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Piloti Ferrari F1: chi mettereste nel vostro dream team? Due soli nomi…


Finalmente il grande annuncio è arrivato: nel 2019 Charles Leclerc sostituirà Kimi Raikkonen alla guida della Ferrari. Il finlandese, invece, chiuderà (presumibilmente) la carriera con due anni alla Sauber Alfa, scuderia che lo aveva portato al debutto in F1. Il monegasco diventerà così uno dei piloti più giovano ad approdare a Maranello. Approfittando dell’occasione, il profilo ufficiale Instagram di F1 ha proposto un collage di diversi piloti Ferrari tra cui sceglierne due per costruire il proprio team ideale. Andiamo a scoprirli insieme.

Charles Leclerc

Classe ’97, indicato da molti addetti ai lavori come il futuro della Scuderia Ferrari, approderà a Maranello nel 2019 dopo un anno di apprendistato in Sauber Alfa, in cui è approdato dopo aver dominato la GP3 e la F2. Ha già mostrato tutte le sue doti in pista, ora dovrà mostrare di saper reggere la pressione che arriva inevitabilmente quando si guida una Rossa.

Niki Lauda

Viennese classe 1949 dal carattere spigoloso ma schietto, Lauda vince con il Cavallino due Mondiali nel ’75 e nel ’77, ma resterà per sempre nel cuore di tutti gli appassionati per il coraggio mostrato nella stagione 1976. Disputa la prima stagione completa con la March in F1 nel ’72, e due anni dopo passa a Maranello, anche grazie alla mediazione di Clay Regazzoni, che era stato suo compagno di squadra alla March. Nel ’75 arriva il primo titolo, grazie a 5 vittorie e nove pole position. L’anno successivo è in lotta per il mondiale con James Hunt, quando il primo di agosto è vittima di un terribile incidente al Nurgburgring, in cui la sua 312 T2 prende fuoco e per alcuni giorni lotta tra la vita e la morte a causa di ustioni e lesioni polmonari gravissime. Rientra incredibilmente in settembre a Monza, e perde il titolo solo all’ultima gara al Fuji, in cui ha il coraggio di ritirarsi perchè giudica la pista troppo pericolosa. Si rifà l’anno successivo, con tre vittorie e dieci podi e vince il secondo mondiale. A fine stagione, però, passa alla Brabham di Bernie Ecclestone, senza ottenere grandi soddisfazioni. Ciò lo porta al suo primo ritiro, ma nel 1982 torna a correre con McLaren, e centra il suo terzo Mondiale nel 1984, davanti per un soffio ad Alain Prost. Si ritira definitivamente nel 1985, e oggi è Presidente non esecutivo della Mercedes F1. Dopo i recenti problemi di salute, gli facciamo i nostri migliori auguri di pronta guarigione, augurandoci di rivederlo presto in pista.

Fernando Alonso

Spagnolo di Oviedo classe 1981, approda in Ferrari nel 2010, dopo aver vinto due titoli mondiali in Renault nel 2005 e 2006, davanti al Kaiser Schumacher. Già il primo anno in Rosso arriva vicinissimo al Mondiale, perdendolo solo all’ultima gara ad Abu Dhabi, per un errore di strategia del team che favorisce il tedesco della Red Bull Vettel, al primo centro mondiale. In seguito,la superiorità delle vetture messe in pista dagli altri team non gli permetterà mai di giocarsi veramente le sue chances, nonostante la grinta e la classe sempre dimostrate dall’asturiano. Dopo un anno terribile nel 2014, decide di trasferirsi alla McLaren, ma anche qua non riuscirà mai ad esprimersi ad alti livelli a causa dei problemi di un team ormai solo lontano parente di quello degli anni d’oro. Decide allora di guardare altrove: nel 2018 fa sua la 24 Ore di Le Mans, e dal 2019 parteciperà al campionato Indycar per tentare di vincere la 500 Miglia di Indianapolis e ottenere quella Triple Crown (Mondiale F1 o GP di Monaco, Indy e Le Mans) in passato riuscita solo a Graham Hill, e che lo proietterebbe al top del motorsport, cosa che peraltro merita ampiamente.

Jody Scheckter

Ultimo campione del mondo Ferrari prima dell’epoca Schumacher, il sudafricano aveva esordito nel ’72 in F1 con McLaren, ma i primi successi erano arrivati solo due anni più tardi con la Tyrrell. Dopo un anno di transizione con la sfortunata Wolf, nel ’79 approda a Maranello insieme a Villeneuve, e vince il suo primo ed ultimo Mondiale con tre successi all’attivo. Ottiene la certezza a Monza in una festa tutta rossa; l’anno successivo si rivela avaro di soddisfazioni, e Jody decide di ritirarsi. Ad oggi è l’unico sudafricano ad aver vinto un Mondiale di F1.

Gilles Villeneuve

Proveniente dal mondo delle motoslitte, l’Aviatore canadese lascerà un segno indelebile nel cuore dei tifosi della Rossa pur non vincendo mai un Mondiale. Debutta nel Circus nel ’77 nel GP di Gran Bretagna alla guida della McLaren, e viene notato subito da Enzo Ferrari che lo ingaggio per le due stagioni successive. Le sue prestazioni lo portarono inizialmente ad essere aspramente criticato, ma il team fece quadrato e lo difese, e l’aiuto dato a Scheckter nel ’79 gli valse il rinnovo del contratto. Nel 1980 è dato come favorito per la vittoria finale, ma la 312 T5 non è all’altezza degli avversari, Lotus in particolare, e Gilles deve accontentarsi del quattordicesimo posto in classifica. L’anno successivo la Ferrari adotta il motore Turbo e ingaggia Didier Pironi, con cui Villeneuve inizialmente instaurerà un ottimo rapporto. Conquista la prima vittoria stagionale a Monaco, bissando poi in Spagna, ma, anche a causa di alcuni suoi errori dettati dal troppo coraggio, il campionato andrà a Piquet su Brabham. Il 1982 sembra essere il suo anno, ma un incidente nelle prove del GP del Belgio a Zolder lo sbalza fuori dall’abitacolo a 227 km/h. Quando arrivano i soccorsi per Gilles non c’è più nulla da fare, ma il mito dell’Aviatore non tramonterà mai.

Michael Schumacher

Tedesco classe ’69, approda in Rosso dopo aver vinto due Mondiali nel ’94 e ’95 con Benetton. Dopo i primi anni in cui la vettura non è all’altezza degli avversari, il campionato ’99 sembra essere la sua occasione, ma un incidente a Silverstone in cui si frattura la gamba destra lo mette fuori dai giochi. Dal 2000 al 2004, però, è una cavalcata trionfale per Michael e la Ferrari: 5 Mondiali Piloti e 5 Costruttori, con il tedesco a stabilire il record di titoli (7). La superiorità rispetto agli avversari è spesso disarmante, con vittorie matematiche arrivate con largo anticipo sulla fine del campionato (luglio nel 2002, agosto nel 2004). Si ritira a fine 2006, con il record di 91 vittorie totali. La voglia di correre è però ancora tanta, e nel 2010 rientra nel Circus con Mercedes a più di quarantanni. Non ottiene però grandi soddisfazioni (un solo podio a Valencia nel 2012), tranne una clamorosa pole position a Monaco, e a fine 2012 si ritira definitivamente dalla F1, dopo una carriera che sarà difficilmente replicabile.

Jean Alesi

Pilota francese di origini siciliane, Jean entra in F1 nel 1989 e approda a Maranello nel ’91, come seconda guida di Prost. La vettura però non è all’altezza delle aspettative, e fatica ad ottenere buoni risultati. Ottiene la sua unica vittoria in F1 nel GP del Canada 1995, e alla fine dell’anno dovrà far posto a Schumacher. In seguito piloterà per diverse scuderie, fino al ritiro nel 2001, dopo una stagione alla guida della Jordan.

Alain Prost

Francese classe ’55, la carriera di Prost è stata costellata da grandi duelli con Lauda, Mansell, Piquet e soprattutto Ayrton Senna. Soprannominato il Professore, Prost debutta nell’81 su McLaren. Il primo titolo arriva nell’85, ripetendosi poi nell’86. Nell’88 arriverà in McLaren la sua nemesi: Senna, che gli strapperà il titolo. L’anno successivo, però, Prost tornerà alla vittoria dopo il controverso finale di Suzuka. La tensione con Magic è però ai massimi livelli, e Alain decide di accettare l’offerta Ferrari per il ’90, anno in cui si giocherà il titolo fino a Suzuka (di nuovo…), gara in cui Ayrton decide di speronarlo alla prima curva, ottenendo così la certezza matematica del titolo. L’anno successivo la Ferrari non è all’altezza della McLaren, e Alain viene appiedato prima dell’ultima gara per averla definita un “camion”. Il ’92 è un anno sabbatico, prima di tornare in pista con Williams nel ’93 e vincere il quarto Mondiale, superando Jackie Stewart. A questo punto Alain si ritira definitivamente, con 51 vittorie all’attivo, record battuto poi da Michael Schumacher, e oggi superato anche da Vettel ed Hamilton.

Gerhard Berger

Austriaco classe ’59, Berger debutta in F1 nel 1984, e dopo aver ottenuto il primo successo in Benetton nel 1986, l’anno successivo approda a Maranello a fianco di Alboreto, e ottiene due vittorie. Nell’88 la competitività è scarsa, e le rosse ottengono solo una doppietta a Monza, poco dopo la scomparsa del patron Enzo. Alla fine dell’89, Gerhrard viene mandato in McLaren al posto di Prost, e instaura un grande rapporto di amicizia con Senna, e riesce ad ottenere tre vittorie in tre anni. Nel ’93 torna in Ferrari a fianco di Alesi, senza però ottenere grandi risultati, e nel ’96 si trasferisce alla Benetton, con cui chiude la carriera a fine ’97, riuscendo a vincere il GP di Germania.

Juan Manuel Fangio

Argentino classe 1911, morto nel ’95, ha detenuto fino all’avvento di Michael Schumacher il record di cinque Titoli Mondiali vinti. Il primo alloro iridato arriva nel ’51, con l’Alfa, mentre nel ’54 e ’55 vince due Mondiali con la Mercedes, che a fine stagione si ritira per manifesta superiorità. Il passaggio a Maranello avviene per un solo anno nel ’56, e porta ovviamente alla vittoria del titolo,con tre vittorie su sei gare disputate. L’ultimo titolo arriva nel ’57 con la Maserati, prima del ritiro dalle corse avvenuto dopo la stagione 1958.

Rubens Barrichello

Brasiliano, detiene il record di 323 GP disputati. L’esordio nel Circus risale al ’93 con la Jordan, e nel 2000 viene chiamato a Maranello per sostituire Eddie Irvine a fianco di Michael Schumacher. Il suo ruolo di gregario e uomo squadra è spesso fondamentale per la vittoria di gare e campionati. La prima vittoria arriva ad Hockenheim 2000, in cui corona una splendida rimonta dal 18° posto. Negli anni successivi si troverà spesso a dover dare strada al team mate in ottica campionato, ma riesce comunque ad ottenere sette vittorie totali in rosso. Lascia il team nel 2005 per trasferirsi alla Honda, senza però ottenere grandi risultati. Nel 2009 il team diventa Brawn GP,e, sotto la guida di Ross Brawn, ottiene il titolo piloti con Jenson Button. Rubens riesce a centrare due vittorie, di cui una a Monza, dove viene acclamato dal pubblico italiano che non lo ha certo dimenticato. Le ultime due stagioni in carriera le disputa alla Williams senza grandi risultati, prima di ritirarsi a fine 2011, per passare per un anno in Indycar.

Sebastian Vettel

Tedesco classe’87, debutta in F1 al debutto su BMW al GP USA 2007, in sostituzione dell’infortunato Kubica. Il primo successo arriva a Monza l’anno successivo, alla guida della Toro Rosso in una gara bagnata. Nel 2009 passa a Red Bull, e dal 2010 al 2013 è una cavalcata trionfale: 4 titoli mondiali piloti e costruttori, con 33 vittorie totali. L’anno successivo, con l’avvento delle power unit ibride, il team va in crisi, e Seb decide di passare per il 2015 alla Ferrai. Il primo anno coglie tre vittorie, ma il 2016 si rivela disastroso, senza nemmeno un successo. Nel 2017 lotta per il mondiale con Hamilton fino al GP del Messico, ottenendo 5 vittorie totali.

Kimi Raikkonen

Finlandese, soprannominato Iceman per l’apparente imperturbabilità, è l’ultimo pilota ad aver vinto il Mondiale Piloti con la Rossa. Debutta in F1 nel 2001 con la Sauber, per poi passare l’anno successivo in McLaren dove resterà fino al 2006. Ottiene la sua prima vittoria nel 2003 in Malesia, e nel 2005 lotta con Alonso per la vittoria del Mondiale. Nel 2007 passa a Maranello, e, nell’ultima corsa a Interlagos, vince il Mondiale per un punto su Hamilton. L’anno successivo non si ripete, e,a fine 2009, anno in cui vince un solo GP a Spa, annuncia il ritiro dalla f1 per i rally. E’ solo temporaneo però, perché nel 2012 rientra nel Circus con la Lotus, vincendo il GP di Abu Dhabi. L’anno successivo vince il GP d’Australia, e nel 2014 viene richiamato da Ferrari a fianco di Alonso. I risultati sono scarsi sino al 2017, quando ottiene numerosi podi e una pole a Monaco. Nel 2018 a Monza fa segnare la pole con il giro più veloce di sempre. Nel 2019 e 2020 lo vedremo al volante della Sauber Alfa.

Nigel Mansell

Soprannominato Il Leone inglese per la sua guida aggressiva, debutta in F1 nel 1979 a bordo della Lotus come collaudatore per poi diventare pilota titolare a partire dall’80. Nel 1984 passa alla Williams e ottiene i suoi primi successi iridati, senza però riuscire ad arrivare a vincere il titolo. Viene chiamato in Ferrari nel 1989, anno in cui ottiene due vittorie in Brasile e Ungheria. Nel ’90 fa coppia con Prost, con cui non lega e non lo aiuta nella lotta per il titolo, e l’anno successivo torna alla Williams. Nel ’92, finalmente, riesce a conquistare il meritato Mondiale, prima di ritirarsi dal Circus, per migrare negli USA. Verrà richiamato nel corso del ’94, in seguito alla tragica morte di Senna e riesce a vincere in Australia. Da segnalare anche due gare nel ’95 con McLaren a San Marino e in Spagna.

Felipe Massa

Brasiliano, debutta in F1 nel 2002 con la Sauber, team in cui resterà fino al 2005, salvo un anno (2002) da collaudatore Ferrari. Nel 2006 approda da titolare a Maranello, ottenendo due vittorie, e nel 2008 arriva vicinissimo alla conquista del titolo; anzi, è Campione del Mondo per quaranta secondi, ma Hamilton riesce a prendersi il titolo con un sorpasso all’ultima curva del GP di Interlagos su Glock. Nel 2009 è vittima di un terribile incidente durante le qualifiche del GP d’Ungheria, ed è costretto a saltare tutto il resto della stagione. Rientra nel 2010, facendo da gregario ad Alonso, ma non sarà più in grado di vincere un GP. A fine 2013 arriva la separazione da Maranello, e l’approdo in Williams, con una pole position nel GP d’Austria. A fine 2017 si ritira dalla F1, per dedicarsi alla FE, di cui sarà protagonista nel campionato 2018-2019.

Alberto Ascari

Milanese classe 1918, è l’ultimo italiano ad aver vinto un titolo mondiale piloti in F1. In totale vince tredici GP, tutti con la Ferrari. Il primo titolo arriva nel ’52, quando domina la stagione, vincendo sei GP su otto in calendario. L’anno successivo si ripete vincendo cinque GP. Nel ’54 passa prima alla Lancia e poi alla Maserati, senza ottenere grandi risultati. Muore nel ’55, a Monza, mentre prova la Ferrari 750 Sport dell’amico Castellotti, in un incidente all’altezza de Serraglio la cui dinamica non è mai stata chiarita del tutto. In seguito gli venne intitolata la Variante appena successiva al luogo dell’incidente.


Fonte: http://www.circusf1.com/2018/feed


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