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    Ciclismo, mondiali ciclocross: Italia argento nel Team Relay

    Medaglia d’argento per l’Italia nel Team Relay ai Mondiali di ciclocross cominciati oggi a Liévin, in Francia. Mattia Agostinacchio, Gioele Bertolini, Giorgia Pellizotti, Lucia Bramati, Sara Casasola e Stefano Viezzi sono protagonisti di una prova maiuscola, lottando fin dalle prime battute per la vittoria e cedendo alla Gran Bretagna praticamente allo sprint. Per l’Italia guidata da Daniele Pontoni questa medaglia rappresenta il coronamento di una crescita costante di tutto il movimento, confermata dal titolo continentale a novembre e, adesso, con il secondo posto mondiale. Terza la Francia, padrona di casa e grande delusa, a 5″.  LEGGI TUTTO

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    Sara Piffer, l’appello di Federciclismo dopo l’incidente di Mezzocorona: “Basta tragedie”

    “L’ennesima tragedia della strada che ha coinvolto una ciclista è un problema non solo del nostro sport, ma di civiltà, legato alla cultura del rispetto, all’educazione civica, alla realizzazione di infrastrutture, alla realizzazione di città più a misura d’uomo”. Così il presidente della federciclismo, Cordiano Dagnoni, sulla giovane ciclista Sara Piffer, morta ieri investita da un’auto mentre si stava allenando con il fratello. “Lavoriamo da tempo per migliorare la sicurezza in gara, ambito di nostra competenza – ha aggiunto il n.1 da poco riconfermato alla guida federale -. Abbiamo invece meno strumenti per intervenire quando si parla di sicurezza in allenamento, se non attraverso la continua formazione del personale che accompagna i nostri ragazzi sulle strade. Il problema è soprattutto legato alla realizzazione di infrastrutture in grado di garantire l’uso sicuro della bicicletta. Non esistono segreti, se non quelli di prendere ispirazione da quanto accade nei paesi da questo punto di vista più avanti di noi. Per questo negli scorsi anni la Federazione Ciclistica Italiana, al pari di altre organizzazioni in rappresentanza degli utenti della bicicletta, ha presentato una serie di proposte la maggior parte delle quali sono state disattese. E’ arrivato il momento di dire basta – conclude Dagnoni -. Non avendo avuto riscontro in questi anni, come organismo sportivo non ci resta che appellarci al nostro referente presso il Governo, ovvero il Ministro Abodi, affinché almeno lui riesca dare concretezza alle tante richieste che arrivano dalla società civile per fermare questa continua carneficina”.

    Sara Piffer, 19 anni, è morta venerdì 24 gennaio a soli 19 anni dopo essere stata investita da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta in via Cesare Battisti tra Mezzocorona e Mezzolombardo in Trentino. Ferito in maniera lieve il fratello che si trovava su un’altra bici. Stando alla prima ricostruzione dell’incidente, l’autovettura che ha investito Sara, guidata da un 70enne, stava procedendo dalla direzione opposta e, nel superare un altro veicolo, ha impattato con Piffer che è stata sbalzata a terra restando priva di sensi. Sara Piffer era nata a Trento il 7 ottobre del 2005, era originaria di Palu’ di Giovo e gareggiava per la società Mendelspeck. Sara aveva gareggiato sia su strada che su pista laureandosi nel 2021 vicecampionessa italiana nella Madison. LEGGI TUTTO

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    Sara Piffer investita e uccisa da un’auto

    La promessa del ciclismo italiano Sara Piffer è morta oggi a soli 19 anni dopo essere stata investita da un’auto mentre era in sella alla sua bicicletta in via Cesare Battisti tra Mezzocorona e Mezzolombardo in Trentino. Ferito in maniera lieve il fratello che si trovava su un’altra bici. Stando alla prima ricostruzione dell’incidente, l’autovettura che ha investito Sara, guidata da un 70enne, stava procedendo dalla direzione opposta e, nel superare un altro veicolo, ha impattato con Piffer che è stata sbalzata a terra restando priva di sensi. Sul posto ambulanza, vigili del fuoco di Mezzocorona, polizia locale della Rotaliana e l’elicottero con il medico d’urgenza. Sara Piffer era nata a Trento il 7 ottobre del 2005, era originaria di Palu’ di Giovo e gareggiava per la società Mendelspeck.

    La carriera
    Aveva iniziato a gareggiare per il Velo Sport Mezzocorona, poi era transitata al Team Lady Zuliani, al Team Willer-Chiara Pierobon, e dallo scorso anno indossava la maglia della societa’ altoatesina di Laives, Team Mendelspeck Ge-Man vincendo il 12 maggio il Gran Premio Citta’ di Corridonia e si era classificata seconda il 21 settembre nella cronoscalata ‘Festa dell’Uva’. Sara aveva gareggiato sia su strada che su pista laureandosi nel 2021 vicecampionessa italiana nella Madison. LEGGI TUTTO

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    Vingegaard salta il Giro d’Italia 2025: “Voglio vincere il Tour de France”

    Dopo la presentazione ufficiale di tutto il percorso del Giro d’Italia 2025, è arrivata la decisione di Jonas Vingegaard di non partecipare alla Corsa Rosa in questa stagione. Il danese della Visma Lease a Bike ha deciso di puntare tutto sul Tour de France (5-28 luglio), già vinto nel 2022 e 2023, per poi partecipare alla Vuelta a España il mese successivo (23 agosto-14 settembre). “Il mio obiettivo più grande per il 2025 è vincere il Tour de France per la terza volta. È la gara che significa di più per me. La sua grandezza è unica nel mondo del ciclismo. Il Tour mi dà sempre una sensazione speciale, quindi non vedo l’ora di farlo. Farò tutto il possibile per essere alla partenza nella mia migliore forma possibile” le sue parole. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, il programma del 2025: Giri, Classiche e il primo Mondiale in Africa

    Introduzione
    Il 2024 è stato l’anno di Tadej Pogacar, dominatore incontrastato con i triofni a Strade Bianche, Liegi-Bastogne-Liegi, la doppietta Giro d’Italia-Tour de France, il trionfo al Mondiale e il successo di fine stagione al Giro di Lombardia. Nel 2025 ci sarà la riscossa di Vingegaard? Crescerà ancora Evenepoel, l’assoluto protagonista delle ultime Olimpiadi? Si rinnoverà il duello van Aert-van der Poel nelle classiche di un giorno? Ecco quando e dove arriveranno le grandi sfide tra protagonisti nuovi e annunciati, le date e il calendario delle corse più importanti della stagione nel nuovo anno

    POGACAR, IL PRINCIPE DIVENTATO RE: LO SPECIALE SU SKY LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Gianni Savio è morto all’età di 76 anni

    Lutto nel mondo del ciclismo: all’età di 76 anni è morto Gianni Savio, dopo una lunga malattia. E’ stato un direttore sportivo che nella sua lunga carriera – durata 40 anni – ha lanciato diversi corridori che hanno fatto la storia. Tra gli italiani ha scoperto corridori come Davide Cassani, Andrea Tafi, Michele Scarponi e Franco Pellizzotti. Era inoltre un grande conoscitore del movimento sudamericano. La sua più recente scoperta è stata Egan Bernal, primo colombiano capace di trionfare al Tour de France nel 2019 e poi vincitore del Giro d’Italia 2021. Fu anche Commissario tecnico della nazionale colombiana (con cui ha vinto il titolo mondiale a cronometro con Santiago Botero nel 2002) e successivamente di quella venezuelana. Savio era entrato nel mondo del ciclismo nel 1986 cominciando la carriera come direttore sportivo della Santini-Cierre, per poi passare all’Eurocar-Mosoca-Galli. Nel 1992 il passaggio alla ZG Mobili-Selle Italia, che nel corso degli anni ha cambiato diversi sponsor e nomi. Il suo ultimo team è stato la GW-Shimano. LEGGI TUTTO

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    Geraint Thomas annuncia il ritiro a fine 2025

    “Sarà molto bello disputare per un’ultima volta il Tour de France , e correre il giro di Gran Bretagna, casa mia. Poi a fine 2025 mi ritirerò”. Con questo messaggio diffuso tramite i canali social della sua squadra, la Ineos Grenadiers, il gallese Geraint Thomas, vincitore del Tour del 2018, annuncia che al termine della prossima stagione agonistica si ritirerà, a 39 anni di età.   

    La carriera
    Corridore particolarmente adatto alle corse a tappe, in cui è stato secondo e terzo al Giro (2023 e 2024) e terzo al Tour (2022), e ha vinto giro di Romandia, Delfinato e giro della Svizzera Thomas ha fatto anche sapere che la sua ultima annata da ciclista comincerà già il prossimo 21 gennaio con la partecipazione al Tour Down Under in Australia, poi sarà presente alla Volta de Algarve, alla Tirreno-Adriatico e al giro di Catalogna. Più in là si vedrà il resto, dando per scontate le partecipazioni al Tour e, come ha detto lo stesso Thomas, al giro di Gran Bretagna. Ma Thomas è stato anche un ottimo pistard, visto che nell’Inseguimento a squadre ha vinto due ori olimpici, a Pechino 2008 e Londra 2012, e tre titoli mondiali (2007, 2008 e 2012). LEGGI TUTTO