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Harley-Davidson: in atto una guerra per il potere

è protagonista di uno dei periodi più difficili e oltremodo delicati della sua lunga storia. Ci sono importanti sfide future da affrontare – il 2021 era stato indicato come un anno di svolta per il marchio – ma anche un presente funestato . E adesso la Casa di Milwaukee (le cui azioni sono ai minimi storici) è costretta a fronteggiare anche un duro scontro all’interno del Consiglio di amministrazione che potrebbe portare alla nomina del 3° CEO in breve tempo, dopo la rimozione di Matt Levatich in favore di Jochen Zeitz, membro del consiglio di lunga data nominato ad interim lo scorso 28 febbraio.

Cosa succede a Milwaukee

La nortizia,  sta facendo in fretta il giro della rete: Harley-Davidson Inc si trova sotto attacco da parte di uno dei suoi investitori, il fondo Impala Asset Management, che possiede 1,9 milioni di azioni Harley, ovvero l’1,2% dell’azienda. Lo scopo, inizialmente, era quello di inserire due figure all’interno del top management del più antico e noto produttore di motociclette d’America. Harley ha respinto le nomine, sostenendo che non avrebbero portato nuove competenze. Impala critica con decisione la società per aver perso quote di mercato e aver ottenuto rendimenti scadenti; e nel frattempo, sta cercando di creare sinergie all’interno del Consiglio di amministrazione per imporsi (e quindi, forse, rilevare il brand). Inoltre, con le azioni in forte ribasso, Harley-Davidson (società quotata in borsa) è ora particolarmente esposta al rischio di scalate, rispetto, ad esempio, ad appena qualche mese fa.

Cosa può riservare il futuro?

Le prossime settimane potrebbero essere quindi decisive per il futuro della Casa di Milwaukee, anche (e soprattutto) in relazione alle strategie produttive da intraprendere per uscire dalla crisi. Come noto, infatti, proprio in questo periodo – con l’arrivo dell’elettrica  e delle novità  – si sta cercando di operare un rinnovamento importante all’interno di un brand tradizionalmente conservatore e legato alla propria storia. In caso di passaggio di consegne, si proseguirà su questa strada? Probabilmente sì, cambiare rotta potrebbe rappresentare potenzialmente un disastro. Non si escludono, però, politiche commerciali più aggressive, e/o maggiormente allineate alle attuali politiche USA.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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