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    US Open – Djokovic raggiunge l’80ª partecipazione in uno Slam: a un passo dal record assoluto

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Lo US Open 2025 avrà un significato speciale per Novak Djokovic. Con la sua presenza a Flushing Meadows, il campione serbo toccherà quota **80 partecipazioni nei tornei del Grande Slam, un traguardo che lo proietta sempre più vicino al record assoluto nella storia del tennis.
    In tutta l’Era Open (dal 1968 a oggi) soltanto Roger Federer e Feliciano López hanno fatto meglio, con 81 apparizioni ciascuno. Djokovic, dunque, ha la possibilità di raggiungerli già il prossimo gennaio agli Australian Open 2026 e, con ogni probabilità, superarli durante la stagione.
    Ecco la classifica aggiornata dei giocatori con più presenze nei tornei dello Slam:🇨🇭 Roger Federer – 81🇪🇸 Feliciano López – 81🇷🇸 Novak Djokovic – 79 (*diventeranno 80 con l’US Open 2025*)🇫🇷 Richard Gasquet – 75🇨🇭 Stan Wawrinka – 74
    Un dato che testimonia non solo la longevità, ma anche la costanza impressionante del serbo, capace di restare competitivo ai massimi livelli per oltre tre lustri. Dopo aver riscritto ogni record di vittorie e di longevità, Djokovic è dunque pronto a conquistare anche questo primato statistico, che sembra ormai soltanto una questione di tempo.
    Con il debutto previsto domenica a New York, inizierà la sua 80ª avventura a caccia di un altro trionfo negli Slam, l’ennesimo di una carriera senza eguali. LEGGI TUTTO

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    Djokovic lascia intendere un colpo di scena nello staff: “Credo che sappiate di chi parlo…”

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Novak Djokovic ha acceso la curiosità dei giornalisti serbi durante il media day dello US Open 2025, alludendo a una possibile “bomba” nella composizione del suo team tecnico. L’assenza di Dušan Vemić, che lo aveva seguito al Roland Garros e a Wimbledon, non è passata inosservata, ma il campione serbo ha spiegato che si trova in una fase della carriera in cui non intende legarsi con collaborazioni a lungo termine.
    “Sorrido perché sembra che mi abbiate letto nel pensiero, ma non posso dire nulla per ora. Ho fatto qualche chiacchiera, vedremo, sarete informati. Si tratta di colloqui iniziali, non di un accordo formale. Per me avrebbe soprattutto un aspetto emotivo. Credo che sappiate di chi parlo, ma non voglio fare nomi troppo presto. Se mai dovesse accadere…”, ha dichiarato Djokovic, lasciando volutamente in sospeso l’argomento.
    Un indizio che ha subito acceso le ipotesi della stampa serba, portando molti a pensare a Monica Seles, leggenda del tennis con cui Nole ha più volte dichiarato di avere un legame speciale.Già all’Australian Open 2024, Djokovic aveva parlato di lei come di una delle sue più grandi fonti d’ispirazione: “Amo Monica, l’avevo in mente quando crescevo in Serbia. La mia allenatrice, Jelena Genčić, lavorava con lei e mi raccontava spesso delle sue abitudini, di come si allenava, di cosa mangiava. È stata una delle mie eroine e idoli d’infanzia”.
    Al momento, nulla è ancora ufficiale. Djokovic ha chiarito che i colloqui sono solo agli inizi e che non si tratterebbe comunque di una collaborazione duratura, ma di una presenza simbolica e significativa nel suo team.Un nome che evoca emozioni fortissime in Serbia e nel mondo del tennis, e che renderebbe ancora più speciale la rincorsa di Nole al titolo a Flushing Meadows.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO

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    Djokovic: anche in Serbia c’è cautela (e preoccupazione) per le sue chance a US Open

    Djokovic allo Yankee Stadium di New York

    Inutile girarci intorno: tutto il mondo della racchetta si approccia a US Open con in testa una nuova finale Slam al maschile tra Sinner e Alcaraz, dopo le due consecutive di Parigi e Wimbledon. I due tennisti più forti dell’epoca attuale hanno vinto gli ultimi sette Major disputati, e le due ultime finali, con i due a sfidarsi per il successo, hanno esaltato gli appassionati come non accadeva dai “Fedal”. La finale di Roland Garros è già nei libri d’oro della disciplina come una delle più belle ed emozionanti di sempre, ma anche quella dei Championship ha raccontato una storia magnifica e di grande qualità (ancor più per gli appassionati italiani, finalmente sul trono del torneo più ambito). Moltissimi dei commentatori e analisti, dopo il sorteggio di ieri, si sono spesi in pronostici e considerazioni: c’è chi prende la parte di Jannik (Navratilova e Wilander, per dirne due molto noti), altri vanno con Alcaraz, e solo Patrick McEnroe finora è andato con un outsider di lusso: un americano, o Shelton o Fritz, è tempo che un tennista di casa vinca di nuovo lo Slam di NYC (manca da Roddick 2003, un’enormità per il tennis USA). Nessuno finora si è spinto a mettere Djokovic tra i possibili vincitori, e nemmeno sulla stampa serba c’è fiducia per le azioni del campione di Belgrado. 
    Sul noto sito sportivo SportKlub uno dei più affidabili commentatori serbi, Sasa Ozmo (da anni dietro a “Nole” nei maggiori tornei) riflette su come stavolta sia quasi impossibile affidarsi alla classe di Djokovic per l’ennesimo miracolo e così alzare il sospirato 25esimo trofeo Major, quello che isserebbe Novak come il più vincente di ogni epoca. “La convinzione che Novak Djokovic abbia un tabellone fantastico agli US Open si basa sulla premessa potenzialmente errata che Nole raggiungerà sicuramente la finale del torneo. Storicamente, è quasi sempre stato così, ma le cose sono cambiate”, scrive Ozmo. “In questo contesto, il suo avversario al primo turno è piuttosto ostico: il mancino Learner Tien. Ha vinto contro Medvedev a Melbourne e di recente contro Rublev, e ha già una certa esperienza di partite importanti. Inoltre, questo tipo di avversario – che cambia spesso ritmo e “rimette tutto” – è particolarmente ostico quando l’avversario non è ancora entrato nel suo miglior ritmo, come sarà nel caso di Novak visto che è fermo da Wimbledon”.
    Il cronista slavo analizza il potenziale cammino di Djokovic a US Open dopo il sorteggio sottolineando i potenziali pericoli, ma c’è dato di fondo a preoccupare: “[Novak] non ha giocato una partita ufficiale da Wimbledon. Inoltre sembra che abbia iniziato ad allenarsi relativamente tardi per i suoi standard e, al suo arrivo a New York, il suo calendario è pieno di impegni con gli sponsor. Inoltre, non conosciamo le condizioni della sua gamba, Novak ha concluso Wimbledon infortunato…”.
    Anche su Sportal (altro sito ben informato sulle faccende tennistiche del paese) si è parlato di Djokovic in questi giorni, e pur senza arrivare ad una critica diretta, si è sottolineato come Novak abbia approcciato il quarto Slam dell’anno senza la sua consueta, maniacale attenzione alla preparazione. Dopo aver raccontato di molte settimane di vacanza tra Grecia e Montenegro, ecco che Novak è sbarcato a New York “con un giovedì assai impegnativo”. Allenamenti? Insomma… “Dopo essersi allenato per un’ora e aver scoperto il nome del suo primo avversario agli US Open, ha assistito a una partita di baseball delle Major, da protagonista”. Il campione infatti è stato invitato sul diamante dell’iconico Yankee Stadium per lanciare una palla, come i migliori lanciatori del campionato, appena prima della partita che opponeva il team più blasonato d’America ai acerrimi rivali di Boston, tra grandi applausi del pubblico presente e il divertimento di Novak.

    Novak Djokovic throws out the 1st pitch at Yankee Stadium! pic.twitter.com/CVpzNuSXFk
    — MLB (@MLB) August 22, 2025

    “Djokovic è New York da qualche giorno e, nella città che non dorme mai, il migliore di tutti i tempi ha molto da fare. Ha già giocato il doppio misto con Olga Danilovic, hanno perso contro la coppia russa formata da Daniil Medvedev e Mira Andreeva, e poi si è anche allenato con Holger Rune e Alexander Zverev”.
    È sempre un azzardo non inserire Djokovic tra i favoriti di uno Slam. Quest’anno si è fermato in semifinale nei tre disputati: in Australia, costretto al ritiro contro Zverev per i postumi del problema muscolare accusato nella partita di quarti, dove ha eliminato Alcaraz; quindi è stato battuto da Jannik Sinner sia a Roland Garros che a Wimbledon. A US Open Novak ha ottenuto 4 titoli (2011, 2015, 2018 e 2023) ma anche la più cocente delusione in carriera, la finale persa contro Medvedev nel 2021 che gli è costata il Grande Slam stagionale. Chissà che Novak vedremo, fermo dall’11 luglio scorso…
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Ruud incorona Djokovic: “Il più grande sportivo di tutti i tempi”

    Novak Djokovic classe 1987, n.7 del mondo – Foto Getty Images

    Casper Ruud, tre volte finalista Slam e attuale numero 12 del ranking mondiale, non ha dubbi: Novak Djokovic non è solo il miglior tennista della storia, ma anche il più grande sportivo di sempre.Il norvegese, che ha affrontato il campione serbo in sei occasioni (bilancio 5-1 a favore di Nole), ricorda bene la finale del Roland Garros persa in tre set contro Djokovic. Proprio da quell’esperienza è nata la sua convinzione:“Novak è il più grande sportivo della storia. Non voglio paragonare discipline diverse perché può sembrare stupido, ma se confrontiamo Djokovic, ad esempio, con Tom Brady… Brady è il GOAT del football, non fraintendetemi, ma atleticamente Novak lo batterebbe in quasi tutti i test fisici”, ha spiegato Ruud.
    Casper ha citato anche un altro fuoriclasse: “Ok, LeBron forse lo supererebbe in alcuni aspetti fisici, ma per me Novak resta il più grande sportivo che sia mai vissuto”.Djokovic e Ruud si ritroveranno presto sullo stesso palcoscenico: dal 24 agosto a New York scatterà lo US Open 2025, ultimo Slam della stagione. Il sorteggio del tabellone principale è in programma domani alle ore 18 italiane.Un’investitura pesantissima, che conferma ancora una volta quanto Djokovic sia ormai considerato una leggenda vivente, anche dai suoi stessi rivali. LEGGI TUTTO

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    Djokovic, tra vacanze e allenamenti in Montenegro in vista di US Open

    Novak insieme al violinista Mido Todorovic

    Dopo la decisione di saltare il Masters 1000 di Cincinnati, in Serbia da qualche giorno sui principali media sportivi (e non) è scattato una sorta di tam tam intorno a Novak Djokovic, non tanto per “paparazzarlo” nel corso delle sue vacanze in famiglia quanto per vedere se nelle sue giornate siano presenti anche le racchette da tennis e gli allenamenti, con US Open ormai prossimo. Dopo la sconfitta sofferta da Jannik Sinner in semifinale a Wimbledon lo scorso 11 luglio, il 24 volte campione Slam non è più tornato in competizione. È stato fotografato in Grecia insieme al primo ministro del paese ellenico, ma di allenamenti neanche l’ombra. Finalmente Novak è stato rintracciato a Durmitor, località turistica del Montenegro dove si sta rilassando con la moglie Jelena e due figli, rinforzando il proprio legame con la terra dei nonni (ne aveva parlato in una recente intervista, affermando di sentirsi totalmente a casa da quelle parti).
    Tra un bagno rinfrescante e altre attività, finalmente i media serbi hanno trovato una foto di Djokovic con in mano le racchette da tennis. Non in campo, ma insieme al famoso violinista Mido Todorovic, una vera star locale, che si è scattato il classico selfie con il campione di Belgrado e ha pubblicato sui social lo scatto, che riportiamo.

    Nei giorni scorsi Novak era stato avvistato a cavallo, in acqua, impegnato in mille attività ludiche ma mai con la racchetta. Forse è il segnale che nonostante abbia deciso di non giocare alcun match prima di US Open, si sta preparando per l’ultimo Slam della stagione. Una novità per lui saltare in toto i tornei estivi tra Wimbledon e New York, ma del resto più di una volta ha affermato che dall’alto dei suoi 38 anni e con la sua bacheca sterminata di trofei, l’unica importante motivazione a continuare sia andare a caccia del 25esimo titolo major.
    Gli US Open scatteranno esattamente tra due settimane. Novak lo scorso anno perse prematuramente al terzo turno. Quest’anno nei tre Slam disputati si è sempre fermato in semifinale, a Melbourne per ritiro contro Zverev (dopo aver battuto Alcaraz nei quarti con una super partita, ma soffrendo un problema fisico), e contro Sinner a Roland Garros e Wimbledon. Dopo il successo di Shelton a Toronto, Djokovic è scivolato al settimo posto in classifica. A meno che De Minaur (o Khachanov) vincano a Cincinnati, si presenterà a New York da n.6 o 7 ATP, con la possibilità di un nuovo scontro già ai quarti con Alcaraz o Sinner, i due grandi favoriti per il titolo.
    Mario Cecchi LEGGI TUTTO

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    Connors su Djokovic: “Mi preoccupa che non giochi da Wimbledon e abbia saltato Cincinnati. Non so cosa aspettarmi da lui a New York”

    Novak Djokovic (foto Getty Images)

    L’assenza di Novak Djokovic al Masters 1000 di Cincinnati continua a far parlare il mondo del tennis. Il campionissimo serbo non è ancora tornato in attività dopo la sconfitta subita in semifinale a Wimbledon da Jannik Sinner, una battuta d’arresto piuttosto netta, la seconda consecutiva inflitta dall’italiano al 24 volte campione Slam dopo quella di Parigi. Secondo la leggenda del tennis americano Jimmy Connors, il fatto che Djokovic abbia allungato le sue vacanze e non sia tornato ancora in competizione è pessimo segnale a livello di motivazione, quella indomabile voglia di vincere che ha portato il nativo di Belgrado a migliorarsi continuamente e sorpassare i suoi due grandi rivali, Federer e Nadal. “Jimbo” ha parlato di Djokovic nel suo podcast “Advantage Connors”, con parole chiare che non lasciano alcun spazio all’immaginazione…
    “C’è una cosa che mi preoccupa di Novak Djokovic” esordisce Connors, “Per anni, il torneo di Cincinnati è stato l’ultimo test per il serbo in vista degli US Open. Tuttavia, questa volta Djokovic non disputerà partite ufficiali sul cemento prima del quarto Slam della stagione. È fermo da settimane, da Wimbledon. Non ha ancora giocato partite sul cemento. Mi aspettavo che potesse saltare il torneo canadese ma non che non venisse a Cincinnati. Qua avrebbe giocato almeno qualche partita, delle sfide da affrontare per rimettersi in moto. Adesso non sappiamo cosa aspettarci da lui in vista di New York“.
    Il campione americano afferma di trovare strano il ragionamento di Djokovic, tennista 38enne che di sicuro ha bisogno di giocare per non accumulare “ruggine” e rischiare a US Open già nei primi turni. “Ha giocato un grande Wimbledon” continua Connors, “ha raggiunto la semifinale, ma è stato sconfitto in tre set, piuttosto nettamente da Sinner. Dopodiché è andato in vacanza con la famiglia, per quasi un mese e mezzo. Vedremo come andrà. Non è certo il modo in cui era solito preparare US Open in passato. Tutto quello che so è che non si può mai ignorare il migliore della storia quando c’è uno Slam, ma chissà come ci arriverà e con quale motivazione”.
    Djokovic a US Open ha trionfato quattro volte: 2011, 2015, 2018 e 2023, e proprio sull’Arthur Ashe ha vissuto la più grande delusione in carriera, la sconfitta in finale nel 2021 contro Daniil Medvedev ad un passo dal completare uno storico Grande Slam annuale. Già dallo scorso anno, persa la leadership nel ranking ATP per mano di Jannik Sinner (il sorpasso avvenne il 10 giugno 2024), il serbo ha affermato che i tornei dello Slam rappresentavano la sua ultima grande motivazione a continuare. Tuttavia da allora “Nole” non è riuscito a vincere il tanto agognato 25esimo Major, che gli consentirebbe di diventare l’unico tennista nella storia (uomo o donna) a raggiungere questa cifra. A Wimbledon 2024 infatti fu sconfitto molto seccamente da Carlos Alcaraz in finale, mentre a US Open fu estromesso da Popyrin al terzo turno. Quest’anno Novak si è arreso agli Australian Open ad un infortunio sofferto nei quarti e che l’ha costretto al ritiro in semifinale contro Zverev, mentre a Parigi e Wimbledon è stato Sinner a sbarrargli la strada senza concedergli nemmeno un set. US Open si avvicina a grandi falcate: questo Djokovic a corto di match dall’11 luglio, sarà competitivo?
    Marco Mazzoni  LEGGI TUTTO

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    Dalla Serbia: contrasti tra Djokovic e il presidente serbo Vukic hanno portato allo spostamento dell’ATP 250 da Belgrado ad Atene?

    Novak Djokovic nella foto

    Le motivazioni dello spostamento improvviso dell’ATP 250 di Belgrado in quel di Atene già da questa stagione non sarebbero di tipo economico/organizzativo ma di tipo “politico”. La notizia dell’addio del torneo serbo è arrivata nella mattinata di oggi, 4 agosto, confermata da un lungo post social dell’account ufficiale del torneo, che riportiamo.
    “Il Belgrado Open, previsto per novembre 2025, quest’anno non si terrà a Belgrado. Nonostante la grande dedizione e l’impegno profuso, le condizioni per lo svolgimento del torneo nelle date e nel formato previsti non sono state garantite, quindi si è deciso di non tenere l’edizione di quest’anno. L’organizzazione lavora dal 2021. Ha realizzato con successo un totale di nove tornei professionistici di tennis con marchi diversi, tra cui cinque tornei ATP 250, uno WTA 250, uno WTA 125, un ATP Challenger 125 e un torneo ITF. In questo arco di tempo i tornei hanno riunito un gran numero di appassionati di tennis provenienti dal paese e dal mondo, mettendo Belgrado sulla mappa degli importanti eventi internazionali di tennis. Siamo orgogliosi di tutto ciò che è stato raggiunto finora e grati a tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto, in particolare ai partner, agli sponsor e al pubblico che ci ha dato un enorme sostegno. L’organizzazione rimane impegnata nello sviluppo del tennis in Serbia e continuerà a lavorare per creare le condizioni per i tornei professionistici che si terranno nuovamente a Belgrado in futuro”.

    Queste le comunicazioni ufficiali. Il torneo è organizzato direttamente all’entourage di Djokovic e la stampa serba, appresa la notizia del cambio di sede, ha subito rivelato che la vera motivazione di questo spostamento sarebbe un aperto contrasto di Novak e della sua famiglia con l’attuale governo e presidente del paese, Aleksandar Vukic, da mesi impegnato in una secca repressione delle tante proteste per il suo operato e condotta, con manifestazioni di piazza – in particolare di studenti – interrotte con massivi interventi di polizia ed esercito. Il secco contrasto tra Djokovic e Vukic si è acuto dallo scorso marzo quando, dopo il tragico crollo della tettoia di cemento della stazione ferroviaria di Novi Sad (cittadina nel nord della Serbia) che provocò molte vittime, le proteste anti-corruzione di giovani e non hanno scosso il governo serbo, e Djokovic ha manifestato il proprio sostegno a favore degli oppositori. La massima star del paese che si oppone così apertamente al presidente è un fatto interno di grande rilevanza, ancor più visto l’orgoglio che Novak ha sempre manifestato per la propria patria.
    Si vocifera addirittura che Djokovic stia pensando seriamente di abbandonare la Serbia e stabilirsi in Grecia, dove nel frattempo ha intrapreso contatti diretti con le autorità locali. È di pochi giorni fa una foto social che ritrae proprio Novak con il primo ministro ellenico Kyriakos Mitsotakis. Chissà che proprio quest’incontro possa essere stato decisivo allo spostamento del torneo ATP verso Atene.

    Greece’s Prime Minister Kyriakos Mitsotakis shares with @DjokerNole
    ✍️ “With Novak in Tinos! ” pic.twitter.com/faGJO0AMnL
    — TRAVEL&Sprts (@travel__Sports) August 1, 2025

    Non sono notizie confermate, ma sempre dalla Serbia si vocifera che Djokovic abbia messo sul piatto la propria presenza al torneo 2025, per lanciarlo ulteriormente, anche se questo andrà in scena nell’ultima settimana “regolare” di tour, appena prima delle ATP Finals (e Djokovic è attualmente quarto nella Race to Turin 2025). Seguiremo la vicenda. Sempre oggi si è appreso che Djokovic non sarà a Cincinnati, dove era atteso al rientro in attività dopo la sconfitta in semifinale patita a Wimbledon da Sinner. A questo punto dovrebbe sbarcare direttamente a New York per US Open.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Djokovic nella cordata di acquirenti del Le Mans (club francese di Ligue 2)

    Novak Djokovic a San Siro

    Dici Le Mans e subito pensi alla leggendaria corsa automobilistica che dal 1923 si svolge ogni anno sulla durata di 24 ore, con la Ferrari vincitrice nelle ultime tre edizioni. Tuttavia la località situata nel dipartimento della Sarthe è salita agli onori della cronaca per la vendita del club di calcio cittadino, attualmente collocato nella Ligue 2. La curiosità viene dal fatto che la nuova proprietà del Le Mans FC è una cordata alla quale appartiene anche Novak Djokovic. Il campionissimo serbo infatti ha acquisito la proprietà del club francese insieme agli ex piloti Felipe Massa e Kevin Magnussen, oltre ad altri soggetti.
    “Djokovic, il giocatore di maggior successo della storia del tennis, è un uomo la cui forza mentale e il cui approccio unico apporteranno un notevole valore aggiunto”, ha dichiarato il Le Mans FC in un comunicato. Il club ha inoltre sottolineato che “Massa (con ben 15 stagioni da pilota in Formula 1) e Magnussen (10 stagioni) contribuiranno a creare un ponte tra calcio e sport motoristici, un punto di forza distintivo del marchio Le Mans”. Thierry Gomez, presidente del club francese, ha sottolineato come “l’unicità di questo fondo di acquirenti risiede anche nel contributo di atleti di alto livello come Novak Djokovic, Felipe Massa e Kevin Magnussen, protagonisti di questa iniziativa”.
    Il passaggio di proprietà è avvenuto per il 40esimo anno di vita del club. Al momento non sono stati comunicati i dettagli finanziari complessivi dell’operazione, ma si parla di diversi milioni di euro. L’investimento è guidato dal gruppo brasiliano OutField e Georgios Frangulis, fondatore e CEO di Oakberry nonché partner attuale di Aryna Sabalenka.
    È nota da sempre la grande passione di Djokovic per il calcio. È supporter del Milan e in più occasioni si è recato a San Siro per assistere di persona a partite importanti del club del “Diavolo”. Adesso per lui una partnership imprenditoriale con il club francese, a caccia di un grande rilancio e lo sbarco nella massima serie nazionale.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO