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    Rafael Nadal: “Abbiamo vissuto cose molto più importanti del tennis. I social? Troppa negatività”

    Rafa Nadal sarà uno dei grandi assenti al prossimo US Open, torneo che ha vinto lo scorso anno. Il campionissimo maiorchino si sta preparando al rientro sull’amata terra battuta il prossimo settembre, con l’obiettivo di alzare l’ennesima coppa dei Moschettieri e così impattare a 20 il record di Slam detenuto dal grande rivale Federer. Ma […] LEGGI TUTTO

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    Krajinovic: “US Open? Sarà difficile psicologicamente, ma dobbiamo giocare per vivere”

    Filip Krajinovic

    Agosto è alle porte, manca poco alla ripartenza del tennis maschile negli USA. Molti Pro ancora non si sono espressi ufficialmente sulla ripresa, se voleranno negli Stati Uniti nella “bolla” per giocare a Flushing Meadows, oppure aspetteranno settembre sulla terra battuta in Europa. Tra i pochi a parlare apertamente, ecco Filip Krajinovic, che al media balcanico SportKlub ha espresso molti timori ma anche la volontà di riprendere l’attività perché… non ci sono alternative.
    “La miglior opzione resta giocare” afferma Filip, “riprendere finalmente il tour, anche se a nessuno piaceranno le condizioni imposte negli USA. Psicologicamente saranno settimane complicate, ma indubbiamente è più importante giocare. Non ci possiamo permettere che questo periodo di stop si allunghi ancora, dobbiamo vivere di qualcosa“.

    Filip in realtà è stato tra i primi a tornare in campo nelle varie esibizioni organizzate in Europa, come il tanto discusso Adria Tour e poi un weekend presso la accademia di Janko Tipsarevic (dove ha vinto l’evento). “E’ stato bello disputare questa manifestazione, tutti siamo rimasti molto contenti di come Tipsarevic ha organizzato il tutto, direi alla perfezione, e infatti non ci sono stati problemi di nessun tipo. Janko aveva molta voglia di mettere in scena questa cosa, lo ringrazio per tutto. Questo è la dimostrazione che restando uniti e lavorando bene si possono fare grandi cose per il nostro sport”
    Il 28enne serbo si è detto contento del suo livello di gioco: “Mi sento bene, già pronto per la ripartenza in agosto. Aver disputato alcune buone partite mi ha dato fiducia e confermato che gli allenamenti svolti recentemente mi hanno riportato ad un buon livello. E vincere aiuta sempre a tenere alta la motivazione. Mi fa piacere anche che Borna Coric è rimasto qua ad allenarsi con me a Belgrado, è un ottimo compagno di gioco e possiamo così affinare la nostra forma prima dell’avvio dei tornei”.
    Tra poco Filip volerà negli USA, una trasferta che ha sperimentato in molte occasioni passate, ma questa volta sarà tutto molto diverso… “Non mi immagino ancora che cosa troveremo arrivati lì. Tutto sarà estremamente strano. Non sarà facile per noi l’adattamento alle nuove regole e condizioni imposte per permetterci di giocare in quelle settimane, non resta che arrivare e viverle lì direttamente”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: WTA cancella tutti i tornei in calendario in Cina nel 2020

    Il centrale di Wuhan

    La decisione appariva scontata, adesso c’è l’ufficialità. Con un breve comunicato, la WTA ha annunciato che il tour rosa non si sposterà in Cina per la lunga (e ricca) trasferta asiatica tra ottobre e novembre. Ecco l’annuncio.
    “Vista la recente decisione dell’amministrazione generale dello sport cinese secondo cui la Cina non ospiterà per il resto del 2020 alcun evento sportivo internazionale per colpa della pandemia da Covid-19, tutti i tornei WTA che erano in calendario in Cina non saranno disputati. Questo riguarda i sette eventi che erano nel calendario provvisorio 2020:

    China Open (Pechino)
    Wuhan
    Nanchang
    Zhengzhou
    WTA Finals a Shenzhen
    WTA Elite Trophy Zhuhai
    Guangzhou

    “Siamo estremamente dispiaciuti che i nostri grandi tornei in Cina quest’anno non saranno disputati”, dichiara Steve Simon, CEO della WTA, “sfortunatamente questa decisione include la cancellazione della Porsche Race to Shenzhen e le Finals. Dobbiamo rispettare la decisione che è stata presa a livello governativo nel paese, e non vediamo l’ora di poter tornare in Cina la prossima stagione”.
    Come ampiamente previsto, il tour femminile perde così una parte molto importante della sua stagione, incluse le Finals. LEGGI TUTTO

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    La USTA conferma: ok a Cincinnati e US Open a NY

    L’US Open 2020 resta in programma

    Dopo la notizia di Washington, cancellato per i troppi problemi negli USA e per le difficoltà nei voli, arriva una comunicazione ufficiale della USTA, che tira avanti con il suo programma e conferma che Cincinnati e US Open si disputeranno regolarmente: “La decisione (di Washington) non ha alcun impatto sull’US Open e il Western and Southern Open (Cincinnati Masters 1000). La USTA creerà un ambiente controllato e sicuro per i giocatori e per tutti coloro che saranno coinvolti nell’organizzazione e svolgimento di entrambi tornei, mitigando al massimo il rischio per la salute di tutti, come è stato approvato dallo stato di New York e dal governo federale.

    Basiamo costantemente le nostre decisioni sull’ospitare i tornei sulle nostre linee guida principali, che includono la sicurezza e salute di tutti i soggetti coinvolti, visto che ospitare questi tornei è nel massimo interesse del nostro sport e finché questa decisione sarà finanziariamente sostenibile. Siamo fiduciosi di riuscire a restare all’interno delle linee guida principali”.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: cancellato l’ATP di Washington

    Il Citi Open 2020 non si disputerà

    La notizia era nell’aria, ma oggi è diventata ufficiale: il Citi Open (edizione n.52) di Washington non si svolgerà. Ecco il comunicato ufficiale diffuso poco fa dalla direzione del torneo.
    “Dopo mesi di duro lavoro da parte di tutto il nostro team, inclusi i collaboratori e proprietari, abbiamo il cuore a pezzi nell’annunciare che l’edizione n.52 del torneo sarà posposta all’estate 2021.
    Con soli 23 giorni dall’avvio del torneo, restano irrisolte troppe questioni e problemi non dipendenti dalla nostra organizzazione, partendo dalle molte restrizioni per i viaggi internazionali fino ai problemi di salute e di sicurezza nel paese. Questo ci ha spinto a prendere la triste decisione, pensando ai giocatori, fornitori e partner, così che tutti possano proseguire con la propria programmazione.

    Siamo terribilmente dispiaciuti di non esser stati in grado di fornire ai giocatori una grande opportunità di competere, così come ai fans di assistere ad un torneo importante e divertirsi con le emozioni che ogni anno ci regala. Lo sport ha un ruolo importante nella nostra società, è fonte di ispirazione per i giovani, stimola l’economia locale ed è un evento molto seguito da tanti anni, siamo sicuri che metteremo tutto il nostro impegno per allestire un’edizione splendida il prossimo anno”
    Con i ringraziamenti allo staff, si chiude il comunicato firmato da Mark D.Ein, CEO della MDE Tennis, organizzatore dell’evento.

    Al momento non si hanno altre notizie, ma il rischio di un effetto domino anche su Flushing Meadows (Masters 1000 di Cincinnati 2020 e soprattutto US Open) diventa ogni giorno sempre più concreto, visto che la curva dei contagi negli USA non accenna a migliorare. Seguiremo quotidianamente la situazione, sperando di potervi dare buone notizie sulla ripresa del gioco, che, per fortuna, pare conferma a Palermo per il WTA Tour.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Rublev: “E’ inevitabile che qualche tennista risulterà contagiato”

    Andrey Rublev, n.14 ATP

    Mentre si infittiscono le voci di una possibile cancellazione del torneo di Washington per molteplici problemi (difficoltà nei voli per gli Stati Uniti, situazione sanitaria negli USA fuori controllo, possibile quarantena al rientro dall’America), il top15 russo Andrey Rublev ha parlato al media del suo paese Sport-Express, mostrandosi fatalista sulla situazione in corso.
    “Il Coronavirus è tutt’altro che debellato – afferma Rublev, “in Russia come negli USA e in molte altre parti del mondo. Dobbiamo farcene una ragione, nonostante le precauzioni che verranno prese, credo che quando il tour Pro ripartirà sarà inevitabile che qualche giocatore o giocatrice risulti positivo al Covid-19. Questo sta accadendo già in altri sport che sono ripartiti, e nonostante i casi, dobbiamo andare avanti. Match e tornei devono riprendere“.

    La Russia sta attraversando una fase molto delicata per quanto riguarda la pandemia in corso. Secondo i dati ufficiali degli organi sanitari internazionali, la patria di Rublev ha rilevato oltre 770mila contagi (4° paese al mondo in questa triste classifica) e 12mila decessi. LEGGI TUTTO

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    Australian Open 2021, il problema dei voli potrebbe mettere a rischio il torneo

    Qantas airlines

    Mentre il tennis Pro si sta finalmente avvicinando alla ripartenza in Europa, dall’Australia arriva una notizia che potrebbe mettere a rischio lo svolgimento del primo Slam 2021.
    La compagnia nazionale australiana Qantas ha appena annunciato la cancellazione dei voli da e per l’Australia fino a tutto il mese di marzo 2021. Il portavoce della compagnia ha confermato al quotidiano Daily Mail Australia che “sono stati rimossi dal nostro sistema di booking tutti i voli internazionali, inclusi quelli per la vicina Nuova Zelanda, fino a nuova comunicazione, per colpa della pandemia”.  I voli per USA, Asia e Europa sono assicurati – con numeri molto ridotti –  da altri vettori, come Emirates, British Airways e Cathay Pacific, ma anche queste compagnie stanno valutando il da farsi dopo la mossa della compagnia australiana e visto l’esiguo numero di biglietti venduti.

    La decisione di Qantas viene a seguto del licenziamento di 6000 dipendenti (il 20% della propria forza lavoro), con il CEO Alan Joyce che prevede un ritorno alla normale operatività non prima di luglio 2021. “Non abbiamo mai sperimentato qualcosa di simile in passato” dichiara Joyce, “tutte le grandi compagnie aeree sono in crisi, è il peggior momento della nostra storia, non sarà affatto facile gestire i prossimi mesi. Secondo IATA ci vorranno tre anni per ritornare all’operatività del 2019 a livello globale”.
    Il ministro del commercio australiano Simon Birmingham ha confermato che i confini nazionali resteranno chiusi per almeno altri 4 mesi. Il governo difficilmente riaprirà i confini ai viaggiatori prima dell’inizio del nuovo anno, consentendo l’ingresso soltanto agli australiani di ritorno dall’estero, studenti e categorie speciali di lavoratori, “continueremo con la politica della quarantena di 14 giorni che ha funzionato molto bene relativamente al rientro in sicurezza dei nostri connazionali dall’estero”.
    Questo scenario tutt’altro che positivo per i viaggi potrebbe avere ripercussioni decisive per il tennis internazionale. La stagione 2021 dovrebbe ripartire come di consueto “down under”, ma senza il supporto di Qantas e degli altri grandi vettori, raggiungere il continente australiano potrebbe diventare molto complicato, o quasi impossibile.

    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Gasquet critica la gestione dell’emergenza e apprezza la velocità di Ultimate Tennis Showdown

    Gasquet in campo con Berrettini

    Il francese Richard Gasquet ha rilasciato al quotidiano l’Equipe un’intervista in cui critica senza mezzi termini la gestione complessiva dell’emergenza Covid-19 da parte del mondo del tennis. Ammette che il problema è assai più grande dello stesso sport, ma punta il dito sul modo in cui sono state prese le decisioni. Ecco alcune sue dichiarazioni, che includono anche una difesa a Djokovic, bersagliato da critiche durissime dopo l’Adria Cup e i contagi, e apre ad alcune delle novità introdotte all’Ultimate Tennis Showdown.
    “All’ATP sono stati una catastrofe, di fatto non dicono nulla ai giocatori. Sono semplicemente sopraffatti dalla situazione. Zoom e conferenze? Io non le frequento più. Alla fine saranno le autorità a decidere quel  che accadrà, né Bernard Giudicelli (il presidente della FFT) né il presidente della USTA. Le federazioni devono per forza adeguarsi, in questo momento sono come delle “marionette”. La ripresa? Solo se si accetta di seguire alla lettera il piano… Vai in hotel, rimani nella tua stanza, qualcuno ti porta un pasto, ok è il momento di uscire a giocare”
    Soprattutto per Gasquet restano troppi i punti interrogativi. “Ho pensato fin dall’inizio che il tennis sarebbe stato lo sport più colpito da questo tipo di pandemia. Purtroppo ora è confermato. Ok, abbiamo un calendario nuovo, ma…. mon si sa nulla delle possibili quarantene al ritorno dagli Stati Uniti. Nessuno ci ha informato di nulla. Aerei? Al momento non è possibile prenotare, non si sa nulla. Nessuno lo sa”.

    Per Gasquet dopo quel che è successo in Croazia è fin troppo facile incolpare solo il numero 1 del mondo Djokovic, e le esternazioni di Kyrgios sono esagerate: “Sappiamo cosa sta dicendo Kyrgios. Nessuno è esemplare, nessuno ha una lezione assoluta da insegnare. Non mi piacciono i ragazzi che hanno distrutto Djokovic, è stato troppo facile. Ok, lui era lì, ma ricordo che c’è un governo che stabilisce le regole. Djokovic, non è Presidente della Repubblica. Ci sono persone sopra di lui che hanno deciso, lui non è l’unico colpevole. La caccia alle streghe è sempre molto semplice. Ha semplicemente riconosciuto un errore, è l’ora di finirla con le critiche”.
    Gasquet ha parlato anche dell’Ultimate Tennis Showdown, esibizione disputata in Francia con regole rivoluzionarie. Secondo il transalpino, non tutto è da buttare di quest’esperienza, anzi, potrebbe aprire una strada ad altre novità. “UTS è stata una bella cosa, ho giocato con grandi avversari, è stato ben organizzato e soprattutto divertente da giocare. Tutto in campo andava molto veloce, tutti i punti contano. Per lo spettatore è qualcosa di diverso. Per noi? Permette di sentirti più libero durante il match,. Puoi parlare un po’ con l’allenatore, rompe i soliti schemi. E’ stato qualcosa fuori dall’ordinario, e credo che sia interessante provare cose nuove. Il mondo del tennis è un po’ “ingessato” ormai, alcune cose sarebbero da rivedere. Cosa? Durante un match ATP “non puoi fare nulla”, apri un po “la bocca”, dici merda, e ti arriva una multa di $ 3.000. L’allenatore sussurra qualcosa, arriva il warning. Personalmente trovo i match troppo lunghi, è faticoso guardare partire di quattro ore, a volte sono belle ma tanti match di Roland Garros non riesco a seguirli dall’inizio alla fine, nemmeno un Federer-Nadal. Siamo l’unico sport in cui giochi anche più di quattro ore. Ci deve essere più libertà, si dovrebbe intervenire per abbreviare il tempo di gioco”.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO