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Superlega: I top & flop di regular season… Perugia a mille, Ravenna uno schiaffo alla storia

foto it.depositphotos.com

MODENA – I top e flop di regular season 2021/22 di Superlega a pochi giorni dai play off.
Voti che riferiscono alla prima parte di stagione in rispetto alle potenzialità/attese di ciascun club.

PERUGIA – voto 9
Diavolo (Sirci) e acqua santa (Grbic)
Che dire della Sir Safety? A parte la Supercoppa che è sempre un terno al lotto visto la collocazione in calendario, la squadra di Nikola Grbic fa trasparire a tutti gli effetti quello che è il tecnico serbo: pacatezza, concretezze, lavoro e anche basso profilo. Certo lui – scherzandoci sopra – dopo la Coppa Italia si è auto definito “bravo in quello che faccio” ma c’è del vero nelle sue parole ed è inutile negarlo o nasconderlo cn falsa modestia. 67 punti su 72, 2 solo ko al tie break con due big, un solo altro tie break. Vincitrice della Coppa Italia, qualificata alla Champions League 2022/23, in Semifinale nella attuale Champions, testa di serie dei play off scudetto. Una rosa vincente nel suo insieme, due squadre in una, in cui è evidente la compattezza. Non sempre scontato. Ricordiamo che Travica, per esempio, è “voluto” restare a inizio stagione chiedendo il rispetto del contratto quando originariamente la società aveva altri progetti. Nonostante ciò bravi tutti a gestire il tutto.
La Sir è 1° a muro (2,65 a set) e in attacco (52,7%), seconda negli ace (1,94 a set), 8° in ricezione (25,5%). Leon, 3° miglior realizzatore.

TRENTO – voto 8
Fiducia incondizionata
Nel nostro mistico credo in Angelo Lorenzetti e nella consapevolezza delle qualità dirigenziali del club trentino, c’è un bonus fiducia che non si esaurisce mai. Confessato questo, nessuno forse davvero pensava – al di fuori di Trentino Volley – in una stagione così, dopo il “ridimensionamento”, chi poteva pensare che questa prima fase fosse già di suo così appagante. Squadra fatta e voluta, cambio generazionale a più livelli, varianti tecniche precise, valorizzazione della linea verde. Arriva subito la Supercoppa e Lorenzetti dice “per la Coppa Italia sarà dura qualificarsi tra le otto” poi centra un bronzo nel Mondiale per Club (sfiorando l’accesso alla finale nel tiebreak perso 21-19 con la Lube), quindi l’accesso alla finale di Coppa Italia, forse l’unico vero netto ko stagionale. In Champions è semifinale, altro traguardo da cerchietto rosso. Giudizio positivo per Lavia e c.
Super a muro (2,55 a set, secondi in Superlega) la squadra non brilla in rice, ma sa rimediare.

CISTERNA – voto 7,5
Mai piangersi addosso
Calma e sanque freddo anche nei momenti più difficili. Una stagione a guardarsi alle spalle in classifica perché i piani sono saltati da subito prima con Krick infortunato sin dall’Europeo, Szwarc nelle prime giornate, Maar un mese di out per una caviglia, Lanza che firma per 7 gare ma ne gioca solo 3. La società non ha mai sbraitato, nemmeno quando è stata “costretta” a giocare con una rosa ridotta ai minimi termini. Soli ha unito il gruppo e Baranowicz ha dato l’impressione di togliersi molti sassolini di qua e di là in vari campi di Superlega (anche Rinaldi, a Modena). Doveva essere salvezza, alla fine è arrivato l’8° posto.

MILANO – Voto 7
Quinta forza del campionato
Doveva essere una stagione ad inseguire le big e faticare tra le arrembanti Piacenza (ben altro budget), Monza… Invece l’Allianz nonostante le sempre non poche difficoltà legate a covid19  che ha minato preparazione e cammino, imponendo a tratti un calendario impossibile per la su frequenza, ha conquistato con largo anticipo il primo posto dietro alle top four. Del progetto di patron Fusaro piace la capacità di coach Piazza di fare sempre con quello che si ha. Forse ha reso meno delle attese il campioni olimpico francese Patry, forse qualcosina in meno Ishikawa ma la squadra nel suo complesso ha saputo esaltarsi nel suo capitano Matteo Piano, arrivato alla sua maturità di atleta e uomo ma ancora non passato dalla parte della categoria dei “vecchi”, tanto da risultate di gran lunga il miglior muro della Superlega, nella concretezza di Chinenyeze e nella voglia di fare dello statunitense Thomas Jaeschke alla sua seconda stagione piena consecutiva dopo due anni costellati da infortuni, ma soprattutto, e anche, nella fiducia data ai giovani italiani Porro, Mosca e Romanò.

TARANTO – voto 7
Un Dipinto salvezza
Una salvezza conquistata in questi primi mesi del 2022 con un bel cambio di passo. Taranto ha il merito di non aver mollato la presa incassando 6 punti d’oro quando la lotta si è fatta più serrata superando Piacenza e Modena. L’esperienza di Falaschi ha fatto la differenza  così come la crescita di Stefani nel finale di stagione.

MONZA – Voto 6,5
Precedenza alle donne…
I play off erano l’obiettivo minimo e, onestamente, non credo che a Monza li avessero messi in discussione dopo la passata stagione culminata con una semifinale. Sin qui l’annata è stata legata a filo doppio alla condizione di George Grozer che quando c’è picchia e trascina, quando non c’è tra covid e infortuni si sente, eccome. Al Vero Volley resta l’exploit di Supercoppa con accesso alla finale (grande prova di semifinale, finale non giocata) e la partecipazione alla finale di Cev Cup “grazie” anche all’eliminazione del Kazan – dopo una gara di andata dei Quarti persa in casa – per le note e tristi vicende di guerra di Ucraina. A coach Eccheli (bravo) è mancato l’aiutino societario quando Grozer non era della partita. L’impressione è che il club – nel suo insieme – avesse in quei momenti solo orecchie e occhi per la squadra femminile e così, mentre altri son corsi al riparo sul mercato, Monza (maschile) è rimasta in stand by con un girone di ritorno disastroso (4 vittorie, 8 ko).

VERONA – voto 6
In Mozic we trust
Se doveva essere ripartenza lo è stata. E come tutte le ripartenze ha dovuto pagare pedaggio a mille difficoltà, ma non senza grandi intuizioni. Il colpo grosso è stato l’ingaggio di Rok Mozic in primis, miglior realizzatore di Superlega al suo primo anno in Italia; l’altro colpo grosso la chiamata di Stoytchev al 42enne Raphael, palleggiatore con cui il tecnico bulgaro ha costruito fior di successi a Trento. La salvezza è passata dalle mani dello sloveno e dall’esperienza del brasiliano nelle fasi finali dell’anno spesso entrato a dare respiro nello sviluppo del gioco.

PADOVA – voto 6
Salvati dal girone di andata
Era stata dipinta come la rivelazione del campionato – forse in maniera frettolosa – sin dalle prime giornate. Quell’etichetta è comunque valsa l’ottavo posto al giro di boa e un bottino punti da salvezza visto che nel ritorno la squadra ha perso quel piglio e ha raccimolato solo 3 vittorie.  Un cammino da penultima della classe. Si è salvata perché c’è chi ha fatto peggio.

CIVITANOVA – Voto 5 (5,5 per le condizioni in cui sono stati ottenuti).
Last shot
Tra Zaytsev che ha gettato l’estate rinviando l’inevitabile e quindi pesando su tutta la prima parte di stagione della Lube (club paziente), tra Juantorena invischiato in un problema fisico post olimpico che sta risolvendosi solo ora dopo mesi di lavoro, tra rumors di mercato, giovani buttati nella mischia – per necessità – anticipatamente, covid a più riprese e quant’altro la Lube è fuori da almeno una settimana da tutto quello che non è corsa scudetto. “Last shot”. Una piccola considerazione: diamo giudizi con il segno meno a Supercoppa in casa, Coppa Italia e Mondiale per Club così come per la Champions League, ma son tutti voti negativi che nell’insieme, per come il club ha dovuto gestire la stagione, sono meno negativi di quanto si possa pensare e giudicare superficialmente.
I traguardi raggiunti nella condizione in cui si è trovata a lavorare la squadra per tutta la stagione avrebbero fermato un treno. La Lube invece è ancora qui, 2ª in regular season, con tutte le sue carte da giocare per lo scudetto.

MODENA – Voto 4,5
“Un campionato di play off”
L’impressione è quella di una stagione che non è mai davvero decollata. Ancora. Ci si aspettavano magie e gioco spumeggiante dai due talenti Bruno e Ngapeth tornati dopo la partenza di qualche stagione fa. Invece quella gialloblù sin da subito è sembrata la brutta copia di una squadra che aveva fatto innamorare per gioco ed entusiasmo con una presenza in campo poco dinamica. Sarà il peso della stagione post olimpica? Nonostante la striscia di 13 vittorie consecutive restano i fischi del pala Panini per l’eliminazione per mano di un Tours con i cerotti in Cev Cup e per l’eliminazione per mano di Piacenza nel Quarto di Coppa Italia.
Qualche attrito dovuto a problemi tecnici (Leal/Rossini e la ricezione) da dimenticare, ora i play off.  Vista lo spirito dei giocatori in maglia gialloblù, che con le grandi hanno vinto 4 gare su 6 in questa regular season, forse l’ostacolo maggiore è Milano nei Quarti. Per Modena vale sempre la massima di Velasco: “Questo è un campionato di play off”… Per quanto “accompagnato” alla porta qualche anno fa, ora le speranze di Modena si aggrappano alla saggezza del vate.

PIACENZA – Voto 4,5
Bella senz’anima
E’ la seconda grande delusione di questo avvio di stagione. Il rapporto qualità-prezzo/risultati è altamente deficitario. Unico vero exploit aver eliminato Modena nel Quarto di Coppa Italia con la partecipazione alla Final4, per il giovane club della presidentessa Curti un nuovo passo avanti nella sua storia. Girone di ritorno in affanno (5 vittorie, 7 ko) accentuato dalle tensioni di una parte di squadra in “conflitto” con l’allenatore che si dice possa già essere stato messo in discussione (o alla porta, piace l’esperto Mendez?), solo un exploit nei play off potrebbe far cambiare volto ad una stagione senza anima. A proposito, l’impatto di Recine nella squadra. Tra incastri italiani/stranieri e qualità caratteriali e di gioco la Gas Sales è sembrata una squadra che non può prescindere dalla presenza in campo di questo ragazzino (23 anni) di 1,85 cm. Qui l’anima c’è.

VIBO VALENTIA – Voto 4
Dal Quarto dei play off all’A2
Una stagione fa il 5° posto in regular season e l’ebrezza dei Quarti dei play off, poi l’ennesima rivoluzione della squadra e equilibri saltati. Il ko di Nishida a lungo out, la fuga – perché di fuga si tratta – del brasiliano Douglas, il covid e le tensioni portate sin dalle prime giornate dalla proprietà con alcuni commenti pubblici particolarmente critici verso la squadra, hanno reso il lavoro di Baldovin tutt’altro che semplice. Alla fine è arrivata la retrocessione nonostante un ritorno di gran lunga migliore del girone di andata. La resa casalinga con Piacenza quando ancora c’erano chance salvezze però è il manifesto della fragilità della squadra.

RAVENNA – Voto 0
Uno schiaffo alla storia
I più appassionati in terra di Romagna, dove la pallavolo la conoscono anche i sassi, hanno fatto l’abbonamento alla Consar consci che avrebbero seguito una stagione di sofferenza su un treno con destinazione retrocessione. Mai un acuto, 0 vittorie, 2 soli punti (uno strappato a Milano, uno a Padova) e una squadra su cui ci si chiede il perché… Il perché di un progetto presentato in pompa magna anni fa con quel illusorio “2030” mentre ora appare in dubbio anche un futuro in A2? La speranza è quella di una A2 autoctona, con i soli prodotti di un vivaio che a fine anno ci ha regalato il sorriso del piccolo “Bovo” in campo.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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