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    Danielle Collins torna single e approda sulle app di incontri: “Niente ‘short kings’, grazie”

    Danielle Collins USA, 13.12.1993 – Foto getty images

    Danielle Collins è ufficialmente single. La tennista statunitense, 31 anni, ha concluso di recente la relazione con Bryan Kipp, vicepresidente di un’azienda biotecnologica conosciuto quasi per caso in una caffetteria di Wimbledon. Una storia nata lontano dai riflettori e finita altrettanto discretamente, lasciando però Collins nuovamente single e pronta a cercare l’amore altrove.
    La statunitense ha rivelato su Instagram di essersi iscritta a un’app di incontri, attirando subito l’attenzione dei fan per la descrizione senza mezzi termini del suo profilo. Nel suo bio, Collins ha dichiarato chiaramente che non è interessata a uomini di bassa statura, invitando i cosiddetti “short kings” a non contattarla.
    “Al momento tennista professionista, ma un po’ aspirante trad wife. Ho già vissuto la mia fase da ‘boss babe’. Voglio occuparmi delle mie galline, fare progetti in casa, preparare pane fatto in casa, essere una mamma a tempo pieno per il mio cane e, si spera, avere dei bambini presto. Se mentite sulla vostra altezza, lasciatemi in pace. Qui niente short kings”, ha scritto.
    Non solo: quando un utente ha provato ad approcciarla con un messaggio audace, Collins ha risposto ironicamente invitando “chiunque abbia il coraggio di scrivere” ad allegare anche l’estratto conto bancario più recente.La tennista non esclude neppure la possibilità di partecipare a un reality per trovare l’amore, ma solo a un prezzo adeguato. “Ci penserei, ma dipende. Non so se potrebbero permetterselo. Sarebbe intrattenimento di alto livello. Dovrebbero pagare davvero tanto per avermi in programmi come The Bachelorette”, ha scherzato durante The Gay Tennis Podcast.
    Collins aveva parlato molto bene del suo ex lo scorso anno a Wimbledon, dove raccontò a Tennis Channel quanto fosse stato piacevole frequentare qualcuno che non sapesse nulla del mondo del tennis: “Non conosceva questo sport, non sapeva che fossi una giocatrice. È stato bello. Amava il golf e disse: ‘Non so molto di tennis’. E io pensai: ‘Fantastico!’”.Ora la statunitense guarda avanti, tra ironia, sincerità e una selezione molto chiara su chi vuole far entrare nella sua vita. Il prossimo match, però, potrebbe essere quello più difficile da vincere: trovare l’amore fuori dal campo.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Jack Draper parla del suo stop e dell’ascesa di Alcaraz e Sinner: “È stato duro guardarli da fuori”

    Jack Draper GBR, 2001.12.22 – Foto Getty Images

    Jack Draper è tornato a farsi sentire dopo due mesi di silenzio, da quando aveva annunciato la fine anticipata della sua stagione 2025 a causa dell’infortunio alla spalla. Il britannico, protagonista di un avvio di anno straordinario, aveva visto crescere enormemente aspettative e pressione, fino a spingersi oltre il limite. Il risultato: uno stop forzato subito dopo lo US Open.
    In una recente intervista concessa a The Independent, Draper ha raccontato cosa sta provando nel vedere dall’esterno la corsa al vertice di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, i due giocatori simbolo di questa generazione.“È stato duro vederli in campo, perché io ero in una traiettoria ascendente, stavo lavorando al massimo per raggiungerli e migliorare il mio gioco”, ha confessato il 23enne britannico.
    La stagione di Draper, iniziata con risultati brillanti e ambizioni sempre più alte, si è così interrotta bruscamente proprio nel momento in cui sembrava pronto a compiere un ulteriore salto di qualità. Ora, mentre Alcaraz e Sinner si contendono i trofei più importanti, lui osserva da lontano, caricando energie e motivazioni per il rientro nel 2026.Il britannico non ha nascosto la frustrazione di questo periodo, ma ha lasciato intendere che questo stop gli sta permettendo di ritrovare equilibrio, recuperare completamente e prepararsi mentalmente per tornare a competere con i migliori del mondo.La sua promessa resta chiara: tornerà per rimettersi nella corsa, con ancora più fame di prima.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    E’ ufficiale: La “Battaglia dei Sessi” torna nel tennis – Sabalenka vs Kyrgios il 28 dicembre a Dubai. Ecco tutte le regole (i due tennisti fanno parte della stessa agenzia)

    Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios nella foto

    Il sempre discusso e affascinante concetto della Battaglia dei Sessi sta per tornare nel mondo del tennis. Il 28 dicembre, alla Coca Cola Arena di Dubai, Aryna Sabalenka e Nick Kyrgios si affronteranno in un’esibizione che si preannuncia già molto chiacchierata. Un match in tre set, con eventuale terzo deciso tramite super tie-break ai 10 punti, che però introdurrà regole speciali pensate per “equilibrare” il confronto.
    Il richiamo storico è immediato: il celebre incontro del 1973 tra Billie Jean King e Bobby Riggs, più di 30.000 spettatori a Houston e un impatto enorme nel dibattito sull’uguaglianza di genere nello sport. Stavolta, però, il contesto è decisamente diverso: non una battaglia simbolica per diritti e riconoscimento, bensì un evento dal taglio più spettacolare, costruito per intrattenere.
    La stessa agenzia che rappresenta entrambi i giocatori, Evolve, ha rivelato le condizioni particolari del match: Kyrgios potrà utilizzare un solo servizio, mentre il campo di Sabalenka sarà ridotto del 9%. Una scelta motivata dagli organizzatori tramite studi secondo cui, mediamente, le donne si muoverebbero in campo il 9% più lentamente rispetto agli uomini.
    Queste regole, però, hanno già sollevato dubbi: si rischia di assistere a un’esibizione artificiale, lontana dalla competizione reale e più vicina a un’operazione commerciale.Nonostante ciò, i protagonisti non sembrano temere la sfida. Kyrgios ha dichiarato che scenderà in campo “con rispetto, ma per vincere”, mentre Sabalenka assicura di essere pronta “a dare tutto e mostrare il valore del tennis femminile”.Resta da capire se assisteremo a un duello davvero equilibrato o a uno spettacolo costruito a tavolino. La risposta arriverà a fine dicembre, sotto le luci di Dubai.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Musetti: “Non consiglierei il rovescio a una mano a un bambino. Nel tennis moderno è troppo difficile”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    Lorenzo Musetti, attuale numero 9 del mondo e ormai simbolo del rovescio a una mano nel circuito ATP, ha sorpreso tutti durante la conferenza stampa al Hellenic Championships di Atene. L’azzurro, già qualificato per le semifinali del torneo, ha infatti dichiarato che non consiglierebbe il rovescio a una mano a un giovane che inizia a giocare a tennis.
    Un’affermazione insolita per un giocatore che ha costruito una parte importante del suo tennis proprio su quel colpo elegante e spettacolare.“La risposta onesta? No, non lo consiglierei”
    Rispondendo a una domanda diretta, Musetti non ha esitato:“Vuoi la risposta onesta? No. Il tennis moderno è davvero molto difficile, soprattutto per la velocità del gioco e per gli svantaggi che questo colpo può dare in risposta. Per la passione del tennis direi di sì, ma se parlassimo di mio figlio, per esempio, vorrei che avesse un rovescio a due mani”.
    Le parole del carrarino evidenziano come il ritmo del tennis contemporaneo renda complicato sopravvivere con un colpo che sta scomparendo dai piani alti del ranking.Solo 5 giocatori con il rovescio a una mano nella Top 50Musetti è oggi il giocatore con rovescio a una mano meglio classificato al mondo. In Top 50, oltre a lui, resistono solo:Denis Shapovalov (n. 23)Stefanos Tsitsipas (n. 34)Grigor Dimitrov (n. 44)Daniel Altmaier (n. 46)Appena 7 i tennisti con questo colpo nella Top 100. Numeri che confermano l’evoluzione del gioco e la difficoltà crescente nel sostenere certi ritmi con un gesto tecnico più complesso e meno stabile sotto pressione.
    La corsa alle ATP Finals: Musetti deve vincere il titolo ad AteneOltre alla riflessione tecnica, Musetti ha parlato della sua situazione in classifica. Dopo una prima metà di stagione eccezionale — finale a Monte-Carlo e semifinali a Madrid, Roma e Roland Garros — l’azzurro si è trovato stabilmente in Top 10, con un posto per Torino che sembrava assicurato.Poi gli infortuni, un’estate complicata e la rimonta di Félix Auger-Aliassime, finalista a Parigi-Bercy, lo hanno messo alle corde.
    Ora la situazione è chiarissima:Musetti si qualifica alle ATP Finals solo vincendo il titolo ad Atene.“Il mese scorso ho sentito molta pressione, la competizione era davvero serrata. Félix ha fatto una corsa incredibile a Parigi, io ho perso al primo turno e le cose sono cambiate. Ma ora ho una possibilità qui. Cerco di non pensarci troppo, anche se non è facile”.Ad Atene Musetti ha superato Stan Wawrinka e Alexandre Muller, conquistando la sua settima semifinale stagionale. Venerdì sfiderà Sebastian Korda, mentre nella parte alta del tabellone è ancora in corsa Novak Djokovic, residente proprio nella capitale greca e accolto come un idolo locale.
    Un momento cruciale nella carriera di MusettiTra riflessioni tecniche, pressioni di classifica e la possibilità di centrare la prima qualificazione alle Finals, Lorenzo Musetti vive giorni di massima intensità ad Atene.Il suo rovescio a una mano continuerà a incantare, ma il messaggio è chiaro:nel tennis moderno serve pragmatismo, e per un bambino che comincia, la scelta più efficace resta il rovescio bimane.
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Lucia Bronzetti incontra i giovani tennisti della Scuola Federale Tennis di San Marino

    Lucia Bronzetti presente oggi a San Marino

    Incontrare da vicino una campionessa del mondo, ascoltarne la storia e poterne trarre preziosi consigli: è un’esperienza che non capita tutti i giorni quella che hanno potuto vivere, nel tardo pomeriggio di ieri, i giovani allievi della Scuola Federale Tennis di San Marino. A fare visita al Centro Tennis Cassa di Risparmio di Montecchio e alla sede federale è stata Lucia Bronzetti, la tennista di Verucchio che a settembre, per il secondo anno consecutivo, ha conquistato la Billie Jean King Cup con la nazionale italiana.Un incontro nato su iniziativa dello staff tecnico federale, con il fattivo supporto dell’attuale Consiglio Federale, ed esteso anche alle famiglie degli atleti.Nell’incontro, moderato dal giornalista Alessandro Giuliani, Lucia Bronzetti ha raccontato alcuni aneddoti della sua carriera, la sua routine quotidiana, ha sottolineato l’importanza del supporto della sua famiglia e, incalzata dalle domande del giovane pubblico, ha dispensato preziosi consigli a quanti si stanno affacciando a questo sport.
    “La chiave e divertirsi e farlo con passione – ha spiegato -. Non tutti arrivano ad una carriera professionistica, l’importante è cercare di raggiungere il proprio massimo. Se si è consapevoli di aver dato tutto, allora si può dire di aver ottenuto il proprio miglior risultato. Il mio consiglio è quello di porsi obiettivi raggiungibili e di alzare progressivamente l’asticella”.
    “Ringraziamo di cuore Lucia per il tempo che ha dedicato al nostro movimento sportivo e ringraziamo i tecnici che hanno favorito questo appuntamento – le parole del presidente federale Elia Santi -. Incontri come questo rappresentano un’occasione di formazione importante per i nostri giovani e per i genitori, un allenamento mentale che si aggiunge a quello sul campo. Ci auguriamo che in futuro potranno esserci sempre più occasioni come questa”. LEGGI TUTTO

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    Gabriele Piraino sparring partner alle Nitto Atp Finals di Torino

    Gabriele Piraino sparring partner alle Nitto Atp Finals di Torino

    Gabriele Piraino, 21 anni, pilastro del settore giovanile del Ct Palermo, componente del team di serie A1, sbarca per la seconda volta alle Nitto Atp Finals di Torino come Sparring Partner.Il tennista palermitano allenato da Paolo Cannova, Daniele Capecchi e dal preparatore fisico Piero Intile, e che proprio tra una settimana festeggerà il proprio compleanno, attualmente è numero 348 Atp. In questa stagione, ha vinto ben 4 titoli Itf: Antalya, Pula, Gubbio e Wetzlar in Germania, e raggiunto gli ottavi di finale ai tornei Challenger di Cordenons e Bad Waltersdorf in Austria.
    Il settore tecnico della Fitp aveva bisogno (a seguito della richiesta all’Atp dei tennisti in gara) di un giocatore mancino, dato che tra i qualificati al Masters in singolare, c’è anche il mancino americano Ben Shelton, così come nel 2022, quando Piraino fece la sua prima esperienza da sparring tra gli otto maestri in campo a Torino, c’era Rafa Nadal.
    Queste le sue parole qualche ora dopo l’ arrivo nel capoluogo piemontese teatro dal 9 al 16 novembre della Finals maschili di singolare e doppio.“Ho saputo venerdì sera tramite una telefonata che ho ricevuto da Paolo Lorenzi di questa ulteriore meravigliosa esperienza che mi accingo a fare e per la quale non ho esitato minimamente a dire di sì modificando la programmazione che mi avrebbe dovuto vedere impegnato questa e la prossima settimana in due tornei Itf a Valencia e San Gregorio di Catania – racconta Gabriele -. Inizialmente il prescelto dalla Federazione Italiana come sparring era Jacopo Vasamì (n. 400 al mondo, topten del ranking Itf under 18 n.d.r), anche lui mancino, ma sinceramente non so perché non fosse disponibile. Per me, è la seconda volta come sparring alle Nitto Atp Finals dove arrivo con tre anni di esperienza in più come giocatore e quindi mi accingo a tuffarmi in questa preziosa occasione che la Fitp mi ha concesso con maggiore consapevolezza e maturità. Per questa ragione sono convinto che trarrò ancor più cose positive rispetto al 2022 perché appunto mi sento più pronto e so cosa devo andare a guardare in ciascuno di questi straordinari campioni. Giocare con Sinner? Sarebbe già un grande onore soltanto conoscerlo, scambiarci qualche parola, o vedere come gestisce il pre e post partita. Poi, se avrò la possibilità di giocarci, si realizzerebbe un sogno”. .
    Piraino non lascerà i suoi compagni di squadra in serie A1 da soli per la sfida dell’ultima giornata del 9 novembre in casa contro il Match Ball Firenze, gara in cui il Ct Palermo si gioca il difficile secondo posto che in questo momento è appannaggio del Tc Crema che ha 8 punti, mentre i siciliani ne hanno 7. Ricordiamo che le terze e le quarte classificate di ciascun girone disputano i playout, mentre le seconde di salvano direttamente.“Sabato pomeriggio – prosegue il 21enne – tornerò a Palermo perché domenica mattina con il mio Circolo abbiamo una partita fondamentale per provare a chiudere il girone al 2° posto anche se non dipende solo da noi, ma già domenica sera o al massimo lunedì mattina tornerò con immenso piacere qui a Torino. Per quel che concerne il finale di stagione a livello individuale – conclude il classe 2003 – dipenderà dall’esito dell’ultima giornata di serie A1, perché se saremo costretti a fare i play out il 23 e 30 novembre, sarei impossibilitato a giocare le qualificazioni dei Challenger”. LEGGI TUTTO

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    Musetti frena le voci: “Se ci saranno novità nel mio team, le comunicherò a fine stagione”

    Lorenzo Musetti nella foto – Foto Getty Images

    La possibile entrata di José Perlas nel team di Lorenzo Musetti a partire dal 2026 è una delle notizie più discusse della settimana. Diversi media hanno dato per certo l’accordo con il celebre coach spagnolo — già allenatore, tra gli altri, di Carlos Moyà, Fabio Fognini e Nicolás Almagro — ma il tennista di Carrara mantiene cautela e preferisce non sbilanciarsi.
    Dopo la sua vittoria contro Stan Wawrinka all’ATP di Atene, Musetti ha voluto chiarire la situazione in conferenza stampa, spegnendo per il momento le speculazioni:
    “Non ho detto nulla riguardo nuove figure nel mio team tecnico. Se ci sarà qualche novità, la annuncerò al termine della stagione. Per ora il mio team è questo. Se ci sarà qualcosa da comunicare, lo farò personalmente”.Parole nette, che mostrano prudenza e rispetto verso l’attuale gruppo di lavoro guidato da Simone Tartarini, figura centrale nella crescita sportiva del toscano. Tuttavia, l’idea di aggiungere un tecnico esperto come Perlas — considerato uno dei migliori specialisti di terra battuta — ha inevitabilmente acceso l’interesse dei tifosi italiani.
    Il 2025 di Musetti è stato un anno di alti e bassi, ma anche di momenti di crescita tecnica e mentale. Proprio per questo, l’eventuale arrivo di un nuovo coach rappresenterebbe un passo strategico importante in vista della prossima fase della sua carriera.Per il momento, però, l’obiettivo del carrarino resta uno solo: concludere al meglio la stagione e continuare a inseguire un posto alle ATP Finals. Le decisioni sul futuro del suo staff arriveranno — come ha ribadito — solo a stagione conclusa.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Sabalenka vince ma litiga con il coach: Anton Dubrov lascia lo stadio durante il match

    Aryna Sabalenka nella foto – Foto Getty Images

    Spettacolo, tensione e grande tennis a Riad, dove Aryna Sabalenka ha superato Jessica Pegula in uno dei match più intensi di queste WTA Finals 2025. La numero uno del mondo si è imposta con il punteggio di 6-4, 2-6, 6-3, avvicinandosi così alle semifinali del torneo, ma la sua vittoria è stata accompagnata da un episodio di forte tensione con il suo allenatore Anton Dubrov, che ha addirittura lasciato lo stadio nel corso del terzo set.Il match è stato di altissimo livello. Sabalenka ha iniziato bene, trovando grande profondità e potenza nei colpi, ma Pegula ha reagito con il suo consueto gioco solido e preciso, forzando la bielorussa a rischiare sempre di più. Dopo aver perso nettamente il secondo set, Aryna ha ritrovato la lucidità e, grazie a un servizio più incisivo e a un atteggiamento più aggressivo, ha chiuso la partita in due ore e quattro minuti.“Jessica ha giocato in maniera incredibile, soprattutto a rete. È una grande doppista e lo ha dimostrato: spesso non potevo fare nulla, l’unica soluzione era colpire ancora più forte, cercando le righe,” ha spiegato Sabalenka dopo la vittoria. “Mi sono divertita molto, e questo mi ha aiutata a trovare il mio miglior tennis.”
    Con questo successo, Sabalenka guida il Gruppo Iga Swiatek con due vittorie, ma non è ancora matematicamente qualificata: le basterà vincere un set contro Coco Gauff per assicurarsi un posto tra le prime quattro.
    La lite con il coach Dubrov: “Forse sono stata troppo dura con lui”L’episodio che ha sorpreso tutti è avvenuto nel corso del terzo set, quando Sabalenka, visibilmente nervosa, ha sfogato la sua frustrazione contro Anton Dubrov, il suo coach dal 2020. Dopo alcune frasi dure provenienti dalla panchina della bielorussa, Dubrov ha deciso di lasciare il campo, visibilmente contrariato.
    A fine match, la numero uno mondiale ha affrontato l’argomento con sincerità:“Forse sono stata troppo dura con lui in quel momento. Spero che sia ancora qui nello stadio, non so dove sia andato,” ha detto Sabalenka. “Ero molto frustrata e ho sfogato la rabbia su di lui, ma in realtà quella situazione mi ha aiutato a liberare la tensione e a giocare meglio. Ha fatto bene ad andarsene, era la cosa giusta da fare: a volte è meglio lasciarmi sola con i miei pensieri.”
    Sabalenka, che ancora insegue il suo primo titolo alle Finals, ha poi guardato avanti con determinazione:“So che devo vincere cinque partite per diventare campionessa, questa è la mia mentalità. Contro Gauff voglio entrare in campo con un piano più chiaro e migliorare il mio servizio, ogni dettaglio può fare la differenza.”
    Marco Rossi LEGGI TUTTO