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F1 | Ad Hockenheim, tornano di moda gli ordini di scuderia

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Gli ordini di scuderia in Formula 1 hanno generato e genereranno sempre molte polemiche. Se Mercedes, nel Gp di Germania, ha chiesto “solo” di congelare le posizioni di testa, in casa Ferrari eravamo rimasti a quelle dichiarazioni, post Austria, di Maurizio Arrivabene:” Nessun ordine di squadra, lasciate in pace i ragazzi”. Ad Hockenheim, il team italiano smentisce il supporto a Kimi Raikkonen e si contraddice, compiendo un deciso passo indietro.

Il messaggio radio di Jock Clear

Prima dell’arrivo della pioggia, sotto le sollecitazione di un nervoso Vettel, il muretto box della Ferrari ha, con diversi giri di parole, chiesto a Raikkonen di lasciar passare Vettel. Il pilota finlandese lo ha fatto sia pur lasciando intendere che sarebbe stato più corretto che gli venisse chiesto in maniera esplicita.
La strategia di Kimi Raikkonen, a prescindere dalla pioggia, sarebbe stata sulle due soste, ma Vettel sembrava non avere il passo per superare in pista il campione del mondo F1 2007. Le indicazioni sul degrado degli pneumatici e sulle alte temperature alle spalle della Ferrari n.7, hanno fatto sorgere in Sebastian Vettel “la pretesa” di avere strada libera per dettare l’andatura.

Al giro 39 è arrivato il messaggio radio per Kimi Raikkonen: “Kimi, sono Jock Clear. Dovresti gestire meglio le gomme e siete su diverse strategie”. “Se volete che lo faccia passare, chiedetemelo chiaramente”, la risposta di Raikkonen. “Fallo appena possibile”, la chiusura di Clear.

Libertà di correre o ordini di scuderia?

Per la rincorsa all’iride, il passaggio di Vettel su Raikkonen è legittimo. La lotta per la conquista del titolo piloti è molto serrata e anche un paio di punti potrebbero far la differenza. Per ragioni di coerenza, c’è da chiedersi, tuttavia, perché è accaduto qui e non nel Gp d’Austria. Oggi come a Spielberg, infatti, il finlandese stava facendo la sua gara, già pesantemente condizionata dalla tattica degli strateghi della Ferrari, ovvero quella di marcare a uomo Hamilton nella sua rimonta.

La Ferrari, nonostante la posizione di vantaggio, ha temuto l’avversario ed è ricaduta in quegli errori di strategia che hanno minato la rincorsa al titolo nelle ultime stagioni. Al riguardo Kimi Raikkonen, terzo al traguardo, ha chiarito la sua posizione: “Vettel? Ci sono delle regole chiare interne alla squadra, però in quel momento le spiegazioni che mi arrivavano dai box non erano limpide. Io avevo la velocità ed era un momento di gara in cui ero idealmente sulle due soste”.

La Mercedes “congela” 43 punti inattesi

In Mercedes si fa festa per una insperata doppietta. Il morale di Bottas non sarà certamente alle stelle dopo la vittoria del compagno di squadra, scattato dalla quattordicesima posizione in griglia. In regime di safety car, Bottas è stato richiamato in pit lane per montare le ultrasoft. Il finlandese ha provato l’attacco al compagno di squadra, affiancandolo sul lungo rettilineo ma la Mercedes lo ha richiamato:“ Valtteri, scusa ma devi tenere la posizione”.

Ai microfoni, il finlandese non ha fatto trasparire la delusione per gli ordini ricevuti dal muretto ma ha indicato nell’ingresso della safety car il momento in cui gli è sfuggita la vittoria: ”Abbiamo portato a casa il massimo bottino di punti possibile e da parte mia non c’è alcun risentimento“. In merito all’ordine di squadra Bottas ha dichiarato: “E’ stata una decisione totalmente sensata. Abbiamo battagliato solo il primo giro. La gara l’ho persa con la safety car. E’ entrata in pista in un momento pessimo quando avevo appena cambiato le gomme. Purtroppo le cose non sono girate nel verso giusto per me oggi”.

Comprensibile l’ordine di scuderia a Bottas, considerando la tempesta perfetta di eventi che ha aiutato le due Mercedes a trionfare nel Gp di Germania. Oggi, più che mai, appare chiaro il ruolo dei due finlandesi nel ricoprire la posizione di seconda guida. Validi scudieri dei quattro volte campioni del mondo, uomini chiave nella lotta al titolo costruttori, costretti a farsi da parte per la gloria dei compagni di squadra.

I prolungamenti contrattuali, del resto, si firmano soprattutto così.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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