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Caso Polo: Dopo le parole del giocatore in esclusiva a Volleyball.it, interviene il dottor De Joannon. “Non posso tollerare che il mio nome sia legato a quello del Sig. De Lellis”

De Joannon e Polo

MODENA – Dopo l’esclusiva di Volleyball.it che ha riportato le prime e uniche parole di Alberto Polo dalla notizia della sua positività (ma d’altronde dove poteva parlare il giocatore, visto che testate nazionali e locali su questo caso, forse il principale caso di doping della pallavolo italiana di sempre, per motivi diversi ma chiari hanno sempre taciuto?) ha scritto alla nostra testata il Dr. De Joannon.

Riportiamo integralmente il testo da lui inviatoci. Nella giornata di domani ulteriori riflessioni sul caso.
Buongiorno
Dopo l’ennesimo articolo da voi pubblicato sul caso Polo che mi chiama in causa, voglio comunicare quanto segue:
A) io sono il Dr. De Joannon e non De Joannon
B) non ho e non ho mai avuto alcun rapporto di lavoro (nè tantomeno extra lavoro) con il Sig. De Lellis, se non per un periodo breve quando l’anno scorso eravamo tesserati per Gas Sales volley. Se il mio nome va associato a quello del Sig. De Lellis è solo per tale motivo; in merito alla vicenda Polo le strade si dividono completamente (e questo il Sig. Polo lo sa benissimo) per cui non posso tollerare che il mio nome sia costantemente legato a quello del Sig. De Lellis nell’ambito di questa vicenda.
C) sono un medico che ha sempre agito secondo scienza e coscienza senza mai violare le regole imposte , in questo caso, dagli organi nazionali e internazionali che si occupano di lotta al doping.
D) non entro nel merito delle altrui sentenze su questo caso, ma per quanto mi riguarda è stata assodata la mia estraneità alla vicenda in quanto è stato riconosciuto che ero all’oscuro dell’assunzione da parte dell’atleta di sostanze proibite.
E) il Sig. Alberto Polo prima di fare dichiarazioni che mi riguardano, deve essere onesto con se stesso perché sa benissimo che il Dr. De Joannon, e cioè il sottoscritto, non era a conoscenza del fatto che lui stesse assumendo medicinali prescritti da altri professionisti. Il fatto che lui presumesse che io lo sapessi è un problema suo; la sentenza parla chiaro su questo punto e questo anche grazie ai messaggi whatsapp da me presentati a mia difesa che evidenziano (tra le altre cose) che il Sig. Polo aveva in mano delle confezioni di medicinali  la cui etichetta chiaramente riportava la composizione delle capsule oltre che l’avviso che potevano dare positività ad un controllo antidoping; confezioni di preparati galenici delle quali io non sapevo fossero nelle disponibilità dell’atleta come confermato anche nella sentenza che mi riguarda grazie ai suddetti messaggi whatsapp. Anche in questo caso se il Sig. Polo non ha letto la suddetta etichetta è un problema suo.
In conclusione gradirei non essere più citato nei vostri articoli su questo dannato caso, a difesa della mia professionalità e dignità morale; il caso per quanto mi riguarda è chiuso; non entro nel merito delle vicende degli altri attori di questa storia  ma esigo da parte di tutti onestá e sincerità, compreso volleyball.it che prima di parlare di “giustizia che merita il giocatore”,  dovrebbe prima informarsi per bene e soprattutto verificare le proprie fonti.
Con preghiera di pubblicazione e rimanendo vigile su eventuali azioni legali se venissero a crearsi situazioni dovessero ledere il mio buon nome.
Distinti saluti
Umberto de Joannon
 


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Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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