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La Force India è salva. Cosa succederà ora: dai nuovi piloti al nome del Team


Il Team Force India è salvo: dopo soli 11 giorni di amministrazione controllata, una cordata di investitori canadesi guidata da Lawrence Stroll (padre di Lance pilota Williams) ha annunciato che prenderà il controllo finanziario e gestionale del team.

Nonostante il quarto posto ottenuto lo scorso anno nella classifica Costruttori, Force India ha dovuto affrontare diversi problemi economici all’inizio dell’anno, dovuti anche e in buona parte alla situazione del patron Vijai Mallya. Questi, infatti, è accusato dalle autorità indiane di frode fiscale, e non può lasciare l’Inghilterra. Lo stato di amministrazione controllata era stato caldeggiato da diversi membri del team, tra cui il pilota messicano Sergio Perez, che poi tramite social ha spiegato: “Lo faccio per non fare perdere il posto di lavoro a centinaia di persone”. L’arrivo degli investitori canadesi, peraltro già da tempo in trattativa, ha sicuramente calmato le acque, almeno sul piano economico. Infatti, dopo aver stabilizzato l’attuale situazione del team, il nuovo board potrà dare un importante boost al team, vista la mole di capitale detenuta dai suoi membri. Stroll stesso è uno dei più grandi businessmen al mondo, grazie all’attività che svolge con Tommy Hilfiger. Ci saranno però diversi fattori da affrontare in futuro; eccone alcuni.

QUALE SARA’ IL NOME DEL TEAM?

In primo luogo, dovremo aspettarci un cambiamento del nome del team nella prossima stagione, che starebbe a simboleggiare una nuova identità. Legato a questo c’è sicuramente un altro aspetto fondamentale: la capacità di attrarre sponsor. In quest’ottica, la rete di relazioni di Stroll Sr. Nel mondo della moda sarà sicuramente fondamentale, visto che ha già contribuito in passato a portare in F1 marchi come appunto Tommy Hilfiger o Pepe Jeans. Inoltre, il nuovo team potrebbe rappresentare un buon investimento per un brand che cerchi visibilità, visto l’aumento dell’audience negli ultimi anni. E’ molto incerto il futuro dello sponsor attuale BWT, che “colora” le due vetture di rosa. Vedremo come i nuovi proprietari si muoveranno con il marchio tedesco.

QUALI SARANNO I PILOTI?

Un altro aspetto importante è quello dei piloti. Quasi sicuramente (e non potrebbe essere altrimenti) Lance Stroll sarà uno dei due drivers 2019, e resta da scegliere il suo team mate. Il problema sta nella consistenza della coppia attuale: pur essendosi scontrati spesso in passato, Perez e Ocon hanno dimostrato di poter essere due uomini squadra e di saper portare a casa i punti quando questi contano davvero. Molto probabilmente la scelta sarà tra loro due.

Con la mossa dell’amministrazione controllata, Sergio Perez sembra voler rimanere in squadra, anche perchè lui stesso porta molti sponsor. La Force India per lui rappresenta la miglior occasione per raggiungere il podio in gare particolari (vedi Baku 2018), dal momento che nessun top team finora ha mostrato interesse per lui in ottica futura, vista anche la sua età.

La situazione di Esteban Ocon sembra essere invece un po’ più complicata, trattandosi di uno Junior Driver Mercedes. Il suo cartellino appartiene a Toto Wolff, il quale stava facendo di tutto per portarlo temporaneamente alla Renault, prima della mossa a sorpresa del team transalpino, che si è aggiudicata Daniel Ricciardo. A questo punto, Mercedes potrebbe spingere per averlo come pilota titolare in Force India come contropartita per la fornitura di power unit. I due Stroll potrebbero avere idee diverse!

Si era ventilata anche l’ipotesi di Robert Kubica, che avrebbe potuto seguire la famiglia canadese. Lance avrebbe sviluppato con lui un’ottima relazione lavorativa in Williams, e certamente Robert potrebbe aiutarlo nel suo percorso di apprendimento. Resta però un’ipotesi molto più debole rispetto a quelle di Ocon e Perez. Probabilmente il polacco avrebbe più possibilità di diventare titolare in Williams dopo l’enventuale partenza di Stroll.

L’IMPORTANZA DEL SALVATAGGIO DELLA FORCE INDIA

A parte tutte le dinamiche di mercato e finanziarie di cui sopra, bisogna anche considerare l’importanza del salvataggio del team Force India. Si tratta infatti di un team storico, nato dalle ceneri della Jordan, che aveva debuttato nel Mondiale nel 1991. Mallya aveva rilevato il team dalla fallimentare Spyker nel 2008, e dopo un primo anno di rodaggio, i primi risultati positivi sono arrivati già nel 2009, con la vittoria sfiorata a Spa da Giancarlo Fisichella, secono dietro a Raikkonen solo perchè la sua vettura non disponeva del Kers, presente invece sulla Ferrari. Negli ultimi due anni, il team si è classificato quarto alle spalle solo dei top team, a dimostrazione delle ottime capacità nonostante il budget ridotto.

Liberty Media, inoltre non può certo permettersi di avere meno di venti vetture in pista, se davvero vuole aumentare il valore della F1 in futuro. Vedremo cosa ci riserverà il prossimo anno, ma per il momento è sicuramente importantissimo che un team così resti a far parte del Mondiale.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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