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LBA – Rissa tra tifosi 2018: chieste diciotto condanne

LBA - Rissa tra tifosi 2018: chieste diciotto condanne

Quel pomeriggio del 22 aprile di due anni fa, nelle vicinanze del PalaDozza scoppiò una maxi rissa prima della partita tra la Virtus Bologna e Pallacanestro Varese. Guerriglia senza esclusioni di colpi, con uso di armi improprie aste, cinture, bastoni, lame. Il bilancio finale parlò di un ferito, accoltellato a una gamba, trentotto denunce, dieci daspo e due obblighi di dimora.

Da ieri si va verso la conclusione del processo: per venti di loro, la Procura ha chiesto, in rito abbreviato, condanne che vanno da un anno a un anno e otto mesi (oltre a due assoluzioni). Gli altri diciotto coinvolti, invece, erano già usciti dal processo grazie a precedenti patteggiamenti. Si tratta in tutto di 32 persone del gruppo ‘Arditi Varese’ e 6 bolognesi.

La ricostruzione del pubblico ministero Rossella Poggioli comincia con gli ultra lombardi che, poco prima dell’inizio della partita, erano scesi dalle loro auto di fronte a un bar vicino al Paladozza e, armati di spranghe, catene e manganelli, si erano scagliati contro gli ultra della Virtus Bologna.

Il gruppo era stato bloccato dalla polizia, identificato dalla squadra Tifoserie della Digos e sottoposto a perquisizione personale; perquisiti anche i mezzi, dove erano spuntate catene, mazze, manganelli telescopici e coltelli, tutti sequestrati.

Tutti i fermati, recita il capo di imputazione, indossavano passamontagna, sciarpe, cappelli con visiera, felpe con cappucci e occhiali da sole «per rendere difficoltose le loro identificazioni». Creando, durante gli scontri con oggetti contundenti, «un concreto pericolo per le persone». Sentenza il 18 marzo.

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