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A1 F – Costanza Verona si presenta al Geas

A1 F - Costanza Verona si presenta al Geas

Il nuovo innesto del reparto esterne dell’Allianz Geas è Costanza Verona, playmaker palermitana di 170 cm classe 1999, che l’anno scorso ha vestito la maglia della Fixi Piramis Torino. Francesca Gambarini, diretta a Carugate dopo 9 stagioni da rossonera, ha detto arrivederci e dunque sarà Verona a dare supporto a Giulia Arturi in cabina di regia. Giocatrice molto dinamica e tenace, la regista siciliana ha sviluppato il proprio gioco attorno ad una duplice dimensione: sa dare il giusto impulso alle rotazioni di palla, garantendo fluidità di gioco, ed è capace di ferire individualmente le difese avversarie, specialmente in penetrazione.

 

Figlia d’arte – sua madre è Simona Chines, ex giocatrice di serie A con il Verga Palermo –, Verona si è fatta le ossa nel vivaio della Andros Palermo, con la quale ha ottenuto la promozione dall’allora serie A3 alla A2. La sorella Marta, ala nata nel 1994, ha continuato a giocare a Palermo. Per le categorie Under 18 e Under 20, Costanza passa a Battipaglia: il primo anno, vince il titolo di Mvp delle finali nazionali e viene inserita nel miglior quintetto della manifestazione, risultato ripetuto nel secondo anno, coronato anche dallo scudetto. Costanza esordisce giovanissima in A1 con Battipaglia nell’annata 2016-17, correndo una stagione da 5,5 punti di media. In Piemonte, la play, in 14,4 minuti di utilizzo medio, ha prodotto 3,7 punti, 1,3 assist e 1,1 rubate. Verona è una delle playmaker della nazionale Under 20, con la quale sta concludendo la preparazione agli Europei di Sopron, in Ungheria, in programma dal 7 al 15 luglio. Verona ha vestito per la prima volta la maglia dell’Italia nella categoria Under 15, a partire dalla quale non ha mai mancato un appuntamento. Nel 2016 ha partecipato all’Europeo Under 16, conquistando il bronzo; con l’Under 17 ha vinto l’argento mondiale, prima di far parte della selezione per l’Europeo Under 18.

 

Durante una pausa dagli impegni azzurri, l’abbiamo intervistata:

 

Cosa ti ha spinto a scegliere l’Allianz Geas?

 

“Ho innanzitutto apprezzato molto il progetto della società, intenzionata a costruire qualcosa di serio in A1: l’idea di far parte di una squadra competitiva e pronta ad un buon campionato è stimolante. Mi entusiasma la possibilità di essere allenata da Cinzia Zanotti, grandissima giocatrice e ora coach”.

 

Lo scorso inverno, con Torino, hai affrontato in amichevole il Geas: come ti è sembrato allora e che ricordo particolare porti?

 

“Ricordo di essere rimasta colpita dal vedere una squadra di A2 così affiatata in campo. Il loro gioco era di alto livello e ben orchestrato; inoltre, l’ambiente e l’atmosfera Geas sono notoriamente tra i migliori”.

 

Come valuti la tua esperienza biennale in A1, vissuta tra Torino e Battipaglia?

 

“La stagione di Battipaglia è stata la mia prima lontano da casa: quell’anno è stato pieno di emozioni e inaspettato: sono arrivata in squadra come terzo playmaker e sono riuscita a guadagnare minuti lungo il campionato, fino a terminarlo da prima portatrice di palla. A Torino, ero la seconda play dietro Ilaria Milazzo e nello stesso ruolo c’era anche Sofia Marangoni: spero di aver dato nel migliore dei modi il mio contributo alla squadra”.

 

Quali sono i tuoi punti di forza tecnici? In quali aspetti e aree del tuo gioco senti invece di poter ancora migliorare?

 

“Un mio elemento forte è l’uno contro uno, sia in penetrazione, sia concludendo in arresto e tiro, anche da tre punti. Il mio desiderio è diventare una playmaker d’alto livello e imparare a fare certe particolari letture tipiche del ruolo”.

 

Raccontaci dei tuoi trascorsi nelle giovanili della nazionale. In particolare, come hai vissuto il ritiro pre-Europeo Under 20 che si sta per chiudere? Quali saranno le ambizioni dell’Italia in Ungheria?

 

“Il gruppo azzurro di cui faccio parte è estremamente coeso: io e le mie compagne abbiamo sempre giocato insieme a partire dalla categoria Under 15. La squadra è molto competitiva: abbiamo tentato di prepararci al meglio per gli europei di luglio. Spero di essere convocata, per provare a dare una mano a raggiungere un obiettivo importante”.

 

Stai studiando? Hai qualche hobby o interesse particolare?

 

“Mi sono diplomata al liceo classico e lo scorso anno a Torino mi sono iscritta alla facoltà di Scienze Politiche. Nell’anno a venire, proseguirò nel mio studio, iscrivendomi però ad una università telematica, per continuare nel mio percorso e contemporaneamente avere più flessibilità per concentrarmi sulla pallacanestro. Quando non studio e non gioco, mi piace ascoltare musica, leggere libri e guardare film”.

 

Hai iniziato a giocare a Palermo, la tua città natale. Cosa ti ha spinto verso il basket?

 

“Ho iniziato quando avevo 4 o 5 anni: mia mamma, Simona Chines, allenava in quella società. Ho trascorso lì tutti gli anni delle giovanili, fino al mio trasferimento a Battipaglia, dove ho fatto sia l’Under 18 sia l’Under 20”.

 

Che cosa pensi di poter dare alla squadra nella prossima stagione?

 

“Penso di poter dare il mio contributo sia dal punto di vista dell’intensità sia per far raggiungere al Geas il miglior risultato possibile”.

 

Coach Cinzia Zanotti commenta così l’arrivo di Verona in rossonero: “Ora che siamo risalite in A1, vogliamo comunque continuare a dare valore alla nostra identità di squadra: abbiamo sempre puntato su giovani giocatrici italiane e Costanza Verona si inserisce alla perfezione in questo quadro. È un investimento sia per la società sia per lei: è una playmaker già abituata a giocare nella massima serie, che viene a Sesto per aggiungere ulteriore esperienza al proprio bagaglio. Necessitavamo di un supporto nel reparto di regia e Verona, contraddistinta da entusiasmo e voglia di lavorare, fa al caso nostro. Si integrerà rapidamente all’interno del gruppo: rispecchia esattamente le nostre caratteristiche identitarie. È una giocatrice con anche punti nelle mani: questa indole offensiva è ben emersa nelle due stagioni precedenti, soprattutto in quella trascorsa a Battipaglia. Dovrà occuparsi per lo più della gestione dei ritmi e dei giochi della squadra, senza perdere aggressività e personalità”.

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