More stories

  • in

    Mondiali di ciclismo su pista, Viviani d’argento nell’Eliminazione

    Elia Viviani è il nuovo vice campione del mondo nell’Eliminazione del ciclismo su pista. A Ballerup in Danimarca, il 35enne azzurro, soprannominato ‘Il Profeta’, ha conquistato la medaglia d’argento alle spalle del danese Tobias Hansen. Bronzo al canadese Dylan Bibic. “Ho corso bene, un po’ nella testa avevo il declassamento dell’Olimpiade e quindi avevo un po’ di paura che mi ha portato a correre sempre in testa. Ma la verità è che avevo le gambe per fare il secondo (posto ndr), perché il danese è partito in testa e non sono riuscito a rimontarlo. Poi quando vedi che non riesci, molli perché comunque lui ha avuto uno sprint superiore”. Così un Elia Viviani che appare soddisfatto dopo aver preso la medaglia d’argento nella gara dell’Eliminazione dei Mondiali su pista, a Ballerup.   “Sono stato poco brillante nell’ultimo sprint – spiega – perché la testa era brillante per pensare ma le gambe non per rispondere”. Ma il bilancio è comunque positivo, sottolinea, visto che “nell’eliminazione negli ultimi quattro mondiali per me ci sono state due maglie (iridate ndr), un bronzo e un argento”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Mondiali di ciclismo su pista, Consonni d’argento nell’omnium

    Simone Consonni ha conquistato questa sera l’argento nel torneo dell’omnium ai Mondiali di ciclismo su pista a Ballerup (Danimarca) al termine di una grande giornata: secondo nello scratch, sesto nella tempo race e terzo nell’eliminazione. Oro al belga Lindsay De Vylder. “E’ pur sempre un argento in una disciplina olimpica al Mondiale. Oggi volevo solo la maglia, nei primi giri sono stato passivo volevo giocare con i miei avversari, ma il belga ha fatto una gara incredibile. Sono venuto qui con la serenità di poter far bene – ha aggiunto l’azzurro – l’ho dimostrato. Nella mia testa ho un progetto e questo argento non è male per iniziare”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Mondiali di ciclismo su pista, Milan d’oro nell’inseguimento individuale

    Jonathan Milan si è ritagliato un posto speciale nella storia del ciclismo. L’azzurro ha vinto la medaglia d’oro nella finale dell’inseguimento individuale ai Mondiali su pista di Ballerup (Danimarca), stabilendo anche il nuovo record del mondo in 3’59″153. L’argento è andato al 21enne britannico Josh Charlton. Milan ha vinto l’oro e stabilito il record sulla distanza dei 4 km con una media oraria di 60,260. In precedenza la finale per il bronzo era andata al britannico Daniel Bigham, che ha battuto il connazionale Charlie Tanfield. Il 24enne friulano succede proprio al compagno di squadra Ganna e un anno dopo riporta il tricolore sul tetto del mondo. E’ il settimo italiano a conquistare l’oro iridato nell’inseguimento individuale. “Charlton ha tenuto il record solo per mezza giornata – ha commentato il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni – Siamo orgogliosi di averlo riportato in Italia con un Milan straordinario, che ha dato anche tanto morale alla squadra, che in questi giorni ha avuto sfortuna, non riuscendo a raccogliere i risultati sperati nonostante una preparazione minuziosa. Ora speriamo che la ruota giri”. 

    “Non ci siamo fatti distrarre, è andata alla grande”
    “Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più”: così il neo campione del mondo dell’inseguimento su pista, Jonathan Milan che ai mondiali in Danimarca ha stabilito anche il nuovo primato mondiale. “Non ci siamo fatti distrarre dal record del mondo di Charlton di questa mattina – ha aggiunto il friulano prima di salire sul podio – abbiamo cercato solo di rispettare la tabella di marcia che ci eravamo prefissati e le cose sono andate alla grande”.  “Fin dalle qualifiche ho cercato di dare il massimo – ha aggiunto – Prima della finale non ero così sicuro di farcela. Il tempo di Charlton era incredibile e sono ancora incredulo di averlo battuto. Ho pensato soltanto alla pista e alla tabella che ci eravamo dati con Villa. Sono forse partito troppo forte ma a quel punto non potevo rallentare e ho spinto fino alla fine. Non pensavo di battere il record, nel senso che non era l’obiettivo primario. Quando sei in finale pensi a portare a casa l’oro. Però contro un avversario così dovevo fare qualcosa di eccezionale.” Soddisfatto, e anche commosso, il ct azzurro Marco Villa: “Oltre alla prestazione di stasera, su cui c’è poco da dire, il merito di Jonathan è stata la costanza. Si è avvicinato a queste specialità della pista avendo davanti a lui un fenomeno come Filippo Ganna; una rivalità interna che ha spinto entrambi a un livello eccezionale, tanto da avere due atleti in grado di abbattere il muro dei 4′ nell’inseguimento”.  LEGGI TUTTO

  • in

    Mondiali ciclismo su pista, azzurre di bronzo nell’inseguimento a squadre

    Primo podio per l’Italia ai Mondiali di ciclismo su pista in corso a Ballerup (Danimarca). Lo hanno conquistato le azzurre dell’Inseguimento a squadre (Fidanza, Consonni, Alzini e Guazzini). Qualche rimpianto per la semifinale contro la Germania e per il crollo nel finale che ha fatto sfumare la finale più importante contro la Gran Bretagna. Terza medaglia per l’Italia negli ultimi anni dopo l’argento del 2021 e l’oro di due anni fa. Oro alle inglesi che hanno avuto la meglio sulle tedesche. 

    Il Ct Villa: “È l’anno dei bronzi, dei quarti posti e delle cadute”
    L’amarezza del Ct azzurro Marco Villa: “Questo è l’anno dei bronzi e dei quarti posti e delle cadute. È un anno un po’ così, siamo qui a fare delle prestazioni e a subire certe cadute, ma ci sta. L’importante è essere competitivi e noi abbiamo dimostrato di esserlo. Con le donne avevamo come obiettivo la finale per il primo e secondo posto ha aggiunto Villa – invece è arrivato questo bronzo. Ci ripaga di altre sconfitte, ma per qualcosa ci va stretto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Morte Rebellin, condannato a 4 anni il camionista tedesco che travolse l’ex corridore

    E’ stato condannato a quattro anni di reclusione il camionista tedesco Wolfgang Rieke, accusato di aver travolto e ucciso l’ex campione di ciclismo Davide Rebellin nel novembre 2022 a Montebello Vicentino. Rebellin si stava allenando ed era nei pressi di una rotonda quando fu travolo dal mezzo pesante. L’uomo alla guida era fuggito dal luogo dell’incidente con il suo camion fino in Germania, e poi era stato individuato e arrestato dai carabinieri di Vicenza. Il patteggiamento a tre anni e 11 mesi era stato respinto per due volte prima della sentenza di primo grado di oggi, pronunciata a Vicenza. Il pm aveva chiesto una condanna a 5 anni. LEGGI TUTTO

  • in

    Giro Lombardia, Pogacar: “Merckx? Mi basta essere il migliore della mia epoca”

    Le parole di Tadej Pogacar, dopo aver conquistato il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo: “Sono molto felice di aver potuto alzare in cielo, qui a Como, la bicicletta dopo l’arrivo. Ma non paragonatemi a Merckx, a me basta essere il migliore della mia epoca. Oggi mi sono davvero divertito e ho cercato di godermi tutti i chilometri di corsa, soprattutto quelli finali; la squadra ha fatto un lavoro super, i miei compagni sono stati praticamente perfetti nel fare il ritmo e nel traghettarmi nelle migliori posizioni. Il piano era di fare la corsa su di me, ma sono contento che anche Sivakov sia riuscito a fare la sua corsa concludendo in sesta posizione. E’ stato bellissimo vedere così tanti tifosi a bordo strada, tanti adulti e tanti bambini urlavano il mio nome appena mi vedevano. Sull’ultima salita quando sono riuscito ad avere un buon margine di vantaggio e  a godermi tutto questo, è stato bellissimo. E poi già che c’ero sotto il traguardo ho alzato la bici al cielo: ho finito la stagione nello stesso modo in cui l’ho iniziata e poi diciamocelo: volevo una bella foto ricordo”.
    “Non esiste un segreto per le mie vittorie”
    “Spesso mi chiedono come faccio a vincere, ma in realtà non lo so, non conosco il mio segreto e anzi non credo proprio di averne uno. Alla base di tutto c’è una combinazione tra allenamento e tanta motivazione, alle mie spalle ho una squadra forte che mi ha permesso di condurre una stagione serena e senza alcuna difficoltà. Ho impostato bene la stagione con i giusti obiettivi, ma anche con i giusti periodi di riposo; i momenti cruciali sono stati quelli tra il giro e il tour e quello dopo la Gran Boucle. Credo che non aver corso le Olimpiadi sia stata a scelta giusta perché mi ha dato modo di rifiatare e di concentrarmi sugli appuntamenti di fine stagione a cui molti dei miei avversari si sono presentati un po’ affaticati”.
    “Ora ho bisogno di ricaricare le energie. Poi penserò alla prossima stagione”
    “E’ stato un anno intenso, tutte le vittorie hanno un qualcosa di speciale, ma la più bella di tutti è sicuramente quella del mondiale. In questa stagione sono successe tante cose e mi servirà ancora un po’ di tempo per elaborare bene il tutto, sicuramente in vacanza avrò più tempo per prendere coscienza di quello che ho fatto, ma anche di ricaricare le energie. Nella mia vita non c’è solo la bicicletta e le vittorie, oltre a questo c’è molto altro, c’è la mia famiglia, i miei amici, è a tutto questo che ora voglio dedicarmi. Poi penserò alla prossima stagione, ai prossimi obiettivi, ma solo dopo aver resettato tutto”. LEGGI TUTTO

  • in

    Giro di Lombardia 2024, la gara in diretta live

    Al via l’ultima classica “Monumento” della stagione: si corre il Giro di Lombardia, giunto alla 118^ edizione. La “classica delle foglie morte” parte quest’anno da Bergamo per concludersi a Como. Tadej Pocagar insegue il record di Fausto Coppi di quattro vittorie consecutive, ma occhio al rivale belga Evenepoel. La corsa in diretta su Eurosport 2, canale 211 Sky
    IL PERCORSO E I PARTECIPANTI LEGGI TUTTO

  • in

    Ciclismo, Pogacar sul doping: “Non voglio correre il rischio di ammalarmi”

    “Il ciclismo è vittima del suo passato, ma sarebbe stupido mettere a rischio la propria salute per 10 anni di carriera”. Lo dice Tadej Pogacar, dominatore dell’annata ciclistica, rispondendo a una domanda sui sospetti doping che lo riguardano, alla vigilia del Giro di Lombardia. “Ci saranno sempre gelosie e sospetti, non posso farci nulla – ha detto ancora il campione del mondo – Storie di dominio ce ne sono ovunque, negli affari come nello sport. Dura qualche anno, finché non arriva un nuovo talento. Se metti a rischio la tua salute per 10 anni di carriera, è come buttare via la tua vita: non voglio correre il rischio di ammalarmi”.

    “Dobbiamo sperare che la gente cominci a credere in noi”
    Secondo il fuoriclasse che quest’anno ha vinto Giro, Tour e Mondiale, “il ciclismo è vittima del suo passato, quando i corridori facevano di tutto per essere i migliori, anche a costo di rischiare la salute e la vita. Non solo i vincitori. Corridori di cui non conosciamo nemmeno il nome oggi hanno problemi di salute o psicologici a causa di ciò che hanno preso 30 anni fa, il ciclismo sta soffrendo per quegli anni. Verso questo sport non c’è fiducia e non so cosa possiamo fare per riconquistarla. Dobbiamo solo correre le nostre gare e sperare che la gente cominci a credere in noi. Ma ci sarà sempre un vincitore, e il vincitore è colui che sta sotto i riflettori ed è sospettato di essere un imbroglione. Forse tra qualche generazione la gente dimenticherà il passato, dimenticherà Armstrong e quello che stava facendo all’epoca. Il nostro è uno sport già abbastanza pericoloso così com’è con gli incidenti, i limiti che non si possono superare per il cuore”.  LEGGI TUTTO