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Intervista: Naz Aydemir Akyol “Il bambino tra le braccia e la medaglia al collo. Che ritorno!” “Firenze la città preferita nel Mondo”

ISTANBUL – Una carriera da vincente coronata con numerosi premi individuali. Naz Aydemir Akyol si contraddistingue per eleganza e precisione nell’arte del palleggio. Dopo lo stop per maternità, la giocatrice turca è tornata ufficialmente sul palcoscenico del volley raggiungendo la finale europea con la sua Nazionale.

Il nuovo campionato è alle porte e Naz è pronta a difendere i colori del Fenerbahce consapevole che sugli spalti ci sarà un nuovo tifoso a sostenerla, il suo Pamir.

Si sono da poco conclusi gli Europei nei quali avete conquistato la medaglia d’argento in una partita infinita contro la Serbia. Avreste mai pensato ad un epilogo simile? “Prima dell’inizio del torneo tutti pensavamo di poter vincere una medaglia, era il nostro principale obiettivo. Certo che se qualcuno ci avesse detto, prima degli Europei, che alla fine avremmo pianto per la vittoria dell’argento, probabilmente nessuno di noi ci avrebbe creduto”.

Oltre alla qualità tecnica, quale è stata la forza della vostra squadra che vi ha permesso di arrivare a giocarvi la finale europea? “Non abbiamo mai smesso di combattere dalla prima all’ultima partita. Abbiamo sempre speso il 100% di noi stesse, ci siamo spremute fino all’ultima goccia di energia che avevamo nel corpo e nell’anima. Non posso non menzionare l’incredibile folla turca che ci ha trasmesso una forza indescrivibile. Giocare di fronte a dodicimila supporters è stata un’esperienza straordinaria. Grazie al loro tifo sugli spalti e al loro supporto ci siamo sentite davvero imbattibili”.

Che significato dai a questa medaglia europea? “Non avrei potuto immaginare un ritorno così bello dopo 15 mesi: il mio bambino tra le braccia e una medaglia al collo. È un qualcosa di incredibile”.

Il 5 novembre 2018 hai dato alla luce Pamir. Quali aspetti del tuo carattere ti piacerebbe trasmettergli? “Se potessi scegliere, vorrei trasmettergli l’importanza di mantenere i piedi per terra, di trovare un motivo per essere felice anche nei momenti più difficili e la bellezza di un cuore pieno di amore per tutte le creature viventi”.

Come è stato il rientro dopo la maternità? “Onestamente, dopo la prima settimana di ripresa, ho pensato di smettere. Sentivo come se le gambe non fossero le mie, non riuscivo a muovermi, avevo un bambino del quale prendermi cura e, tra un allenamento e l’altro, non avevo il tempo per riposare. Poi lentamente tutto si è appianato, il mio corpo ha iniziato ad adattarsi alla fatica ed è andato tutto per il meglio. Una cosa è certa: senza l’aiuto di mia mamma e di mio marito non avrei mai potuto farcela”

La tua ultima stagione col Vakifbank si può definire “pigliatutto”: campionato turco, coppa di Turchia e Champions League. Quest’anno rientri tornando a vestire la maglia del Fenerbahce. “Per questa stagione il Fenerbahce ha creato un team straordinario. Ovviamente, il nostro obiettivo principale è vincere tutto. Sono sicura che vi faremo assistere ad incredibili partite sia in Turchia sia in Champions League”.

Ci racconti, se esiste, come è vissuta la rivalità sportiva in Turchia e soprattutto a Istanbul? “Come in tutto il mondo dello sport, la competizione si sente molto anche in Turchia. Nel volley, e in particolare nel nostro Campionato, la rivalità sportiva è vissuta in maniera forte. È un brivido che ti accompagna per tutta la durata dell’incontro. La rivalità sul campo si riflette direttamente anche tra i fan. I supporters del Fenerbahce sono sempre il settimo giocatore in campo e non fanno mai mancare il loro sostegno dagli spalti. Lo sport senza tifosi non può essere definito tale, la mancanza di fan renderebbe le competizioni magre e incolori. Secondo me, la sana competizione, basata sul fair-play, e il supporto dei tifosi sono i due ingredienti indispensabili dello spirito sportivo”.

Cosa significa per te la pallavolo? “Se mi avessi fatto questa domanda un anno fa, avrei risposto dicendo che per me il volley era tutto. Ora, dopo aver avuto un bimbo ed aver seguito la pallavolo dall’esterno per quindici mesi, posso dirti che è solo un gioco che mi regala molta ambizione ed entusiasmo”.

Ti va di fare un gioco con noi per farci conoscere e scoprire una delle palleggiatrici più forti al mondo? “Ovviamente sì”.

Ottimo, sarà un velocissimo botta e risposta. Partiamo:

Piatto preferito: “Pilav, è un tipico piatto turco”

Ultimo libro letto: Gör Beni di Azra Kohen, un libro turco

Il tuo motto: “Ciò che non mi uccide, mi fortifica”

La tua città preferita nel mondo: “Firenze e, ovviamente, Istanbul”

Il tuo posto preferito a Istanbul: “la mia casa”

La tua canzone del cuore: “All of me – John Legend”

Un messaggio a tutti i tuoi tifosi: “Grazie a tutti per il supporto che mi fate sentire da tutto il mondo, ci vediamo nei palazzetti”


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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