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Lega A – Genova: fra i feriti il massofisioterapista dell’Alma Trieste

Lega A - Genova: fra i feriti il massofisioterapista dell’Alma Trieste

Ci sono anche due triestini tra i feriti del terribile crollo del ponte di Genova, che ieri ha scosso l’intero Stivale. Si chiamano Federico Cerne, 34 anni, massofisioterapista dell’Alma pallacanestro, ricoverato in codice giallo all’ospedale Villa Scassi del capoluogo ligure, e la sua compagna, Rita Giancristofaro, 41 anni, agente immobiliare, runner, originaria dell’Abruzzo, in prognosi riservata nel nosocomio Galliera, sempre a Genova.Erano in vacanza in Liguria, sembra in visita da alcuni parenti dell’uomo. Da quello che si è appreso, al momento dell’incidente, stavano andando a visitare l’Acquario di Genova. La loro auto – anche se nemmeno i sanitari sono riusciti ancora a precisare con certezza la dinamica – si sarebbe trovata in transito sul ponte, quando la voragine li ha risucchiati. Il loro mezzo avrebbe fatto un volo di circa 70 metri. «Se così fosse – ha commentato Paolo Cremonesi, direttore del Pronto soccorso del Galliera, dove si trova Giancristofaro – la donna, in particolare, è stata davvero miracolata». La coppia infatti è stata trasportata d’urgenza in due ospedali diversi. Al Galliera, uno dei grandi complessi ospedalieri, ubicato nel quartiere Carignano, è arrivata la compagna di Cerne. Le sue condizioni sono apparse fin da subito molto gravi. La donna ha riportato un politrauma. È stata ricoverata in codice rosso e operata per alcune ore da chirurghi e ortopedici. Per fortuna nel violento impatto a terra la quarantenne non ha perso alcun arto. Le operazioni che ha subìto hanno riguardato l’addome. I medici hanno cercato di arrestare un’emorragia interna. Tra le diverse fratture che ha riportato, la più grave, come ha spiegato il direttore sanitario del Galliera, Giuliano Lo Pinto, ha riguardato il femore, «che è stato riallineato». «Ma – specifica ancora Lo Pinto – sarà necessaria una seconda operazione». Da una prima valutazione «gli interventi sembrano essere andati bene, siamo ottimisti», ha commentato ancora il direttore sanitario. La donna resta comunque in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione. Solo oggi si potranno tirare le somme e capire se è davvero fuori pericolo. I familiari, che vivono a Lanciano, in provincia di Chieti, hanno appreso nel primo pomeriggio che la donna era rimasta coinvolta nel disastro e successivamente sono stati raggiunti da comunicazioni ufficiali diramate dalla Prefettura. Partiranno questa mattina alla volta di Genova. Risultano meno allarmante invece le condizioni di Cerne, trasportato in codice giallo, appunto, a Villa Scassi, uno dei tre più importanti nosocomi genovesi, che si trova nel rione Sampierdarena. Il 34enne, che lavora principalmente per la squadra di basket triestina, considerato una delle figure di riferimento a livello sanitario del team, avrebbe riportato minori traumi rispetto alla compagna ma comunque molteplici fratture. Trascorrerà la notte nel reparto di Ortopedia. A fare immediatamente visita a Cerne sarebbero stati anche i suoi zii che, da quanto sembrerebbe, vivono a Genova.L’amministratore delegato dell’Alma pallacanestro, Gianluca Mauro, sentito il padre di Cerne al telefono, ha confermato che il trentaquattrenne è vigile, «il peggio è passato», e al momento si trova sotto morfina. «Ho parlato con il padre (che è subito corso a Genova non appena ha saputo la notizia, ndr), Federico non si ricorda bene se prima dell’incidente si trovassero in auto sopra o sotto il ponte – ha specificato -. Sicuramente nei prossimi giorni si potrà capire meglio come sono andate le cose». Come detto infatti non è stata ancora accertata la dinamica dell’incidente. Secondo quanto hanno appreso i medici Cerne e Giancristofaro stavano attraversando il ponte, non si sarebbero dunque trovati sotto all’enorme struttura in cemento. Come i due siano stati estratti dall’auto e se siano riusciti a muoversi da soli, questo deve essere ancora appurato. Questa mattina i bollettini medici potranno fornire ulteriori informazioni sulle condizioni dei due triestini che sfortunatamente si sono trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

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