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Froome resiste e si prende il Giro: Tripla Corona

Mikel Nieve ha vinto la ventesima tappa del Giro d’Italia 2018, da Susa a Cervinia di 214 km. Lo spagnolo, che proprio oggi compie 34 anni, ha preceduto per distacco Gesink e Ciccone. Chris Froome mantiene la maglia rosa, che porterà a Roma nella passerella finale di domenica: il britannico conquista così, anche se non ancora ufficialmente, il suo primo Giro d’Italia dopo quattro Tour de France e la Vuelta. L’obiettivo di entrare nel club della Tripla Corona, dunque, è stato raggiunto. Inutili i tentativi di Tom Dumoulin, che ha cercato di attaccare negli ultimi 5 km ma che non è riuscito nell’impresa di far saltare il campione nativo del Kenya. Crolla invece Thibaut Pinot, terzo alla partenza ma totalmente fuori classifica dopo una giornata nerissima: sul podio sale Miguel Angel Lopez. Froome è il quinto atleta britannico a vestire la maglia rosa dopo Mark Cavendish (nel 2009, 2011 e 2013), Bradley Wiggins (nel 2010), David Millar (nel 2011) e Simon Yates, ma è il primo a salire sul gradino più alto del podio al termine delle 21 tappe. Domenica tappa finale a Roma con arrivo ai Fori Imperiali, giusto epilogo per un Giro epico, vinto con merito da un Chris Froome che ha dato spettacolo, conquistando così per la prima volta in carriera la maglia rosa.

Dumoulin, il cuore non basta: il Giro 2018 è di Froome

Frazione caratterizzata da una fuga, partita dopo una trentina di km dal via, composta da ben 27 corridori, tra cui spicca un Elia Viviani a caccia di punti fondamentali per mantenere fino a Roma la maglia ciclamino. Lo sprinter della Quick Step fa il suo dovere ai due traguardi volanti, con il primo GPM di montagna che screma il gruppetto (Nieve, Woods, Conti, Brambilla, Lammertink, Ciccone, Grosschartner, Mohoric, Visconti, Bouwman e Gesink i superstiti), arrivato ai -70 km con un vantaggio di 5’30’’ su un peloton trascinato dagli Sky e dagli Astana. Sul Col Saint Pantaleon arriva il primo colpo di scena di giornata: nonostante un’ascesa non impossibile (pendenza media 7,2%, massima al 12%), va in difficoltà fin dai primi tornanti Thibaut Pinot, che era partito da Susa con il podio in tasca grazie alla sua terza piazza. Il francese arranca, sale a passo da amatore e perde un’enormità in pochissimi km (10’ in altrettanti km), dicendo addio alle sue ambizioni di podio. Poco dopo Semon, nel tratto più duro del secondo GPM di giornata, scatta Nieve, inseguito da Ciccone, Brambilla e Gesink. Nel gruppo maglia rosa, in ritardo di oltre 8’, ci si giocano le prime tre posizioni del podio, con Lopez e Carapaz in duello aperto per terzo posto e maglia bianca. Nieve prosegue solitario la sua ascesa verso Cervinia, arrivando a braccia alzate per il quinto successo da pro, il terzo al Giro dopo quelli di Gardeccia nel 2011 e Cividale del Friuli nel 2016. Dietro si rivede il Team Sky che ha regalato tante soddisfazioni a Froome al Tour, compatto in testa al gruppo a mantenere un ritmo indiavolato per controllare ogni tentativo di attacco. Dumoulin rompe gli indugi a 6 km dall’arrivo e con un paio di scatti tenta di impensierire Froome, che però resta sempre in controllo e non va mai fuori giri, rimanendo attaccato al gruppetto che comprende anche Oomen, Carapaz, Lopez e Pozzovivo. Al quarto tentativo, il campione in carica olandese va in crisi e viene a sua volta attaccato da Carapaz e Lopez, a caccia della seconda piazza. Negli ultimi 3 km non succede nulla, il finale è tutto di Froome, che diventa il primo britannico a conquistare il Giro. Dumoulin, nonostante cuore e coraggio, chiude secondo a 46” e salva la seconda piazza dagli attacchi di Lopez, che si ‘consola’ con il podio e la maglia bianca di miglior giovane. 


Fonte: https://sport.sky.it/rss/sport_ciclismo.xml


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