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Ciclismo, Dumoulin attacca l'Uci: “Caso Froome gestito malissimo”

ROMA – “Il modo in cui è stato gestito il caso di Chris Froome è semplicemente un caos”. Tom Dumoulin, vincitore del Giro d’Italia 2017 e secondo classificato nell’edizione 2018, proprio alle spalle del leader del Team Sky, attacca duramente l’Uci per la gestione del caso Froome, che ha corso per otto mesi sub judice in attesa della sentenza sulla positività al salbutamolo riscontrata alla Vuelta dello scorso anno. La vicenda si è risolta nelle ultime ore, con la sentenza che ha scagionato il keniano bianco proprio qualche istante dopo l’esclusione chiesta dagli organizzatori del Tour de France. “L’intera faccenda è davvero sfortunata, in realtà non è quello di cui il ciclismo ha bisogno in questo momento. Ora è stato assolto e ne prendo atto, ma è stata gestita malissimo. Questo sta influenzando la reputazione del nostro sport, molto probabilmente i tifosi torneranno ad allontanarsi dal ciclismo per una storia così stupida. Sono molto triste”.

UCI: BISOGNA RISPETTARE FROOME – L’Unione Ciclistica Internazionale invita a rispettare il leader del Team Sky, per voce del presidente David Lappartient. “A pochi giorni dal via del Tour de France, dico ai tifosi che la decisione sul caso Froome è stata presa in modo serio, sulla base dei rapporti di esperti. E’ una decisione che va rispettata, così come vanno rispettati tutti i ciclisti in gara, Chris Froome compreso. Chiedo ai tifosi: rispettate e proteggete tutti i corridori in tutte le corse, a maggior ragione al Tour de France. La Wada ha scritto il 28 giugno all’Uci per informarci che il dossier Froome e tutte le relazioni allegate non contengono violazioni del regolamento mondiale antidoping. La procedura è stata particolarmente lunga perché il caso era complesso: è stato rispettato il diritto alla difesa del corridore. Il 4 giugno sono stati depositati i documenti da parte della difesa, la decisione finale è stata annunciata lunedì: da parte nostra abbiamo cercato di contenere al massimo i tempi. Capisco possa dare adito a perplessità il fatto che la decisione sia arrivata pochi giorni dal Tour de France e subito dopo le indiscrezioni circa il respingimento dell’iscrizione di Froome al Tour. I tempi però li ha dettati la Wada, che ha comunicato la propria posizione sul caso, ripeto, il 28 giugno. A quel punto l’Uci ha solo redatto la decisione finale e l’ha comunicata nel più breve tempo possibile, vale a dire lunedì”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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