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A2 F – Giovanna Pertile, nuovo acquisto dell'Alpo Basket

A2 F - Giovanna Pertile, nuovo acquisto dell'Alpo Basket

Incontriamo Giovanna Pertile, neo giocatrice dell’Ecodent Point Alpo, a Cutigliano, sull’Appenino Pistoiese, dove è impegnata come istruttrice al Gek Galanda Camp. 

Giovanna, perché l’Alpo Basket? «Perché mi ha cercato e quando qualcuno ti cerca è sempre un privilegio. In più, dopo il campionato che ha disputato l’Alpo quest’anno, è stato semplice dire di sì. La speranza è quella di replicarlo e quindi di partire con un obiettivo grande e ti assicuro che dà tanto entusiasmo partire con davanti un traguardo così». 

Siete pertanto chiamate a disputare una stagione importante: «È ovvio che dopo un campionato come quello da poco terminato ci si aspetti tanto ed è giusto che sia così. È bello comunque avere delle nuove sfide da affrontare».

Pur con caratteristiche diverse, dovrai sostituire in quintetto Elisa Mancinelli. «Certo, ho caratteristiche diverse però penso che ci si possa adattare: diciamo che ho tanta voglia di giocare, pertanto sono pronta a far tutto ciò che mi verrà chiesto».

La squadra non è stata stravolta per cui voi nuove non farete fatica ad integrarvi. «Esatto, ho già giocato con Veronica Dell’Olio e pertanto problemi di questo genere non ce ne saranno, secondo me».

Scendere dall’A1 alla A2 non lo vivi come un declassamento? «Il mio primo pensiero dopo le “sfighe” che ho avuto è quello di giocare. Lo colgo pertanto come un punto di partenza e di rilancio per la mia carriera e cerco di viverlo serenamente».

Che tipo di giocatrice sei, cosa ti piace fare in campo? «Non ho una risposta precisa, diciamo che mi piace far giocare la squadra: prima degli infortuni il mio punto forte era l’uno contro uno, adesso magari l’esperienza. In A2 comunque credo e spero di farmi valere anche spalle a canestro, ad esempio».

Da ultimo, come e perché hai iniziato a giocare a basket? «In realtà non è stata proprio una scelta voluta: ho iniziato perché avevo la palestra vicino a casa. Provengo comunque da una famiglia di sportivi, mia mamma giocava e quindi ho iniziato col minibasket al Favaro per poi passare alla Reyer dove è iniziata la mia carriera».

A proposito, a che punto è la tua carriera? «Potrei dirti di essere a metà strada, dato che ho 26 anni ma, avendo perso quasi due anni per gli infortuni, mi reputo ancora giovane e quindi ho ancora molto da imparare e tanta voglia di fare». 

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