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Qualificazioni Olimpiche: il Brasile va a Tokyo ma soffre l’impensabile; oggi le sfide decisive

Foto: FIVB.com

Di Redazione

GRUPPO A (Wroclaw) – Come prevedibile Polonia e Serbia si giocheranno nella gara decisiva di oggi l’accesso a Tokyo ma per quanto possa valere alla vigilia di uno scontro diretto dove l’unica cosa che conta è vincere, la Serbia ha un ranking migliore. Secco 3-0 (25-14, 25-20, 25-16) ai danni di Porto Rico in 80 minuti di gioco con la solita Boskovic a svettare con 19 punti (16 attacchi e un rate appena sotto il 50%, due muri e un ace) e tutte le altre a reggere la scena. Terzic ruota quasi tutte le giocatrici ottenendo indicazioni un po’ contraddittorie dalla panchina anche contro una squadra che ha fatto una fatica enorme a costruire del gioco accettabile: addirittura tre le alzatrici che Mieles ha provato a mettere in campo sia venerdì che sabato senza ottenere nulla di buono per Enright, appena sette punti e pochissimi palloni davvero efficaci. Contro la Serbia non sarà facile per la Polonia che batte la Thailandia commettendo molti errori ma soprattutto sprecando tante energie sia fisiche che mentali. Le biancorosse vincono solo al quinto set dopo una sfida infinita, 3-2 (25-23, 22-25, 26-28, 25-23, 15-11) che le vede rimontare dall’1-2 e partire nel tie-break con una maledetta paura di sbagliare. La Thailandia ha fatto tesoro dell’unica vera fuoriclasse a disposizione, Nootsara Tomkom, capace di mandare a punti chiunque in particolare nel corso del secondo e del terzo set di fronte a un muro polacco parecchio sbrecciato. La Polonia ha il grande merito di reagire e rimettere in piedi una partita che sembrava mettersi malissimo. Ancora 30 punti per Smarzek (ma anche tanti errori e rate più sul 40% che sul 50%) e 22 per Medrzyk. Il testa a testa tra Polonia e Serbia promette di essere molto intenso ed equilibrato.

GRUPPO B (Ningbo) – La Turchia di Giovanni Guidetti si conferma l’unica avversaria possibile per la Cina. Una bella partita, pur con qualche sbavatura per la Turchia che supera 3-1 la Repubblica Ceca (25-15, 25-22, 21-25, 25-17) dimostrando di sapere giocare una splendida pallavolo. Il cedimento fisiologico nel corso del terzo set, quando la Repubblica Ceca si risveglia evidenziando alcune pecche in ricezione a muro, preoccupa fino a un certo punto considerando il vero problema della Turchia, che è quello di giocare senza la Ismailoglu per il noto pasticcio sui suoi documenti. Fatta di questa necessità virtù, Guidetti continua a preferire la schiacciatrice alla seconda opposta, Ylmaz, e fa molto bene anche se alla fine la solidità al centro di Gunes è quella che spicca di più (22 punti). Repubblica Ceca chiaramente fuori dai giochi così come la Germania che viene ridimensionata pesantemente dalla Cina, 3-1 (25-22, 25-22, 21-25, 25-15) anche se il conto complessivo non chiarisce il fatto che la squadra tedesca sbaglia completamente un solo set, l’ultimo, e in tutte le altre frazioni prova e riesce a dare fastidio alla corazzata di Lang Ping. Germania solida al servizio ma fallosissima in attacco (quanto manca Orthmann!); Cina decisamente più efficace al centro. Ancora significativo l’apporto di Zhu Ting con 21 punti.

GRUPPO C (Bossier City) – Una versione non particolarmente brillante degli USA riesce ad avere ragione di un’ottima Bulgaria garantendosi con una certa sicurezza l’accesso a Tokyo anche prima della terza e ultima gara. Tuttavia per spiegare la partita bisogna considerare un aspetto non secondario: Bossier City è l’ultima città del Mississippi prima del confine con il Texas e anche se El Paso è lontana dodici ore di macchina e circa 1300 chilometri, la notizia della strage nel Walmart dove sono state ammazzate ventuno persone è stata vissuta in modo pesante sia dal pubblico che dalle giocatrici. Prima della partita non si parlava d’altro nemmeno dentro l’arena: un paese ancora una volta davvero sotto shock. In questo clima un po’ surreale Lauren Carlini ha provato a prendere per mano le sue giocatrici, in particolare le più giovani, e portarle al di là dell’ostacolo. USA due volte sotto e due volte pronti a rimontare per chiudere poi al tie-break, 3-2 (21-25, 25-18, 21-25, 25-20, 15-10). Robinson (foto a destra) un po’ meno incisiva dell’esordio, molto bene le due Jordan, Larson (23) e Thomson (19), entrata dopo il primo set al posto della Drews così come la Hill è stata chiamata fuori definitivamente dopo il terzo set. Ancora molto brillante Washington, una certezza al centro. L’ultimo ostacolo per le americane è rappresentato dunque dall’Argentina che reagisce bene alla sconfitta con la Bulgaria regolando per 3-1 il Kazakhstan (22-25, 25-8, 25-20, 25-16).  Lucia Fresco, con 15 punti, è la migliore realizzatrice e sarà sicuramente l’avversaria che gli Stati Uniti, a volte un po’ in affanno, nella chiave di lettura degli attacchi avversari, dovranno riuscire ad arginare.

GRUPPO D (Uberlandia) – Che il Brasile si sarebbe dovuto sudare la qualificazione si sapeva ma che avrebbe dovuto soffrire così tanto con due vittorie al quinto set in due giorni, pur essendo sulla carta ben più forte delle avversarie e pur giocando in casa, non se lo aspettavano in molti. Dopo aver battuto l’Azerbaijan al tie break le verdeoro si complicano enormemente la vita contro la Repubblica Dominicana: dominano i primi due set poi assistono impietrite alla crescita delle ospiti e vivono un quarto set davvero angoscioso. Prepararsi al tie-break in uno stato d’animo del genere dev’essere stato un incubo anche per Zé Roberto che a tratti non è riuscito a dissimulare il nervosismo e la rabbia per l’imprecisione delle sue giocatrici. Tutto quello che era stato costruito nelle prime due frazioni rischiava di andare sprecato e qui il CT brasiliano è stato bravo a parlare alle giocatrici con buon senso e in modo quasi paterno riportandole alla calma. Il Brasile, sull’orlo del baratro, si ritrova e va a vincere una gara importantissima e troppo sofferta. A fine gara Zé Roberto ammette le difficoltà ma preferisce passare ad altri argomenti… “La cosa più importante era conquistare il tagliando per le Olimpiadi e lo abbiamo fatto, ora dovremo sicuramente crescere e migliorare come squadra e individualmente”. Il Brasile è di fatto la prima squadra a qualificarsi al torneo olimpico femminile, 3-2 (25-2, 25-19, 23-25, 18-25, 15-10). Lorenne top scorer con 22 punti, 18 per Gabi. Fantastica per la Repubblica Dominicana la coppia Brayelin-Bethania con rispettivamente 20 e 18 punti a referto.

Nell’altra gara del girone, senza significato, l’Azerbaijan di Giovanni Caprara registra un rotondo 3-0 sul Camerun (25-17, 25-14, 25-20).

GIRONE E (Kaliningrad)Russia e Corea del Sud si avvicinano ad ampi passi verso lo scontro diretto che deciderà quale delle due squadre andrà a Tokyo: se la Russia, padrona di casa, è la superfavorita anche per un’evidente superiorità di carattere tecnico, non va sottovalutata la Corea che anche nel secondo match vinto per 3-0 contro il Messico (25-21, 25-15, 26-24) più che piacere convince. Non una squadra spettacolare ma molto pragmatica quella coreana con un paio di individualità eccellenti, l’esperto capitano Yeon Koung Kim (15 punti) e l’opposto Heejin Kim (13). Chiara la chiave di lettura di Stefano Lavarini che dalla panchina ha mischiato non poco le carte, cambiando alzatrici e opposti, per tenere tutti sulla corda e dare meno punti di riferimento alla formazione avversaria. La Russia dal canto suo archivia la pratica contro il Canada cannibalizzando le avversarie e i loro errori: l’unica statistica che esprime un divario abissale è proprio quello degli errori oltra a una fantastica Goncharova in attacco 21 punti. Finisce 3-0 in 90’ (25-13, 25-21, 25-22). Canada e Messico eliminati, Russia e Corea giocheranno per l’unico posto disponibile che porta alle Olimpiadi.

(Fonte: FIVB.com)


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