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    Nba, pazzesco Irving: 60 punti ad Orlando nel successo Nets

    ORLANDO (Stati Uniti) – Solo 4 le partite della notte Nba con la stella di Kyrie Irving a brillare sopra a tutti. L’alfiere di KD ha realizzato 60 punti (20/31 dal campo, 8/12 da 3 e 12/13 dalla lunetta) nel successo dei Nets ad Orlando per 150-108, Irving era già a quota 41 punti nel solo 1° tempo dopo 25 realizzati nel 2° quarto. Miami supera Detroit 105-98 trascinata dai 29 punti uscendo dalla panchina di Tyler Herro in una notte agrodolce: infatti si è infortunato alla caviglia Jimmy Butler.
    No Morant no problem per Memphis
    Ja Morant si prende un turno di riposo e Memphis passa ad Indiana 135-102 con ben 7 giocatori in doppia cifra guidati dai 21 punti di Desmond Bane. infine Phoenix espugna New Orleans 131-115 con 27 punti di Devin Booker. LEGGI TUTTO

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    Nba, ecco Irving: “Non vedo l'ora di giocare!”

    BROOKLYN (Stati Uniti) – La stagione dei Brooklyn Nets potrebbe avere una svolta molto importante, Kyrie Irving è tornato ad allenarsi con la squadra e punta a tornare nel 2022. L’ex Celtics, ancora non vaccinato, era stato messo fuori squadra dalla franchigia proprio per il suo status (a New York vige l’obbligo vaccinale per gli sportivi), una decisione che lo stesso giocatore ha accettato come spiegato nella conferenza stampa tenutasi ieri: “Ho capito la decisione della franchigia e la rispetto – aggiunge – Ma mi sono dovuto fermare un attimo e riflettere, vedere le cose dalla loro prospettiva per capire fino in fondo quello che stavano facendo. Sono consapevole delle conseguenze di non essere completamente vaccinato e di cosa significherebbe per la mia stagione”.
    Nba, i risultati della notte
    Irving: “Ripresa graduale”
    Il giocatore in questi mesi si è allenato in privato e, malgrado il talento cristallino, ha ammesso che gli servirà qualche settimana per essere al 100%: “Ho giocato in partitelle per il North Jersey per mantenermi in forma, oggi è stata la prima volta che ho affrontato dei professionisti, tornare agli allenamenti è come andare in bicicletta – aggiunge – Voglio giocare ed essere di nuovo là fuori, mi sta bene riprendere gradualmente, ma non posso nascondermi: non vedo l’ora di giocare quella prima partita, indipendentemente da quando sarà”. Secondo i media americani la trasferta (Irving può solo giocare fuori casa finché non si vaccina) buona potrebbe essere quella del 17 gennaio a Cleveland. LEGGI TUTTO

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    Nba, Irving adesso scalpita: “Voglio giocare”

    BROOKLYN (Stati Uniti) –  Kyrie Irving è tornato ad allenarsi con i Brooklyn Nets ed è cominciato il conto alla rovescia per il suo debutto stagionale. Il giocatore ha parlato ai media per la prima volta dopo il media day raccontando questi mesi lontano dalla squadra: “Ho capito la decisione della franchigia di mettermi fuori e la rispetto – aggiunge – Ma mi sono dovuto fermare un attimo e riflettere, vedere le cose dalla loro prospettiva per capire fino in fondo quello che stavano facendo. Sono consapevole delle conseguenze di non essere completamente vaccinato e di cosa significherebbe per la mia stagione”. A New York i protocolli Covid non sono cambiati, gli sportivi devono essere vaccinati se vogliono giocare, ecco perché i Nets avevano eslcuso Irving che tutt’oggi non si è sottoposto alla cura.
    Nba, Morant trascina i Grizzlies
    Irving: “Non vedo l’ora di andare in campo”
    Secondo i media americani la trasferta (Irving può solo giocare fuori casa) per l’esordio dell’ex Boston essere quella del 17 gennaio a Cleveland, lo stesso Kai ha ammesso che gli serve ancora del tempo per recuperare la forma: “Ho giocato in partitelle per il North Jersey per mantenermi in forma, oggi è stata la prima volta che ho affrontato dei professionisti, tornare agli allenamenti è come andare in bicicletta – aggiunge – Voglio giocare ed essere di nuovo là fuori, mi sta bene riprendere gradualmente, ma non posso nascondermi: non vedo l’ora di giocare quella prima partita, indipendentemente da quando sarà”. LEGGI TUTTO

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    Nba, New York non cambia i protocolli Covid: Irving rimane out!

    BROOKLYN (Stati Uniti) – Il nuovo sindaco eletto di New York, Eric Adams, ha deciso che non prenderà provvedimenti in merito ai protocolli su Covid per quanto riguarda la ctittà, una brutta notizia per i Brooklyn Nets e Kyrie Irving. Infatti nei giorni scorsi lo stesso Adams aveva dichiarato che avrebbe potuto esserci un ammorbidimento in merito ai protocolli sul coronavirus a partire dal 1° gennaio 2022, specie sui cittadini non vaccinati, notizia che avrebbe aiutato la causa di Irving. La decisione di non revisionare i protocolli spegne le poche speranze del giocatore tutt’oggi fuori squadra e non vaccinato e quindi inabile a giocare le partite casalinghe dei suoi. LEGGI TUTTO

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    Covid, New York non cambia i protocolli: beffato Irving

    BROOKLYN (Stati Uniti) – l’assenza di Kyrie Irving nelle fila dei Brooklyn Nets è destinata a prolungarsi anche se nei giorni scorsi era emersa una piccola speranza. Il nuovo sindaco eletto di New York, Eric Adams, aveva dichiarato che avrebbe valutato i rigidi protocolli covid della città allentando dal 1° gennaio 2022 alcune restrizioni, ma così non è stato: tutto confermato e quindi i giocatori non vaccinati non possono giocare le partte casalinghe. Una tegola pesante per i Brooklyn Nets e per la loro stella che, ancora oggi, non è vaccinata oltre ad essere fuori squadra. LEGGI TUTTO

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    Nba, dure regole anti-Covid: ecco il protocollo per i non vaccinati

    L’Nba è alle porte e si mobilita per essere pronta ad affrontare e contrastare i cestisti che non hanno intenzione di sottoporsi al ciclo vaccinale. Il massimo campionato statunitense si annuncia già particolarmente vincolante e, secondo i media statunitensi in possesso della memoria del procedimento, si sta cercando di finalizzare un protocollo sanitario molto rigido, in accordo anche con i sindacati dei giocatori. I giocatori che non vogliono immunizzarsi rappresentano circa il 10% del totale e saranno soggetti alle stesse restrizioni in vigore per gran parte della passata stagione, prima che il vaccino anti Covid-19 fosse disponibile.

    Le dure regole per i non vaccinati

    Il tema vaccinazione è al centro del dibattito in Nba e riguarda una cinquantina di giocatori tra cui le stelle Kyrie Irving (Brooklyn) e Bradley Beal (Washington). A lungo scettico, LeBron James, superstar dei Lakers, ha rivelato di essere stato vaccinato rifiutandosi però di incoraggiare le persone a fare lo stesso perché crede che “non sia (il suo) lavoro”. I giocatori che non hanno quindi aderito al ciclo vaccinale dovranno sottoporsi a test quotidiani durante le giornate di allenamento, di viaggio e delle partite, a differenza del personale vaccinato e cosiddetto di ‘livello 1’, cioè allenatori e staff che lavorano regolarmente a meno di 4,5 metri di giocatori e arbitri e che sono, inoltre, obbligati a vaccinarsi. Alle persone non vaccinate sarà vietato mangiare nella stessa stanza di un altro giocatore o membro dello staff di ‘livello 1’ e dovranno stare ad almeno due metri da qualsiasi altra person. In aggiunta, verrà assegnato loro un armadietto il più lontano possibile da quelli degli altri compagni di squadra.     LEGGI TUTTO

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    Nba rigida con i non vaccinati: si annunciano dure regole anti Covid 

    La Regular Season dell’Nba non è ancora iniziata ma si annuncia già particolarmente vincolante per i cestisti non vaccinati. Secondo i media statunitensi in possesso della memoria del procedimento, nel massimo campionato americano si sta cercando di finalizzare un protocollo sanitario molto rigido, in accordo anche con i sindacati dei giocatori. I giocatori che non vogliono immunizzarsi rappresentano circa il 10% del totale e saranno soggetti alle stesse restrizioni in vigore per gran parte della passata stagione, prima che il vaccino anti Covid-19 fosse disponibile.

    Le regole stringenti per i non vaccinati

    Il tema vaccinazione è al centro del dibattito in Nba e riguarda una cinquantina di giocatori tra cui le stelle Kyrie Irving (Brooklyn) e Bradley Beal (Washington). A lungo scettico, LeBron James, superstar dei Lakers, ha rivelato di essere stato vaccinato rifiutandosi però di incoraggiare le persone a fare lo stesso perché crede che “non sia (il suo) lavoro”. I giocatori che non hanno quindi aderito al ciclo vaccinale dovranno sottoporsi a test quotidiani durante le giornate di allenamento, di viaggio e delle partite, a differenza del personale vaccinato e cosiddetto di ‘livello 1’, cioè allenatori e staff che lavorano regolarmente a meno di 4,5 metri di giocatori e arbitri e che sono, inoltre, obbligati a vaccinarsi. Alle persone non vaccinate sarà vietato mangiare nella stessa stanza di un altro giocatore o membro dello staff di ‘livello 1’ e dovranno stare ad almeno due metri da qualsiasi altra person. In aggiunta, verrà assegnato loro un armadietto il più lontano possibile da quelli degli altri compagni di squadra.     LEGGI TUTTO