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Mondiali: Italia – Giappone, i giudizi sugli azzurri

Il Presidente Mattarella e con Simone Giannelli

ROMA – I giudizi sugli azzurri dopo Italia – Giappone, gara inaugurale del Campionato del Mondo 2018 di Italia e Bulgaria

Italia che si approccia al meglio alla gara. Nessun patema, gioco subito fluido. Bene a muro (9), bene on attacco 63% 43 su 68, 7 errori, 1 soli muro subito; in ricezione si regalano 3 punti ma complessivamente si chiude al 69% di rice positiva e 26% di perfetta. 2 ace. Unico neo, per essere pignoli dopo un 3-0, le 18 battute sbagliate (11 quelle nipponiche).  

Simone Giannelli: (2 punti, 1 muro) Il suo punto in attacco è un pallonetto delizioso. E’ il metronomo dell’Italia. Serve i suoi con regolarità anche quando la ricezione non è performante. Tiene caldi i centri, non regala al muro giapponese riferimenti: 1 solo block nipponico. 

Ivan Zaytsev: (13 punti, +7 tra vinti e persi. 2 ace, 2 muri, 56% in attacco 9 su 16, 1 muro subito, 2 errori) Poteva perdersi nell’emozione del ruolo e del peso di giocare in casa il debutto iridato. Invece è stato esempio di concretezza, sin dal primo parziale, il suo migliore con un attacco al 100%. Trova 2 ace e mette le mani a muro. Ispirato.

Osmany Juantorena: (11 punti, +7. 1 muro, 14 ricezioni al 7% di perfetta e 57% di positiva, 1 ace subito. Attacco: 59% 10 su 17, 3 errori) Nel primo set regala due imprecisioni a metà parziale ma poi risolve il punto del 16-14. La sua è una gara in crescendo che gli regala anche la soddisfazione di un muro su Ishikawa nel 3° set. Le statistiche di ricezione non lo premiano, ma anche quel fondamentale, come per il servizio, accusa le difficoltà ambientali e la mancanza di punti di riferimento.

Filippo Lanza: (11 punti, +4; 10 su 16 in attacco 62% 2 errori;  27 ricezioni, 74% di positiva, 30% di perfetta, 1 ace subito; 1 muro all’attivo) E’ presenza silenziosa in campo nel senso che c’è ma non si fa notare. Perché fa bene, è concreto. Bravo nel lavoro umile della ricezione con 27 palloni sul suo bagher accusa un ace ma complessivamente tiene al 74% di positiva e 30% di perfetta e in attacco ne chiude 10.    

Simone Anzani: (8 punti, +5; 2 muri, 67% in attacco senza un solo errore: 6 su 9). E’ da subito in partita, un muro e un contrattacco in avvio, nel secondo set ne mette un’altro e firma il break decisivo con un uno due velenoso per i giapponesi: 18 e 19-15. Gara di sostanza.  

Daniele Mazzone: (9 punti, +6; 2 muri, 78% in attacco, 7 su 9, zero errori). Come il suo futuro compagno di club, il centrale piemontese impatta bene sulla gara, come il resto della squadra pecca solo nel servizio. Ne sbaglia due nel primo set e uno nel terzo. E’ la battuta, quest’ultima, che porta avanti il Giappone per la prima volta nella gara: 0-1. Ma, pignolerie a parte, è una bella via di fuga per Giannelli. Nel secondo set il suo parziale migliore: mette un sigillo alla gara degli azzurri con un contrattacco monstre. 75% in attacco, 4 punti.

Massimo Colaci: 10 ricezioni, 70% di positività, 30% di perfette. I giapponesi lo evitano il più possibile. 2 soli palloni nel primo set, 4 nel secondo e nel terzo. Nel secondo è meno preciso, nel terzo una macchina da guerra. Trasmette sempre sicurezza. Si esalta in difesa: il 20-17 del 1° set è un punto suo. In tribuna chiamano out un pallone ma lui lo riceve sulla linea in tuffo. Giannelli ricostruisce un primo tempo per Anzani che chiude punto. 

Gabriele Nelli: Entra per due servizi, ma per cercare di forzare non li mette in campo.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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