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Tennis, Parigi e il rischio blocco: la paura del Roland Garros

PARIGI – I pazienti in terapia intensiva restano oltre il 35%, la soglia che il ministro che non deve essere oltrepassata. “Se questo superamento delle soglie, che in questa fase è stato osservato solo per 24 ore, verrà confermato nei prossimi giorni, non avremo altra scelta che collocare Parigi e la periferia interna nella zona di massima allerta da lunedi”. Così aveva detto giovedì scorso il ministro della Salute, Olivier Véran.

Oggi dovrebbe essere presa la decisione, e gli ultimi dati della Public Health France mostrano solo un leggerissimo miglioramento sul fronte delle persone attualmente in terapia intensiva. Non abbastanza per ridurre in modo significativo la quota di pazienti Covid in queste unità di terapia intensiva che il ministro aveva stabilito al 35%. Gli organizzatori del Roland Garros hanno le orecchie bene alzate: una serrata di Parigi non può non influenzare anche il torneo, e sottovoce la possibilità è stata fatta passare tra atleti e coach. La seconda settimana del Roland Garros è oggettivamente a rischio, Djokovic e Nadal sono avvertiti.

D’altronde anche quelli dell’Atp non hanno dimenticato il problema Covid: il presidente Gaudenzi (che vive a Londra) tiene nel cassetto vari piani, anche per quel che riguarda il calendario. Comprese le Atp Finals: se Londra non potesse ospitarle (è l’ultima volta, dall’anno prossimo si va a Torino), c’è chi ha ipotizzato una sede diversa: Astana. O meglio, Nur-Sultan.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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