in

Superlega: Una Perugia solidissima sbanca Piacenza a suon di muri. 3-0 per Leon e compagni

11ª giornata
Gas Sales Bluenergy Piacenza – Sir Safety Conad Perugia 0-3 (21-25, 22-25, 14-25)
Gas Sales Bluenergy Piacenza: Brizard 0, Rossard 5, Caneschi 2, Lagumdzija 12, Russell 11, Cester 4, Catania (L), Scanferla (L), Stern 4, Antonov 0, Recine 1, Pujol 0. N.E. Tondo, Holt. All. Bernardi.
Sir Safety Conad Perugia: Giannelli 3, Anderson 7, Russo 6, Rychlicki 9, Leon Venero 17, Solé 10, Piccinelli (L), Colaci (L), Plotnytskyi 0. N.E. Travica, Ter Horst, Ricci, Mengozzi, Dardzans. All. Grbic.
ARBITRI: Zanussi, Pozzato.
NOTE – durata set: 31′, 30′, 26′; tot: 87′.

PIACENZA – Bussa un altro colpo Perugia, violento e deciso, Piacenza prova a tenere il passo ma alla fine crolla, evidenziando l’attuale divario tra le due formazioni. Oltre alla vittoria netta colpisce la prova di forza e maturità di Giannelli e compagni. Stavolta non arrivano bombardamenti dai nove metri, anzi la vittoria è frutto di un lavoro corale e preciso. Quasi certosino, la cosa giusta al momento giusto. Da grande squadra. La sensazione è che col passare delle partite Perugia somigli sempre più allo Zaksa dello scorso anno. Muro granitico, specie quello su palla scontata degli avversari, che o blocca o sfuma gli attacchi altrui. Attacco importante ma che “non esagera” cercando il vincente a ogni costo, conscio della forza della propria fase di muro e difensiva. I numeri infatti supportano la sensazione della diretta, perché il tabellino mostra 5 muri subiti e solo 2 (DUE) errori in attacco. Ah, ma chi allenava lo Zaksa la scorsa stagione? Eh si, Nikola Grbic. Se si aggiunge anche che oggi Leon, cercato costantemente dalle battute locali, tiene tutto sommato bene senza subire punti diretti, allora sconfiggere Perugia diventa complicato. Anche in una giornata in cui il servizio produce molti più errori che vincenti o similari, specie fino a metà partita.
Piacenza per due set non demerita e se la gioca (quasi) alla pari. Alterna cose egregie a qualche errore anche macroscopico che Perugia, da buona maestra, evidenzia subito con la matita blu. Il secondo set la formazione di Bernardi ha un paio di occasioni per prendere del margine, tra free ball non chiuse e interventi difensivi tutt’altro che impossibili. Treni non presi, Perugia non perdona e contro le grandi squadre l’occasione non sfruttata diventa peccato mortale.
I PROTAGONISTI – Leon è il top scorer del match con i suoi 17 punti finali, ma soprattutto è l’autore di una prestazione a tutto tondo. Anche difensiva, dove solitamente è meno appariscente. E comunque 3 servizi vincenti giusto per non perdere il vizio dell’ace. Solè è una sentenza, 60% di attacchi vincenti senza errori né murate subite conditi da 4 muri. Ma in generale Perugia ha tutti gli effettivi positivi, e Giannelli sa che può contare anche su Richlickly quando serve. Nella metà campo di Piacenza quasi tutti partono bene per poi infrangersi contro la solidità ospite. Russell sfodera la classica partita dell’ex con un bel 59% in attacco ed è quello più costante, ma sia Lagumdzija che Rossard si affievoliscono alla distanza. Menzione per Scanferla, autore, oltre che della migliore prestazione in ricezione della partita, anche di qualche difesa spettacolare (una di piede con salto del Led incorporato).
SESTETTI INIZIALI – Bernardi schiera RusselL e Rossard in banda, Caneschi e Cester fungono da centrali, Brizard palleggia e Lagumdzija nella sua diagonale, Scanferla giostra da libero. Grbic con il sestetto annunciato, Giannelli e Richlickly in diagonale, Solè Russo al centro, Leon e Anderson schiacciatori con Colaci libero.
LA PARTITA – Nella sfida dei tanti incroci di ex e di parenti (Grbic, Bernardi, Russell e con Recine padre e figlio avversari, il primo dirigente di Perugia, Francesco parte dalla panchina di Piacenza) parte meglio la squadra di casa, che sembra avere un sideout più fluido. Perugia ingrana col giro di battuta di Anderson con un parziale di 0-5 che induce Bernardi a parlarci su (8-10). Si procede a strappetti, gli attacchi non vanno per terra al primo tentativo così gli scambi risultano lunghi e gradit. Solè inizia il suo show a muro, Piacenza accusa un passaggio a vuoto di Rossard (15-18) che si trasforma in 16-20 ancora con un attacco errato interno. Russell prova a suonare la carica per la rimonta, firma il 19-21, ma Leon esce dalla rotazione perigliosa del servizio di Rossard ed è l’abbrivio per il 21-25 finale (errore di Stern che aveva rilevato Lagumdzija). Gli ospiti hanno le polveri bagnate al servizio, iniziano il secondo parziale addirittura con tre errori consecutivi ma Piacenza non allunga, sprecando due “primi tocchi” facili per provare a scappare. E puntuale come una tassa Perugia prima impatta (9-9), poi dopo che Piacenza non chiude una freeball per un nuovo allungo infligge la punizione, sotto forma di muro di Solè su Lagumdzija e un ace “nastroriga” di Leon. Piacenza ha il merito di non abbattersi, trova la parità a quota 18 murando il cubano-polacco e addirittura il sorpasso con Lagumdzija che frena ancora Leon e chiude il contrattacco. Ma contro questa Perugia basta un’imperfezione anche piccola e si paga dazio. Rossard è murato in pipe, Leon trova il suo solito ace quando conta, Bernardi si imbufalisce su una copertura possibile non fatta (20-23). Perugia passa alla cassa (22-25, Richlickly da seconda linea). La partita finisce qui. Bernardi inserisce quasi subito Stern e Recine ma si capisce che Piacenza ha finito la benzina, tanto che prova a fermare l’inerzia (7-9). Ma è tutto inutile, Perugia è un treno in corsa e viaggiare su binari consolidati. Entra anche Pujol per Brizard (10-15) ma ormai è accademia e si aspetta solo il triplice fischio (14-25).



Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


Tagcloud:

Superlega: Gironi e Sabbi decisivi per il successo di Taranto. 3-1 al Cisterna che non trova continuità

Padova, il derby veneto è tuo! 3-0 sui cugini di Verona