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Quello che ci porteremo nel futuro della stagione 2018-19

Quello che ci porteremo nel futuro della stagione 2018-19

Con l’attribuzione del titolo 2018-19 alla Reyer Venezia è venuto il momento di tirare qualche somma di una stagione della pallacanestro mondiale lunga come mai finora, e che sappiamo verrà subito surclassata dalla prossima con un calendario infinito. Ecco qualche spunto di riflessione.

Il tramonto degli eroi dei pronostici. Doveva essere la stagione più noiosa di sempre: l’Olimpia Milano non era favorita, aveva semplicemente vinto prima ancora di scendere in campo il titolo italiano. Negli USA lo erano anche i Golden State Warriors con quello della NBA… La morale di questa storiella ci insegna che mercato sempre aperto, numero crescente di partite, eventi che sembrano apparentemente insignificanti rendono impossibile ormai fare dei pronostici attendibili a lungo periodo. Le squadre che arrivano in fondo alla stagione non sono quasi più le stesse che l’hanno cominciata. Indovini, a casa!

Il vissuto uccide Pianigiani ed esalta De Raffaele. Hanno ironizzato in tanti su quel concetto di “vissuto” su cui Simone Pianigiani ha costruito una serie inarrivabile di noiose conferenze stampa. Segno che non basta essere un tecnico vincente per aver diritto di non prepararsi a sostenere un lato mediatico e comunicativo che ormai fa parte di qualsiasi allenatore di primo piano. Questo ovviamente vale anche per Gianmarco Pozzecco: certi atteggiamenti, superato il momento folkloristico e la bonomia che si riserva sempre ai neofiti, diventano un boomerang. Se gli piacerà continuare nel mestiere di allenatore occorre che alla genuinità aggiunga una bella dose di background. E il “vissuto” è la differenza che ieri sera si è vista palpabile tra la Reyer e la Dinamo. La prima ha presentato una continuità di roster e di indicazione tecnica che, quando le energie piuttosto che la tensione emotiva hanno cominciato a vacillare in campo per le due formazioni, ha fatto devastatamente la differenza.

La resa sullo sviluppo della pallacanestro in Italia. Lo spettacolo in campo di gara 7 tra Reyer e Dinamo è stato paragonabile, a nostro giudizio, a quello offerto da Anadolu Efes e Fenerbahçe in SBL (anche loro a gara 7). Ma vuoi mettere lo spettacolo intorno al campo tra i 15.000 della Sinan Erdem Spor Salonu e i 3.500 del Taliercio? Se Brugnaro si arrende e metterà l’aria condizionata nel suo “campetto” in laguna invece che realizzare – lui che avrebbe i titoli di sindaco di Venezia, proprietario della Reyer e proprietario di una grande società come l’Umana – una nuova struttura in grado di moltiplicare per quattro gli incassi vuol dire che abbiamo perso e che ha vinto la Juventus offrendo gratis a 40.000 persone l’ingresso per vedere una partita di calcio femminile con tutto quello che in pochi mesi ne è conseguito.

Il presidente delle Basketball Operations. Ettore Messina si è lanciato su una novità che per l’Italia sarebbe anche un salto culturale molto impattante. Abbiamo il timido e non riuscito esperimento di Federico Pasquini alla Dinamo Sassari che, nei risultati, è costato un anno e mezzo di appannamento per la società sarda. Ma dopo i proclami del martedì in conferenza stampa, Ettore si sta guardando in giro cercando le persone che possano incarnare questo cambiamento radicale che consiste in quelle che, in fondo, sono essenzialmente relazioni umane tra persone di alta professionalità. Non prendiamoci in giro, è solo pallacanestro e sport. Non sarà facile in mezzo a tanti consigliori che propongono amici, amici degli amici, liste di proscrizione e intrecci irripetibili e sedimentati negli anni tra procuratori, giornalisti e dirigenti trovare quel qualcosa di nuovo che Messina va cercando.

 

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