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    L’Italia sogna il titolo con Jacopo Vasamì. Domenica le finali del 65° Trofeo Bonfiglio

    L’italiano Jacopo Vasamì è in finale dell’edizione n.65 del Trofeo Bonfiglio (foto Francesco Panunzio)

    Che questa sia una stagione dorata per il tennis italiano non lo scopriamo certo oggi, ma avere un italiano in finale nella 65ª edizione del Trofeo Bonfiglio, a 13 anni dall’ultimo successo azzurro targato Gianluigi Quinzi, non fa che confermare la bontà del nostro movimento. A essere sotto i riflettori stavolta è Jacopo Vasamì, talento mancino romano che nella giornata di sabato, sostenuto da tantissimi appassionati accorsi sulle tribune dello storico Centrale del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa, ha battuto un giocatore di grandi qualità, il 16enne di Kiev Nikita Bilozertsev. Grande regolarista, il mancino ucraino – che aveva vinto 18 delle ultime 19 partite giocate – era in stato di grazia e ha impensierito l’azzurro per tutta la durata del match, che si è concluso solo dopo 2 ore e 21 minuti con il punteggio di 5-7 6-4 6-3. “È stata una gran lotta – ha raccontato a caldo Vasamì – e il primo set si è deciso su pochi punti, ma ero consapevole che se fossi riuscito a rimanere solido avrei potuto portare a casa l’incontro. Sono comunque soddisfatto della mia tenuta fisica e mentale. Sono venuto a Milano proprio per provare ad alzare questo trofeo ed essere in finale è una bellissima emozione. Darò tutto per riuscire a fare l’ultimo passo”. “In semifinale – ha sottolineato coach Fabrizio Zeppieri, che lo allena al Club Nomentano – a differenza di altri giorni, Jacopo non ha servito bene e ha fatto fatica a comandare il gioco sulla diagonale del rovescio. È riuscito ad alzare il livello solo nel terzo set, ma è stato bravo a rimanere concentrato quando, da 4-1 avanti nel secondo parziale, è stato rimontato fino al 4-4. È in quel momento che ha girato il match a suo favore. Anche senza giocare un gran tennis, ha dimostrato di avere carattere e un grande cuore”.
    Sarà il bulgaro Ivan Ivanov l’ultimo ostacolo tra Vasamì e il titolo di campione degli Internazionali d’Italia Juniores. Senza storia la sua semifinale contro lo statunitense Jack Kennedy, sconfitto con il punteggio di 6-2 6-0 in appena un’ora di gioco. Classe 2008 – è nato il 30 ottobre – il bulgaro si allena da anni alla Rafa Nadal Academy. Proprio come Vasamì, che a Manacor ci è andato a 13 anni e fino al giugno del 2023, quando ha deciso, dopo tre stagioni alla corte del fuoriclasse spagnolo, che era tempo di tornare nella sua Roma. “Con Ivanov siamo molto amici – ha sottolineato Vasamì – e abbiamo giocato contro due volte nel 2024. Ho sempre vinto io ma recentemente lui sta giocando alla grande e sarà una partita molto difficile. Non vedo l’ora di scendere in campo”. Continua, nel torneo femminile, la sorprendente cavalcata della 15enne Luna Vujovic. La giocatrice serba, nata a Herceg Novi (in Montenegro), dopo aver dominato la prima parte dell’incontro sulla lituana Laima Vladson, si è complicata la vita portando il match al terzo set, poi chiuso con il punteggio di 6-0 5-7 6-2. In finale, la giocatrice che si allena a Belgrado ed è numero 22 del ranking Itf juniores (oltre che 917 Wta) troverà la più quotata 16enne americana di origini colombiane, già n.317 Wta, Julieta Pareja, testa di serie n.11 del torneo, che ha sconfitto la britannica Hannah Klugman per 4-6 6-3 6-2. Nessun precedente tra le due finaliste.
    Nel sabato milanese si sono conclusi i due tabelloni di doppio. Il titolo di coppia maschile è andato ai tedeschi Jamie Mackenzie e Niels McDonald, che hanno avuto la meglio sugli statunitensi Keaton Hance e Jack Kennedy per 6-3 6-4. Tra le ragazze, alzano il trofeo le sorelle della Repubblica Ceca Alena e Jana Kovackova, che superano la ceca Julie Pastikova e la tedesca Julia Stusek per 4-6 6-4 10/3, con Alena che bissa così il successo a Milano dello scorso anno. Domenica le finali dei singolari cominciano alle ore 11 (ingresso gratuito, diretta su SuperTennis): prima tocca alle ragazze, poi all’ultimo atto maschile. Il Bonfiglio sta per laureare i suoi nuovi campioni.
    I RISULTATI DI GIORNATATabellone singolare maschile, semifinaliJ. Vasamì (ITA) b. N. Bilozertsev (UKR) 5-7 6-4 6-3, I. Ivanov (BUL) b. J. Kennedy (USA) 6-2 6-0
    Tabellone singolare femminile, semifinaliJ. Pareja (USA) b. H. Klugman (GBR) 4-6 6-3 6-2, L. Vujovic (SRB) b. L. Vladson (LTU) 6-0 5-7 6-2
    Tabellone doppio maschile, finaleJ. Mackenzie (GER) / N. McDonald (GER) b. K. Hance (USA) / J. Kennedy (USA) 6-3 6-4
    Tabellone doppio femminile, finaleA. Kovackova (CZE) / J. Kovackova (CZE) b. J. Pastikova (CZE) / J. Stusek (GER) 4-6 6-4 10/3 LEGGI TUTTO

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    Un italiano in semifinale al Bonfiglio dopo 6 anni. A Vasamì il derby tricolore

    Il romano Jacopo Vasamì è in semifinale al Trofeo Bonfiglio 2025. Ha battuto nel derby azzurro dei quarti di finale Pierluigi Basile (foto Francesco Panunzio)

    Che un derby non sia mai una partita come le altre è una vecchia affermazione che vale per ogni sport. Figuriamoci nel tennis, dove il confronto è tra due singoli atleti. Gli azzurri Jacopo Vasamì (n.10 del ranking Itf Junior) e Pierluigi Basile (n.38), due tra i ragazzi più promettenti della loro leva, si sono affrontati nel pomeriggio sul Centrale del Tc Milano Alberto Bonacossa e, a spuntarla, è stato il 17enne Vasamì, che allo scoccare del 90° minuto, con un diritto lungolinea vincente, ha battuto il pugliese Basile con il punteggio di 6-3 6-4. Sarà lui dunque a sfidare l’ucraino Nikita Bilozertsev, numero 24 del ranking Itf, in una sfida tra mancini che vale un posto nella finale della 65ª edizione del Trofeo Bonfiglio. La partita, come era prevedibile quando la posta in palio è così alta, si è giocata più sui nervi che sul piano tecnico: “Era un match molto sentito – ha raccontato a caldo il romano Vasamì – contro un amico della mia stessa età e che conosco da quando sono bambino. Per me era molto importante vincere questa partita, sono contento di averla portata a casa e di essere in semifinale in un torneo a cui tengo così tanto. È stato un match in cui la testa ha fatto la differenza e sono soddisfatto dell’atteggiamento che ho avuto in campo Più che dell’aspetto tecnico – ha concluso l’allievo di coach Fabrizio Zeppieri, che lo allena al Club Nomentano – sono soddisfatto di essere stato solido nei momenti importanti, soprattutto mentalmente”. Finisce qui dunque il torneo di “Pigi” Basile, che dopo tre match di altissimo livello è stato frenato anche dai nervi e dalla tensione.
    Un italiano torna dunque in semifinale al Trofeo Bonfiglio, dopo quella raggiunta da Matteo Arnaldi nel 2019. Mentre, per ritrovare un azzurro con il prestigioso trofeo meneghino in mano, dobbiamo andare al 2012 quando a mordere la coppa fu Gianluigi Quinzi. Nella parte alta del tabellone, a giocarsi un posto in finale saranno lo statunitense Jack Kennedy, recente vincitore del torneo di Santa Croce, che ha sconfitto la testa di serie numero 1, il finlandese Oskari Paldanius (6-2 6-4), e il bulgaro Ivan Ivanov, seguito a Milano dai tecnici della Rafa Nadal Academy, che ha eliminato (6-4 2-6 6-3) il russo Timofei Derepasko. Tutti molto lottati i match del tabellone femminile, con la serba Luna Vujovic che ha impiegato 2 ore e 40 minuti per avere ragione della bulgara Rositsa Dencheva (6-7 6-1 7-5). In contemporanea, si è concluso anche il match vinto dalla lituana Laima Vladson (7-6 3-6 6-4) sulla spagnola Neus Torner Sensano. Continua anche il torneo della britannica Hannah Klugman, terza favorita, che in un match infinito, durato 3 ore e 27 minuti, ha avuto la meglio sulla ceca Sarah Fajmonova (7-6 5-7 6-4). Ma la partita più interessante è stata quella andata in scena sul Centrale, che ha visto la 16enne americana di origini colombiane, già n.317 Wta, Julieta Pareja, superare la promettente austriaca Lilli Tagger (5-7 6-3 6-4 lo score). Un tennis esplosivo e un pregevole rovescio a una mano non sono stati sufficienti alla 17enne allieva di Francesca Schiavone per dominare la sua avversaria, che in questa stagione ha saputo raggiungere una semifinale tra le pro nel Wta 250 in Colombia. Sabato, a partire dalle ore 10, sono in programma gli incontri di semifinale dei singoli (in diretta su SuperTennis Tv) oltre alle finali dei tabelloni di doppio.
    I RISULTATI DI GIORNATATabellone singolo maschile, quarti di finaleJ. Vasamì (ITA) n. P. Basile (ITA) 6-3 6-4, I. Ivanov (BUL) n. T. Derepasko 6-4 2-6 6-3, J. Kennedy (USA) b. O. Paldanius (FIN) 6-2 6-4, N. Bilozertsev (UKR) b. J. Mackenzie (GER) 2-6 6-1 6-3.
    Tabellone singolare femminile, quarti di finaleH. Klugman (GBR) n. S. Fajmonova (CZE) 7-6(2) 5-7 6-4, J. Pareja (USA) n. L. Tagger (AUT) 5-7 6-3 6-4, L. Vujovic (SRB) b. R. Dencheva (BUL) 6-7(4) 6-1 7-5, L. Vladson (LTU) n. N. Torner Sensano (ESP) 7-6(4) 3-6 6-4.
    Tabellone doppio maschile, semifinaliK. Hance (Stati Uniti) / J. Kennedy (Stati Uniti) n. T. Derepasko / J. Vasamì (ITA) 1-6 7-6(3) 10/4, J. Mackenzie (GER) / N. Mcdonald (GER) n. P. Basile (ITA) / L. Hede (SWE) 2-6 7-6(3) 10/6.
    Tabellone doppio femminile, semifinaliA. Kovackova (CZE) / J. Kovackova (CZE) b. T. Frodin (USA) / Y. Konstantinova (BUL) 6-2 6-4, J. Pastikova (CZE) / J. Stusek (GER) n. C. Esquiva Banuls (ESP) / N. Taraba Wallberg (SWE) 7-6(5) 6-1. LEGGI TUTTO

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    Carlos Alcaraz : “Non sento di essere un gradino sopra sulla terra”: Su Sinner ” ogni volta che ci affrontiamo è una battaglia al massimo livello”

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Carlos Alcaraz si presenta al Roland Garros 2025 da grande favorito e lo fa con la consueta schiettezza e determinazione. Nella conferenza stampa di venerdì, il campione spagnolo ha affrontato diversi temi caldi, dal suo recente trionfo a Roma alle critiche ricevute per il suo documentario Netflix, fino alla rivalità con Jannik Sinner.
    Reduce dal titolo conquistato nella Capitale, Alcaraz ha spiegato il suo approccio alla preparazione parigina: “Sto cercando soprattutto di trovare buone sensazioni. Non stiamo lavorando su nulla di specifico, semplicemente voglio sentirmi bene e a mio agio. L’importante è dare allegria al mio gioco, non avere paura di nulla e divertirmi facendo le cose che mi piacciono: così credo di essere pronto per il torneo.”
    Uno dei momenti più significativi della conferenza è arrivato quando Alcaraz ha risposto alle parole di Rafa Nadal e alle critiche ricevute per il suo documentario: “Molte persone mi hanno detto che mostro troppo il mio lato festaiolo, che mi piace la festa e la notte. Personalmente non la vedo così, ma sono aperto a tutti i tipi di opinioni. Mostro la mia vita, il modo di divertirmi accanto al tennis. Ovviamente sono un professionista e metto il tennis al primo posto, ma cerco anche di avere i miei momenti di divertimento.”Il murciano ha poi aggiunto con fermezza: “Apprezzo le critiche e le opinioni, apprezzo molto quello che ha detto Rafa, ma la gente non può dimenticare che sono arrivato qui essendo in un certo modo.”
    Sente che il suo livello sia un gradino sopra al resto sulla terra battuta, come può sembrare a molte persone? Al punto di pensare che forse questo torneo sia nelle sue mani’?“Sinceramente, non la sento così. Jannik, per esempio, ha avuto una settimana incredibile a Roma e veniva da tre mesi di inattività, e quella mancanza di competizione si nota quando avanzi nei tornei importanti. Anch’io ho avuto momenti molto duri, partite che avrei potuto perdere perfettamente. È vero che mi sto trovando molto a mio agio, mi sento molto bene, molto contento del livello che sto raggiungendo. La maggior parte dei tornei e delle partite sento che dipendono da me, da se trovo la strada giusta, se trovo la direzione giusta su come affrontare le partite. In questo senso sì che sento che dipendono parecchio da me”.
    Riguardo alla sfida con Jannik Sinner, Alcaraz ha mostrato grande rispetto per l’italiano: “Lo ho detto molte volte: la nostra rivalità è molto bella proprio per questo, perché le nostre partite sono molto tattiche. Sono sicuro che la prossima volta che ci affronteremo lui cambierà delle cose, migliorerà, e anch’io toccherò qualcosa per batterlo.”Il campione spagnolo ha poi fatto un parallelo con i grandi del passato: “È quello che hanno fatto i Big 3 per tutta la carriera: ci sono state fasi in cui Rafa batteva Djokovic e viceversa, con Federer lo stesso… ci sono delle fasi. Io devo essere preparato perché so che non gli vincerò tutte le partite.”Alcaraz ha concluso evidenziando l’intensità dei loro confronti: “Ogni volta che mi scontro con lui è una battaglia mentale, tattica e fisica al massimo livello, quindi bisogna essere preparati per tutto quello che può succedere.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Grand’Italia al Bonfiglio. Il derby Basile-Vasamì vale la semifinale

    Il pugliese Pierluigi Basile ha battuto la testa di serie n.2 Jagger Leach (foto Francesco Panunzio)

    Tanta pioggia a Milano, ma anche tante soddisfazioni per il tennis italiano, con Basile e Vasamì promossi e attesi ora da un derby nei quarti di finale. Il meteo avverso ritarda ma non ferma i match degli ottavi della 65ª edizione del Trofeo Bonfiglio. Alcuni degli Under 18 migliori del mondo hanno potuto prendere la via dei campi solo nel pomeriggio. Altri erano stati dirottati su strutture indoor: parliamo delle sfide del singolare femminile, oltre ad alcune del maschile, in scena sulla terra al coperto del Tc Giussano e del Tc Lombardo. Proprio in quest’ultimo circolo si sono disputate le due partite più attese della giornata, quelle che vedevano impegnati gli unici italiani superstiti. Il match clou del giovedì lo ha vinto Pierluigi Basile, a segno di nuovo senza cedere un set. L’ostacolo stavolta era di quelli da far tremare le gambe, l’attuale numero 5 del ranking Itf juniores Jagger Leach, già semifinalista agli Australian Open di categoria. Determinato e concentrato, il 18enne di Martina Franca ha dato un’impressionante prova di maturità e forza, sconfiggendo il figlio di Lindsay Davenport con un eloquente 6-2 7-6 in un’ora e 21 minuti. Decisivo il settimo e infinito game nel quale, dopo aver salvato 4 palle break, Basile è riuscito a chiudere un gioco complicato per poi portare a casa il primo set in 31 minuti. Il secondo parziale si è deciso solo al tie-break, con il pugliese bravo a controllare il ritorno della testa di serie n.2 del torneo.
    Nel tardo pomeriggio, quando l’ennesima imprendibile prima di servizio ha permesso al 17enne Jacopo Vasamì di esplodere in un grido liberatorio, dopo aver sconfitto (6-4 7-6 in un’ora e 51 minuti) un avversario di qualità come lo sloveno Luka Talan Lopatic, è arrivata la certezza che nella giornata di venerdì andrà in scena la sfida che tutti avremmo voluto vedere, il derby azzurro tra due dei classe 2007 più in vista del nostro tennis: Pierluigi Basile e Jacopo Vasamì appunto. Certo, l’ideale sarebbe stato vederli uno contro l’altro domenica, in occasione della finale, ma la sorte li aveva collocati entrambi nella parte bassa del tabellone, di fronte ora per un posto in semifinale. È grande la soddisfazione del tecnico Fitp responsabile per il settore under 20 maschile Giancarlo Palumbo: “Abbiamo assistito a due incontri meravigliosi – spiega – con i nostri ragazzi che hanno saputo interpretare partite molto complicate con la giusta mentalità. Entrambi hanno fatto valere la loro personalità, mantenendo un buon atteggiamento per tutto l’incontro, anche nelle difficoltà che indubbiamente ci sono state. Bravo Basile a controllare la sua esuberanza, così come Vasamì a mettere in campo tutta la determinazione di cui è capace. Il derby? Il potenziale per vincere ce l’hanno entrambi, vedremo chi riuscirà a mantenere un atteggiamento migliore”.
    Passando al torneo femminile, fuori tutte le italiane, mentre continua il torneo di Lilli Tagger, che in mattinata ha avuto ragione della tedesca Sonja Zhenikhova per 6-1 6-2. La 17enne austriaca, allieva di Francesca Schiavone, affronterà la quotata 16enne statunitense Julieta Pareja, già n. 317 del ranking Wta, in un match che promette scintille. Venerdì, a partire dalle ore 10, al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa sono in programma gli incontri di quarti di finale dei singolari e le semifinali del doppio. L’ingresso è sempre gratuito.
    I RISULTATI DI GIORNATATabellone singolare maschile, ottavi di finaleP. Basile (ITA) b. J. Leach (USA) 6-2 7-6(2), J. Vasamì (ITA) b. L. Talan Lopatic (SLO) 6-4 7-6(4), I. Ivanov (BUL) b. O. Milic (SRB) 6-3 6-2, T. Derepasko b. R. Karki (USA) 6-3 6-2, J. Mackenzie (GER) b. L. Miguel (BRA) 7-6(7) 4-6 6-3, O. Paldanius (FIN) b. N. Johnston (USA) 6-0 6-7(3) 6-4, J. Kennedy (USA) b. J. Satterfield (USA) 7-5 7-5, N. Bilozertsev (UKR) b. A. Vasilev (BUL) 7-6(0) 7-5.
    Tabellone singolare femminile, ottavi di finaleS. Fajmonova (CZE) b. A. Stoyanov (NED) 4-6 6-0 6-2, J. Pareja (USA) b. N. Leme Da Silva (BRA) 6-1 6-3, H. Klugman (GBR) b. M. Pohankova (SVK) 2-6 7-6(2) 6-1, L. Tagger (AUT) b. S. Zhenikhova (GER) 6-1 6-2, L. Vujovic (SRB) b. T. Frodin (USA) 6-2 7-6(1), R. Dencheva (BUL) b. B. Zeltina (LAT) 6-3 6-4, L. Vladson (LTU) b. A. Korpanec Davies (GBR) 7-6(3) 6-4, N. Torner Sensano (ESP) b. J. Stusek (GER) 6-4 6-2.
    Tabellone doppio maschile, quarti di finaleDa concludere: K. Hance (USA) / J. Kennedy (USA) Vs. Y. Alexandrescou (ROU) / R. Tabata (JPN), S. Rybkin / L. Talan Lopatic (SLO) Vs. P. Basile (ITA) / L. Hede (SWE), K. Chen (TPE) / R. Senthil Kumar (IND) Vs. T. Derepasko / J. Vasamì (ITA). In programma: J. Mackenzie (GER) / N. Mcdonald (GER) Vs. A. Arcila (COL) / D. Mosejczuk (USA).
    Tabellone doppio femminile, quarti di finaleA. Kovackova (CZE) / J. Kovackova (CZE) b. S. Larraya Guidi (ARG) / N. Leme Da Silva (BRA) 7-5 6-2, C. Esquiva Banuls (ESP) / N. Taraba Wallberg (SWE) b. H. Klugman (GBR) / L. Tagger (AUT) 6-3 6-2, J. Pastikova (CZE) / J. Stusek (GER) b.. R. Dencheva (BUL) / S. Zhenikhova (GER) 6-4 6-4, T. Frodin (USA) / Y. Konstantinova (BUL) b. L. Cinalli (ARG) / J. Pareja (USA) 6-2 6-2. LEGGI TUTTO

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    “Ho trovato la strada giusta”: Alcaraz analizza il trionfo di Roma e guarda a Parigi

    Carlos Alcaraz nella foto – Foto Getty Images

    Fresco vincitore degli Internazionali BNL d’Italia grazie al successo in finale su Jannik Sinner per 7-6, 6-1, Carlos Alcaraz ha affrontato la conferenza stampa post-torneo con il sorriso di chi sa di aver raggiunto un altro importante traguardo nella sua giovane carriera.
    La tattica perfetta contro SinnerLo spagnolo ha attribuito la vittoria alla sua prestazione impeccabile dal punto di vista tattico: “Penso che oggi sia stata una partita di grande livello per entrambi, specialmente nel primo set. È stato davvero serrato, con due set point da difendere. Sapevo fin dall’inizio che le partite contro Jannik sono sempre molto tattiche.”“Credo di aver iniziato molto bene la partita,” ha continuato Alcaraz. “Tatticamente, dall’inizio fino all’ultimo punto, non ho perso la concentrazione, il che è fantastico per me. Probabilmente è stata una delle migliori partite che ho giocato finora in termini di livello, mantenendo costante il rendimento durante tutto l’incontro. Ne sono davvero orgoglioso.”
    Il rispetto per SinnerQuando gli è stato chiesto del livello mostrato da Sinner al suo rientro dopo tre mesi di stop, Alcaraz ha mostrato grande rispetto per l’avversario: “Il primo torneo dopo un lungo periodo senza partite è sempre difficile. Non posso immaginare quanto sia stato complicato per lui, perché non mi sono mai trovato nella sua posizione, essere in buona forma fisica, essere pronto fisicamente, e non poter giocare.”“Il livello che ha espresso in questo torneo è folle dopo tre mesi senza giocare, senza alcun torneo. Quello che ha fatto è incredibile. È qualcosa che devo rispettare,” ha aggiunto, prima di prevedere un’ulteriore crescita del rivale italiano: “Sono sicuro che sarà sempre meglio. Questa settimana di allenamento gli farà bene. Se continuerà a vincere al Roland Garros e andrà avanti, penso che si sentirà molto meglio. Sarà pericoloso, sarà un giocatore davvero pericoloso a Parigi.”
    Una rivalità specialeLo spagnolo ha anche riconosciuto la particolare energia che si sviluppa quando affronta Sinner: “È uno dei migliori giocatori al mondo. Non importa che sia stato fuori dal tour per tre mesi. In ogni torneo che gioca, gioca alla grande. I numeri sono lì: vince quasi ogni partita che gioca. Ecco perché sono ancora più concentrato quando gioco contro di lui.”“Se non gioco al mio meglio, 10 su 10, sarà impossibile batterlo,” ha ammesso candidamente. “Per questo sono più concentrato quando gioco contro di lui, o mi sento un po’ diverso quando lo affronto rispetto ad altri giocatori. Penso che ovviamente per il resto dei giocatori sia lo stesso quando affrontano Jannik. È una sensazione diversa. Ha quell’aura. Quando lo vedi dall’altra parte della rete, è diverso.”Riguardo ai paragoni con le grandi rivalità del passato, Alcaraz ha commentato: “Non dirò che mi sento come quando Rafa e Roger giocano, ma sento che c’è un’energia diversa quando ci affrontiamo rispetto ad altri giocatori.”
    La svolta mentaleInterrogato sul cambiamento rispetto al periodo difficile attraversato prima di Monte-Carlo, Alcaraz ha rivelato: “Onestamente, la sensazione che ho in questo momento è totalmente diversa da quella che provavo prima, diciamo prima di Miami o prima di quei tornei. Sto affrontando ogni partita in modo diverso, e ne sono davvero orgoglioso. Ho trovato di nuovo il percorso giusto, la strada giusta.”“Durante le partite in alcuni momenti mi sento totalmente diverso. Prima ero totalmente nervoso, non riuscivo a gestire la tensione come sto facendo ora. Ero concentrato su altre cose che erano importanti, sui risultati, sul fatto che dovevo vincere, dovevo ottenere risultati. Adesso mi sto concentrando in modo totalmente diverso, su cose diverse, come essere felice, essere orgoglioso dei momenti che sto vivendo. Penso che questa sia la strada giusta.”
    Fiducia per il Roland GarrosGuardando al prossimo Slam, lo spagnolo ha concluso: “Vincere tornei, alzare trofei ti dà molta fiducia per i tornei successivi. I Masters 1000 ti danno molta fiducia in te stesso, per sapere che sei sulla strada giusta, sulla strada giusta, giocando un ottimo tennis. Quindi sì, sono entusiasta di ciò che mi aspetta. Significa che sto facendo le cose giuste e continuerò a fare le cose giuste, il lavoro giusto, arrivando a Parigi.”
    Francesco Paolo Villarico LEGGI TUTTO

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    Tennis on Tour: viaggi per appassionati ai grandi tornei internazionali

    Tennis on Tour: viaggi per appassionati ai grandi tornei internazionali

    Ad un anno esatto dalla sua nascita, [Tennis on Tour](https://www.tennisontour.it) si sta ritagliando un posto originale e apprezzato nel mondo del turismo sportivo italiano. L’idea è semplice quanto innovativa, e fino a questo momento mai approfondita: accompagnare gruppi di appassionati di tennis nei grandi tornei internazionali, offrendo non solo i biglietti per gli eventi, ma un’esperienza di viaggio completa, condivisa, accessibile e ricca di momenti divertenti. L’intero pacchetto è organizzato a 360°, dall’accesso ai tornei di tennis ai voli, dagli hotel ai trasferimenti.
    Dopo i primi due tour organizzati al Master 1000 di Parigi Bercy nel 2024 e qualche settimane fa al Master 1000 di Madrid, l’iniziativa si è consolidata come un format capace di unire il viaggio, la scoperta di nuove città e la partecipazione dal vivo ai grandi appuntamenti del circuito, proponendo viaggi sempre più intriganti.
    I prossimi tour in programma per il 2025Per il proseguo del 2025 Tennis On Tour ha in programma cinque nuove tappe:
    1) Wimbledon (in fila per i biglietti)2) ATP 250 Umago3) Cina (ATP 500 di Pechino e Master 1000 di Shanghai)4) ATP 500 di Vienna5) Master 1000 a Parigi La Défense
    Due di questi viaggi – Umago e Wimbledon – sono in scadenza, con le iscrizioni ancora aperte soltanto per pochi giorni.
    Tra tutti il viaggio più imperdibile è rappresentato da Wimbledon, il tempio del tennis per tutti gli appassionati, con la particolarità di vivere la celebre “queue”, la fila per prendere i biglietti, un rito collettivo tanto faticoso quanto iconico che consente di acquistare i biglietti per il torneo più importante al mondo e di farlo assieme ad un gruppo di persone uniti dalla passione per il tennis.
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    Il servizio di Ivanisevic, l’urlo di Pescosolido. Il Bonfiglio sprinta con i “suoi” figli d’arte

    Emanuel Ivanisevic, 17 anni, ha superato all’esordio nelle qualificazioni del Trofeo Bonfiglio il bresciano Federico Sartori. Papà Ivanisevic ha vinto il titolo a Milano nel 1988 (foto GAME)

    Di padre in figlio. La legge universale che trasmette la passione per il tennis di generazione in generazione benedice il Trofeo Bonfiglio numero 65 e gli assicura una partenza sprint. Il primo dei protagonisti messi in risalto dalla terra rossa del Tc Milano Alberto Bonacossa è Emanuel Ivanisevic, figlio di Goran, ex n.2 ATP e vincitore di Wimbledon nel 2001. Il 17enne croato, ancora di poco fuori dalla Top 100 mondiale junior, ha superato in due set il bresciano Federico Sartori, classe 2008 e allievo di un altro Sartori, Max (omonimo, non parente). 7-5 6-0 il risultato finale di un incontro nel quale Emanuel è partito sotto, costretto a rincorrere fino al 5-2 dal quale ha infilato una striscia di 11 game consecutivi. Rimonta costruita sul bel servizio “di famiglia” e sul drittone potente, ma anche su varie e disinvolte discese a rete (da highlights una “veronica” stretta pregevolissima). Mancano ancora un po’ di malizia e un po’ di misure – diversi errori gratuiti specie in avvio – per ricalcare fin da subito le orme di Goran, che in via Arimondi vinse il Bonfiglio nel 1988. Eppure centimetri, colpi e numeri non mancano, come hanno visto gli appassionati di Milano (i più piccoli si sono già accaparrati anche l’autografo).
    In assenza di Goran (comunque atteso in settimana in caso di passaggio del figlio al tabellone principale), al TCM c’era anche Ivan Ljubicic, come nel ‘96 quando perse al 1° turno da wild card. L’ex n.3 ATP, già coach di Roger Federer e oggi (anche) commentatore tv, ha passato gran parte della giornata in via Arimondi. Prima osservando Ivanisevic Jr, poi il figlio Leonardo. Quest’ultimo opposto a un altro figlio d’arte, l’azzurro Mattia Pescosolido, a sua volta ‘erede’ di Stefano, già gladiatore di Davis, n.42 ATP nel ‘92 e vincitore del Bonfiglio nell’88 (l’anno dopo Ivanisevic). I due genitori sono rimasti seduti a venti passi l’uno dall’altro mentre i figli si sono sfidati per due ore e 17 minuti fino al definitivo 6-3 4-6 11/9 in favore dell’azzurro. Un match chiuso dopo due match-point non sfruttati sul 9-7 e grazie a un bel servizio vincente, arma letale insieme al diritto lungo tutto l’incontro. Poi l’urlaccio di gioia, liberazione e ‘garra’ pura. Ivanisevic e Pescosolido-Ljubicic, due istantanee a restituire lo spessore del Trofeo Bonfiglio e a incastonare un programma da 44 partite complessive distribuite su 10 campi. Uno schedule che comprendeva la bellezza di 54 italiani, 19 promossi al secondo turno, 6 ragazzi e 13 ragazze. Si riprende domenica mattina, dalle 9, con altri 47 match. Il forfait del primo favorito delle qualificazioni maschili, lo spagnolo Sergio Planella Hernandez, ha promosso già al turno decisivo il piemontese di Chivasso Adriano Botta, bravo a superare al fotofinish il brasiliano Francisco Fontes Damorim (4-6 7-6 10/6) in due ore e 13 minuti. Domenica tempo anche per la definizione del tabellone principale, al via con i match di primo turno da lunedì (ingresso gratuito e diretta streaming su SuperTenniX e sulle pagine ufficiali del TCM su Facebook e YouTube). È appena cominciato ma questo Bonfiglio va già fortissimo.
    TUTTI RISULTATI DI GIORNATATabellone qualificazioni maschili, primo turnoA. Botta (ITA) b. F. Fontes Damorim (BRA) 4-6 7-6 10/6, E. Simon (FRA) b. P. Iallonardo (ITA) 6-1 6-0, J. Olar (USA) b. C. Pizzolante (ITA) 6-2 6-0, P. Aunion (ESP) b. D. Chiappini (ITA) 6-4 6-3, D. Amarandei (ITA) b. D. Manoloff (BUL) 7-6 6-1, H. Koyama (JPN) b. M. Cappellari (ITA) 6-2 6-4, D. Kisimov (BUL) b. C. Zucchini Solimei (ITA) 7-6 6-2, L. Teunissen (NED) b. A. Armella (ITA) 6-0 6-1, E. Ivanisevic (CRO) b. F. Sartori (ITA) 7-5 6-0, J. Dembo (AUS) b. E. Gallo (ITA) 6-3 6-2, I. Ibarrondo Suarez (ESP) b. I. Rota Sperti (ITA) 6-2 6-2, P. Ricci (ITA) b. L. Storck Franca (BRA) 1-6 6-3 13/11, A. Zagars (LAT) b. G. Boi (ITA) 3-6 6-2 10/7, N. Walters (ESP) b. F. Pugliese (ITA) 6-1 6-3, P. Bonivento (ITA) b. M. Carrier (GBR) 2-6 6-2 10/7, L. Berto (ITA) b. M. Todoran (ROU) 6-4 4-6 10/7, M. Kalabishka (UKR) b. M. Messina (ITA) 6-0 6-0, D. Tazabekov (KAZ) b. T. Mascaretti (ITA) 6-1 6-0, J. Smejcky (CZE) b. E. Canevari (ITA) 6-0 6-0, R. Kastsiukevich b. G. Volpi (ITA) 6-2 6-2, E. Gonzalez (ESP) b. E. Bratomi (ITA) 6-0 6-1, J. Lenders (SUI) b. O. Sassone (ITA) 6-0 7-6, M. Pescosolido (ITA) b. L. Ljubicic (CRO) 6-3 4-6 11/9, R. Neimanis (LAT) b. M. Rubicondo (ITA) 6-1 6-1, P. Chabalgoity (BRA) b. L. Leti Messina (ITA) 6-1 6-1, J. Chlodnicki (POL) b. L. Archenti (ITA) 6-0 6-3, E. Carrascosa Diaz (ESP) b. G. Albieri (BRA) 7-5 3-6 10/7, T. Miranda (BRA) b. V. Didoni (ITA) 6-2 6-3, A. Gatoto (BDI) b. M. Pagano (ITA) 7-5 6-2, G. Matijasic (SLO) b. L. Balducci (ITA) 2-6 6-4 12/10.
    Tabellone qualificazioni femminili, primo turnoV. Proietti (ITA) b. B. Giorgetti (ITA) 6-2 6-1, E. Allegra (ITA) b. R. Formica (SUI) 6-4 7-6, E. Scaldalai (ITA) b. E. Crippa (ITA) 6-2 6-0, G. De Angelis (ITA) b. L. Guerresco (ITA) 4-6 6-4 10/6, Y. Zocco (ITA) b. M. Filardi Louza Vieira (ITA) 6-2 6-0, C. Stella Ferrazzoli (ITA) b. V. Comi (ITA) 6-4 5-7 10/1, V. Mavero (ITA) b. V. Medina (ITA) 6-1 2-6 10/5, S. Baslilar (FRA) b. G. De Grisogono (ITA) 6-2 4-6 14/12, C. Montenet (ITA) b. A. Troise Mangoni (ITA) 6-0 6-3, F. Paoletti Agosti (ITA) b. E. Lazzini (ITA) 6-1 6-2, D. D’Amico (ITA) b. N. Ballotta (ITA) 6-0 6-1, C. Castracani (ITA) b. F. Galli (ITA) 6-1 6-3, V. Vignolini (ITA) b. S. Alekseeva (SUI) 6-3 6-4, B. Francesconi (ITA) b. A. Celle (ITA) 6-4 7-6. LEGGI TUTTO

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    “Il doppio è in declino da 15 anni”: la dura critica di Nicolas Mahut al circuito ATP

    Nicolas Mahut nella foto – Foto getty images

    Nicolas Mahut, uno dei più grandi specialisti del doppio dell’ultimo decennio, ha lanciato un severo monito sullo stato attuale della disciplina nel tennis professionistico. Il veterano francese, che ha appeso la racchetta al chiodo la scorsa estate dopo Wimbledon per poi annunciare un ultimo tour qualche settimana fa, ha espresso in un’intervista a Eurosport France la sua preoccupazione per la salute di un circuito che, a suo avviso, sta progressivamente languendo sotto molti aspetti.
    “Sono passati circa quindici anni da quando è iniziato il declino di questa disciplina,” ha dichiarato Mahut. “Da quando i giocatori di singolare hanno iniziato a concentrarsi esclusivamente sulla loro carriera individuale e a giocare molto meno il doppio… principalmente a causa dell’aumento esponenziale del montepremi nel singolare. È lì che ha iniziato a perdere un po’ di interesse.”
    Il tennista di Angers, che ha deciso di abbandonare la sua attività in singolare nel 2019 per concentrarsi esclusivamente sulla modalità a coppie, ha evidenziato come l’attenzione riservata al doppio vari significativamente a seconda delle culture tennistiche: “È vero che lo sguardo che oggi si posa sul circuito di doppio non è lo stesso ovunque. A differenza di quanto accade nei paesi anglosassoni come Stati Uniti, Inghilterra o Australia, dove esiste una cultura del doppio più importante, in Francia la situazione è piuttosto denigrata. Spesso, il giocatore che non ha avuto successo nel singolare è quello che si trasferisce al doppio.”
    Questa critica severa lascia intendere che il circuito del doppio sia diventato una sorta di rifugio per quei giocatori che non possiedono le abilità necessarie per guadagnarsi da vivere come singolaristi. Una percezione che, secondo Mahut, è ulteriormente rafforzata dalla mancanza di promozione adeguata: “Un altro grave problema è che, all’interno del circuito ATP, il doppio non viene promosso a sufficienza, nonostante ci sia moltissima gente a cui piace questa disciplina. Possiamo vederlo, ad esempio, nell’importanza che ha il punto di doppio in Coppa Davis.”
    L’ex numero 1 del mondo di doppio si mostra particolarmente pessimista quando guarda al futuro della disciplina: “Sono piuttosto pessimista se penso al futuro del doppio all’interno del circuito, poiché le decisioni che vengono prese negli ultimi tempi non sono a favore del suo sviluppo.”
    Ma c’è ancora speranza di cambiare questa situazione? È la domanda che si pongono gli stessi doppisti negli ultimi quindici anni. Secondo Mahut, sarebbe importante riunire tutti coloro che hanno esperienza nel circuito per recuperare la brillantezza di una disciplina storica che non può essere lasciata morire. Il francese fa riferimento a quanto accaduto con il doppio misto agli US Open, dove la disciplina è stata praticamente marginalizzata.
    “Bisognerebbe fare qualcosa di diverso in termini di programmazione e in termini di comunicazione rispetto al doppio,” suggerisce Mahut. “Questo non ha nulla a che vedere con i social media, dove ci sono sempre più immagini, ma non si promuove mai un doppio a meno che non ci sia un giocatore di singolare coinvolto. Durante un Masters 1000, per esempio, bisogna riflettere su quando collocare un doppio. Siamo tutti d’accordo che ci piacerebbe vedere un Tsitsipas o un Rune giocare in doppio, sono sicuro che gran parte del pubblico verrebbe a vederli, perché amano vedere questa disciplina.”
    Le parole di Mahut risuonano come un campanello d’allarme per il mondo del tennis, che rischia di perdere una componente fondamentale della sua tradizione se non saranno prese misure concrete per valorizzare e promuovere in modo adeguato. La speranza è che le sue critiche costruttive possano stimolare un dibattito serio sul futuro di questa disciplina, che ha regalato al tennis alcuni dei momenti più entusiasmanti della sua storia.
    Marco Rossi LEGGI TUTTO