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    Ottimo esordio di Sinner a Indian Wells, domina Kokkinakis con un crescendo maestoso

    Esordio di Sinner a Indian Wells 2024

    Australia, Olanda, Stati Uniti. Cambiano i continenti, le superfici, le palle. Quel che non cambia in questo benedetto 2024 è Jannik Sinner, che vola su ogni avversario da “down under” agli States passando per l’Europa, senza sconfitta. Il n.3 del mondo (e numero due nel live ranking) esordisce sul velluto al Masters 1000 di Indian Wells, dove apre il programma sotto un gran sole dominando Thanasi Kokkinakis, distrutto con un eloquente 6-3 6-0 in 80 minuti di tennis in crescendo. Non era scattato poi così sicuro l’azzurro, c’ha messo qualche game a prendere ritmo e sciogliersi, del resto non giocava da Rotterdam, e le condizioni nel deserto della California sono agli antipodi da quelle indoor. Il servizio all’avvio un po’ altalenante, qualche colpo un po’ corto, mentre Kokkinakis ha iniziato da cecchino col servizio, imprendibile. Jannik è stato molto sereno, si è focalizzato nei suoi turni di battuta e ha respinto l’unica palla break concessa, nel quinto game per un paio di sbavature. L’annulla con grande precisione e, di fatto, la partita cambia. Anzi, finisce lì per l’australiano. Sinner cambia marcia in risposta, inizia a prendere ritmo col rovescio e trova una profondità clamorosa sul lato sinistro del rivale, inchiodato nell’angolo e poi costretto a rincorrere. Kokkinakis è un tennis migliore della sua classifica, con servizio e diritto può spaccare la palla, ma le sue gambe (martoriate da infiniti infortuni) non sono esattamente da scattista, e l’azzurro lo costringe a continue rincorse. Sente la pressione servendo sotto 4-3 Thanasi, commette un paio di errori che gli costano il break. Sipario. Sinner si prende il vantaggio, il campo, anche la testa dell’avversario, totalmente scorato e sfiduciato una volta sotto.
    È stata impressionante la progressione di Sinner, che nel secondo set è parso già a un livello molto alto, non dissimile da quello ammirato nei primi turni a Melbourne. Scambi di grande rimo, risposte profonde, un dominio dei tempi di gioco che costringono l’avversario a subire o forzare troppo per non essere sballottato come la pallina impazzita in un flipper d’antan. Niente, questo Sinner è un mostro di continuità e facilità di spinta. Veloce, lucido, potente, scardinarlo da fondo campo è impresa durissima. La sensazione è che un Kokkinakis, buon tennista, una volta andato in svantaggio non ci credesse più. L’aura del campione che schiaccia i rivali, ancor più dei colpi stessi. Anche dal punto di vista fisico l’azzurro sembra sbarcato a Indian Wells molto carico, veloce, reattivo. Sembrano esserci tutti gli ingredienti per assistere ad un altro suo grande torneo.

    Unbeaten this season 🙌@janniksin wins the last 10 games to defeat Kokkinakis and kick off his campaign in Indian Wells!#TennisParadise pic.twitter.com/dmeUrxxCO9
    — Tennis TV (@TennisTV) March 8, 2024

    Sinner ha chiuso il match con il 62% di prime in campo, vincendo il 76% di punti con la prima e 72% con la seconda, numeri davvero ottimi. Ma è stata la risposta il colpo chiave, quella con cui ha disarmato l’unico vero punto di forza del rivale. E insieme il cambio col rovescio lungo linea, dopo aver bloccato a sinistra l’australiano. 14 vincenti e 1 errore recitano le stats ATP, forse qualche vincente in più e anche qualche errore in più, ma poco importa. Importa che Sinner c’è. È arrivato negli USA con voglia di continuare a vincere. Stupire no, ormai Jannik è lì, tra i giganti. Aspetta al terzo Struff.
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Sinner torna in campo dopo il successo a Rotterdam e la prima palla che colpisce è un Ace. Biglietto da visita terrificante per Kokkinakis, che cerca di reggere sul ritmo dell’azzurro da fondo campo, ma sbaglia per primo. 1-0 Sinner. Straordinaria la battuta di Kokkinakis, 3 Ace nel primo game. Jannik spara un rovescio in salto lungo linea bellissimo, ma Thanasi muove lo score, 1 pari. Scontato che appena lo scambio si allunga, l’australiano è il primo ad andare fuori giri, ma col servizio è intrattabile, Jannik può solo accettare il momento e concentrarsi sui propri turni di battuta, aspettando un calo dell’avversario con la prima palla. Parte male nel quinto game l’azzurro, troppa rotazione col busto in un’accelerazione col diritto, scivola 0-30. La prima palla proprio non va, si aggrappa al ritmo sulla diagonale di rovescio Jan, e inventa pure una smorzata col diritto ottima, fantastico come cambia impugnatura e accarezza dolcemente la palla con un taglio sotto. Sinner concede la prima palla break ai vantaggi, gli scappa via un diritto. Stavolta col diritto è molto attento, due colpi a sinistra e via sbracciata lungo linea, con molto campo aperto. Un po’ di fatica, ma nonostante l’assenza ingiustificata della prima palla, Jannik si porta 3-2. Anche sul 3 pari il turno di battuta di Sinner è laborioso, quasi niente di gratis dal servizio e il diritto del Kokk è bello pesante. Di nuovo ai vantaggi, con un discreto diritto in contro piede, è 4-3 Sinner. Jannik forza l’ottavo gioco ai vantaggi (il primo di Kokkinakis al servizio) con una magia balistica di diritto e anche un doppio fallo dell’aussie. Sinner vede uno spiraglio sul lungo linea, carica il diritto all’improvviso e centra un lembo di riga. Palla break Sinner! Thanasi non mette la prima, ma regge un grande scambio (16 colpi), a viso aperto e spingendo forte, bravo a chiudere col diritto dopo un nastro favorevole. La risposta di Jannik sta crescendo di livello, più profonda, e la pressione su Kokkinakis sale… tanto che l’australiano affretta un diritto, molto scomposto. Errore che gli costa la seconda palla break. Stavolta Sinner se la prende, giocando da campione il punto decisivo: blocca Thanasi a sinistra, accelera col rovescio lungo linea e viene avanti a prendersi il punto di volo, con un gran controllo in allungo. BREAK Sinner, 5-3. Chiude il parziale con prime palle precise e addirittura un serve and volley improvviso sul set point, chiuso con un tocco stretto perfetto. Bravo Jannik ad alzare il livello e scappare via. Solo il 58% di prime palle in campo, ma ottimo il 10 su 14 con la seconda palla per l’azzurro. Un ottimo Kokkinakis non è bastato, paga il primo turno di battuta non al massimo con la prima.
    Kokkinakis torna al servizio dopo il toilette break, ma non sembra aver superato lo scoramento della perdita del primo set. Carica male due diritti, e la palla gli scappa via, anche sorpreso dalla velocità della risposta dell’azzurro. 15-40, due palle break per scappare subito via. Jannik è intrattabile: alza la velocità dello scambio e dopo 4 palle dritto per dritto trova un cross di diritto che rendere complicatissima la difesa, che infatti non è precisa. BREAK Sinner, zampata mortale dell’azzurro, che col secondo break consecutivo ha saldamente il match in pugno. Non dà l’impressione di essere al massimo nella spinta, gestisce ad alta velocità e ritrova anche l’Ace. In un attimo l’azzurro vola 2-0, con un parziale di 15 punti 2. È lo strappo decisivo, e Sinner non si ferma… Thanasi ha perso smalto con le gambe, è in ritardo sulla massima velocità imposta da Jannik, e nemmeno la battuta lo assiste come nel primo set. Crolla 0-40 e con un diritto steccato dopo aver fatto il tergicristallo concede il terzo break consecutivo, per il 3-0 “pesante” Sinner. 12 punti 1 nel set. Sipario. Il resto del parziale è accademia, con Jannik sciolto e sicuro nello scambio, pronto ad arrivare sulla palla e prendersi il punto. In pratica l’australiano non riesce più a tirar su uno scambio, deve affidarsi quasi esclusivamente alla battuta. Con una risposta di rovescio terrificante sul 30-40, Sinner strappa il quarto break consecutivo, 5-0 e poi 6-0. Forse non meritava l’umiliazione del “cappotto” dopo l’ottimo primo set Thanasi, ma dopo aver subito il primo break è praticamente scomparso dal campo, sotto i colpi troppo veloci di un Sinner davvero pronto e fortissimo. Buona prima, ora si aspetta Coric o Struff al terzo turno.

    Thanasi Kokkinakis vs [3] Jannik Sinner ATP Indian Wells Thanasi Kokkinakis30 Jannik Sinner [3]66 Vincitore: Sinner ServizioSvolgimentoSet 2J. Sinner 15-0 30-0 40-00-5 → 0-6T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 15-30 15-40 30-40 ace0-4 → 0-5J. Sinner 15-0 15-15 15-30 30-30 40-30 ace0-3 → 0-4T. Kokkinakis 0-15 0-30 0-400-2 → 0-3J. Sinner 15-0 30-0 ace 40-00-1 → 0-2T. Kokkinakis 15-0 15-15 15-30 15-400-0 → 0-1ServizioSvolgimentoSet 1J. Sinner 15-0 30-0 30-15 40-153-5 → 3-6T. Kokkinakis 15-0 15-15 df 30-15 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-40 ace 40-40 40-A3-4 → 3-5J. Sinner 15-0 30-0 30-15 30-30 40-30 40-40 A-403-3 → 3-4T. Kokkinakis15-0 15-15 30-15 40-15 40-30 df2-3 → 3-3J. Sinner 0-15 0-30 15-30 30-30 40-30 40-40 40-A 40-40 A-402-2 → 2-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 ace 30-15 40-151-2 → 2-2J. Sinner 0-15 15-15 30-15 40-151-1 → 1-2T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 ace 40-15 ace 40-300-1 → 1-1J. Sinner 15-0 ace 30-0 30-15 40-150-0 → 0-1

    Kokkinakis (🇦🇺) vs Sinner (🇮🇹)**SERVICE STATS:**– Serve Rating: 190 vs 311– Aces: 7 vs 3– Double Faults: 2 vs 0– First Serve: 26/44 (59%) vs 29/47 (62%)– 1st Serve Points Won: 15/26 (58%) vs 22/29 (76%)– 2nd Serve Points Won: 5/18 (28%) vs 13/18 (72%)– Break Points Saved: 2/6 (33%) vs 1/1 (100%)– Service Games Played: 7 vs 8
    **RETURN STATS:**– 1st Serve Return Points Won: 7/29 (24%) vs 11/26 (42%)– 2nd Serve Return Points Won: 5/18 (28%) vs 13/18 (72%)– Break Points Converted: 0/1 (0%) vs 4/6 (67%)– Return Games Played: 8 vs 7
    **POINT STATS:**– Net Points Won: 1/4 (25%) vs 7/7 (100%)– Winners: 10 vs 13– Unforced Errors: 10 vs 1– Service Points Won: 20/44 (45%) vs 35/47 (74%)– Return Points Won: 12/47 (26%) vs 24/44 (55%)– Total Points Won: 32/91 (35%) vs 59/91 (65%)
    **SERVICE SPEED:**– Max Speed: 208 km/h (129 mph) vs 214 km/h (132 mph)– 1st Serve Average Speed: 201 km/h (124 mph) vs 191 km/h (118 mph)– 2nd Serve Average Speed: 147 km/h (91 mph) vs 149 km/h (92 mph) LEGGI TUTTO

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    Kokkinakis: “Il rispetto delle tradizioni è importante, ma ben vengano gli investimenti dei sauditi nel tennis”

    Thanasi Kokkinakis

    Thanasi Kokkinakis si sta allenando a Manchester in vista della fase a gironi di Coppa Davis, che vede la sua Australia impegnata nel gruppo B insieme a Gran Bretagna, Francia e Svizzera, non un girone comodo. A latere dell’evento, il nativo di Adelaide ha rilasciato una breve intervista al magazine Clay, nel quale si è soffermato sul tema “caldo” del possibile ingresso dei ricchissimi fondi sauditi nel tennis. Per l’australiano, viste le difficoltà nella vita dei tennisti non di vertice, l’ingresso di nuovi forti investitori che possano migliorare i prize money e le condizioni dei giocatori sarebbe auspicabile, pur senza mettere nell’angolo le tradizioni e soprattutto il ruolo predominante dei tornei dello Slam, le colonne della disciplina.
    “Penso che qualsiasi cosa possa far crescere il gioco, qualsiasi cosa per far sì che i giocatori siano pagati quanto penso che valgano, sia ben accetta. Se i sauditi vogliono investire nel tennis, penso che sia fantastico per il gioco. Ovviamente noi giochiamo per amore dello sport, non solo per soldi. Ci sono un sacco di grandi eventi e mai vorrei che si perdesse la cultura degli Slam e di altri grandi tornei del tour ricchi di storia. Ma se sono disposti a venire e ad aiutare a finanziare i giocatori… perché no. Il tennis è uno sport duro. Vuoi essere pagato per tutto l’impegno che necessita. Se sei l’ottantesimo migliore al mondo o un top in qualsiasi altro sport, stai guadagnando davvero molto bene, non ti preoccupi davvero di viaggiare giorno per giorno. Alla fine questo una parte importante”.
    Questo invece il suo pensiero in merito ad una possibile fusione con la WTA: “L’idea in fondo non mi dispiace. Finché c’è abbastanza spazio per poter avere campi di allenamento e partite negli stessi eventi, e tutte le cose di base, allora sì, penso che possa essere positivo avere eventi combined. Amicizia con le donne sul tour? Sì, sono amico di alcune giocatrici Pro, ma ho una ragazza, quindi solo rapporti amichevoli. Ci sono un sacco di belle ragazze nel tour, penso che sia positivo per i tifosi avere un misto di uomini e donne ai tornei. L’importante è che ci siano strutture sono abbastanza grandi”. LEGGI TUTTO

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    Masters 1000 Toronto: che grinta Musetti! Soffre contro un buon Kokkinakis, rimonta e vince. Al terzo turno sfida Medvedev

    Lorenzo Musetti (foto Getty Images)

    Oggi Lorenzo Musetti ha scritto un nuovo capitolo del fortunato libro tennistico “Winning Ugly” di Brad Gilbert (appena tornato in attività, all’angolo di Coco Gauff). L’azzurro nel secondo turno del Masters 1000 di Toronto ha lottato, sofferto, rincorso, è stato molto vicino alla sconfitta ma è stato bravissimo a reggere di gambe e di testa, approfittando della tensione ed errori di Thanasi Kokkinakis, crollato nelle fasi decisive del secondo e terzo set. L’allievo di Tartarini ha vinto per 4-6 7-5 6-4 in quasi tre ore di battaglia vera, fisica e mentale, vincendo “sporco” una partita nella quale ha brillato più per sostanza e “garra” che per quelle soluzioni tecniche sopraffine che lasciano fermi i rivali e di stucco gli spettatori.
    Andato subito sotto di un break all’avvio, non è mai riuscito ad impensierire l’avversario in risposta, per merito di Thanasi (davvero micidiale con la prima e con il diritto successivo) ma anche per un atteggiamento fin troppo conservativo, nella posizione e nelle scelte tecniche, quasi di puro contenimento. Nel secondo set l’australiano ha continuato a martellare con sicurezza, braccio sciolto e tanta profondità. Col diritto è stato a tratti impressionante, ma aveva anche parecchio spazio da esplorare… Lorenzo è stato costretto a contenere, non ha avuto il tempo di cambiare ritmo e spostare maggiormente l’avversario, o non c’è riuscito. Ha sofferto, ma è restato lì, molto focalizzato, mai è crollato nell’attenzione, e questo è stato il suo vero vincente oggi. Ha annullato tutte le 5 palle break concesse, in tre turni di battuta davvero complicati che, per come stava servendo il nativo di Adelaide, profumavano di sventura, anzi di match point. Una solidità che ha pagato nella fase decisiva del parziale: quando tutti si aspettavano il tiebreak, vista la continuità al servizio del “canguro”, sul 6-5 ecco la scossa, a favore di Lorenzo. L’azzurro ha capitalizzato, da campione, freddo e preciso, le prime incertezze e veri regali dell’avversario, in un game nel quale sul 40-0 ha concesso un regalo incredibile. Musetti ha fiutato il momento, passo avanti e risposte in campo. Ha fatto colpire l’avversario, l’ha costretto a “giocare”, a rischiare, non sbagliando più niente, non concedendo spazi. Una pressione che “Kokk” non ha retto. Lorenzo, dal nulla, da zero chance avute, ha vinto 5 punti di fila (mai successo nel match) e strappato il primo e unico break, e set point.
    Nel terzo set è subito scappato avanti Lorenzo, approfittando di un momento “no” al servizio – e anche fisico – del rivale, ma è stato immediatamente contro brekkato. Il set è tornato in equilibrio, di nuovo si tornati a giocare sui servizi, con scambi rapidi e l’australiano maggiormente a condurre. Stavolta però Musetti ha avuto il vantaggio di poter servire per primo, e non ha servito affatto male. È riuscito a tenere molto bene la traiettoria esterna con la prima, e dei gran bei “kick” sulla seconda, azzerando così l’efficacia in risposta del rivale. Poco in risposta, ma ha tenuto, di gambe e di testa, preparando così l’affondo al momento decisivo, come quando nella scherma si studia l’avversario tenendosi la stoccata nel momento conclusivo. Di nuovo, nel rush finale, Kokkinakis è crollato servendo sul 4-5. Musetti è stato bravo di nuovo a rispondere, a non regalare, a far sentire la propria presenza, al resto c’ha pensato uno sciagurato Thanasi. “Musi” è preso il secondo match point con una sbracciata fantastica col diritto, improvvisa, bellissima. Rapace.
    Purtroppo per lui, l’australiano ha perso l’ennesima partita che aveva condotto, dando preoccupanti segni di debolezza mentale delle fasi decisive. Buon per Lorenzo, che invece è stato bravissimo a restare in scia, aspettare che passasse “la tempesta” di un rivale ingiocabile al servizio per piazzare le zampate vincenti. Non sempre si può vincere imponendo il proprio tennis, e vincere giocando di rincorsa, subendo per la maggior parte degli scambi la potenza e accelerazioni del rivale è un grande segno di maturità e forza mentale. Musetti forse poteva incidere di più cercando maggiormente la variazione, per spostare l’avversario e non dargli palle da impattare. Ha usato davvero poco il back di rovescio, soluzione che contro un “colpitore” è sempre da sperimentare. E anche in risposta, nonostante l’ottima giornata di Kokkinakis, si poteva fare di più. Ma almeno, nelle fasi decisive, questa “benedetta” risposta l’ha colpita profonda, carica di spin, aggressiva. Poche ma buone, si potrebbe dire. Ha chiuso con solo il 51% di prime in campo, troppo poco, ma ben 39 vincenti e 10 errori gratuiti. Un dato questo che sottolinea ancor più come abbia scelto “bene” quando colpire, quando affondare, e anche come i suoi veri errori siano stati rari, altro segno di qualità nella prestazione. 
    Una vittoria importantissima, pesante, che gli regala un affascinante terzo turno contro Medvedev. Sarà un match inedito e terribilmente intrigante. Guai a chi se lo perde…
    Marco Mazzoni

    La cronaca
    Musetti scatta al servizio. Molto aggressivo, subito avanti ad aggredire Kokkinakis. Del resto l’australiano non è velocissimo in difesa e negli spostamenti laterali, mentre se spinge col diritto può lasciarti fermo. Quando colpisce con i piedi ben piantati a terra, Thanasi è micidiale, vedi l’accelerazione di rovescio terrificante sul 40-15. Ai vantaggi un approccio sbagliato costa a Musetti una palla break immediata, ma rimedia con un’attacco perfetto seguendo la smorzata. Purtroppo un doppio fallo lo condanna alla seconda PB. Sulla seconda di servizio “Kokk” indovina una risposta cross micidiale, chiude col diritto in avanzamento. Brutto game perso da Lorenzo, è BREAK, 1-0 Kokkinakis, che spara subito un Ace nel suo primo punto (39esimo del torneo). Comanda il nativo di Adelaide, il diritto è molto pesante, 2-0. Musetti è costretto a giocare con grandissima velocità e senza tempi d’attesa, altrimenti l’avversario gli “monta in testa”, e questo provoca qualche errore dell’azzurro in spinta, ma ne mette anche in mostra la qualità di accelerazione. A 15 vince il terzo game, muove lo score nel match il toscano. Però è quasi ingiocabile Kokkinakis quando spinge dopo la prima palla, un vero “colpitore”, molto centrato oggi. Qualche momento di gran tennis, come il rovescio lungo linea di Musetti nel quinto game che lascia fermo l’avversario. Si avanza sui game di battuta, con la risposta Lorenzo fa fatica ad incidere (sul 4-2 Kokkinakis, Musetti ha perso tutti gli 8 punti contro la 1a del rivale). La combinazione servizio più diritto di Thanasi è incontenibile, potente, precisa, Musetti si difende da molto dietro e non riesce quasi mai a ribaltare lo scambio a suo favore, a meno di vere e proprie magie di tocco, come il passantino stretto di rovescio sul 4-3 40-15, che manda in bambola la volée dell’aussie. È cresciuto il rendimento dell’azzurro nei suoi turni di servizio, nonostante sia sotto al 50% per numero di prime palle in campo, ma non sempre le scelte per gli attacchi sono ottimali. Lo sostiene l’ottimo rovescio, che coglie col lungo linea lo spazio lasciato aperto a destra da Kokkinakis. 5-4, “Kokk” serve per il primo set. Inizia male, approccio di rovescio in corridoio. Con un’ottima risposta, finalmente, Lorenzo sorprende l’australiano, 0-30! Rimedia Thanasi con un Ace (quarto del set) e approfittando di un paio di errori di Musetti, un po’ di fretta nello spingere col diritto senza la corretta distanza dalla palla. Chiude Kokkinakis con il suo schema migliore, servizio e diritto. 6-4. Decisivo il break iniziale, ma Thanasi è stato complessivamente più incisivo e continuo.
    Secondo set, Musetti to serve. Il canovaccio del gioco non cambia, è piuttosto aggressivo Lorenzo (bene in spinta col diritto dal centro), continua a martellare con il servizio (ben due Ace) e diritto Kokkinakis. Il toscano libera il braccio in risposta, cerca di incidere, ma sul 2-1 0-15 spreca un’altra piccola chance, impattando lungo di rovescio. Soffre molto il “kick” vigoroso di Thanasi, indirizzato sempre esterno. Gli scambi sono molto rapidi, soprattutto nei game di Thanasi, che dopo la prima chiude al secondo o massimo terzo colpo. Davvero molto profonde le traiettorie col diritto dell’australiano, spesso Lorenzo è costretto a colpire di contro balzo quando tiene una posizione più vicina alla riga di fondo. L’equilibrio non si rompe, con un’ottima progressione col diritto dal centro, Kokkinakis impatta 3 pari. Nel settimo game Lorenzo va in crisi: la prima palla lo abbandona, è aggressivo “Kokk” in risposta e l’azzurro non contiene 0-30. Trova finalmente un Ace, il primo del match, e poi un’altra prima palla esterna bella carica. Sul 30 pari arriva un brutto errore col diritto di Musetti, era in controllo dello scambio, forse ha cambiato idee all’ultimo secondo. 30-40, palla break delicatissima. Si salva con un servizio a trequarti di velocità ma molto preciso, esterno, che sorprende l’australiano. Kokkinakis “sfonda” nel punto seguente, risposta carica, pesante, guadagna campo e chiude comodo di volo. Altra palla break, e stavolta la prima non entra… Bravo Musetti a prendersi un bel rischio col diritto, un inside out da sinistra che esce stretto e veloce. Purtroppo le palle break diventano tre, esce di poco un diritto aggressivo di Lorenzo, dopo aver lavorato bene lo scambio. Di nuovo, la traiettoria esterna col servizio lo salva, Thanasi non digerisce quella direttrice. È il game più lungo e combattuto del match. Dopo 16 punti Lorenzo lo porta a casa, 4-3. Fa più fatica l’azzurro ad imporre il suo gioco, ha bisogno di giocate super, mentre l’australiano, forte del servizio in grande ritmo, gioca molto più sciolto e verticale. Arriva il primo doppio fallo di Thanasi nel match, ma con la solita violenta progressione col diritto chiude il punto del 4 pari. Anche il nono game è molto complicato per Musetti. Si scambia molto, ma “Kokk” gioca profondo ed è Musetti a sbagliare per primo. 30-40, palla break per l’australiano. Ancora si salva Lorenzo, prima esterna e poi attacco col diritto. Una risposta senza peso di Thanasi sorprende Lorenzo, un errore col diritto per cattiva posizione sulla palla, e seconda palla break del game. Stavolta è l’australiano a regalare, su di una seconda palla non irresistibile affonda in rete la risposta. 5-4 Musetti. L’aussie vola 5 pari, e per il terzo turno di servizio di fila, Lorenzo è in difficoltà. Due errori, cercando le righe, e 0-30. Ma per la terza volta rimonta, con grande grinta, e resta avanti 6-5. All’improvviso, l’azzurro ha una chance in risposta! Kokkinakis da 40-0 si fa sorprendere dall’aggressività di Lorenzo, regala e concede la prima palla break, che è anche un set point. Disastro dell’australiano, affossa col diritto in rete. Set Musetti! 7-5. Quando l’azzurro era spalle al muro più volte, annullando palle break che assomigliavano a match point, è lui a scappare avanti, approfittando del primo momento “no” del rivale. Si va al terzo set.
    Musetti ha il vantaggio di servire per primo. Buon game, 1-0, può fare corsa di testa, importante visto che Thanasi non è solidissimo mentalmente quando va sotto pressione. Infatti è più falloso ora l’australiano, comanda ma non conclude con la stessa sicurezza. C’è anche un po’ vento, ma il braccio di Thanasi è meno sciolto. Un errore ai vantaggi gli costa una palla break, se la gioca bene, sfonda col diritto (corta la risposta dell’azzurro). Le gambe di Kokkinakis sono un filo meno reattive, e pure un doppio fallo per la seconda palla break, che però annulla col diritto in avanzamento. Il BREAK per Musetti arriva alla seconda chance, con un rovescio di scambio che vola via. 2-0 Musetti! L’inerzia del match sembra ribaltata: ora è Lorenzo a comandare, l’altro è costretto a rincorrere perché i suoi colpi sono meno profondi e penetranti. Ma con un colpo di coda di pura rabbia e tre accelerazioni fulminante, Kokkinakis si prende il Contro Break, un po’ passivo Lorenzo negli ultimi due punti. Si torna “on serve”, 2-1 Musetti. Si scorre sui game di servizio, di nuovo con pochi scambi e palle molto veloci. Troppo arretrata la posizione nei game di risposta di Lorenzo, difficile incidere così, anche perché il servizio di Thanasi è tornato a martellare. 4 pari, si entra nel rush finale del match. Ottimo game del toscano, 5-4. Ora è Kokkinakis spalle al muro. C’è pressione, Lorenzo si difende a tutta e sbaglia per primo l’aussie. 0-15. Musetti trova una delle migliori risposte del match, centrale ma molto carica di spin e profonda, Thanasi è sorpreso e stecca, pesante nel muoversi. 0-30, a due punti dal match Musetti! La prima del “canguro” non entra… doppio fallo! Crollo di “Kokk”, Tre Match Point Musetti!!! Si prende il secondo, con un diritto fulminante da sinistra. Game Set Match dopo quasi 3 ore di gioco. Gran bella vittoria, perché ottenuta di testa, di gambe, soffrendo, giocando lucido i momenti decisivi di secondo e terzo set. Quando pareva spalle al muro nel secondo set, Lorenzo ha retto e ha vinto. Con pieno merito. Bravo! Si regala il terzo turno e una super sfida contro Medvedev. Quanto cresce questo Musetti…

    [16] Lorenzo Musetti vs [Q] Thanasi Kokkinakis ATP Toronto Lorenzo Musetti [16]476 Thanasi Kokkinakis654 Vincitore: Musetti ServizioSvolgimentoSet 3T. Kokkinakis 0-15 0-30 0-40 df 15-405-4 → 6-4L. Musetti 15-0 ace 30-0 40-04-4 → 5-4T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 40-15 ace4-3 → 4-4L. Musetti30-40 15-0 30-0 40-03-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-2 → 3-3L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-2 → 3-2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-02-1 → 2-2L. Musetti 0-15 df 15-15 30-15 40-15 ace 40-30 40-40 40-A2-0 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 df A-40 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 40-A df 40-40 40-A1-0 → 2-0L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-15 40-300-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 2T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-0 40-15 40-30 40-40 40-A6-5 → 7-5L. Musetti 0-15 0-30 15-30 30-30 40-305-5 → 6-5T. Kokkinakis 15-0 15-15 df 30-15 40-155-4 → 5-5L. Musetti 15-0 30-0 ace 30-15 df 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 A-404-4 → 5-4T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 df4-3 → 4-4L. Musetti 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 30-40 40-40 40-A 40-40 40-A 40-40 A-40 40-40 A-40 40-40 A-403-3 → 4-3T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 40-153-2 → 3-3L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-15 40-302-2 → 3-2T. Kokkinakis 0-15 15-15 30-15 40-15 ace2-1 → 2-2L. Musetti 15-0 15-15 30-15 40-151-1 → 2-1T. Kokkinakis 15-0 15-15 30-15 ace 40-15 ace1-0 → 1-1L. Musetti 15-0 30-0 40-00-0 → 1-0ServizioSvolgimentoSet 1T. Kokkinakis 0-15 0-30 15-30 ace 30-30 40-304-5 → 4-6L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-5 → 4-5T. Kokkinakis 15-0 30-0 30-15 40-15 40-303-4 → 3-5L. Musetti 15-0 30-0 40-0 40-152-4 → 3-4T. Kokkinakis 0-15 15-15 ace 30-15 40-152-3 → 2-4L. Musetti 15-0 30-0 40-01-3 → 2-3T. Kokkinakis 15-0 30-0 40-01-2 → 1-3L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-150-2 → 1-2T. Kokkinakis 15-0 ace 15-15 30-15 30-30 40-30 40-40 A-40 ace0-1 → 0-2L. Musetti 15-0 30-0 30-15 40-15 40-30 40-40 40-A 40-40 40-A df0-0 → 0-1

    Musetti
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    Un nuovo duello tra Thanasi Kokkinakis e Jaume Munar al Foro Italico: un sequel della controversia di Madrid. Chi vince sfiderà Jannik Sinner al secondo turno

    Non sembra vero, ma è la realtà. A soli quindici giorni dal loro incontro controverso nel primo turno dell’ATP Masters 1000 di Madrid, Thanasi Kokkinakis e Jaume Munar si ritroveranno di nuovo a sfidarsi. Questa volta, la cornice sarà il primo turno del prestigioso torneo su terra rossa europeo a Roma, al Foro Italico.L’australiano Kokkinakis, dopo aver superato con successo la fase di qualificazione, è stato sorteggiato per affrontare il suo rivale spagnolo Munar. Il loro incontro è previsto per oggi, nella capitale italiana. Questo nuovo scontro arriva sulle scie di un incontro molto acceso a Madrid, che si concluse con una forte discussione a rete tra i due tennisti.
    Il precedente duello tra i due è stato segnato da un acceso scontro verbale, in cui Munar chiese a Kokkinakis di non dirgli di nuovo di tacere dopo un litigio con l’arbitro. Questa richiesta, al centro del dibattito, ha generato molta attenzione sul loro prossimo incontro.Sarà interessante vedere come si svilupperà il match a Roma e se la richiesta di Munar sarà rispettata da Kokkinakis. L’atmosfera promette di essere elettrica.Chi vincerà sfiderà al secondo turno il nostro Jannik Sinner. LEGGI TUTTO

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    Bentornato, Kokk (di Marco Mazzoni)

    Thanasi Kokkinakis

    Non è mai troppo tardi. Per rialzarsi, per lottare, per piangere non di frustrazione ma di gioia. Per vincere. Thanasi Kokkinakis, “The Kokk” per gli amici, ha vinto il torneo ATP 250 Adelaide 2. Visto il talento e tennis dell’aussie, beh, non dovrebbe esserci niente di strano. Un 250 di inizio stagione, pure nella sua città. Invece il successo dell’australiano ha del sorprendente, e del liberatorio. Finalmente questo “cavallino di razza” ha alzato il suo primissimo torneo ATP, a 25 anni suonati, da n. 145 del ranking. Finalmente Thanasi è riuscito ad allenarsi per un discreto periodo di tempo in salute, dopo aver attraversato tempeste e burrasche degne del “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi…”.
    Kokkinakis ha vissuto anni da incubo. È stato più volte ad un passo dal gettare la spugna, perché ogni centimetro del suo fisico ha una predisposizione all’infortunio diabolica. Non si è fatto mancare nulla Thanasi, non è praticamente mai riuscito a giocare una stagione intera, o nemmeno 6-7 mesi con continuità senza uno stop grave. Problemi che l’hanno fiaccato nel corpo e nello spirito. Un disastro sportivo per quello che era considerato uno dei talenti migliori della “prima” NextGen. Insieme al suo amicone – di baldorie – Nick Kyrgios, down under pensavano di aver una coppia d’assi insuperabile. Come talento, senz’altro. Purtroppo per loro, Nick si è perso in una spirale autodistruttiva perversa, Kokk si è rotto in continuazione, non riuscendo mai a far esplodere con continuità quel talento che gli aveva consentito di sconfiggere anche un certo Roger Federer qualche tempo fa, e non proprio un Roger dimesso…
    Chi vi scrive, ha sempre creduto in Kokkinakis, da anni. Roland Garros, 2015. Chi ha voglia di andarsi a ripescare dal (cospicuo) archivio di LT, troverà un racconto di un pomeriggio vissuto con il mitico compare di scampagnate parigine Ale Nize sul campo 17, che purtroppo non esiste più, demolito per far spazio ad un’area nuova, bellissima, funzionale, ma più asettica. Un po’ come quei circuiti di F1 costruiti nei paesi arabi, impeccabili ma così “perfettini” da lasciarti insoddisfatto. Sul quel campo, l’ultimissimo dell’impianto, con la rete di fondo che terminava quasi sulla tangenziale, le fronde degli alberi lasciavano passare una luce particolare. Quel giorno ero lì per seguire Bolelli, ma prima sul mio schedule di giornata c’era segnato in rosso Kokkinakis vs. Basilashvili. Due emeriti sconosciuti allora per l’appassionato medio, non per chi segue il tennis nelle sue viscere più interne, quelle dei Challenger e tornei giovanili. Il georgiano entrò in campo con la sua solita maschera impenetrabile, tirando bordate dalla linea di fondo; Kokk, assai poco esperto di terra rossa, pagò inizialmente la velocità e rotazione di Nikoloz (perdendo 6-3 il primo set) ma prese le misure iniziò a sentire la palla, a guadagnare campo, a tenere il ritmo forsennato del rivale e “montargli in testa”. Poche volte ho visto scambi di tale intensità e violenza mista a qualità. Thanasi mi stregò letteralmente, i suoi colpi fluivano sicuri, ma quel che mi colpì fu il suo equilibrio dinamico. Riusciva ad arrivare sulla palla con grande compostezza, riuscendo a gestire la velocità e gli angoli in modo mirabile. Pochissimi i forzati, moltissimi i vincenti. E poi, con quei colpi di inizio gioco, immaginarlo ben presto nei piani alti del ranking era scontato. Alla fine del terzo set, con Thanasi già avanti, udivo dietro di me due persone parlare fitto fitto in una lingua non comprensibile. Girandomi, incrociai lo sguardo di Marian Vajda, che era seduto lì dietro, venuto a scrutare questo ragazzo promettente con l’allora preparatore fisico di Novak, visto che poteva essere l’avversario del campione al terzo turno (e infatti, arrivò al match). Incuriosito, mi spostai più in alto, laterale, per vedere come Vajda osservava Kokk. Appunti, qualche battuta non comprensibile, ma diverse occhiate sbalordite al suo compare dopo i vincenti tirati dell’aussie.
    Ricordo di aver scambiato qualche battuta con lui allora, molto giovane. Acerbo, divertente, con un maledetto accento aussie a volte quasi incomprensibile. Ma quello sguardo fiero trasudava consapevolezza dei propri mezzi ed una certa tristezza, inquietudine. Forse quella propria di colui che sapeva di camminare di un di filo, equilibrista di talento con un fisico di cristallo.
    Appunti e ricordi disordinati, ma la sensazione che mi portai a casa quel giorno fu di un talento vero, uno di quelli che passano ogni tanto. Per arrivare sul trono, servono molte qualità. Le puoi costruire e consolidare solo col tempo, con lavoro e con fatica. Purtroppo Thanasi non ha avuto tempo, o meglio, ne ha avuto fin troppo ma non in campo. La fatica l’ha fatta per cercare a rientrare, a tutti i costi, anche quando i venti erano così impetuosi contro di lui che nessun vascello sarebbe riuscito a prendere il largo. Negli anni i migliori giovani l’hanno superato, lui è caduto nel dimenticatoio. Pure il suo sponsor l’ha mollato, tanto che lo scorso anno, tornato a giocare Challenger, ha dichiarato di aver acquistato le sue divise da gioco in un discount per una manciata di dollari australiani, perché di più non gli era concesso. Ma nonostante tutto, disse di aver imparato che la resilienza è una qualità importantissima nel tennis, e che se gli infortuni l’avessero lasciato in pace, sentiva dentro tanta voglia di provarci ancora, perché quel film bruscamente interrotto non gli andava giù. Si è pure avvalso dei consigli di Mark Philippoussis, un altro che dopo i fasti di una carriera che poteva dargli di più è entrato in tantissimi problemi ed è maturato. Alla fine il consiglio più prezioso che gli ha regalato il bel tenebroso finalista a Wimbledon 2003 è stato “devi crederci, perché se non ci credi tu, nessuno lo farà per te”. Messaggio ricevuto, insieme ad un lavoro svolto insieme al servizio che, in questi ultimi match, pare aver funzionato.
    Thanasi nelle ultime due settimane ha battuto fiori di giocatori, ha ritrovato il suo miglior tennis con una testa più matura e consapevole. Ha dimostrato una potenza nei colpi di inizio gioco e una velocità nel prendersi gli spazi in campo formidabile. Ha vinto molte partite, il suo primo torneo e soprattutto ha lottato. Ha sofferto. Ha annullato anche match point avversi nella strada verso la finale. Ma cosa volete che siano dei “match point” da salvare rispetto all’inferno dal quale è uscito…
    A 26 anni da compiere (10 aprile), Kokkinakis ha tutta una carriera davanti e da lunedì un ranking a ridosso della top 100. Dice di aver lavorato bene, che il corpo sembra funzionare come mai prima. Il suo sguardo è sorpreso, divertito. Felice. Questi giorni nella sua Adelaide sono una ventata di ottimismo per tutti coloro che amano il tennis. È la magia che il Tennis giocato riesce a regalare.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Match Mozzafiato! Thanasi Kokkinakis salva due match point ad Adelaide e conquista la seconda finale in carriera nel circuito maggiore

    Thanasi Kokkinakis nella foto

    Con diverse maratone e incontri emozionanti, la giornata non poteva che finire in modo entusiasmante in Australia. Thanasi Kokkinakis ha toccato prima il cielo con un dito, era quasi all’inferno e poi finalmente è riuscito a sfuggire all’”oscurità” per battere Marin Cilic e assicurarsi la seconda finale in carriera nel circuito maggiore. In un’atmosfera elettrizzante ad Adelaide, il tennista di casa, n. 145 nella classifica ATP, ha brillato contro Cilic e ora andrà alla ricerca del suo primo titolo in carriera dopo aver perso la finale di Los Cabos nel 2017.
    Kokkinakis ha festeggiato per 6-2, 3-6, 7-6(10), con il momento clou quando ha salvato due match point e ha chiuso la partita solo alla settima opportunità a disposizione. Dopo che i primi due set sono stati equamente divisi, il terzo set ha avuto un inizio agevole per Cilic che è andato avanti di un break. Kokkinakis ha reagito, recuperato il break ed i due giocatori sono andati al tiebreak.
    Nel tiebreak poi è stato il turno dell’australiano nello sprecare occasioni, che ha avuto una carriera segnata da un serie di infortuni, e raggiungere rapidamente 6-2, che sembrava irrecuperabile.Reagiva però Cilic che conquistava cinque punti di fila e si è trovato con un match point sul proprio servizio, ma non è ruscito a chiudere la partita. Ne avrà ancora uno sull’8-7, salvato sul servizio di Kokkinakis, prima che il giocatore di casa ne sprecasse altri due e finalmente festeggiasse la vittoria per 12 punti a 10.
    Domani finale sfiderà il transalpino Rinderknech. LEGGI TUTTO

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    Ritorna il sorriso a Thanasi Kokkinakis. L’australiano vince il torneo di Biella

    Thanasi Kokkinakis AUS, 1996.04.10 – Foto Enrico Eletto

    A distanza di 23 anni un altro australiano si è portato a casa il Challenger di Biella. Questo sesto appuntamento con il tennis internazionale porta infatti la firma di Thanasi Kokkinakis, bravo a superare con il punteggio di 6-3, 6-4 Enzo Couacaud. Nel 1998, in occasione del primo Challenger organizzato in città da Cosimo Napolitano (allora griffato Fila e con montepremi da 25mila dollari, dopo il quadriennio iniziale con il Circuito Satellite Italy 1) a giocarsi l’epilogo erano stati Andrew Ilie (numero 1 del seeding e 74° giocatore al mondo) e il transalpino Jean Baptiste Perlant. Il successo premiò l’australiano di chiare origini rumene, mentre in questa occasione il venticinquenne di Adelaide, non annoverato tra le teste di serie, era comunque considerato uno dei pretendenti alla vittoria finale, se non altro per la sua classifica passata, che l’ha visto nel giugno 2015 approdare in 69° posizione.
    Nell’unico precedente disputato due anni fa in California, sul veloce di Tiburon, si era imposto Kokkinakis per 7-5, 6-1. Anche oggi sulla terra del circolo di via Liguria l’aussie si è dimostrato superiore, capace con le sue accelerazioni di diritto di mettere in chiara difficoltà il rivale, che non è riuscito mai a procurarsi una palla break. «A Biella sono stato molto bene – ha detto al termine del match Kokkinakis -. Avrei già dovuto giocare il Challenger d’inizio mese, ma ero ancora acciaccato e ho preferito continuare ad allenarmi in città. Ho ritrovato buone sensazioni, vinto belle partite e ora volo a Parigi (è iscritto alle qualificazioni del Roland Garros, ndr) con rinnovata fiducia». In queste tre settimane biellesi il venticinquenne di Adelaide, capace nel 2018 di sconfiggere Roger Federer nel Master 1000 di Miami, mentre in questa stagione ha trascinato al quinto set Tsitsipas (era il secondo turno degli Australian Open) è stato seguito da coach Todd Langman: «mi conosce da quando ho sette anni e a lui devo molto – conclude -. Ci tengo a ringraziarlo, così come voglio dire grazie a Cosimo Napolitano. Anche lui, e suo figlio Stefano, li conosco da tanti anni (nella finale di Wimbledon Junior del 2013 Kokkinakis e Kyrios superarono proprio Napolitano e Couacaud, ndr): sono contento di aver vinto qui».
    Per Couacaud invece è pronta una wild card che gli permetterà di entrare direttamente nel main draw del Roland Garros. Il francese quest’anno aveva già vinto il Challenger di Gran Canaria 1. «Oggi non ho avuto le stesse chance – dice Enzo -. Thanasi ha giocato una splendida partita e io sono contento così. Ringrazio il mio coach Ezra Stunp».Alla finale hanno presenziato il sindaco di Biella Claudio Corradino, con il vice sindaco Giacomo Moscarola: il consigliere regionale Michele Mosca, lo sponsor principale Yuri Bodo (Thindown) e il consigliere regionale della Fit Claudio Pivotto. «E’ stata un’altra bella settimana di tennis – ha detto Cosimo Napolitano – Grazie ai maestri delle scuole Sat biellesi che hanno portato i loro allievi al circolo, aiutando la crescita e lo sviluppo del tennis giovanile. Avrei voluto, oltre alle targhe, consegnare al vincitore una statua di pregio, ma non sono riuscito a farla entrare nel club. Sarà per il settimo torneo».
    RISULTATO FINALE SINGOLARET. Kokkinakis (AUS) b. [3] E. Couacaud (FRA) 6-3, 6-4
    RISULTATO FINALE TABELLONE DI DOPPIO[1] E. King (USA) / J. Lenz (GER) B. [2] K. Drzewiecki (POL) / S. Martos Gornes (ESP) 3-6, 6-3, 11-9 LEGGI TUTTO

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    Thanasi Kokkinakis e il rientro nel circuito: “È ancora più difficile ritornare a due anni di distanza nel circuito senza poter fare soldi”

    Thanasi Kokkinakis AUS, 1996.04.10

    Dopo tanti infortuni, Thanasi Kokkinakis sembra essere tornato al top della forma. Il 24enne australiano ha superato le qualificazioni al Masters 1000 di Miami. Ancora classificato al n.243° ATP, Kokkinakis confessa che ogni momento diventa più speciale in questi giorni.
    “Sono stato fuori dal tennis per così tanto tempo che ogni partita diventa una grande opportunità per dimostrare che merito di tornare alla mia vecchia classifica, che posso recuperare la mia fiducia e che merito di essere tra i migliori”, ha detto l’australiano, che in passato è stato al n. 69° del mondo.
    In effetti, la situazione di Kokkinakis è resa ancor più complicata dal fatto che è tornato nel mezzo di una pandemia, con il circuito chiaramente colpito, anche finanziariamente. “È ancora più difficile ritornare a due anni di distanza nel circuito senza poter fare soldi. È complicato quando torni e tutto è stato drasticamente ridotto. Diventa quasi una questione di sopravvivenza. Ho un focus diverso e prendo le cose come un trampolino di lancio per il prossimo anno. Spero che le cose ritornino alla normalità, che i prize money siano adeguati e che si possa vivere di questo sport”, ha confessato. LEGGI TUTTO