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Lega A – Festa con Milano campione d'Italia. Proli: 'Stagione da 10, Pianigiani merita la lode'

Lega A - Festa con Milano campione d'Italia. Proli: 'Stagione da 10, Pianigiani merita la lode'

L’ora dei bilanci è anche l’ora dei voti. Milano campione per la 28esima volta nella sua storia, da Trento – dove il tricolore è diventato realtà – la festa si è spostata in città, al Forum (nella foto). Livio Proli, numero uno dell’EA7, ha il volto finalmente disteso. “Quando riparti da zero sai che la prima stagione sarà la più complicata, con tanti ostacoli da superare”. Milano ha fatto cilecca in Eurolega (”ma senza mai sbracare, solo il lavoro ci potrà far eccellere in Europa con un budget giusto ma non altissimo”), si è rialzata dopo il flop in coppa Italia (”ma la svolta c’è stata prima, non dopo Firenze”) arrivando a dama in campionato. E allora bravi tutti: “Darei dieci alla squadra, dieci alla società e al pubblico. E a Pianigiani anche la lode”.

Il coach campione d’Italia (sette finali vinte su sette, appena 9 sconfitte in 78 partite di playoff) gli siede al fianco, il discorso si sposta sul mercato. Proli conferma l’arrivo di Amedeo Della Valle: “Da due anni lo seguiamo, è un giocatore italiano che ha dimostrato di avere qualità importanti in campo europeo, il fidanzamento è stato facile. Godiamoci questo scudetto, dalla prossima settimana penseremo alla prossima stagione. Non abbiamo bisogno di rifondare ma di inserire tre-quattro giocatori”.

Ci sarà ancora Goudelock, mvp della finale? “Con Andrew abbiamo parlato a gennaio. E’ un giocatore con un mercato importante e il suo valore dopo questi playoff è sicuramente cresciuto, ma è un giocatore con caratteristiche particolari. Ha dato segnali importanti, abbiamo notato la sua voglia di completarsi come giocatore e di restare a Milano, vedremo se riusciremo a trovarci”. 

Pianigiani guarda già avanti: “Vedo i ventotto scudetti in bacheca e penso alla terza stella. Non metto però un limite temporale, io devo pensare alla quotidianità e alla progettualità. Rivincere è difficilissimo, a Milano conquistare due scudetti di fila non capita da tempo immemore. Di sicuro abbiamo chiuso una delle migliori stagioni dell’Olimpia degli ultimi 20 anni, con i successi in Supercoppa e campionato. In Eurolega nessuno ci ha snobbato, abbiamo ottenuto il rispetto di tutta ma abbiamo la consapevolezza di poter far meglio. Gli italiani? Cinciarini ha giocato ad un livello forse mai toccato in carriera, Cusin è stato prezioso, un uomo spogliatoio, Pascolo è stato condizionato dall’infortunio. Nel complesso tutti si sono fatti trovare sempre pronti, fare la cosa giusta nel miglior modo possibile quando ti viene richiesta, questo è stato un salto di qualità importante. Ci sono squadre che vincono l’Eurolega che hanno specialisti da milioni di dollari che fanno questo per cinque minuti, per cui sono contento”. 

Andrea Cinciarini, il capitano, guarda la coppa e sorride: “E’ stata la stagione più bella e importante della mia carriera. Milano non è una piazza uguale alle altre, abbiamo avuto problemi, un gruppo che all’inizio non era gruppo ma che strada facendo si è cementato. Abbiamo toccato il fondo a Firenze, in coppa Italia, potevamo crollare o rialzarci, siamo stati bravi a resistere e i risultati si sono visti. Non ho mai avuto paura di non farcela, anche dopo la sconfitta in casa con Brescia in gara 1 di semifinale, il giorno dopo negli occhi di tutti ho visto la voglia di riscatto e ho capito che lo scudetto sarebbe stato nostro”.
 

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