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    Treviso, che colpo: 80-76 nel derby con Venezia

    La vittoria della Nutri Bullet Treviso nel derby veneto contro la Reyer Venezia apre il tabellone della seconda giornata di LBA. La squadra di Menetti, al secondo successo consecutivo, supera quella di De Raffaele 80-76. Decisive per Treviso le prestazioni di Dimsa e Sims, autori rispettivamente di 15 e 14 punti. A Venezia non basta la buona prestazione di Tonut con 20 punti. 
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    Treviso vince il derby con Venezia 80-76
    Il derby veneto del Pala Verde di Villorba inaugura la seconda giornata di serie A1: la NutriBullet Treviso e l’Umana Reyer Venezia vogliono ripetersi in una gara molto sentita dopo il successo ottenuto all’esordio in campionato. Nei prim 10′ sono i padroni di casa a partire meglio, e grazie alla precisione al tiro di Sims e Dimsa chiudono avanti  25-15. Nel secondo quarto la Reyer però rientra prepotentemente in partita e, con un parziale di 16-8 firmato Watt e Sanders, va al riposo lungo in svantaggio solo di due sul 33-31. Nel terzo quarto Treviso si affida alla vena realizzativa di Dimsa, che inizia a bucare da tre la difesa di De Raffaele e riporta la squadra di Menetti in vantaggio 57-46 all’inizio dell’ultimo periodo. Negli ultimi 10′ le triple di De Nicolao tengono la Reyer attaccata alla partita, ma Sokolowski con la sua prima tripla del match mette 13 punti di divario con 7′ da giocare. Tonut però, con nove punti consecutivi con un 3/3 da tre punti, riavvicina Venezia a -7 con 3′ nel cronometro e costringe Menetti al time out per spezzare il ritmo. La Reyer però continua ad accellerare, e Watt con una giocata da tre punti porta i suoi a meno quattro con 2′ da giocare. Daye però sbaglia la tripla del possibile -1, Treviso sbaglia un libero su due nell’azione successiva e Phillip segna da tre portando i suoi a -2 con 17” sul cronometro. Akele però subisce fallo e segna i liberi del nuovo +4, mettendo in ghiacchio la partita per la NutriBullet: finisce 80-76, con la squadra di Menetti che sale a 4 punti in classifica a punteggio pieno.  LEGGI TUTTO

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    Milano batte la Cska Mosca e festeggia coach Messina

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    Nba, dure regole anti-Covid: ecco il protocollo per i non vaccinati

    L’Nba è alle porte e si mobilita per essere pronta ad affrontare e contrastare i cestisti che non hanno intenzione di sottoporsi al ciclo vaccinale. Il massimo campionato statunitense si annuncia già particolarmente vincolante e, secondo i media statunitensi in possesso della memoria del procedimento, si sta cercando di finalizzare un protocollo sanitario molto rigido, in accordo anche con i sindacati dei giocatori. I giocatori che non vogliono immunizzarsi rappresentano circa il 10% del totale e saranno soggetti alle stesse restrizioni in vigore per gran parte della passata stagione, prima che il vaccino anti Covid-19 fosse disponibile.

    Le dure regole per i non vaccinati

    Il tema vaccinazione è al centro del dibattito in Nba e riguarda una cinquantina di giocatori tra cui le stelle Kyrie Irving (Brooklyn) e Bradley Beal (Washington). A lungo scettico, LeBron James, superstar dei Lakers, ha rivelato di essere stato vaccinato rifiutandosi però di incoraggiare le persone a fare lo stesso perché crede che “non sia (il suo) lavoro”. I giocatori che non hanno quindi aderito al ciclo vaccinale dovranno sottoporsi a test quotidiani durante le giornate di allenamento, di viaggio e delle partite, a differenza del personale vaccinato e cosiddetto di ‘livello 1’, cioè allenatori e staff che lavorano regolarmente a meno di 4,5 metri di giocatori e arbitri e che sono, inoltre, obbligati a vaccinarsi. Alle persone non vaccinate sarà vietato mangiare nella stessa stanza di un altro giocatore o membro dello staff di ‘livello 1’ e dovranno stare ad almeno due metri da qualsiasi altra person. In aggiunta, verrà assegnato loro un armadietto il più lontano possibile da quelli degli altri compagni di squadra.     LEGGI TUTTO