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Essendo la linguistica la mia materia (quella germanica in particolare), provo a fare un pò di chiarezza sull’argomento.

La lingua madre di Jannik è il dialetto della Val Pusteria, che è uno dei molteplici dialetti delle valli altoatesine, ognuno con le sue varianti specifiche.
Quella è la lingua che ha parlato fin dall’infanzia, in famiglia, con gli amichetti, coi paesani, ecc… (io che parlo un’ottimo tedesco, ho sentito un paio di interviste di Jannik in dialetto al TG Alto Adige ed ho capito a fatica un 50%).

Ha raccontato in un intervista di aver frequentato elementari e medie alla scuola tedesca, opzione preferita dalle famiglie germanofone della regione (per i parlanti italiano c’è la scuola italiana).
Lì Jannik ha imparato il tedesco “standard”, che ovviamente parla benissimo essendo la lingua-radice del suo dialetto, ma comunque non è la sua madrelingua. In questa scuola l’italiano era insegnato come lingua “secondaria” diciamo così, e immagino che a parte le ore di lezione Jannik lo parlasse poco e niente fuori da scuola, e sicuramente non in modo fluente.

Poi la superiori (mi pare fosse ragioneria, che non ha ancora finito) le ha fatte alla scuola italiana, più o meno in concomitanza con l’arrivo a Bordighera.
Lì all’inizio, per stessa ammissione sua e di Piatti, ha avuto un pò di problemi a parlare italiano, ma facendo “full immersion” è ovviamente migliorato moltissimo.
Adesso credo parli un’ottimo italiano, il discorso è abbastanza sciolto ed ha un discreto vocabolario, ma ancora si sentono alcuni calchi linguistici dal pusterese/tedesco (tipo quando dice: “con” tredici anni sono andato a Bordighera e non “a” tredici anni, perché traduce in italiano la preposizione tedesca).
E ogni tanto si sente qualche divertente inflessione ligure!

A questo punto, alla fatidica domanda: ma Jannik è italiano o no? io risponderei che:
– linguisticamente sicuramente non lo è d’appartenenza;
– culturalmente direi che oggi si mescolano la componente germanico/tirolese d’origine e quella italiana “d’elezione”, dal momento che ha scelto fin da piccolo di crescere ed allenarsi nella italianissima Bordighera, (dove però allo stesso tempo circolano persone di ogni parte del mondo, motivo per cui Jannik parla anche un inglese molto buono).

In conclusione, io credo che quando lui dice di sentirsi italiano sia sincero. Perché è stata una sua scelta, e una parte significativa del suo percorso di vita. Avrebbe potuto allenarsi in Austria, ma non lo ha fatto.
Dopodiché mi sembra ormai evidente che il ragazzo abbia già una dimensione internazionale notevole (e non parlo solo di popolarità, ma soprattutto di mentalità), per cui nel suo caso “cittadino del mondo” potrebbe essere forse la risposta definitiva! ?


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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