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Tokyo2020: Italia in scioltezza, 3-0 al Venezuela. Giannelli e Zaytsev a riposo

5. GIORNATA
ITALIA – VENEZUELA 3-0 (25-22, 25-15, 25-17) tabellino in aggiornamento

TOKYO – Missione compiuta: gli azzurri si assicurano il secondo posto nella Pool A, per un sorteggio dei quarti che arriverà stasera e potrebbe vederli opposti al Brasile o agli Stati Uniti (più difficile, ma non impossibile, l’abbinamento con l’Argentina) nel prossimo match, finalmente da dentro o fuori, in programma il 3 agosto. Il netto 3-0 al Venezuela non ha ammesso repliche, ma i dubbi sulla condizione degli azzurri rimangono: Giannelli e Zaytsev sono stati tenuti a riposo, e se è logico aspettarseli in campo nei match senza ritorno, bisognerà anche capire quale sarà la loro condizione. Tutto questo in un’Olimpiade senza padroni, che ha visto la Polonia prendere ritmo e il Brasile perderne: è ancora tutto possibile, insomma, anche per l’Italia incerottata di Tokyo.

LA FORMAZIONE – Zaytsev parte in panchina, Giannelli idem, Piano sostituisce Anzani. Dentro Sbertoli e Vettori, allora: su quest’ultimo una scelta non solo per preservare lo ‘Zar’ fisicamente, ma anche per dare minuti nelle gambe all’opposto di Parma nel caso il suo utilizzo diventi una necessità duratura.

Matteo Piano

PIÙ –  Primo tra tutti Matteo Piano, che sfrutta l’occasione di ripartire titolare e schianta a terra un numero impressionante di muri vincenti, facendo valere anche la sua intesa con Sbertoli per ciò che riguarda l’attacco. Ancora senza sbavature Juantorena mentre diamo un più anche al primo arbitro, signor Hernan Casamiquela, per aver fischiato accompagnata su un palleggio a due mani di Michieletto, spinto senza muro: lo diciamo col sorriso sulle labbra, ma che serva al talento di Trento per utilizzare quel corpo furbo e micidiale solo quando serve veramente.

I MENO – Una partita filata via liscia come l’olio, se si eccettua il punto a punto iniziale, nel quale forse, a trovare il pelo nell’uovo, Galassi e Vettori sono stati un po’ più opachi rispetto alle sfide precedenti. Con una prestazione più massiccia l’opposto di Parma avrebbe potuto mettere qualche dubbio in più a Blengini riguardo la partita di martedì prossimo.

LA PARTITA – Il Venezuela tiene il ritmo di un’Italia un po’ sorniona fino a murare Juantorena con Valencia per l’8-9 e a rigiocare con Willner il 9-11. Vettori però martella come un fabbro e quando trova l’ace segna il sorpasso sul 14-13. Il break arriva grazie a Osmany ma i sudamericani, che certo non spiccano per doti fisiche, rimangono agganciati. Quando decide che è troppo, ci pensa Osmany: 23-22 in pipe, 24-22 da posto due, chiude il muro di Lavia entrato apposta: 25-22.

Subito 5-1 Italia nel secondo con Michieletto sugli scudi, poi si chiude il muro di Piano e in pochi minuti è 13-6. Il turno al servizio di Juantorena, sempre coadiuvato da un eccellente Piano, chiude virtualmente il parziale fino al 17-7, quando i venezuelani giocano una mezza al centro ma Vettori, spentosi alla distanza, non concretizza la rigiocata. Dentro Lavia per Juantorena ma la fuga resiste fino al 25-15.

Nel terzo rimane dentro Lavia, ma al posto di Michieletto. È Juantorena a sbloccare il set con l’ace del 4-2, poi gli azzurri allungano a metà parziale, sempre grazie al muro. Juantorena si diverte fino al 25-17 finale.


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