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Modena: Giani si toglie pietre dalle scarpe… Addio amaro. “Con queste figure dirigenziali non tornerò mai più”

MODENA – La storia di Modena Volley al PalaPanini, per questa stagione, finisce qui. Le prossime gare dei play off Challenge si giocheranno tutte in trasferta causa la peggior classifica tra le quattro qualificate in semifinale. 
E’ stata questa una occasione per tributare un saluto a Giani, Ngapeth e Rossini, colonne di questa squadra negli ultimi anni, all’ultima gara al palasport cittadino.
Nelle interviste post gara Andrea Giani manifesta però con chiarezza il suo pensiero, dopo la decisione del club (mai giustificata ancora ufficialmente dalla società) di non rinnovargli un contratto che, in realtà, sembrava già definito da tempo. 
Un mix di consapevolezza e serenità ma anche lucido disappunto per come è stato orchestrato il finale di stagione da parte del club.  

Si parte dall’abbraccio con il PalaPanini: “Un abbraccio vero, sincero e reciproco. E’ un qualcosa di speciale che io vivo per questa città. L’ho vissuto tantissimi anni da avversario. L’ho vissuta tanti anni da giocatore. Ho smesso la mia carriera da giocatore qui, poi oggi vado via da allenatore, ma al termine di una stagione di cui sono veramente molto contento, molto sereno. Quest’anno diversi di noi escono da questa squadra con cui si è scritto la storia con tanti successi. Lo facciamo con tanta serenità perché questo gruppo, se c’è una cosa che ha saputo fare, è stato quello di stare sempre al fianco di ciascuno di noi. Siamo stati veramente bravi a non farci sporcare dall’ultimo periodo che non c’entrava nulla con quello che noi abbiamo costruito quest’anno”.

Oggi ha fatto giocare i giovani, lo ha detto ed è stato fatto con coerenza… “Ma io sono coerente. Quando si è chiusa gara 5 di semifinale contro Piacenza ero convinto che i ragazzi fossero pronti per giocare in questo play off per la Challenge Cup. Li ho allenati tutto l’anno e hanno sempre risposto bene. E’ stato un dispiacere quello che è successo dopo, ma i ragazzi dimostrano tutti i giorni cosa valgono e quello che abbiamo fatto. Per un allenatore i successi sono importanti, ma è come ti risponde il gruppo che è particolare. Quest’anno devo dire che questo gruppo ha risposto in maniera straordinaria”

“Non penso di tornare con queste figure perché se non hanno creduto in me in una stagione come questa”

Dove vedremo Giani a ottobre? “Sono sincero, non mi pesa non saperlo oggi perché comunque, finita questa storia, questa questa stagione che è stata magnifica, ora ne aprirò un’altra con la nazionale. Poi vediamo, ma non vivo con il dover trovare subito una panchina. Bisogna fare gli step giusti”.

A Modena sei già tornato una volta, sei ancora molto giovane…  “Tornare la terza volta? La vedo molto difficile. Credo che nel momento in cui una società fa delle scelte diverse significa che non crede più in quella attuale. In questo caso non ha creduto più nella mia persona. Non penso di tornare con queste figure perché se non hanno creduto in me in una stagione come questa non ci crederanno nel futuro, a prescindere dal fatto che poi uno possa vincere tutto. Credo che in questo ci sia poco da fare. Cioè, o credi o non credi”

“Se non ti vado bene me lo devi saper dire”.

Un fulmine a ciel sereno? “E’ stato un fulmine a ciel sereno, ma questo è come una palla dentro fuori di un centimetro. L’unica cosa che mi dispiace di questa vicenda è che da una stagione fantastica hanno rischiato di farci sentire che questa stagione fosse stata disastrosa. Non è così, è quello che ho detto prima della partita di Perugia a tutti i ragazzi e allo staff. Per noi questa è stata veramente una grande stagione e i giorni successivi a quando mi hanno comunicato che non sarei stato l’allenatore, e su questo, lo ripeto, non entro nel merito,  questo gruppo ha vissuto di merda i giorni successivi e, onestamente, non ce lo meritavamo. Oggi abbiamo mostriamo ancora una volta quanto è forte questo gruppo, nelle persone, nel carattere, nell’identità che ci siamo costruiti e credo che questo sia il premio più grande che possa ricevere un allenatore, un premio che questi ragazzi mi hanno dato tutti i giorni”.

Orgoglio e mancanza di sincerità: “Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto e lo dico sinceramente perché se uno mi dice che è orgoglioso di me e poi dopo quattro giorni succede qualcosa e tu non sai perché, significa che allora non era sincero. Se io non ti vado bene me lo devi saper dire. E questo un po’ mi dispiace perché io in questi anni sono stato usato sempre come testa di ponte. Cioè mi dicevano ‘mettiti davanti tu’. Io ho sempre messo la mia figura davanti a tutto, a tutto. Però questo lo accetto,  quello che mi importa è quello che mi danno ragazzi e quello che mi da questa città, la cosa più bella in assoluto”.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/

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