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Eubanks: “Commentare il tennis mi ha aiutato a migliorare”

Christopher Eubanks è una delle rivelazioni dell’anno, soprattutto grazie alla sua straordinaria stagione su erba. Il 27enne di Atlanta ha iniziato il 2023 con le qualificazioni al 250 di Auckland, con un ranking di n.123 ATP. Questa settimana è in gara a Washington come testa di serie n.11 e 29 al mondo, al proprio best ranking. Il primo exploit l’ha segnato al 1000 di Miami, dove partendo ancora dalle “quali” si è issato sino ai quarti (battuto da Medvedev), sconfiggendo nel torneo gente di qualità come Coric e Mannarino. Poco ha giocato sulla terra battuta, quel suo tennis offensivo a tutto braccio, con gran tempo d’impatto sulla palla e colpi molto puliti non si addice granché al “rosso”. Poi la vera esplosione sull’erba. È sbarcato a Maiorca da 77 ATP e ha vinto il suo primo titolo in carriera sul tour maggiore, battendo tra gli altri Shelton e Mannarino; quindi a Wimbledon ha vissuto una vera favola. Il suo braccio ha colpito 315 vincenti e divertito il pubblico come pochi altri, con bordate improvvise, servizi vincenti, volée muscolari e precise. Monteiro, Norrie, O’Connell e quindi Tsitsipas, tutti battuti a furia di vincenti, prima di arrendersi nei quarti a Medvedev in cinque set. Un percorso entusiasmante per un ragazzo talentoso ma ancora piuttosto indietro fino a pochi mesi fa. Qualcosa in lui è scattato, non più incertezze nei momenti chiave del match, ma la scioltezza per tirare quelle accelerazioni e servizi che lo rendono un avversario assai scomodo per tutti.

Eubanks negli USA fino a poco fa era più noto come analista per Tennis Channel che come giocatore… Oggi ci scherza su, con la nota ironia e intelligenza che lo contraddistingue, aggiungendo pure un’analisi molto interessante, rilasciata questa settimana in quel di Washington, dove è uno dei tennisti più osservati e sostenuti dal pubblico locale. A suo dire, l’aver svolto per diverso tempo il ruolo di commentatore delle partite, ha aiutato non poco il suo gioco.

Penso che ci sia assolutamente una correlazione tra i miei periodi passati a Tennis Channel e i tanti risultati che ho ottenuto di recente” afferma Chris, “Credo fermamente che avendo guardato tantissime partite dal primo all’ultimo punto e dovendole raccontare agli ascoltatori, dai un tuo parere su quel che sta accadendo nel match, su quel che vedi in campo, ma tutto questo è stato utile anche per me stesso. Infatti allo stesso tempo è come se tu stessi dicendo al tuo subconscio ‘sono più consapevole di quello che riescono a fare i giocatori che ottengono ottimi risultati’, cosa fanno in risposta sulle seconde palle dei loro avversari, o come gestiscono i big point. Se stanno facendo un bel lavoro è perché hanno affrontato in questo modo certe situazioni, non colpendo lungo da quella posizione in campo, mettendo la prima di servizio nei momenti opportuni e via dicendo. Raccontando tutto questo agli spettatori, posso dire anche a me stesso ‘Hey, sono queste le cose che io devo fare!’. Nel corso del match quando c’è da affrontare una situazione complicata, per la mia esperienza da commentatore posso avere un punto di vista più oggettivo. Mettere da parte le emozioni e focalizzarmi su quello che serve per gestire al meglio una certa situazione. Per questo processo, che è molto importante nel gioco, credo che l’esperienza da osservatore e commentatore mi abbia davvero aiutato”.

È un punto di vista molto interessante, che dimostra quanto sia importante la conoscenza del gioco, degli avversari e delle situazioni per migliorare il proprio tennis. E quando il miglioramento continuo sia un vero e proprio mantra per chi ambisce a grandi traguardi. Guai a stare fermi…

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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