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L’Hermaea Olbia riabbraccia Giulia Moltrasio dopo l’infortunio

Foto Volley Hermaea Olbia

Di Redazione

Il 15 ottobre scorso, la prima stagione in Serie A di Giulia Moltrasio sembra sul punto di diventare una favola. Un’Hermaea Olbia sotto tono è sotto di due set in casa contro Orvieto. Coach Anile mischia le carte e sceglie, in maniera quasi inaspettata, di affidare la regia alla giovanissima palleggiatrice siciliana, semi esordiente nella categoria. La giocatrice palermitana risponde con grande personalità: con lei a dettare i ritmi degli attacchi le biancoblù cambiano volto e in un amen rovesciano l’inerzia della partita fino a comandare sull’8-2 nella terza frazione. Il tecnico ospite Solforati chiama timeout, ma la sua squadra non reagisce.

A questo punto, però, la favola di Moltrasio si trasforma improvvisamente un incubo: dopo un movimento banale, eseguito migliaia di volte per servire una delle schiacciatrici, il suo ginocchio fa crac. In campo, le lacrime, non sono solo di Giulia, ma anche delle sue compagne. In particolare di Emanuela Fiore, che con quel tipo di infortunio, suo malgrado, ha dovuto fare i conti più di una volta. Nonostante una forte reazione emotiva, l’Hermaea perderà quella gara per 1-3, e per Giulia inizierà un lunghissimo percorso di recupero tra riabilitazione, fisioterapia e allenamenti solitari. Dopo quasi dieci mesi il calvario è finalmente terminato, e quel percorso interrotto lo scorso 15 ottobre potrà ripartire nella prossima stagione: anche nel 2019/2020, infatti, Moltrasio sarà nel roster dell’Hermaea.

Nata a Palermo il 7 maggio 1996, Giulia ha iniziato a giocare a volley all’età di 13 anni nelle fila della Mauro Sport. La sua rapida crescita tecnica non è passata inosservata al Marsala Volley, formazione con cui, nel 2013, ha disputato le finali nazionali nella categoria Under 18. Dopo aver partecipato ad alcuni raduni del Club Italia è passata al Termini Volley, rivelandosi elemento preziosissimo della squadra che, nel 2014/15, ha conquistato la promozione dalla Serie C alla B2. In seguito allo spostamento a Palermo del titolo sportivo detenuto dal club imerese, Moltrasio ha sposato la causa dell’Asd Progetto Volley, giocando da titolare per altri due campionati nella quarta divisione nazionale. Lo scorso anno, per lei, il primo approccio alla Serie A con l’Hermaea.

Sono ormai quasi al 100% della mia condizione – racconta Giulia – mi sto alternando tra beach volley e allenamenti in palestra. Mi sento bene, e credo basterà poco per ritrovare il ritmo partita. Voglio riprendere da dove avevo lasciato in quella partita contro Orvieto: anche allora sapevo di non essere la prima palleggiatrice nelle gerarchie, ma il coach mi stava dando un’opportunità e volevo sfruttarla al meglio”.

La mente non può che tornare a quel 15 ottobre: “Fu un fulmine a ciel sereno – ricorda – anche perché capitò dopo un movimento davvero banale, eseguito chissà quante volte negli anni. Inizialmente non ci fu nemmeno dolore. Solo dopo realizzai a pieno quanto successo”. Uno dei primi a soccorrere Giulia fu il padre, stimato fisioterapista, che quel giorno giunse appositamente dalla Sicilia per vederla giocare per la prima volta in Serie A: “Fu importantissima la sua presenza – ammette – non solo perché, ovviamente, sapeva bene come trattare quel genere di infortunio, ma anche perché mi diede grande forza e serenità d’animo. Stava malissimo, ma di fronte a me non lo diede mai a vedere”.

Tutti, in quel momento, si strinsero attorno a Giulia. A cominciare da una compagna di squadra in particolare: “Emanuela Fiore mi è stata davvero vicina,pure lei ha sofferto tanto per degli infortuni gravi e sa come ci si sente. Ci siamo tenute in contatto anche nei mesi seguenti, e ha avuto un ruolo importante anche nella mia scelta di restare a Olbia per un’altra stagione”. Non solo Fiore, ovviamente: “La società mi ha dato grande supporto e mi ha fatta sentire importante, interessandosi costantemente sul mio percorso di recupero. Il presidente mi fece forza raccontandomi di Lucia Bosetti, tornata alla grande dopo un brutto infortunio al ginocchio. Una giocatrice che subisce questo tipo di incidente non è da buttare. Anzi, se lavora bene può tornare anche più forte di prima”.

Durante la sua riabilitazione, tra Rimini e Palermo, Giulia ha continuato a seguire quotidianamente le vicende dell’Hermaea: “Ho sentito spesso sia il coach che le compagne – prosegue – credo che la sfortuna abbia avuto un ruolo importante nell’ultimo campionato. Una lunga serie di risultati negativi, poi, ha fatto sì che venisse meno anche la fiducia. In qualche gara la squadra sembrava che la squadra scendesse in campo con l’idea di essere già battuta in partenza”. La palleggiatrice siciliana proverà a riportare anche il suo proverbiale sorriso: “Coach Anile ha sottolineato spesso quanto gli sia mancato anche questo aspetto nell’ultimo campionato. Un pizzico di spensieratezza non può che giovare alla squadra”.

Ora si ricomincia: “Davanti a me ci sarà Bonciani, una giocatrice importante che è stata anche in A1 – dice Giulia – io cercherò di ritagliarmi il mio spazio. Anche da attaccante, se dovesse essere necessario. L’importante è essere d’aiuto alla squadra. Non sono mai stata così carica”. Per chiudere, un ringraziamento doveroso: “Non ho dimenticato le manifestazioni d’affetto dei tifosi nei miei confronti all’indomani dell’infortunio – conclude – nonostante fossi a Olbia da pochissimo ho ricevuto una marea di messaggi d’incoraggiamento. Anche questo è stato un sostegno importante. Sono davvero grata verso il pubblico dell’Hermaea e spero di ripagarlo con delle belle prestazioni nel prossimo campionato”.

(fonte: Comunicato stampa)


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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