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NBA – Lakers ondivaghi tra il pugno duro di Magic e le bugie di Rob

NBA - Lakers ondivaghi tra il pugno duro di Magic e le bugie di Rob

Un ampio reportage di Baxter Holmes di ESPN apre uno squarcio inquietante sui due anni (da marzo 2017 a oggi) in cui il potere, all’interno dei Lakers, è stato detenuto dalla coppia Magic Johnson – Rob Pelinka. Fin dal suo arrivo, Magic amava terrorizzare il personale spiegando che coloro che non erano in sintonia con la nuova gestione potevano andarsene perché lui aveva centinaia di CV sulla sua scrivania.

Per un ex dipendente, l’immagine pubblica di Magic Johnson non ha nulla a che fare con la sua immagine privata. “Si presenta davanti ai fan con molto amore, con quel grande sorriso. Ma lui non è così, semina paura.” A questo proposito, i Lakers hanno dichiarato che non sono state presentate denunce e che l’NBA, che ha predisposto un programma speciale per molestie sul lavoro, garantisce che nulla sia stato segnalato su Magic Johnson. Ma i testimoni affermano che avevano paura delle rappresaglie e pensavano comunque che una lamentela non avrebbe cambiato nulla.

L’esempio più eclatante sull’abitudine di Rob Pelinka di raccontare bugie è quello della scelta al draft di Moe Wagner dell’anno scorso. Gli scout e altri dirigenti erano tutti nella stessa stanza, convinti che i Lakers avrebbero scelto Omari Spellman di Villanova, che era il giocatore di ranking più alto rimasto nelle loro classifiche. Tranne che in un’altra stanza, Magic Johnson e Rob Pelinka decidono finalmente di mettere le mani sull’interno del Michigan, con sorpresa di tutti.

Alla domanda su questa scelta, Rob Pelinka spiegherà che Josh Hart, che ha giocato in NCAA con Omari Spellman, aveva avuto dubbi riguardo quel giocatore. In effetti, Hart aveva parlato per qualche secondo con il GM, assicurandogli che il suo ex compagno era un gran lavoratore, ma probabilmente non era il giocatore più fisico e duraturo.

E se con Mitch Kupchak i Lakers seguivano alla lettera le regole della NBA e tenevano lontani gli agenti, con la coppia Johnson-Pelinka si è arrivati al punto da permettere a Kentavious Caldwell-Pope di passare la notte in galera e di giorno giocare per la franchigia. Una situazione nuova e bizzarra, che sarebbe stata accettata per soddisfare il suo agente … un certo Rich Paul. A quest’ultimo, che è l’agente di LeBron James, si è permesso di lamentarsi bizzarramente di Luke Walton con Adam Silver, all’inizio della stagione; gli è stato anche permesso di volare più volte con la squadra, anche se molti giocatori pensavano che stesse cercando di farli mandare a New Orleans per lo scambio con Anthony Davis.

Magic Johnson e Rob Pelinka hanno gestito il club per due stagioni senza ascoltare nessun collboratore. E’ paradossale, visto che Magic Johnson si è dimesso proprio perché percepiva che Jeanie Buss ascoltasse troppe persone e che fosse impossibile imporre una decisione all’interno del club. Proprio la famiglia Buss è l’altro problema della franchigia. Una catena di comando con troppe persone in cima che rende impossibile prendere decisioni.Così in queste condizioni sarà difficile vedere il club migliorare rapidamente e tornare a imporsi.

 

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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