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Jenny Barazza tra volley e famiglia: “Essere una mamma pallavolista mi rende felice”

Jenny Barazza

Di A.G

Jenny Barazza è un simbolo della pallavolo italiana, come dimostra il suo palmares. Eppure la sua vittoria più bella non è una medaglia, né una coppa. È la sua famiglia. Lo scorso anno è iniziato un nuovo capitolo di una carriera con tante soddisfazioni. La forte centrale veneta, dopo 15 anni di militanza nei club più importanti di Serie A1, ha deciso di trasferirsi in Sardegna per intraprendere un’avventura con il Volley Hermaea Olbia nel campionato di A2 ed occuparsi da vicino dell’azienda avviata due anni fa insieme al marito.

Diventare mamma e continuare a giocare in Serie A non è facile. Ma, dopo la maternità nel 2011, Jenny è tornata più forte di prima, continuando a vincere ed offrire prestazioni di alto livello. Ma la felicità non può passare solo attraverso trofei e medaglie. E Jenny Barazza lo sa bene.


Olbia, campionato di A2. Quali sono i vostri obiettivi per questa stagione?
“La salvezza è il traguardo minimo, ma il nostro sogno è arrivare tra le prime classificate del Girone A, per poi prendere parte alla Pool Promozione nella seconda fase. Partita dopo partita vedremo il nostro livello di gioco e proveremo a fare sempre meglio”.

A volte può essere difficile prendere la giusta decisione di vita per sé e per la propria famiglia. Olbia è una scelta di cuore?
“Olbia è stata una conseguenza di tante scelte che ho fatto nella mia vita, in cui ho messo la famiglia sempre al primo posto. In seguito alla conclusione del mio percorso con l’Imoco Conegliano in Serie A1, Olbia mi ha dato l’opportunità di poter continuare la mia attività, stando vicino ai miei cari. Qui lo scorso anno mi sono trovata molto bene e perciò ho deciso di continuare a giocare con questa maglia, convinta anche dal progetto della società”.

Quali sono le difficoltà di essere allo stesso tempo mamma e pallavolista?
“Sono le difficoltà di tutte mamme che lavorano. Dopo gli allenamenti, corro subito a casa perché con la mia famiglia sto bene e sono felice. Essere mamma e donna di casa mi riempie di orgoglio; perciò, cerco sempre di dare il massimo anche fuori dal campo”.       

Si augura che un giorno sua figlia Luisa possa seguire le orme materne nella pallavolo?
“Me lo auguro, ma l’importante è che sia lei a scegliere. Io cercherò sempre di darle tutti gli strumenti necessari per costruirsi un futuro felice”.

Cosa ne pensa del movimento pallavolistico giovanile?
“In generale vedo poca disciplina. Ci vorrebbe più spirito di sacrificio e più impegno da parte dei giovani, più rispetto verso le società e gli allenatori da parte dei genitori. Solo così i pallavolisti del futuro possono crescere al meglio, allenandosi bene, senza nessun ostacolo da parte della famiglia, e rispettando tutti i valori e il buon senso del caso”. 

Qual è il rapporto con le compagne più giovani e com’è cambiato lo spogliatoio rispetto a quando era agli inizi della sua carriera?
“Adesso vedo tutto da un’altra prospettiva. Ogni anno è diverso, cambiano le personalità nello spogliatoio e ciascun gruppo ha i suoi lati positivi e le sue problematiche. Usando tutta la mia esperienza, cerco sempre di sostenere ed aiutare tutte le mie compagne, specialmente le più giovani nel loro processo di crescita e maturazione”.

È tempo di Mondiali e lei sa bene cosa significa rappresentare il proprio Paese. Qual è stato il segreto dei suoi successi con la maglia azzurra?
“Ovviamente giocare per la Nazionale è un orgoglio incredibile. Quando si indossa la maglia azzurra, c’è un impegno, un sacrificio e un’ansia per le partite maggiore rispetto al campionato. Ciò che ho imparato dalla mia esperienza è l’importanza di allenarsi partendo da subito con un obiettivo ben preciso e cercando di conseguirlo giorno dopo giorno. Un’estate in Nazionale in cui si lavora bene fin dall’inizio porta a risultati quasi certi”.      

Cosa manca all’attuale Nazionale di Mazzanti per lasciare un segno nella storia?
“Credo che a questa squadra non manchi nulla. È un organico giovane con tante qualità. Sono convinta che Mazzanti stia lavorando molto bene per il presente e il futuro, gestendo al meglio le personalità e le potenzialità del gruppo, senza esitare nel fare scelte coraggiose, che io appoggio pienamente”.

Un passato glorioso e un futuro da scrivere. Cosa può ancora dare Jenny Barazza alla pallavolo italiana?
“La pallavolo mi ha dato tanto, ma cercherò di offrire il mio contributo fino alla fine, cercando di mettere tutta la mia esperienza a disposizione della squadra e delle compagne”.


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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