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    Carlos Alcaraz sorprende ancora: dopo il trionfo a New York, eccolo biondo platino

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz non smette mai di stupire, in campo e fuori. Dopo aver conquistato lo US Open 2025 con una cavalcata da campione e aver riconquistato il numero uno del mondo, il murciano ha deciso di concedersi un altro colpo di scena: un nuovo look.
    Qualche settimana fa aveva già lasciato tutti a bocca aperta rasandosi a zero, scelta che aveva fatto molto parlare durante le prime giornate dello Slam americano. Ora, a titolo in bacheca, Alcaraz ha deciso di osare ancora di più: si è affidato alle mani del suo parrucchiere di fiducia, Víctor, e ha scelto un biondo platino che non passerà certo inosservato.
    Il cambio radicale di immagine arriva in un momento in cui Carlitos può permettersi di giocare con la sua immagine tanto quanto con il suo tennis. Dopotutto, non è nuovo a colpi di scena: dentro al campo regala spettacolo, fuori continua a sorprendere con spontaneità e coraggio.Se questo nuovo “colpo di testa” diventerà un marchio di fabbrica o solo un divertente esperimento. Di certo, Alcaraz continua a dimostrare che non teme i cambiamenti, nemmeno davanti allo specchio. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz: 6 Slam vinti a 22 anni. Il confronto con gli altri big dell’Era moderna (in varie categorie)

    Alcaraz posa a New York con la coppa di US Open 2025

    “La finale di US Open 2025 è stata miglior partita in carriera di Carlos Alcaraz”. Così esordisce l’autorevole BBC in uno degli articoli che hanno descritto la spettacolare prestazione e vittoria dello spagnolo ai danni di Jannik Sinner a New York domenica scorsa. Un tennis maiuscolo sotto ogni punto di vista che ha permesso a Carlos di volare sul campo, potente e sicuro, e trionfare per la seconda volta a Flushing Meadows, in quello che è diventato il sesto trofeo Major nella sua bacheca. La sensazione è che Charlie dovrà trovare il posto per molte altre coppe altrettanto prestigiose, vista la sua giovanissima età, solo 22 anni. La precocità non è l’aspetto più importante, ma è interessante andare a vedere quanto avevano vinto i più grandi campioni dell’Era moderna prima di compiere 23 anni. Alcaraz è davvero fenomenale anche la per classe e rapidità con la quale è arrivato a vincere due US Open, due Roland Garros e due Wimbledon alla sua età. Per fare un primo confronto, due leggende come Rafa Nadal e Mats Wilander hanno vinto due Major sulle tre superfici (cemento, terra ed erba) a 24 anni ciascuno, mentre Djokovic c’è arrivato solo a 34 anni (col secondo titolo a Parigi nel 2021). Borg arrivò a sei vittorie Slam nel 1978 con 18 major disputati, Alcaraz è appena dietro con 19 presenze e sei titoli. Ma ci sono altri numeri molto significativi a favore di Alcaraz.
    Carlos è arrivato a quota sei Slam prima di compiere 23 anni: come lui solo Nadal e Borg. Sampras prima di spegnere ventitré candeline era a quota 5 Slam; McEnroe, Wilander e Becker a 4 Slam; Federer, Connors, Edberg e Courier a tre titoli Slam; Agassi, Sinner e Djokovic solo a 1.
    Nel 2025 Carlos ha vinto 24 match in stagione nei tornei dello Slam: prima dei 23 anni, è il migliore per numero di partite vinte insieme a Nadal (anno 2008). Sampras nel 1993 si è fermato a 23 partite vinte in stagione nei soli Major, Becker arrivò a 22 partite vinte nel 1989 e poi ancora Nadal, nel 2007, con 20 successi annuali.
    Ma è ancor più significativa la percentuale di partite vinte negli Slam sotto i 23 anni. Alcaraz con 84 match portati a casa e solo 13 sconfitte, quindi l’86,6% di successi, nell’era moderna è dietro solo a Borg che a pari età segnò un record di 91/12, per l’88,3% di rendimento positivo, il migliore in assoluto. Dietro allo spagnolo troviamo McEnroe (86,2%), Nadal (85,7%) e Courier (82,8%). In pratica nei maggiori appuntamenti dell’anno Carlos non perde quasi mai.
    C’è un ultimo dato statistico davvero impressionante, relativa alla qualità del servizio di Alcaraz in quest’ultima edizione di US Open. La battuta è stata terribilmente decisiva per portare Carlos al successo contro Sinner in finale, ma questo colpo è stato perfetto in tutto il torneo. Lo dimostra il fatto che il murciano ha trionfato vincendo le canoniche sette partite cedendo solo un set (in finale, a Sinner) e concedendo la miseria di 10 palle break in totale nella sua corsa verso il titolo. Da quando vengono tenute queste statistiche (1991) nessuno ha fatto meglio di lui negli Slam! Sampras vinse a Wimbledon 1993 concedendo 12 palle break, come Federer a Wimbledon 2006. Agassi vinse gli Australian Open 1995 con sole 15 chance di break concesse agli avversari, segue ancora Federer con 17 a Wimbledon 2005.
    Tanti numeri e una sola certezza: Carlos Alcaraz sta vincendo con qualità eccezionale e lo sta facendo con la precocità dei predestinati.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ivan Ivanov, la nuova speranza del tennis bulgaro: “Avere un esempio come Dimitrov è qualcosa di incredibile. Competere per la Bulgaria in Davis è un sogno”

    Ivan Ivanov – Foto getty images

    Il nome di Ivan Ivanov comincia a farsi strada con forza nel panorama del tennis mondiale. A soli 16 anni, il giovane talento bulgaro è entrato nella storia diventando il decimo giocatore capace di vincere nello stesso anno i tornei juniores di Wimbledon e US Open. Un’impresa che inevitabilmente riporta alla mente il suo idolo e connazionale Grigor Dimitrov, che riuscì nella stessa impresa nel 2008.La Bulgaria non vanta una grande tradizione tennistica, ma Dimitrov ha rappresentato per anni un faro per lo sport del Paese. Ora, con la carriera del 34enne segnata dagli infortuni e avviata verso la fase conclusiva, l’esplosione di Ivanov accende le speranze di un futuro ancora luminoso. A pochi giorni dal trionfo di New York, Ivanov avrà l’onore di debuttare con la nazionale bulgara di Coppa Davis, in un weekend che potrebbe sancire il passaggio al Gruppo Mondiale.
    L’esperienza alla Rafa Nadal AcademyIvanov si allena da quattro anni alla Rafa Nadal Academy, dove è arrivato dopo un periodo di prova poco prima del torneo giovanile Les Petits As. Lì ha trovato un ambiente ideale per crescere, anche se il distacco dalla famiglia non è stato semplice:“È stato molto duro stare lontano da mia madre e da mio padre in una fase così precoce della mia vita. Ma loro vengono a trovarmi spesso, due o tre settimane ogni mese, e questo mi rende felice. Non torno spesso in Bulgaria, ma quando lo faccio è sempre speciale”, ha raccontato.
    Una finale specialeLa vittoria allo US Open junior ha avuto un valore ancora più simbolico: la finale contro il connazionale Alexander Vasilev è coincisa con il Giorno dell’Unificazione della Bulgaria (6 settembre). “Una finale totalmente bulgara, con un pubblico totalmente bulgaro. È stato bellissimo giocare in quel giorno speciale e condividere il successo con così tanta gente sugli spalti. Sono davvero felice”, ha detto Ivanov.
    Dimitrov come punto di riferimentoLe similitudini con Dimitrov sono inevitabili, ma Ivanov preferisce concentrarsi sul significato di avere un esempio come lui:“Avere un modello come Grigor in Bulgaria è incredibile. Molti Paesi con una popolazione simile alla nostra non hanno avuto un campione come lui. Noi siamo fortunati. Non abbiamo mai parlato o giocato insieme, ma la sua carriera mi ispira molto e mi trasmette tante cose positive”.Il giovane talento ora guarda con entusiasmo al suo esordio in Coppa Davis: “Sono molto emozionato, non vedo l’ora. Competere per la Bulgaria è un sogno. Se vinciamo possiamo passare al Gruppo Mondiale, sarebbe fantastico”. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz spiega la rinuncia alla Coppa Davis: “Ho bisogno di riposo dopo lo US Open”. Poi ad un ‘altra domanda “Sono Felice”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Dopo aver conquistato lo US Open 2025, Carlos Alcaraz ha deciso di prendersi una pausa. Il murciano, protagonista assoluto della tournée americana, non sarà infatti presente alla sfida di Coppa Davis del prossimo weekend a Marbella contro la Danimarca.
    Lo ha confermato lui stesso ai microfoni della Cadena Ser:“Mi dispiace molto, ma ho affrontato una tournée molto esigente, sia mentalmente che fisicamente, con tantissime partite, e non ho il tempo per tornare a casa e prepararmi al meglio per la Coppa Davis. Credo che sarebbe troppo egoista e altri giocatori possono farlo meglio di me. Ho bisogno di riposare per affrontare quello che resta della stagione e, soprattutto, per stare sereno mentalmente e assimilare tutto ciò che ho conquistato in questa tournée”, ha spiegato il numero uno del mondo.
    La domanda del “Carlitos bambino”Durante un’intervista con la Cadena Cope, Alcaraz ha vissuto un momento di particolare emozione. Gli è stato chiesto che domanda gli farebbe il Carlos bambino all’attuale numero uno del mondo. La risposta è stata immediata:“Gli chiederei se è felice, anche con tutti i titoli vinti, e se si diverte come quando aveva 11 anni”.E subito, con un sorriso, ha aggiunto: “Sì, sono felice”.
    Una festa meritata a New York Dopo le tante interviste e gli impegni con i media, il murciano si è concesso una notte di festeggiamenti a New York. Accanto a lui, gli amici più stretti e tre artisti di fama internazionale: J Balvin, J Quiles e Lenny Tavares. Una celebrazione all’altezza del suo straordinario trionfo a Flushing Meadows, che suggella una tournée americana semplicemente perfetta. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz dopo il trionfo agli US Open: “Sinner cambierà qualcosa, ma io sarò pronto”

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz ha confermato di essere il giocatore del momento. Con un tennis aggressivo, vario e soprattutto continuo, lo spagnolo ha conquistato lo US Open 2025 firmando il suo sesto titolo dello Slam e ritornando sul trono del ranking mondiale. Due settimane perfette sul cemento di New York, chiuse con la vittoria su Jannik Sinner in finale e con la sensazione di aver raggiunto la versione più completa della sua carriera.
    Il murciano ha parlato a diversi media spagnoli (RNE, Movistar+ ed El País) per analizzare la finale, il confronto con Sinner e i prossimi obiettivi.Alcaraz non ha nascosto la soddisfazione per il “double” stagionale: due Major e il numero uno del mondo. “È difficile scegliere, perché erano entrambi obiettivi a inizio stagione. Riuscire a vincere due Slam e tornare in vetta è incredibile. Non potevo chiedere di più”, ha detto.
    La finale contro Sinner, rispetto a Wimbledon, ha avuto un punto chiave: il servizio. “La differenza principale è stata quella. Servire bene ti dà tranquillità e fiducia, ti permette di gestire meglio anche i turni in risposta. A Londra non ci ero riuscito, qui invece ho fatto un passo avanti enorme”, ha spiegato.Il match point ha regalato un déjà-vu: lo stesso schema di servizio con cui batté Casper Ruud nella finale del 2022. “Sì, ci ho pensato. Ho voluto provare la stessa giocata e mi stava dando fiducia. Sono un po’ friki in questo (ride)”, ha confessato.
    Alcaraz ha anche sottolineato come viva queste grandi sfide: “Ho cercato di essere tranquillo. Prima della partita sentivo i nervi, ma una volta in campo era come se fosse un match qualsiasi. Ho sentito subito buone sensazioni nelle gambe, ed è stato fondamentale per partire forte”.Non sono mancate domande sul futuro della rivalità con Sinner, che ha ammesso di dover cambiare qualcosa dopo la sconfitta. Carlitos non si sente al sicuro: “Non credo che la palla sia solo nel suo campo. Anch’io devo migliorare e prepararmi a quello che potrà fare di diverso. È questo che rende speciale la nostra rivalità: ci obblighiamo a vicenda a spingerci oltre i limiti. Sicuramente Jannik modificherà qualcosa, ma io sarò pronto. E, credetemi, non avete ancora visto il miglior Carlos”.
    Alcaraz si concederà ora qualche giorno di riposo dopo un’estate logorante, prima di tuffarsi nei prossimi appuntamenti della stagione, tra Laver Cup e tournée asiatica. Ma il messaggio lanciato da New York è chiaro: a 22 anni, con sei Slam e il numero uno in tasca, Carlitos non è ancora sazio. LEGGI TUTTO

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    Per tornare numero 1 al mondo Sinner punta già gli Australian Open: in quota Grande Slam è sempre sfida ad Alcaraz

    Jannik Sinner nella foto – Foto Getty Images

    La delusione è doppia per Jannik Sinner: la sconfitta agli US Open contro Carlos Alcaraz, che gli è costata anche il sorpasso in classifica dopo 65 settimane di dominio mondiale, brucia e non poco. Il campione italiano, però, non si lascia abbattere e guarda già avanti. Nel mirino ci sono gli Australian Open 2026, in programma a gennaio sul cemento di Melbourne, torneo che l’azzurro ha già conquistato nelle ultime due edizioni e dove sogna uno storico tris consecutivo.
    I bookmaker confermano la sua leadership: come riporta Agipronews, Sinner è il grande favorito sulla lavagna delle quote, proposto a 2,10 per il titolo. Subito dietro c’è il nuovo numero 1 del mondo, Carlos Alcaraz, bancato a 3,00 e desideroso di rompere finalmente il tabù australiano, visto che a Melbourne non ha mai trionfato. A completare il podio il “vecchio leone” Novak Djokovic, offerto a 8,00, che andrà a caccia del suo 25° Slam per allungare ancora di più la leggenda di una carriera senza eguali.Non mancano le speranze tricolori anche oltre Sinner: Lorenzo Musetti viene proposto a 16,00, mentre la quota sale a 81,00 per Matteo Berrettini e tocca 101,00 per Lorenzo Sonego, outsider pronti a sfruttare eventuali spiragli nel tabellone principale.
    Ma l’orizzonte per Sinner non si ferma al solo Melbourne Park. Gli esperti si sbilanciano anche sull’ipotesi più suggestiva: la conquista del Grande Slam nel 2026, vincendo tutti e quattro i Major nella stessa stagione. Un’impresa titanica, che nella storia del tennis moderno è riuscita solo a pochi eletti e che viene offerta a quota 20, segno che gli operatori credono davvero nella possibilità che l’azzurro possa spingersi fino a un traguardo leggendario.
    Per Sinner, dunque, la sconfitta di New York rappresenta sì una battuta d’arresto dolorosa, ma anche un’occasione per ripartire con ancora più motivazioni. Dopo aver scritto pagine storiche del tennis italiano e mondiale negli ultimi due anni, il 2026 si presenta come una nuova sfida: da favorito a Melbourne, con la chance di riportarsi subito in vetta al ranking e, chissà, aprire la corsa a un sogno chiamato Grande Slam. LEGGI TUTTO

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    Alcaraz, numero uno e fenomeno da 50 milioni: Navratilova e Wilander fanno grandi apprezzamenti

    Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

    Carlos Alcaraz continua a riscrivere i confini del tennis mondiale. Dopo la vittoria allo US Open 2025, il murciano ha riconquistato il numero 1 del ranking ATP per la quinta volta nella sua giovane carriera, iniziando ufficialmente questo lunedì 8 settembre una nuova fase al vertice. Sono già 36 le settimane complessive trascorse in vetta, e il vantaggio di 760 punti su Jannik Sinner lo mette in una posizione di forza per allungare ulteriormente questa striscia fino a fine anno. Se dovesse presentarsi da leader all’Australian Open 2026, aggiungerebbe altre 18 settimane al suo bottino personale.
    A impressionare non è solo la sua costanza, ma anche la capacità di esaltarsi nei momenti decisivi, un aspetto che non è sfuggito alle leggende del tennis. Martina Navratilova lo ha definito “un giocatore con la virtù di dare il meglio quando più serve, con un tennis più completo rispetto a Sinner, e capace di giocare senza pressione perché accetta l’eventualità della sconfitta”. Più diretto ancora Mats Wilander, che ha aggiunto: “Quando è ispirato, è il migliore del mondo, non c’è dubbio. È bravo in tutto ed è anche un grande ragazzo. È il miglior ambasciatore possibile per il nostro sport. Fa paura pensare al futuro, è così giovane e già così completo”.
    Alcaraz non brilla solo in campo, ma anche nei numeri economici: prima dei 23 anni ha già superato la soglia dei 50 milioni di dollari di montepremi in carriera, cifra che lo colloca in una ristretta élite del tennis mondiale. Con 53.486.628 dollari guadagnati solo dai tornei (escluse sponsorizzazioni e contratti pubblicitari), lo spagnolo entra nella scia dei giganti: Novak Djokovic (190 milioni), Rafael Nadal (134 milioni), Roger Federer (130 milioni), Serena Williams (94 milioni), Andy Murray (64 milioni) e Alexander Zverev (54 milioni).
    Un traguardo che fotografa la rapidità con cui Alcaraz sta accumulando successi e premi, ma anche la portata della sua ascesa: gioca come un veterano, vince come una macchina, e al tempo stesso conserva la freschezza e l’entusiasmo di un ragazzo che sembra appena aver iniziato il viaggio. LEGGI TUTTO

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    Sinner – Alcaraz è il match più visto nella storia di SuperTennis: quasi 2,5 milioni di spettatori e 15% di share

    Jannik e Carlos durante la premiazione a New York

    Numeri record in tv per la finale maschile di US Open 2025. L’incontro tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, trasmesso in chiaro sul canale SuperTennis in prime time serale, ha fatto registrare la maggior audience di sempre per il canale della FITP con 2.436.848 spettatori come ascolto medio (“ovvero la media delle persone che hanno assistito a ogni minuto del programma, e 5.592.104 contatti”), con un dato di share del 15,51%. Il picco è stato del 18,33% raggiunto nel quarto d’ora conclusivo della partita, tra le 23.15 e le 23.30.
    “Grazie agli ascolti record del match, la giornata di ieri, domenica 7 settembre 2025, ha fatto registrare il record storico del canale per ascolto medio (408.236 spettatori), contatti (6.429.257) e share (5,09%)” si legge sul sito ufficiale del canale tv.
    A questi dati di ascolto, molto importanti, sono da aggiungere quelli di Sky Sport, che ha seguito l’evento via satellite e streaming, ancora non comunicati.

    Mario Cecchi LEGGI TUTTO