rimonta dopo un combattutissimo terzo set 17-21, 21-19, 24-22. Per Benzi/Bonifazi il primo piazzamento invece in campionato dopo il quinto posto di Caorle e il quarto posto di Montesilvano. Gli azzurri Dal Corso/Viscovich hanno invece conquistato il terzo posto dopo il forfait di Mauro Sacripanti e Giacomo Titta nella finale terzo e quarto posto. Per gli azzurri il secondo podio ottenuto dopo il primo posto nella prima tappa Gold di Caorle. Davide Benzi nominato miglior giocatore del torneo.

    TUTTI I RISULTATI DEL TORNEO MASCHILE SONO DISPONIBILI QUI. 

    La GALLERY QUI.

    DIRETTA STREAMINGLe Finali di domenica 21 luglio sono state trasmesse in diretta streaming sul della Federazione Italiana Pallavolo (QUI).

    I PROSSIMI EVENTI | IL CALENDARIO COMPLETOLE TAPPE GOLD6-8 settembre, Bellaria Igea Marina (RN) | Finali

    LE ALTRE TAPPE DEL CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO26-28 luglio, Cirò Marina (KR)2-4 agosto, Marina di Modica (RG)9-11 agosto, Cordenons (PN)23-25 agosto, Vasto (CH)

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’ opposto Alessandro Chinello confermato in prima squadra

    Alessandro Chinello farà ancora parte della prima squadra dei Diavoli Rosa, sarà lui il vice Jurić in posto 2 nel campionato Serie A3 Credem Banca per la stagione 2024/25.
    Ha portato a termine la sua prima esperienza in Serie A in crescendo, importante lavoro tecnico e tanta voglia di mettersi sempre in gioco che hanno portato la società alla sua riconferma, lui che già nel percorso giovanile si era rivelato un punto di riferimento.
    Arrivato in casa Diavoli tre anni fa, al suo primo anno in rosanero si è subito fregiato del titolo di Campione d’Italia Under 17 nella stagione 2022/23, per poi continuare con due medaglie d’argento, in Under 19 e Under 20 Junior League, e la promozione in Serie B la passata stagione.
    Ed ora si riparte con la riconferma in prima squadra dove il classe 2006 Alessandro Chinello dovrà guadagnarsi un posto sempre più da protagonista, così come fatto nel suo percorso giovanile finora, con piena fiducia di tutta la società.
    Il vice coach Massimo Piazza, già suo allenatore la passata stagione, commenta la riconferma di Chinello in prima squadra: “Alessandro è un ragazzo che durante la scorsa stagione è cresciuto molto, soprattutto nel finale di stagione, dove ha trovato tanto campo e ha fatto vedere le sue importanti qualità. È un giocatore dalle spiccate doti offensive che sono certo sarà in grado di mettere al servizio della squadra. La stagione che sta per iniziare è la sua seconda in serie A e come per tutti i giovani l’obiettivo è quello di lavorare sodo per continuare al meglio il proprio percorso di crescita. Sono certo che Alessandro saprà sfruttare al meglio ogni occasione e ritagliarsi spazi importanti durante le gare. Faccio un in bocca al lupo ad Alessandro e a tutti i ragazzi per il nuovo inizio di stagione”.
    Il saluto di Chinello: “Sono molto felice di essere stato riconfermato in prima squadra per questa stagione. La mia prima esperienza in Serie A l’anno scorso è stata bella e intensa; ho imparato tanto e sento di essere cresciuto molto come giocatore. Questa riconferma rappresenta per me un grande voto di fiducia da parte della società e mi motiva ulteriormente a dare il massimo ogni giorno. Quest’anno mi aspetto di continuare a migliorare  e per quanto riguarda la squadra, puntiamo a raggiungere dei bei obiettivi. Ci vediamo in campo, alla prossima stagione più forti di prima. Forza Diavoli”.

    Ufficio Stampa Pallavolo Diavoli Rosa LEGGI TUTTO

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    Le Olimpiadi di De Cecco: «Un premio dopo tanti sacrifici»

    Il Belluno Volley avrà l’onore di essere rappresentato alle Olimpiadi di Parigi. E il merito è di Matteo De Cecco, un tecnico che naviga ormai da tempo a livello internazionale: “batte bandiera” slovena, è un componente fondamentale dello staff legato a una Nazionale reduce dal bronzo europeo e dal quarto posto nell’ultima edizione della Nations League. Ed è pronto a vivere un momento da brividi. Anzi, un sogno: «È la mia prima volta, manca poco. Mercoledì 24 entreremo nel villaggio olimpico e solo allora realizzerò quanto abbiamo fatto e ciò che ci aspetta».
    VAGABONDI – L’esordio ufficiale, nella competizione a cinque cerchi, è in programma domenica 28 (ore 21), quando la Slovenia affronterà il Canada. Poi toccherà alla Serbia e ai padroni di casa, oltre che campioni olimpici in carica, della Francia: «La nostra squadra ha impiegato un decennio per qualificarsi, le motivazioni non mancano. Per molti è l’unica e forse ultima occasione: non avendo un domani, giocheremo alla morte». De Cecco opera a stretto contatto con il commissario tecnico Gheorghe Crețu: «Lavoriamo insieme da tre anni. In più, quando allenavamo entrambi in Russia, siamo stati avversari. E abbiamo un passato da giocatori che ci ha portato a “vagabondare” per amore del volley».
    AMBIZIONI – L’emozione è palpabile. E anche se il coach dei rinoceronti è focalizzato sull’attualità più stretta, guardarsi indietro, una volta percepito il calore della fiamma di Olimpia, è quasi inevitabile: «L’esperienza olimpica è il premio dopo tanti sacrifici, miei e della mia famiglia». L’attesa sta per finire: «Non nascondiamo le nostre ambizioni. Fin dalla prima gara giocheremo con un solo obiettivo in testa. Il calendario? Sarà impegnativo in particolare per la nostra dirigenza, che dovrà organizzare le trasferte iniziali nel migliore dei modi».
    CONOSCENZE E CONSIGLI – De Cecco non perde di vista le Dolomiti neppure all’ombra della Tour Eiffel: «A Belluno porterò tutto ciò che ho condiviso con i migliori allenatori al mondo. Un bagaglio di conoscenze e consigli che non ha prezzo». Ma ora è tempo di Olimpiadi: da vivere a bordo campo, come protagonista. E magari, se gli impegni lo consentiranno, sugli spalti dell’impianto di Saint-Denis: «Vorrei essere allo stadio per la finale della staffetta 4×100, a tifare Italia». LEGGI TUTTO

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    La Tigano Palmi prende forma in vista del raduno

    Pallavolo Serie A2 maschile: proseguono le presentazioni dei nuovi acquisti!
    Si avvicina il momento del raduno della OmiFer Palmi che nella prima decade di agostodovrebbe iniziare la preparazione verso il campionato di serie A2. L’esordio è inprogramma il prossimo 6 ottobre al PalaSurace contro Saturnia. Sarà una prima volta inassoluto per la Franco Tigano e per la città di Palmi. Nel frattempo in casa blu/orocontinuano le presentazione degli atleti che compongono il nuovo roster a disposizione dicoach Andrea Radici. In questi giorni è toccato a Lorenzo Sperotto che «promette diessere un tassello fondamentale per la nostra formazione nella prossima stagione di SerieA2. Durante la sua carriera, Lorenzo ha dimostrato di essere un giocatore di grandevalore, capace di guidare la squadra con intelligenza e precisione. Siamo entusiasti diaccoglierlo nella nostra famiglia e di vedere come il suo contributo possa portarci a nuovisuccessi». Tra i confermati c’è il palmese Peppino Carbone. «Durante la scorsa stagione,Peppino è stato una colonna portante della nostra squadra, contribuendo con prestazionieccellenti e spirito di squadra. Siamo felici di poter contare su di lui per un altrocampionato, che ci auguriamo sia pieno di emozioni e successi. Non vediamo l’ora divedere Peppino in azione anche in serie A2». Quindi, altro riconfermato è GrazianoMaccarone, centrale classe 1996: «Nel corso della passata stagione, Graziano è statogiocatore fondamentale della nostra squadra, e siamo felici di poter contare su di lui per unaltro campionato che ci auguriamo essere pieno di emozioni e successi».Ci sono poi altri due volti nuovi e sono quelli di Lorenzo Sala, classe 2002, che arriva aPalmi «con l’obiettivo di mettere in campo tutta la sua energia e determinazione. La suagiovane età non deve ingannare: Sala ha già dimostrato di avere il talento e la mentalitàgiusta per competere ad alti livelli» e quello di Felipe Benavidez, nuovo schiacciatore dellaOmiFer e sul quale ci sono tantissime aspettative tra la tifoseria locale. LEGGI TUTTO

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    Quattro cucinieri verso Parigi. Balaso: “Un sogno che si avvera!”

    I Giochi Olimpici di Parigi 2024 si avvicinano sempre più per i “Fantastici 4 biancorossi”. I tesserati della Cucine Lube Civitanova a rappresentare le rispettive nazionali in Francia saranno il libero Fabio Balaso e lo schiacciatore Matta Bottolo con la maglia dell’Italia, il centrale Barthelemy Chinenyeze al servizio della Francia padrona di casa e lo schiacciatore Eric Loeppky con la casacca del Canada. La cerimonia di apertura delle Olimpiadi è fissata per venerdì 26 luglio, mentre i match prenderanno il via a partire dal giorno successivo. Le selezioni partecipanti stanno già raggiungendo la Ville Lumière. Oggi è previsto il raduno degli azzurri al CPO Giulio Onesti nella Capitale, mentre domani, martedì 23 luglio, il gruppo di Ferdinando De Giorgi si imbarcherà alle 11 a Fiumicino per volare alla volta di Parigi.
    A esternare le proprie sensazioni poche ore prima del raduno con la selezione azzurra è stato Fabio Balaso, libero della Lube: “Prendere parte alle Olimpiadi è un sogno che si avvera. Qualsiasi atleta nutre la speranza anche solo di partire per la competizione più significativa. Si tratta di una speranza che ha fatto capolino quando ero giovanissimo per poi diventare sempre più nitida ed elettrizzante fino a prendere forma. Per me è bellissimo andare a Parigi con questo gruppo di atleti e uomini. Non mi sbilancio con un pronostico vero e proprio perché le squadre più importanti sono vicine come livello di gioco. Credo però che l’Italia abbia le carte in regola per giocarsela con tutte le avversarie. Sarà un torneo breve, ma molto duro e nessuno farà sconti. Questo lo dobbiamo avere chiaro sin da subito. Dovremo giocare dando il massimo step by step, senza calcoli né troppi ragionamenti. Non solo una partita alla volta, il segreto è focalizzarsi su ogni singolo pallone, vivere il presente con intensità, il giusto approccio mentale e una buona dose di cattiveria agonistica per far sì che il futuro sia ancora più emozionante! Per vincere un team deve superare i momenti difficili con la forza del collettivo e saper captare le fasi cruciali dei match interpretandole con lucidità”. LEGGI TUTTO

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    Oggi la partenza per Parigi delle coppie azzurre del beach volley

    Le coppie e la delegazione italiana del beach volley sono partiti questa mattina da Roma Fiumicino per Parigi. Il torneo olimpico di beach volley, che si disputerà nella suggestiva arena allestita nei pressi della Torre Eiffel, vedrà la presenza di tre formazioni tricolori: Paolo Nicolai – Samuele Cottafava, Alex Ranghieri – Adrian Carambula e Marta Menegatti – Valentina Gottardi.

    foto Fipav

    Questo lo staff italiano al seguito degli atleti: Simone Di Tommaso, Caterina De Marinis, Daniele Di Stefano (1° allenatore), Ettore Marcovecchio, Mariano Costa (2° allenatore), Ennio Varvaro (preparatore atletico), Diego Di Castro (fisioterapista), Luigi Dell’Anna (coordinatore squadre nazionali di beach volley).

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Cozzi: “Vi racconto cosa faranno e come si alleneranno gli azzurri durante i Giochi”

    Mancano ormai pochi giorni all’esordio Olimpico per i nostri azzurri che dopo la doppia vittoria contro la nazionale Argentina si godono gli ultimi giorni di riposo prima di entrare nel tourbillon frenetico del villaggio Olimpico. Dopo due mesi di fatica e sudore, viaggi ed allenamenti ecco che arriva il momento di mettere in campo tutte le energie possibili per far diventare un sogno una bellissima realtà!

    Ma come si svolgeranno le giornate degli azzurri in terra francese? Scopriamolo insieme!

    I nostri ragazzi arriveranno al villaggio con qualche giorno di anticipo per ambientarsi, entrare in contatto con la propria sistemazione e continuare il lavoro di rifinitura in vista dell’esordio con il Brasile.

    Eh si, perché anche durante il torneo Olimpico, ci si continua ad allenare e soprattutto a lavorare fisicamente per non lasciare niente di intentato. Ovviamente il più del lavoro è già stato fatto nelle settimane precedenti, perciò parliamo di dettagli, ma sono proprio i piccoli dettagli che possono fare la differenza ad altissimo livello.

    L’aspetto fisico è certamente il più importante, mi aspetto che i ragazzi facciano una prima seduta parigina ancora “in spinta”, per poi andare gradualmente a diminuire il lavoro in sala pesi, accompagnato come sempre dagli importantissimi esercizi di prevenzione.

    Ad Atene 2004, dove si giocava un giorno si e uno no, la mattina dopo la gara era libera, mentre il pomeriggio ci recavamo in un centro sportivo prenotato dalla Fipav dove alla parte fisica veniva accompagnato un po di lavoro con la palla. Chiaramente per i titolari pochi esercizi e lavoro con i fisioterapisti, per le riserve attacco a rete, battuta e ricezione per mantenere in condizione il tono muscolare.

    A Parigi, con un giorno in più fra una partita e l’altra, ci sarà più tempo per lavorare sia fisicamente che tecnicamente e questo è un bene per tutte le squadre, perché così si può recuperare al meglio la condizione dopo un eventuale match di 5 set.

    Importante sarà anche gestire le partite alle 9 di mattina, sia per la poca abitudine a giocare ad un orario così insolito, sia perché la sveglia presto fa alterare un po’ la routine giornaliera del gruppo squadra, ma sono tutte situazioni ben conosciute dal nostro staff che avrà già pensato a come gestire questi momenti.

    Ultimo aspetto da valutare, non meno importante degli altri, sarà la preparazione delle partite. Scoutman e allenatori hanno già studiato nel dettaglio gli avversari del girone e le altre squadre, ma fino all’ultimo vengono studiate nel dettaglio le partite delle avversarie per poi fare riunione la sera antecedente al match.

    Normalmente, con la squadra in hotel ci sarebbe una intera sala con megaschermo a disposizione di De Giorgi e staff per preparare la partita con gli atleti, studiando nel dettaglio sia la fase punto che quella di cambio palla degli avversari. Al villaggio Olimpico probabilmente la soluzione sarà un po’ più fai da te, magari nella stanza degli scoutman che durante le Olimpiadi lavorano a ciclo continuo. Il tutto condito da una atmosfera più intima, nella quale sentir salire l’adrenalina per l’imminente match, guardarsi negli occhi e prepararsi a vincere insieme come squadra.

    Finita la riunione si torna nelle proprie camere, De Giorgi ha giusto il tempo di un ultimo confronto con Giannelli e Sbertoli su quali strategie usare in partita e poi tutti a dormire. È ora di andare ad inseguire un sogno…. ma non solo ad occhi chiusi!

    Di Paolo Cozzi LEGGI TUTTO

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    Tadej Pogacar, il Tour de France dopo il Giro: un mondo dipinto di rosa e giallo

    E’ difficile trovare altri aggettivi e definizioni per raccontare Tadej Pogacar. Lo sloveno ha trionfato al Tour, il suo terzo in carriera, realizzando la doppietta con il Giro che mancava dal 1998 con Marco Pantani. Un modo di correre e di vincere unico nella storia del ciclismo. Difficili (e forse inutili) i paragoni con il passato: ammiramo “Pogi”, in attesa che compia altre imprese memorabili
    L’ALBO D’ORO DEL TOUR – LE PAGELLE DEL TOUR DE FRANCE

    La sua maglia è stata rosa ed ora è tutta gialla, il suo nome è Tadej Pogacar. Inchini in rosa al Giro, inchini in giallo al Tour. Sale dove in molti non osano, aumenta il ritmo dove in tanti mollano, scatta dove nessuno ci prova. Concede poco o nulla, detta legge in ogni frangente con una formazione (la UAE Emirates) modello corazzata. Un tempo esisteva il “treno rosso” della Saeco che lanciava il siluro Mario Cipollini in volate mozzafiato o il nero treno del team Sky per Wiggins e Froome, ora sono maglie bianche e caschetto giallo che controllano e comandano in ogni condizione. Strepitoso quello che riesce a fare “ciuffettino”, ha una facilità di pedalata impressionante su qualunque terreno o dislivello. Viaggia più veloce di qualche chilometro in più rispetto a tutti, il tachimetro per le altrui gambe è bloccato mentre il suo è libero di crescere. La fatica la fa il pubblico sulle strade che prova a corrergli vicino o quello a casa che suda in poltrona per il caldo cittadino, lui no. Pogi nella sua eleganza è quasi annoiato da tanta attenzione. Difficile fare paragoni con il passato, molto difficile e complicato, sono tempi diversi e tutto è cambiato, inutile fare l’elenco sarebbe troppo lungo e fastidioso. Le statistiche e i record ovviamente servono e sono quel paragone che fa tornare alla memoria i grandi del passato. Certamente servono a poco visto che il Signor Pogi vince quando e come vuole. 

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    Un magnifico interprete che ci piace ammirare
    Cannibalesco ed irreverente con gli altri? Forse, ma la gara è gara e ogni traguardo vuol dire alzare l’asticella dei guadagnai per sé stesso e la squadra. Fuoriclasse assoluto, campione indiscusso con un’età per entrare nella vera leggenda di questo sport. Vincere come ha vinto lui è riuscito realmente a pochi ma trionfare con questa semplicità in qualunque condizione è solo sua. Scatto mostruoso, ritmo pedalata minuto micidiale, tattica precisa, gestione da vero comandante, testa concentrata sull’obiettivo che quando raggiunto lascia scappare l’accenno di un sorriso accattivante. Poi è scena: gli inchini, i gesti con le dita ma è anche gentilezza nel dare una pacca all’avversario battuto e annichilito, omaggiare i compagni di squadra…un leader o giovane Signore della pedivella. È di sicuro un magnifico interprete che piace vedere e, per noi, è suggestivo scoprire se esistono limiti al suo incedere. Vive con forti avversari su ogni terreno o percorso, non dimentichiamolo mai come pure questi rivali hanno formazioni assai potenti. 

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    Principesco affresco da completare con altri colori…
    Quello che stupisce è la facilità di interpretare il giusto momento della gara e immediatamente realizzare il colpo, una specie di Lupin/ Houdini: scaltrezza e maestria nella fuga. Bravo Pogi, se esistono detrattori del tuo modo di correre, non ti curar di loro ma guarda e passa, se esiste chi mette in dubbio la tua leggerezza in salita, ricorda loro che team e persona vengono controllate ogni giorno. Il tuo mondo è stato dipinto di rosa e di giallo, sono pennellate di un principesco affresco che deve essere ancora completato da altri mille colori che facilmente troverai nella tavolozza delle continue e irrinunciabili sfide. Con tutto il rispetto possibile. 

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    il profilo
    Fenomeno Tadej: il bis Giro-Tour e le curiosità

    Dopo aver vinto e dominato il Giro, Tadej Pogacar ha stravinto anche il Tour de France 2024, realizzando una doppietta che mancava dal 1998, quando a realizzarla fu Marco Pantani. Scopriamo la storia dello sloveno che è ormai nel mito del ciclismo. E già qualcuno si domanda: è il più forte di sempre?
    TOUR DE FRANCE, L’ALBO DORO – LE PAGELLE DEL TOUR 2024
     

    DA KLANEC AL MONDO

    Già il nome del villaggio in cui è nato Pogacar è tutto un programma: Klanec, un villaggio vicino a Komenda che in sloveno significa “pendenza”. Una specie di segno del destino per Tadej, nato il 21 settembre 1998

    PRIMA IL CALCIO, POI IL CICLISMO

    Un predestinato che, però, ha scoperto la bicicletta solo a 9 anni. Il primo amore di Pogacar, infatti, è per il calcio, praticato nella scuola calcio locale. Poi, però, nel 2007 inizia a praticare il ciclismo insieme al fratello maggiore Tilen, due anni più grande di Tadej, al club ciclistico Rog di Lubiana. 

    I PRIMI PASSI CON ANDREJ HAUPTMAN

    Tadej viene scoperto e cresciuto da un ex professionista sloveno, Andrej Hauptman, medaglia di bronzo ai Mondiali di Lisbona nel 2001 e quarto a Zolder l’anno successivo. Hauptman lo nota nel 2011 a una corsa, lo vede staccato rispetto a un gruppo di adolescenti più grandi di lui e chiede agli organizzatori della corsa di dargli una mano, ma scopre che non è il piccolo Tadej in difficoltà, sono gli altri che stanno per essere doppiati da lui.

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