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Jim Courier, uno yankee per campione

Per molti è stato un giocatore di baseball prestato al tennis, vuoi per quell’impugnatura della racchetta o per quella potenza inaudita che i suoi colpi sprigionavano: ciò che è certo è che Jim Courier è stato un signor campione del tennis, un giocatore che ha anticipato i tempi e ha fatto della potenza il suo marchio di fabbrica raggiungendo i traguardi più significativi per un tennista professionista.

Più di 500 vittorie in carriera, 4 vittorie Slam (2 Australian Open nel biennio ’92 – ’93 e due Roland Garros nel 1991 e nel 1992), finalista in tutte le 4 prove Major, 23 titoli in singolare di cui 5 Super9 (attuali Masters1000), 6 in doppio, due Coppe Davis nel 1992 e nel 1995 e un totale di 58 settimane passate in vetta al ranking ATP.
Un giocatore versatile in grado di ben fare su tutte le superfici, anche se il suo gioco potente da fondocampo trovava la sua massima espressione sulla terra rossa, con Parigi e Roma che non a caso l’hanno visto trionfare 4 volte in totale. Insieme ad Andre Agassi e Pete Sampras ha rappresentato l’epoca d’oro del tennis statunitense degli anni ’90 e con loro ha dato vita a battaglie epiche. La sua prima affermazione in un torneo del Grande Slam è forse la partita più bella giocata dallo yankee dai capelli rossi: da testa di serie numero 9 batté a Parigi l’allora numero 1 del mondo Stefan Edberg nei quarti di finale in 4 set, il campione di Wimbledon ’91 il tedesco Michael Stich in semi e appunto il connazionale e amico Andre Agassi in finale. Un atto conclusivo memorabile in 5 set e recuperando da uno svantaggio di due set a uno: con Andre lo legava un’amicizia fin dall’adolescenza, quando insieme erano arrivati all’Academy di Nick Bollettieri ed erano diventati giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, dei campioni della racchetta.

Un campione dentro e fuori dal campo, un giocatore sempre corretto e ben voluto da tutti i colleghi: Courier sprizzava energia e potenza in campo ma anche un’innata simpatia negli appassionati di tennis che lo ammiravano battagliare non solo con Agassi e Sampras ma anche con Boris Becker, Stefan Edberg, Michael Chang e Goran Ivanisevic. Un’epoca d’oro del tennis, con tantissimi campioni in grado di arrivare in fondo nei grandi appuntamenti e dire la loro riguardo la vittoria: Big Jim Courier ha rappresentato al meglio questa bellissima decade salutando il pubblico a soli 30 anni, quando questa soglia era veramente critica e portava i campioni ad appendere la racchetta al chiodo.
Un giocatore carismatico e positivo che in campo dava tutto: Courier dopo il ritiro si è scoperto commentatore televisivo e soprattutto capitano Davis degli Stati Uniti, ennesimo e meritato riconoscimento per un campione dal valore assoluto.

Alessandro Orecchio


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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