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Ravenna: Righi sul passaggio del titolo. “Lavatrice per pulire i debiti? Solo illazioni”

Il Pala De André di Ravenna

RAVENNA – Su Il Resto del Carlino di Ravenna, Lorenzo Priviato ha intervistato il Presidente di Lega Volley Massimo Righi che spiega la situazione sul passaggio del titolo della Consar Ravenna alla nuova Consar Ravenna 2030.

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“Lavatrice nel volley? Illazioni”. Senza contare che “la situazione di Ravenna non era così drammatica”.

Massimo Righi, presidente della Legavolley di serie A, fissa alcuni paletti nella vicenda del recente cambio societario del Porto Robur Costa, in liquidazione da febbraio con debiti per 800mila euro, comunque in fase di ripianamento.

Presidente Righi, la Lega era al corrente della situazione di Ravenna? “Eravamo al corrente di tutto”.

Ed è normale mettere in liquidazione una società a campionato in corso? “È normale quando si decide di farlo. E noi avremmo accompagnato quel percorso, come in passato facemmo per altre società. Il problema che di lì a poco è scoppiata l’emergenza Covid”.

Tutto alla luce del sole? “Per noi è importante che i nostri club siano solidi finanziariamente, che non abbiano i piedi d’argilla. I problemi di cassa, come ad esempio uno sponsor che non paga, non sono problemi strutturali. Noi controlliamo i bilanci ogni sei mesi e abbiamo un controllo diretto della situazione. Se un club ha debiti verso la banca piuttosto che un fornitore, non possiamo obbligarlo a ripianarli durante la stagione. Ogni sei mesi controlliamo, ma ci sono anche dei tempi tecnici di intervento. In questo caso ci fu comunicata la messa in liquidazione, poco dopo è arrivato il lockdown e tutto è diventato più complicato”.

Dunque tutto nella norma. “Diciamo che per noi è tutto sotto controllo. È normale che quando un nuovo socio chiede di entrare (Consar; ndr) chieda di ripartire da zero, con una nuova società. È successo per tanti casi precedenti. I club di pallavolo sono ‘srl’ come tutte le società private”.

Anche la Legavolley, dal bilancio al 30 giugno 2019, vantava un credito da Ravenna di 19mila euro. Di che si tratta? “Probabilmente di produzioni televisive. Ma quelli sono debiti verso fornitori, non perdite. La Lega per tutti i club paga e anticipa le riprese televisive, evidentemente a quella data c’era ancora un residuo da pagare”.

Si parla di pratica della lavatrice, in cui le società cambiano per ripulirsi dai debiti. “È un’accusa molto grave, della quale chi la formula può rispondere anche in tribunale. Sono offese e illazioni. Chi parla di lavatrice nel mondo del volley deve firmarsi”.  […]“Nella pallavolo di serie A maschile questa pratica non esiste, negli altri sport non so. Ovviamente non possiamo andare contro la legge: è il codice civile che prevede la possibilità di vendere rami d’azienda, come lo è la cessione di un titolo sportivo”.

La situazione di Ravenna qual era? “Non era particolarmente complessa: ha soldi in cassa, altri che incassa dalla cessione del titolo e con quelli pagherà fornitori e atleti. Resta un debito verso l’Erario, che è rateizzato già da due anni come lo Stato le ha concesso”.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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