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Gaudenzi: “Finals a Torino, è stato fatto un lavoro eccellente. Secondo ciclo in Italia? Deciderà il board nel 2024, la FITP ha volontà di allungare”

Il Presidente dell’ATP Andrea Gaudenzi ha tenuto una conferenza stampa al Pala Alpitour di Torino spaziando tra molti temi. Centrale a suo dire lo sviluppo e messa in opera del progetto One Vision, grazie a cui ci sarà una nuova e più equa distribuzione degli introiti tra giocatori e tornei, e una necessaria copertura per i tennisti, sotto molti punti di vista come quello sanitario e previdenziale. È entusiasta di come il tennis in Italia sia cresciuto, e il successo delle Finals a Torino, giunte alla terza edizione, ne è un segnale tangibile. La scelta di portare il “masters” in Piemonte nel 2019 parse quasi un azzardo, ma invece è stata ampiamente vinta.

Gli appassionati ora si chiedono se c’è una possibilità per Torino di mantenere le Finals per un secondo ciclo. Gaudenzi non si è sbilanciato, ma nemmeno ha chiuso a questa possibilità. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero del Presidente ATP, in merito a questo tema di grande interesse, insieme ad altre sue considerazioni.

È impressionante come la città abbia abbracciato l’evento, questo è qualcosa che non esiste a New York o Londra” afferma Gaudenzi. “La decisione su chi ospiterà il torneo dal 2026 sarà presa nel 2024 dai nove membri del board: io sono il chairman, quattro sono i rappresentanti dei giocatori e quattro quelli dei tornei. Valuteremo le opzioni e, storicamente, le Finals sono un evento che l’ATP intende muovere, non sono destinate e stare in una stessa sede per trent’anni. Se Torino farà due cicli come ome Londra è qualcosa che deciderà il board. Finché non andiamo sul mercato possiamo sapere quali possono essere le altre opzioni, sicuramente ci sono interessati e non c’è solo l’Arabia Saudita. L’ultimo Masters 1000 della stagione è Parigi Bercy, l’Europa ha questo vantaggio”.

Si è parlato dell’ipotesi di altri due anni a Torino, così ha risposto Gaudenzi: “L’idea di fare un ponte di due anni dopo il 2025 è un’ipotesi che si può discutere. Le decisioni devono avere una logica, e non esiste una regola che ci obbliga ad assegnare il torneo con un periodo di cinque anni. La FITP ha la volontà di allungare e siamo contenti di questo. Il board guarda agli interessi dell’ATP, che ritengo siano i fan, l’atmosfera e i giocatori. C’è da considerare anche l’aspetto economico perché le Finals sono la risorsa più importante per l’ATP. Nelle valutazioni sono importanti anche ai giocatori, avere un giocatore di alto livello in casa è una variabile di peso. Ogni membro del board darà priorità a qualche aspetto in particolare e si arriverà a una decisione”.

Scottante anche il tema dei match che iniziano troppo tardi e finiscono a notte fonda. Per Gaudenzi è una situazione inaccettabile, ma trovare una soluzione non è così semplice: “Dopo Parigi Bercy ne abbiamo discusso con il board, annunceremo presto dei cambiamenti perché è una situazione inaccettabile. È da considerare che il tennis è uno sport difficile non potendo prevedere la durata delle partite, quindi la programmazione è difficile. Certe cose non devono accadere, ma negli eventi indoor non è facile prevenire questi problemi e in un anno sono situazioni che accadono di rado. Cercheremo di intervenire ma serve comprensione perché la soluzione non è facile. Se programmi troppo poco tennis il pubblico si lamenta perché ha pagato un biglietto”.

Il Presidente fa un paragone tra gli Slam e il resto dei tornei, sottolineando come è necessario che il circuito si avvicini alla forza dei Major: Gli Slam adesso sono quattro ville circondati dal tour, spostarsi da una villa ad un condominio non è facile perché poi ci sarebbero le riunioni di condominio… Bisogna capire che cosa serve per far crescere la città, ma adesso anche gli Slam valutano le opportunità e hanno iniziato a parlarsi di più”.

Da Torino,

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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