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Coronavirus. Senza sport in crisi la carta stampata e la televisione

Coronavirus. Senza sport in crisi la carta stampata e la televisione

Italia Oggi ha condotto un’indagine sugli ascolti delle emittenti sportive e le vendite dei quotidiani del settore.

Cominciamo da Sky, i cui ascolti – stando alle rilevazioni Auditel – sono calati drasticamente. A marzo, Sky Sport Uno ha perso il 56% degli ascolti nelle 24 ore rispetto a marzo dell’anno precedente. Nonostante il +40% di pubblico davanti alla Tv, gli spettatori hanno abbandonato lo sport per la tv generalista.

Leggermente migliori i risultati di Sky Sport 24: il canale di informazione sportiva ha perso quasi il 29% del pubblico televisivo nelle 24 ore rispetto al marzo 2019. Il mese “nero” è però quello di aprile, dove gli ascolti di Sky Sport Uno sono calati dell’89% nelle 24 ore e quelli di Sky Sport 24 del 70% nelle 24 ore.

Riguardo a Sportitalia, il direttore Michele Criscitiello, durante un’intervista a Daily Media, ha detto, in attesa di capire cosa succederà del campionato 2019/20: “noi abbiamo cominciato a trattare lo sport sotto un punto di vista politico, realizzando degli approfondimenti con le figure più influenti dello sport in Italia.

Per tutte le tv sportive questa situazione è molto difficile. Con questi approfondimenti stiamo facendo un buon lavoro, ma con le attività sportive ferme sperimentiamo come tutti un calo della raccolta pubblicitaria.”

Passando ai quotidiani sportivi – per i quali mancano i dati ufficiali Ads –, in base a stime di mercato di ItaliaOggi le vendite in edicola di Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport sono diminuite tra il 50 e il 60% rispetto ai mesi di marzo e aprile 2019.

Per avere un’idea, nel marzo del 2019 le vendite in edicola della Gazzetta ammontavano, in media, a 132.505 copie; quelle del Corriere dello Sport a 62 mila; quelle di Tuttosport a 42.600. Nel febbraio 2020 erano già scese a quota 122 mila copie medie al giorno per la Gazzetta, a 56 mila per il Corriere dello sport, e a 35 mila per Tuttosport, mentre nell’aprile 2020 sono circa la metà.

Il quotidiano torinese Tuttosport ha chiesto la cassa integrazione per i suoi giornalisti dipendenti. Ecco la risposta “L’assemblea dei redattori di Tuttosport, già in solidarietà da mesi, respinge fermamente la richiesta dell’Azienda Nes (proprietaria del quotidiano, ndr) di accedere alla Cassa Integrazione in deroga Covid-19 (Cigd) prevista per l’emergenza virus dal governo”.

Sul fronte della pirateria riguardo giornali, riviste e libri, secondo quanto riporta l’Ansa nella giornata del 28 aprile, dopo la denuncia di Fieg e Agcom sono stati chiusi su Telegram 20 canali da 450.000 iscritti attraverso i quali venivano diffuse illecitamente decine di migliaia di copie pirata.

Al pieno della sua potenzialità, fino a ieri il calcio valeva ricavi diretti per 5 miliardi di euro e altri 12 miliardi di ricavi dall’indotto. Toccherà vedere se ed in quanto tempo, una volta messa a riposo la pandemia – e non sarà facile avere un vaccino a disposizione – si riuscirà a tornare ai vecchi livelli.

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/


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