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    Bergs: “Match-point? In quei momenti sbagli anche quando fai la cosa giusta”. Darcis: “Siamo tristi, ma enormemente orgogliosi di questo Belgio”

    Zizou Bergs BEL, 1999.06.03 – Foto Getty Images

    Il Belgio esce dalla semifinale di Coppa Davis con il cuore gonfio di amarezza, ma anche di orgoglio. La sconfitta di Zizou Bergs contro Flavio Cobolli per 6-3, 6-7, 7-6, al termine di una delle partite più drammatiche e memorabili degli ultimi anni, chiude il confronto sul 2-0 per l’Italia e consegna agli Azzurri un’altra finale. In conferenza stampa, il capitano Steve Darcis e i suoi due singolaristi hanno ripercorso le emozioni, le difficoltà e il valore dell’esperienza vissuta.
    Bergs: “Non si può essere più emozionati di così”Prima a parlare è stato Zizou Bergs, protagonista di un terzo set ad altissima intensità, con sette match-point non sfruttati.“Non penso che si possa essere più emozionati di così” ha detto. “In campo ho sentito amore per il mio team, per i tifosi che erano qui per noi, e allo stesso tempo la difficoltà di gestire una grande atmosfera. Ma sono felice di essermi goduto ogni momento”.Quando gli è stato chiesto se avrebbe vinto questo match in un torneo normale, lontano dalla bolgia italiana, Bergs ha riconosciuto che la Davis Cup cambia tutto:“Non potrei mai lottare così in un normale torneo come faccio quando gioco per il mio Paese. Anche lui era spinto dalla folla, trovava energia quando sembrava in difficoltà. Senza questo contesto sarebbe stata una partita completamente diversa.”Sul tiebreak infinito del terzo set, il belga è stato lucido:“Se non ti agiti in un momento del genere, non so quando possa succedere. A 6-4 ho fatto una scelta sbagliata. Poi ho provato a ridurre la tensione, ma forse sono sceso troppo. A volte fai la cosa giusta e non vieni premiato. È la Davis Cup.”
    “Godersi il momento fa la differenza”Bergs ha anche spiegato perché, diversamente dal compagno Collignon, lui sia riuscito a divertirsi in un clima così pesante:“Ho trovato il giusto equilibrio quest’anno. Ridevo in campo, guardavo Steve e sorridevamo per ciò che stavamo vivendo. Se mi diverto, gioco il mio miglior tennis. È qualcosa che arriva con il tempo. Io ho 26 anni, Raphael 23. Anche lui troverà il suo equilibrio.”
    Darcis: “Siamo tristi, ma immensamente orgogliosi”Il capitano Steve Darcis, visibilmente provato, ha parlato con sincerità di ciò che rimane dopo una sconfitta tanto dolorosa:“Abbiamo fatto un anno incredibile. Oggi siamo tristi, è inevitabile, ma sono davvero orgoglioso dei miei ragazzi. Siamo stati vicinissimi all’1-1, e poi il doppio avrebbe potuto cambiare tutto. Siamo una squadra giovane, abbiamo tempo per tornare più forti.”
    Collignon: “Mi ha ispirato. Ora so cosa mi mancava”Raphael Collignon, sconfitto nel primo singolare da Matteo Berrettini, ha voluto sottolineare quanto la battaglia di Bergs sia stata per lui un insegnamento:“Guardarlo lottare là fuori è stato molto ispirante. Durante la mia partita non riuscivo a godermi il momento, e ora me ne pento. Non giochiamo semifinali di Davis ogni giorno. Questa esperienza mi farà crescere. Tornerò con motivazione nuova.”
    Una sconfitta che può valere moltoIl Belgio esce dal campo sconfitto, ma con una consapevolezza nuova: di avere una squadra giovane, intensa, unita, capace di giocarsela al massimo livello del tennis mondiale. La maratona Bergs–Cobolli resterà un punto di riferimento per il futuro di questo gruppo, un’esperienza in grado di accelerare crescita e maturità.Come ha sintetizzato Darcis: “Siamo delusi, ma la strada è quella giusta. Torneremo.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, Cobolli: “Vittoria per la mia famiglia e Bove”

    “Ho vissuto il mio più grande sogno”. Parla così Flavio Cobolli, travolto dalla emozioni dopo la vittoria su Zizou Bergs, che ha consentito all’Italia di raggiungere la terza finale consecutiva in Coppa Davis. Una serata da assoluto protagonista per il tennista romano, diventato l’eroe di Bologna dopo un tiebreak epico, vinto 17-15 con sette match point annullati. “Devo essere sincero, ho rischiato un po’ – ha spiegato Cobolli nell’intervista in campo – Però era un po’ come immaginavo la mia partita ideal”. Una vittoria con una dedica speciale, a metà tra la famiglia e l’amico Edoardo Bove, presente in tribuna: “Ci tenevo a dedicare questa vittoria a mia mamma, che non è solita venire a questi appuntamenti. A mio fratello, che non smette di piangere, e a un mio grande amico che spero possa tornare presto a giocare a calcio”.

    “Stiamo provando a raggiungere il nostro sogno”

    Cobolli ha esaltato la forza del gruppo, sempre unito e pronto ad affrontare la terza finale consecutiva: “Siamo un gruppo di cinque ragazzi che mette tutto quello che ha ogni volta che scende in campo – racconta – Siamo una squadra molto unita che lotta l’uno per l’altro. Stiamo provando a raggiungere il nostro sogno”. Poi il ringraziamento al pubblico di Bologna: “Mi avete dato una grande mano. Ho sentito il vostro calore, giocare così è più facile”. LEGGI TUTTO

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    Coppa Davis, Italia in finale: Belgio battuto 2-0

    L’Italia è in finale di Coppa Davis per il terzo anno consecutivo. I ragazzi di Volandri hanno battuto 2-0 il Belgio grazie alle vittorie di Berrettini su Collignon (6-3, 6-4) e di Cobolli che ha sconfitto Bergs 6-3, 6-7, 7-6 al termine di una partita pazzesca, chiusa dopo oltre tre ore di gioco 17-15 al tiebreak in cui Flavio ha annullato ben sette match point. Domenica alle 15, gli azzurri affronteranno una tra Germania e Spagna per il titolo
    IL TABELLONE DI COPPA DAVIS LEGGI TUTTO

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    Italia, terza finale consecutiva di Davis: un’impresa che mancava da 24 anni

    L’esultanza di Flavio Cobolli in Coppa Davis (Foto FITP)

    Campioni nel 2023, campioni nel 2024 e, adesso, di nuovo finalisti nel 2025.Indipendentemente da ciò che accadrà domenica, l’Italia ha già scritto un’altra pagina di storia della Coppa Davis. Nessuna assenza, nemmeno quella di leader come Jannik Sinner o Lorenzo Musetti, è riuscita a fermare una squadra che continua a superare limiti, difficoltà e pronostici.
    Sotto la guida di Filippo Volandri, il gruppo azzurro ha compiuto qualcosa che non si vedeva da quasi un quarto di secolo: tre finali consecutive nella competizione, un traguardo che soltanto l’Australia era riuscita a raggiungere tra il 1999 e il 2001. Gli oceanici, all’epoca, ne vinsero solo una. L’Italia, invece, va ora a caccia di un clamoroso e storico hat-trick.
    La Nazionale è infatti la prima squadra dal 2001 a presentarsi per tre anni di seguito all’ultimo atto della Davis (2023–2024–2025), un segnale della continuità, della profondità e della solidità di un movimento in piena maturazione. La forza del gruppo ha compensato l’assenza dei suoi uomini di punta, dimostrando ancora una volta che la Coppa Davis è un torneo speciale, in cui l’unità e l’orgoglio spesso valgono più delle classifiche.Domenica ci sarà l’ultimo capitolo. L’Italia ha già fatto la storia. Ora vuole scrivere la leggenda.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Flavio Cobolli gladiatore: maglia strappata e Italia in finale di Davis per il terzo anno di fila

    Flavio Cobolli ITA, 2002.05.06 (foto Brigitte Grassotti)

    È una di quelle partite che restano, che entrano subito nel patrimonio emotivo di una nazione. Flavio Cobolli firma una vittoria epica contro Zizou Bergs e regala all’Italia la terza finale consecutiva di Davis Cup, al termine di un terzo set e di un tie-break semplicemente irreali, chiusi sul 17-15.Cobolli si è strappato completamente la maglia dopo la vittoria, in stile “Incredibile Hulk”. Un gesto liberatorio, istintivo, da film, al termine di una battaglia entrata di diritto nella leggenda della Coppa Davis: l’azzurro ha sconfitto un gigantesco Zizou Bergs 6-3, 6-7(5), 7-6(15) dopo 3 ore e 4 minuti, al termine di un tie-break conclusivo semplicemente irreale. Onore anche al belga: insieme hanno costruito una partita già scolpita nella storia di questa competizione.
    L’Italia vola così in finale di Coppa Davis per la terza volta consecutiva, a caccia di uno storico tris, e lo fa senza Sinner e senza Musetti. Questi ragazzi sono grandissimi: hanno onorato la maglia, la squadra, la Nazione, reggendo la pressione nei momenti più delicati e trasformando Bologna in un catino azzurro.Domenica 23 novembre gli azzurri si giocheranno il titolo contro una tra Spagna, orfana di Carlos Alcaraz, e Germania, guidata da Alexander Zverev, che si affronteranno domani in semifinale dalle 12.00. L’ultimo capitolo è ancora da scrivere, ma una cosa è certa: questa Italia non smette mai di stupire.
    I primi due set, intensi ma lineari, quasi scompaiono di fronte alla furia, al coraggio e alla sofferenza dell’ultimo atto. Cobolli vince il primo 6-3, cede il secondo al tie-break 5-7, in una frazione dominata dai servizi e senza una singola palla break. È la classica partita indoor in cui si scambia poco e i margini sono strettissimi. Ma è nel terzo set che il confronto diventa qualcosa di diverso: una lotta di nervi, di cuore, di tenuta mentale.Il set finale è un alternarsi di stappate al servizio, game salvati “con il fiatone”, occasioni sfumate e match-point annullati. Bergs serve come un “big server” puro, infilando prime vincenti a ripetizione; Cobolli si aggrappa alla battuta e al diritto, sopravvive a momenti in cui sembra sul punto di crollare, annulla palle break pesantissime, tiene in equilibrio un parziale che avrebbe potuto sfuggirgli in qualsiasi momento.
    Sul 6-6 si arriva al tie-break che, da solo, vale una carriera.Lì succede di tutto: mini-break, rimonte, errori sanguinosi e colpi da highlights. Cobolli sbaglia quando sembra avere lo scambio in mano, Bergs risponde con una freddezza glaciale sui primi match-point, piazzando servizi al centro che neanche il miglior specialista dell’indoor. L’Italia trattiene il fiato mentre Flavio annulla, punto dopo punto, l’ennesima occasione del belga.Si passa per momenti di disperazione e rinascita: difese impossibili, pallonetti chirurgici, smash liberatori, rovesci sulla riga, urla, racchette scagliate a terra, proteste di Bergs dopo un rovescio di Cobolli che pizzica la riga. Ogni punto è un romanzo a sé.Sul 14-15 il match sembra finito: Bergs ha l’ennesimo match-point, con il servizio dalla sua parte. Ma Cobolli si aggrappa ancora una volta allo scambio, resiste alla palla corta a sorpresa di Bergs, Cobolli ci arriva e va a segno con il recupero di diritto. È l’ennesima resurrezione.Si arriva al 15-15, con il belga al servizio. Bergs spinge ancora, ma questa volta il suo diritto in uscita dal servizio finisce largo. È l’ultimo strappo, l’ultima crepa nel muro belga. Sul 16-15, con una battuta vincente al centro, Cobolli chiude il tie-break più folle dell’anno e fa esplodere Bologna.
    “GLADIATORE!!! GLADIATORE!!! GLADIATORE!!!”L’urlo è quello del pubblico, della panchina, del capitano, di un Paese intero che vede in quel colpo non solo un punto, ma la porta spalancata verso un’altra finale di Coppa Davis.È una partita che racconta chi è già diventato Flavio Cobolli: non solo un talento, ma un combattente, capace di restare in piedi quando l’inerzia sembra tutta dall’altra parte, di riscrivere il copione anche quando il margine d’errore è praticamente zero.Per il terzo anno consecutivo, l’Italia si giocherà il trofeo più antico del tennis a squadre. Stavolta, però, c’è una nuova firma accanto a quelle già note: quella di un ragazzo che nel tie-break del terzo set, sul 17-15, si è guadagnato per sempre il titolo di gladiatore azzurro.
    ATP Bologna Flavio Cobolli667 Zizou Bergs376ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6* 5*-6 6*-6 6-7* 7-7* 7*-8 8*-8 9-8* 9-9* 9*-10 10*-10 11-10* 11-11* 12*-11 12*-12 13-12* 13-13* 13*-14 14*-14 14-15* 15-15* 16*-156-6 → 7-6Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 6-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 6-5Z. Bergs 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-405-4 → 5-5F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 5-4Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2Z. Bergs 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1Z. Bergs 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* 4*-5 4*-6 5-6*6-6 → 6-7F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6Z. Bergs 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-3 → 6-3Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-2 → 5-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 5-2Z. Bergs 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 15-402-1 → 3-1F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1F. Cobolli15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Da Bergamo – Ironman Travaglia: “L’importante è rialzarsi. Sempre”

    Stefano Travaglia nella foto – Foto Antonio Milesi

    Un gran bel torneo chiude la stagione di Stefano Travaglia: l’ascolano ha ritrovato i top-200 ATP e, forte di una completa maturazione e il sostegno di coach Motti, è molto ottimista per il 2026. “Credo che il ragazzo che ero a 14 anni sarebbe fiero di me, ma voglio ancora qualcosa: ragionando a piccoli passi, mi piacerebbe ritrovare i top-100”. Intanto si giocherà un posto in finale contro il rampante Marko Topo. In semifinale anche Justin Engel, ma che fatica!
    C’è un motto ad accompagnare ogni singola giornata di Stefano Travaglia da quando, nel 2010, si era trasferito ad allenarsi in Sudamerica. “Non importa cadere, importa avere la forza di rialzarsi”. Ci si è affidato negli ultimi anni, costellati da tanti infortuni e un tempo che passava inesorabile. Invece Steto, come lo chiamano gli amici, chiuderà il 2025 tra i top-200 ATP al termine di una stagione iniziata ad aprile perché un problema al tendine rotuleo lo aveva bloccato per mesi, ma poi vissuta a tutta birra. Per questo, con un bel sorriso, si concede un bell’8.5 nel giudicare la sua stagione. Promozione strameritata, anche perché il Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamo è il suo ultimo impegno prima di qualche giorno di relax e 3-4 settimane di preparazione in vista della trasferta australiana. Ma vuole chiudere in bellezza: intanto è in semifinale dopo il doppio 6-3 con cui ha battuto Federico Arnaboldi. Un match più complesso di quanto dica il punteggio, anche perché il comasco l’aveva preparato benissimo sul piano tattico, giocando con ordine e facendo spesso le scelte giuste (per esempio, attaccare il rovescio di Travaglia). “All’inizio faticavo un po’ a rispondere al suo servizio, però ero molto solido nei miei turni di battuta e nel gioco da fondocampo – racconta Travaglia – e questo mi ha permesso di vincere il primo. Nel secondo sono partito un po’ a rilento, ma quando ho annullato una palla break sullo 0-2 e 30-40 ho capito che gli ero sempre attaccato nei game di risposta, e da lì sono ripartito”. È un Travaglia di ottimo umore, desideroso di raccontarsi, quello che si concede un po’ di pausa prima della semifinale contro Marko Topo (le ultime due giornate saranno trasmesse in diretta TV su Sky Sport). Un Travaglia soddisfatto della scelta di non andare in Sudamerica per giocare i Challenger in Europa, sul cemento indoor. “Magari non come sulla terra, ma anche qui si possono fare tanti scambi. Certo, bisogna essere molto preparati fisicamente perché si corre parecchio, ma con qualche giorno di allenamento mi sono adattato bene, con la semifinale a Helsinki e quella a Bergamo”. Ex numero 60 ATP, Travaglia ha iniziato la sua stagione con mille dubbi. “Il ginocchio stava bene, ma non sapevo come avrebbe reagito a carichi di lavoro diversi, perché tornei e allenamenti sottopongono il fisico a stress del tutto differenti. Ho giocato tante partite, spesso partendo dalle qualificazioni, e il ginocchio ha risposto bene. Spero lo faccia ancora. Non sapevo di quanto tempo avrei avuto bisogno per avere buone sensazioni a livello tennistico. Insomma, alla fine mi darei 8.5”.
    L’AIUTO DI MOTTI E LA MATURITÀ
    Non c’è dubbio che a questa mini-rinascita abbia contribuito coach Alessandro Motti: nonostante abbia varie attività, ha garantito a Travaglia un impegno full-time a partire da giugno. “Era quello di cui avevo bisogno – continua Stefano – ci conosciamo da tanto, abbiamo anche giocato qualche doppio insieme, quindi l’adattamento è stato rapido. Dovevamo soltanto conoscerci a livello lavorativo, ma la sua presenza costante mi ha permesso di resettare alcuni aspetti tecnici che si possono perdere giocando quasi ogni settimana. Mi ha dato solidità con i fondamentali e i risultati si sono visti, perché a Modena ho vinto il torneo a poche settimane dall’inizio della collaborazione. Sin dall’inizio mi è piaciuto come rispondevo ai suoi suggerimenti e come li ho messi in pratica, soprattutto nei punti importanti, aspetto cruciale perché capita di perdere partite dopo aver vinto più punti dell’avversario. Mi ha dato solidità, abbiamo fatto un ottimo lavoro e dividerei il merito al 50%: mio perché metto in pratica quello che dice, suo perché mi dà una grossa mano”. Travaglia compirà 34 anni il prossimo 28 dicembre e, parlandogli, si percepiscono una profonda maturazione e una certa serenità. Aspetti che risaltano ancora di più ripensando a qualche anno fa, quando il suo carattere fumantino emergeva anche sul campo. Per questo è naturale chiedergli quali consigli darebbe al se stesso di vent’anni fa, quando si affacciava al tennis. E se il Travaglia 14enne sarebbe orgoglioso di quello che poi avrebbe ottenuto. “È facile parlare col senno di poi, perché ho avuto tanti infortuni, ma gli direi di investire di più su un team che si occupasse anche di preparazione atletica e fisioterapia. Però non gli direi di essere più pacato, perché quell’euforia che a volte si sfogava con ira, rabbia e racchette rotte mi ha permesso di diventare quello che sono. Magari perdevo la partita, ma il giorno dopo ero il primo ad arrivare al circolo ad allenarmi, per mostrare a tutti – ma soprattutto a me stesso – che la voglia c’era. Quanto agli obiettivi… ne avevo tanti. Sognavo di entrare tra i top-100, di giocare in Coppa Davis e vincere un titolo ATP. Quest’ultimo l’ho soltanto sfiorato, poi dopo la finale persa con Sinner mi ero prefissato di entrare tra i top-50. Non dico che l’anno prossimo punterò a quello perché ragiono su piccoli step, però, un passo alla volta… chissà. Quest’anno ho raggiunto tutti i miei obiettivi: giocare senza infortuni, tornare a giocare gli Slam e vincere un Challenger. L’anno prossimo punto a essere competitivo senza stop forzati. Quanto allo Steto di 20 anni fa… secondo me sarebbe contento sia di quello che ho ottenuto, sia di quello che sto facendo adesso. Non credo sia scontato”.
    UN TALENTO DA ALLENAREE qui torniamo al motto, alla voglia di rialzarsi dopo ogni caduta. Quando elenchiamo le difficoltà e gli ostacoli tra cui ha dovuto slalomeggiare in oltre 900 partite da professionista, Travaglia annuisce e poi dà una risposta molto articolata quando per spiegare la sua capacità di non perdere mai fiducia. “Negli ultimi anni ho giocato a intermittenza, quindi spendevo un mucchio di energie per fare punti, però sentivo che a livello tennistico non mi ero perso nulla. Sapevo che continuità e lavoro atletico, con un ‘rinfresco’ a livello tennistico, mi avrebbero permesso di fare ancora bene. Dall’operazione al gomito del 2022 in avanti, la differenza l’ha fatta la maturità in campo e fuori. Faccio le cose giuste più costantemente, ho grande motivazione e quello che faccio mi piace più di prima. Un merito? Ho trovato gli stimoli anche quando le cose non andavano bene, ho provato a godermi il percorso e a dare tutto come quando ero salito al numero 60. Non dico divertirmi, ma trovare stimoli che mi facessero godere ogni momento sul campo da tennis”. Per farlo, ha dovuto riconsiderare anche certe abitudini: “Io sono un grande lavoratore, ho talento ma deve essere allenato. Ho approfondito questi aspetti con i team che mi hanno seguito, occupandomi minuziosamente della parte atletica perché avevo avuto infortuni. E su quella tecnica ho cercato di migliorarmi perché giocavo alla pari con i più forti, ma capitava di perdere a causa di momenti bui e il mio carattere molto acceso. Ho smussato gli angoli, e farlo costantemente mi ha portato ad avere buoni risultati”. Intanto è già numero 190 ATP nella proiezione ranking, ma potrebbe salire ancora in caso di finale o vittoria. Dovesse vincere il torneo si assesterebbe intorno al numero 157 ATP, subito alle spalle del 40enne Stan Wawrinka, uno che non ha intenzione di mollare. Vedendo il Travaglia attuale, che a (quasi) 34 anni si muove alla grande, è lecito domandarsi quanto possa continuare. E quali possano essere gli obiettivi realistici per il futuro. “Cerco di vedere le cose positive: è vero che ho avuto tanti infortuni, ma mi hanno forgiato a livello mentale. Oggi sono più forte e consapevole. Sul futuro io penso a piccoli step: se fossi numero 400 magari direi altre cose, ma il mio obiettivo è provare a tornare tra i top-100 perché adoro affrontare i più forti e giocare i grandi tornei. Sulla longevità… mi piace come il mio fisico ha reagito ad allenamenti diversi, e mi piace essere stato competitivo per tante partite. Quando ero top-100 è capitato che non fossi in grado di competere perché avrei potuto lavorare meglio, ma adesso ho raggiunto la piena conoscenza del mio corpo: ognuno ha bisogno di cose specifiche sul piano atletico e fisioterapico. Per adesso dico che sono carico per il 2026, poi magari facciamo un’altra intervista e potrò rispondere in modo più preciso”.
    GUERRIERI LOTTA COME UN LEONE, MA LA SPUNTA ENGELPer raggiungere la dodicesima finale Challenger in carriera, Travaglia dovrà battere Marko Topo. Nel primo match di giornata, il 22enne bavarese si è imposto 7-5 6-3 su Francesco Passaro grazie a una prestazione di alto livello, incentrata su servizio e un dritto molto potenti. Topo ha accettato di lottare nel territorio preferito di Passaro, le botte da fondocampo, è spesso è stato lui ad avere la meglio in scambi giocati a ritmi molto elevati. Subito avanti, si era fatto raggiungere sul 5-5 ma uno strappo all’undicesimo game ha sigillato il primo set. Nel secondo parziale, un break al quinto gioco ha indirizzato definitivamente la partita. Negli ultimi game è sembrato che Passaro non ci credesse più molto, ma il suo avversario non gli ha mai dato respiro. Prima apparizione a bordocampo per Stefano Pescosolido, che accompagnerà il perugino nella preparazione invernale con la prospettiva di seguirlo anche nel 2026. Prosegue il torneo del baby Justin Engel, che però ha faticato moltissimo per avere la meglio su uno splendido Andrea Guerrieri. In oltre due ore di battaglia, l’emiliano ha azzerato le circa 400 posizioni di differenza (n.196 contro n.573). Il suo tennis morbido, atipico, si è appoggiato alla perfezione alle botte di Engel e si è assistito a un match equilibrato e spettacolare, reso divertente dall’evidente contrasto di stili. Con un atteggiamento molto composto, Guerrieri è riuscito a portare il match al terzo (peraltro dopo aver perso il primo con qualche recriminazione). Si è giocato punto a punto, con Guerrieri capace di salvarsi sul 5-6 e 0-30 con un paio di punti fortunati, e di portarsi addirittura 2-0 nel tie-break finale. Nel momento del bisogno, Engel ha effettuato un paio di giocate di qualità e tanto è bastato per condurlo in semifinale. Il tedesco ha evidenziato un grande potenziale, ma alcune scelte tattiche e qualche alto e basso hanno tradito i suoi diciotto anni. In qualche modo, la fiducia e l’esperienza accumulata nel 2025 gli è bastata per vincere un match molto complicato. Peccato per Guerrieri, che è stato a pochi punti da un’impresa quasi clamorosa. E non meritava di chiudere con un doppio fallo che ha sigillato il punteggio sul 6-3 3-6 7-6.
    DIRETTA TV – Le ultime due giornate degli Internazionali di Bergamo – Trofeo FAIP-Perrel presented by Intesa Sanpaolo & Sarco Lexus Bergamo godranno di diretta TV. Semifinali e finale saranno trasmessi in diretta su Sky Sport, che garantirà la copertura su Sky Sport Tennis, canale 203. Le due semifinali (alle 18 e alle 20) saranno commentate da Calogero Destro, mentre la finale di domenica pomeriggio vedrà al microfono Federico Ferrero. LEGGI TUTTO

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    Davis Cup – Semifinali: Italia b. Belgio 2-0. Azzurri in finale per il terzo anno consecutivo. Vittorie di Berrettini e Cobolli

    Programma di oggi

    16:00
    🇮🇹 Italia – 🇧🇪 Belgio 2-0

    16:15 🇮🇹 Berrettini M. – 🇧🇪 Collignon R.ATP Bologna Matteo Berrettini66 Raphael Collignon34ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4R. Collignon5-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3R. Collignon 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A3-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3R. Collignon 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 2-1M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 2-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3R. Collignon 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-2 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1R. Collignon 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0

    17:45 🇮🇹 Cobolli F. – 🇧🇪 Bergs Z.ATP Bologna Flavio Cobolli667 Zizou Bergs376ServizioSvolgimentoSet 3Tiebreak0*-0 1-0* 1-1* 1*-2 1*-3 2-3* 2-4* 3*-4 3*-5 4-5* 4-6* 5*-6 6*-6 6-7* 7-7* 7*-8 8*-8 9-8* 9-9* 9*-10 10*-10 11-10* 11-11* 12*-11 12*-12 13-12* 13-13* 13*-14 14*-14 14-15* 15-15* 16*-156-6 → 7-6Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 30-30 40-306-5 → 6-6F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 A-405-5 → 6-5Z. Bergs 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-405-4 → 5-5F. Cobolli 0-15 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 A-40 40-40 A-404-4 → 5-4Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-154-3 → 4-4F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 30-30 40-303-3 → 4-3Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-153-2 → 3-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-402-2 → 3-2Z. Bergs 0-15 15-15 15-30 30-30 40-302-1 → 2-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-401-1 → 2-1Z. Bergs 0-15 15-15 15-30 30-30 40-301-0 → 1-1F. Cobolli 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2Tiebreak0-0* 0*-1 0*-2 1-2* 2-2* 2*-3 3*-3 4-3* 4-4* 4*-5 4*-6 5-6*6-6 → 6-7F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-6 → 6-6Z. Bergs 15-15 30-15 40-155-5 → 5-6F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-154-5 → 5-5Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-154-4 → 4-5F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-4 → 4-4Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 30-30 40-303-3 → 3-4F. Cobolli 15-0 30-0 40-02-3 → 3-3Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-152-2 → 2-3F. Cobolli 15-0 30-0 40-01-2 → 2-2Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2F. Cobolli 15-0 30-0 30-15 40-15 40-300-1 → 1-1Z. Bergs 15-0 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1F. Cobolli 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 A-40 40-40 A-405-3 → 6-3Z. Bergs 15-0 15-15 30-15 30-30 40-305-2 → 5-3F. Cobolli 0-15 15-15 30-15 30-30 40-304-2 → 5-2Z. Bergs 15-0 30-0 40-04-1 → 4-2F. Cobolli 15-0 30-0 40-03-1 → 4-1Z. Bergs 15-0 15-15 15-30 15-402-1 → 3-1F. Cobolli 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1Z. Bergs 15-0 30-0 40-0 40-151-0 → 1-1F. Cobolli15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-400-0 → 1-0

    19:15 🇮🇹 Bolelli S. / Vavassori A. – 🇧🇪 Gille S. / Vliegen J.Il match deve ancora iniziare

    Semifinali12:00 🇪🇸 Spagna – 🇩🇪 Germania (domani) LEGGI TUTTO

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    Davis Cup – Italia avanti 1-0: Berrettini firma il primo punto nella semifinale contro il Belgio

    Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 – (foto Brigitte Grassotti)

    A Bologna forse è tornato il Matteo Berrettini dei giorni migliori. L’azzurro ha sconfitto il belga Raphaël Collignon per 6-3 6-4, firmando una prestazione che ricorda da vicino il campione capace, negli anni passati, di trascinare l’Italia e arrivare fino alla finale di Wimbledon. Una partita intensa, con momenti complicati, ma dominata nei passaggi chiave da un Berrettini finalmente brillante, carico e trascinato dallo spirito della Coppa Davis.
    Il punto che ha cambiato tuttoNel primo set Matteo ha piazzato il break decisivo nel secondo gioco e senza concedere nulla portava a casa la frazione per 6 a 3.Il momento decisivo è arrivato sul 2-3 nel secondo set, quando Berrettini si è trovato a fronteggiare una pericolosissima palla break. In una situazione quasi compromessa, Matteo ha tirato fuori dal cilindro il colpo più bello della partita: un passante di diritto incrociato in corsa, di fattura semplicemente perfetta. Uno di quei colpi che solo i campioni sanno produrre quando il peso della partita si fa sentire.Da lì Berrettini ha ritrovato fiducia, solidità e coraggio. È stato il punto che ha letteralmente girato la partita, spegnendo l’entusiasmo del belga e rilanciando l’azzurro verso la parte finale del match.
    Una metamorfosi targata Coppa DavisLo si era già visto nel 2024, ma a Bologna 2025 Berrettini lo ha confermato: la Davis lo trasforma.L’atmosfera, la squadra, il pubblico, l’energia collettiva: tutto questo lo fa rendere come pochi altri. E anche oggi lo si è visto chiaramente. Dopo mesi difficili, tra stop, sconfitte e cali di fiducia, Matteo ha mostrato un repertorio da fuoriclasse: servizio incisivo, diritto devastante, discese a rete ben costruite, gestione dei momenti delicati da giocatore vero.Una metamorfosi che lo staff azzurro conosce bene, e che il pubblico bolognese ha accolto con un entusiasmo travolgente.
    Il finale è un monologo azzurroSul 5-4 nel secondo set, Berrettini ha servito per il match con una tranquillità da grande giocatore.Prima esterna, seconda vincente al centro, dritti pesanti e tanta lucidità: in pochi minuti ha chiuso con autorità, firmando un 6-4 che certifica la sua superiorità.Gli ultimi punti sono stati un manifesto del suo tennis: servizio dominante, colpi puliti, zero esitazioni.Se questo è il Berrettini che l’Italia ritrova in Davis, nessun altro numero 2 al mondo può dirsi davvero al sicuro.
    Una vittoria che vale molto più di un puntoIl successo contro Collignon non è solo un punto nella serie contro il Belgio: è un segnale forte per tutto il team. Berrettini ha dimostrato di poter essere una colonna portante della squadra, un leader tecnico e emotivo in grado di spostare gli equilibri.E soprattutto ha dimostrato a sé stesso che il campione c’è ancora. Che il talento non se n’è mai andato.E che la Davis, come sempre, sa accendere in lui la scintilla.A Bologna, oggi, quella scintilla, forse, è diventata una fiamma.
    ATP Bologna Matteo Berrettini66 Raphael Collignon34ServizioSvolgimentoSet 2M. Berrettini 15-0 30-0 40-05-4 → 6-4R. Collignon5-3 → 5-4M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-3 → 5-3R. Collignon 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A3-3 → 4-3M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 40-40 40-A 40-40 A-402-3 → 3-3R. Collignon 15-0 30-0 40-02-2 → 2-3M. Berrettini 0-15 15-15 15-30 30-30 30-402-1 → 2-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-402-0 → 2-1M. Berrettini 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 40-40 A-401-0 → 2-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-400-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1M. Berrettini 15-0 30-0 30-15 40-15 40-305-3 → 6-3R. Collignon 0-15 0-30 15-30 30-30 30-40 40-40 A-405-2 → 5-3M. Berrettini 15-0 30-0 40-04-2 → 5-2R. Collignon 15-0 15-15 15-30 30-30 40-304-1 → 4-2M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 40-153-1 → 4-1R. Collignon 0-15 15-15 15-30 30-30 40-303-0 → 3-1M. Berrettini 15-0 15-15 30-15 30-30 40-302-0 → 3-0R. Collignon 0-15 0-30 0-40 15-40 30-401-0 → 2-0M. Berrettini 15-15 15-30 30-30 40-300-0 → 1-0

    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO